Virus type
Virus
type: X
Nota dell’autore: questa storia è ambientata dopo la
fine di RE3: Nemesis e prima di Code: Veronica ( visto che so la storia del 3 ma
non quella di Code Veronica non avrei potuto unire i fatti se avessi fatto
diversamente). Il protagonista è Chris Redfield (quello del primo episodio) che
dopo essersi dimesso dalla S.T.A.R.S. dopo il casino della mansione vicino a
Racoon city si è trasferito a New York per indagare nella sede generale della
Umbrella. Forse la fanfic vi sembrerà un po’ volgaruccia ( ma appena appena)
ma che ci volete fare…
3 ottobre
a New York la vita scorreva
tranquilla e nel suo appartamento Chris Redfield era in piedi già dalle sei.
Aveva smontato, pulito e rimontato la sua 9 millimetri. L’aveva fatto solo per
aspettare che i negozi di armi aprissero; aveva pochi proiettili e per quello
che doveva fare forse ne avrebbe usati molti di proiettili. Ormai erano le otto
e decise di scendere a fare colazione nel bar che si trovava nel quartiere li
vicino. Si preparò mettendosi la sua vecchia giacca con il simbolo della
S.T.A.R.S. cucito sul petto, si mise la pistola nella fondina ascellare e
agganciò due caricatori dall’altra parte della fondina; scese le scale
attraverso il quartiere e si trovò davanti a Barney’s il suo bar preferito.
Entro nel bar e si sedette al suo solito posto, chiacchierò un po’ con Candy
la cameriera e ordinò caffè e una brioche con la marmellata. Due minuti dopo
gli arrivò ciò che aveva ordinato e proprio mentre la cameriera gli posava sul
tavolo il caffè un uomo si sedette dietro di lui aprendo il giornale. La
cameriera guarda l’ultimo arrivato per un momento per poi andarsene senza
chiedergli se volesse qualcosa.
Chris: ‘’buongiorno Micky ti
vedo bello pinpante stamattina’’
Micael: ‘’va al diavolo
Redfield. Ti ho portato quello che volevi’’
Chris: ‘’mettilo nella
rivista davanti a te e poi passamela’’
Micael chiuse il giornale e
infilo un foglio dentro un numero di Rolling Stones fingendo di dargli
un’occhiata per poi passare la rivista a Chris e riprendersi il giornale.
Chris:’’dove hai trovato
questa piantina?’’
Micael: ‘’ho certi amici’’
Chris: ‘’ok. Quanto
vuoi?’’
Micael: ‘’avevamo detto
150’’
Chris si alzò dal tavolo e passò
vicino al tavolo di Micael lasciando 150 dollari come se niente fosse andando
poi a pagare alla cassa.
Chris:’’ ci vediamo domani
Candy’’
Candy:
‘’ciao Chris. A domani’’
Chris uscì dal bar e si diresse
verso il centro della città dove si trovava un’armeria dove si fermò a
prendere due scatole di proiettili 9 millimetri. Tornò poi a casa dove si
sedette sulla poltrona davanti alla TV che accese sperando di trovare qualcosa
di rilassante ritrovandosi invece di nuovo di fronte alle immagini di Raccon
city che esplodeva solo che stavolta la telecamera usata aveva un inquadratura
dal basso e per la prima volta si accorse che c’era un elicottero che si
allontanava velocemente dalla citta… proprio in quel momento il telefono
squillò facendolo saltare dalla sedia.
Chris:
‘’pronto’’
Jill: ‘’heilà Chris ce ne
ho messo per trovarti’’
Chris: ‘’ Jill diavolo è un
po’ che non ci sentiamo. Come hai avuto il mio numero?’’
Jill: ‘’sapessi…comunque
sai chi c’è qui? barry’’
Chris:
‘’Barry…quel Barry?’’
Jill: ‘’e quale se no? Senti
noi siamo qui a New York e abbiamo un problema. Domani possiamo parlarti?’’
Chris: ‘’diavolo… va bene
dove ci troviamo?’’
Jill: ‘’Dimmi tu un posto io
non conosco questa città’’
Chris: ‘’ok adesso ti spiego
come arrivare ad un bar…’’
Segue una spiegazione
dettagliata di Chris su come arrivare al Barney’s e lo scambio dei rispettivi
numeri di cellulare.dopo aver terminato la chiamata Chris si butta sul letto
pensando
Chris (pensiero): ‘’al
diavolo dovrò rimandare la mia visitina alla Umbrella.’’
Girò la testa guardando la
piantina che aveva comprato il giorno prima; la piantina dettagliata della sede
dell’Umbrella compresi i sotterranei.
Notte fra il 3 e il 4 ottobre.
Le vie della città brulicavano
di vita nonostante fosse notte e con il rumore che c’erà nessuno si accorse
degliu aerei e degli elicotteri che passavano sopra la città e iniziavano a
sganciare una polverina rossa. I primi colpiti da questa polverina furono quelli
che passavano per la strada che iniziarono a sentirsi male per poi svenire. Poco
dopo si rialzavano ma avevano le
palle degli occhi completamente girati mostrando la parte biancha e con la pelle
che iniziava a marcire. Questi esseri iniziavano ad attaccare coloro che erano
rimasti umani muovendosi in modo innaturale e mordendo il collo a queste persone
che si trasformavano in pochi secondi in zombi a loro volta. Nel giro della
notte tutta la città era piena di zombi.
4 ottobre
il sole filtrava fra le persiane
della camera. Poteva sembrare una mattina piacevole se Chris non si fosse
svegliato con un mal di testa enorme. quella mattina a differenza di tutte le
altre non ebbe l’impulso di aprire le persiane come tutti gli altri giorni ma
accese la luce e si preparò un paio di uova in padella e si prese un bicchiere
di succo d’arancia. Aspettando che le uova finissero di cuocersi inizio a
caricare dei proiettili in alcuni caricatori per la nove millimetri. Mangiò le
uova con calma e fra un boccone e l’altro continuava a preparare i caricatori.
Tempo di finire la colazione e aveva sistemato tutte e due le scatole acquistate
il giorno primo riuscendo a preparare 20 caricatori; mise il piatto, le posate e
il bicchiere nel lavandino e i caricatori nella giacca che aveva preparato con
un numero elevato di tasche pensando di doverle usare per fare una capatina alla
Umbrella. Non sapendo cosa fare si prese un’aspirina per quel mal di testa che
non gli dava tregua e si distese sul divano. Dopo cinque minuti era in uno stato
fra lo sveglio e l’addormentato e se non fosse stato per il telefono che si
mise a squillare facendolo tornare alla realtà di botto.
Chris : ‘’ma chi cavolo?… pronto.’’
Jill:
‘’Chris!’’
Chris: ‘’Jill ma che diavolo
hai’’
Jill: ‘’hai dato
un’occhiata fuori stamattina’’ un rumore di sparo.
Chris: ‘’Fuori? No perché?’’
Jill: ‘’Carlos attento!
Dietro di te!’’ il rumore di una sventagliata di mitra
Chris: ‘’Jill mi dici che
diavolo sta succedendo?’’
Jill: ‘’dai un occhiata
fuori e poi richiamami’’ e il rumore della linea occupata.
Chris rimase un attimo a
guardare la cornetta per poi dirigersi verso la finestra grattandosi la nuca.
Tirò la cinghia della persiana alzando la tapparella. Butto lo sguardo fuori e
i suoi occhi si sgranarono.
Crhis: ‘’ohporcaputtana. non
di nuovo.’’
Ciò che vide non era quello a
cui si era abituato da un mese a questa parte. Invece di vedere macchine che
correvano per le strade e persone che camminavano per i marciapiedi c’erano
molti cadaveri a terra e un po’ di zombi che se ne andavano a spasso per New
York.
Chris prese la fondina ascellare
mentre cercava il numero del cellulare di Jill. Quando lo trovo si stava
mettendo la giacca, prese il suo di cellulare e chiamò il numero di Jill.
Chris: ‘’Jill sto uscendo di
casa ora voi dove vi trovate’’
Jill: ‘’non lo so nessuno di
noi conosce questa città’’
Chris: ‘’senti passate
vicino alla prima cabina telefonica e prendete la cartina all’interno
dell’elenco telefonico; ci troviamo davanti alla sede della Umbrella se
trovate qualcuno ancora vivo cercate di convincerlo a seguirvi.’’
Jill: ‘’va bene mi
raccomando sopravvivi.’’
Chris: ‘’anche tu'’
Chris si piazzo il cellulare
nella prima tasca libera e si fiondò giù per le scale estraendo la pistola
pronto all’azione ma appena arrivato in strada ebbe l’impulso di chiudersi
dentro e non uscirne più da tutti i cadaveri mezzi mangiati per terra si alzava
una puzza pestilenziale.
Il marciapiede e la strada erano
coperti di cadaveri alcuni completamente putrefatti e altri con pezzi staccati a
morsi ma in generale gliu zombi erano molto meno dei cadaveri.
Chris: ‘’strano di solito se
gli zombi mordono qualcuno questo si trasforma in zombi. come mai qui buona
parte delle persone sono morte?’’
Chris prese il suo cellulare e
chiamò Jill
Jill: ‘’che c’è?’’
Chris: ‘’hai notato anche tu
che ci sono pochi zombi e tanti cadaveri?’’
Jill: ‘’perché? Ti da
fastidio?’’
Chris: ‘’no ma mi chiedevo
come mai ci sono tutti questi corpi.’’
Jill: ‘’senti ne parliamo
dopo ok?’’ un rumore di sparo ‘’dai muoviti’’
Chris si mise in tasca il
cellulare e si legò un fazzoletto intorno al viso per poi uscire in strada.
Chris si mise a correre cecando
di evitare più zombi possibile cosa che si rivelò più facile del previsto
visto che gli zombi erano molto pochi. Ma solo nelle strade principali. Se ci si
infilava in una stradina stretta si doveva per forza sparare.
Visto che la sede dell’umbrella
decise di prendersela con calma e si tolse anche il fazzoletto dal viso visto
che la puzza si sentiva lo stesso. Arrivato davanti al bar Barney’s si fermo
un attimo pensando che magari poteva essersi salvato qualcuno e si stava
desidendo ad entrare quando vide uno zombi alzarsi da dietro la vetrata dando la
schiena alla strada. Chris stava per andare nel bar a dare un’occhiata quando
dall’interno del Barney’s partì uno sparo che becco in piena fronte lo
zombi, distrusse la vetrata e passo a pochi centimetri dal viso di Chris che
partì a scatto nella direzione del bar sfondando la porta a vetri con una
spallata e spianando la pistola in direzione del bancone.
Nel bar non vi era niente di
strano se non lo zombi morto e il suo cervello spappolato sul pavimento e sui
pezzi di vetro per terra. Conosceva perfettamente quel bar essendo stato un paio
di volte nel retro con la cameriera (meglio se non vi spiego il perché).
Abbasso l’arma e fece per spostarsi verso il retro quando vide un movimento da
dietro il bancone; alzo la 9 mm nel momento stesso in cui la cosa dietro al
bancone si alzò puntandogli a sua volta una pistola in faccia.
Chris (abbassando l’arma):
‘’fanculo mi hai fatto prendere un colpo’’
Leon (abbassando pure lui
l’arma): ‘’a me no. hai solo fatto venire un collasso’’
Il nuovo arrivato osservò
attentamente la giacca di Chris.
Leon: ‘’S.T.A.R.S. eh?
Ne ho sentito parlare. è stata quasi completamente mangiucchiata’’
Chris: ‘’come fai a sapere
queste cose? Sono informazioni riservate.’’
Leon: ‘’siete stati mandati
a recuperare la squadra B.R.A.V.O. e vi hanno mandato in pasto agli
zombi.’’
Chris: ‘’Già! Ma tu chi
sei?’’
Leon tira fuori una tessera con
il simbolo del Racoon Police Departement.
Leon: ‘’Mi chiamo Leon
Kennedy ero appena entrato a far parte della polizia di Racoon ma la mia prima
visita in città è stata rovinata da un paio di centinaia di zombi.’’
Chris: ‘’bene allora sai
come muoverti, almeno non dovro parare il culo ad un novellino’’
Leon: ‘’stammi a sentire chi
ti credi di essere?’’
Chris: ‘’Chris Redfield tre
volte vincitore della gara di tiratori scelti della polizia.’’
Leon: ‘’Chris Redfield… il
fratello di Claire Redfield?’’
Chris: ‘’conosci mia
sorella?’’
Leon: ‘’bè devo dire che è
un bel pezzo di fig… ehm mettervi nella merda è un problema di famiglia vero?
La prima volta che lo incontrata aveva uno zombi che gli stava facendo la mano
morta.’’
Chris: (con le spalle incurvate
in avanti e un gocciolone di sudore dietro la testa): ‘’ma mi stai menando
per il culo?’’
Leon: ‘’bè forse la mano
morta non gliela stava facendo ma mi sa che un morso al collo voleva
darglielo’’.
Chris: ‘’senti io devo
incontrarmi con della gente alla sede della Umbrella vuoi unirti a me? Almeno ho
qualcuno con cui farmi una chiacchierata.’’
Leon: ‘’va bene ma solo
perché ho un conto in sospeso con quelli.’’
Chris: ‘’pure tu. Sta diventando una moda ormai. A sproposito hai
notizie di mia sorella?’’
Leon: ‘’l’ultima volta che
lo sentita era un po’ incazzaticchia perché non riusciva a trovarti poi non
ne ho più saputo niente di lei.’’
Chris e Leon uscirono dal bar e
si incamminarono tranqullamente verso la Umbrella quando girando l’angolo si
ritrovarono di fronte ad una bella trincea di zombi; ce n’erano si e no una
cinquantina.
Chris: ‘’ehm che ne dici di
cambiare strada.’’
Leon: ‘’ma và. stavo
pensando la stessa cosa.’’
Chris: ‘’seguimi.’’
Ritornarono nei loro passi e si
infilarono in un vicolodove trovarono una porta.
Chris: ‘’vieni questa è la
casa del mio informatore la porta principale si trova dall’altra parte del
palazzo. Con un po’ di fortuna troveremo al massimo due o tre zombi. Sai al
mio informatore piace farlo a tre anche se gli costa molto.’’
Leon: ‘’certo che conosci
certa gente tu…’’
Attraversarono la casa senza
problemi ma quando Chris stava per aprire la porta principale la porta della
camera venne letteralmente sfondata e ne uscirono uno zombi e un licker.
Chris: ‘’uno è il mio
informatore ma l’altra cosa che diavolo è?’’
Alzarono le armi e iniziarono a
sparare; Chris allo zombie e Leon al licker.
Leon: ‘’lascia stare lo
zombi e spara al licker; è molto veloce e ha la lingua lunga e può anche
camminare sui muri.’’
Chris: (spostando la mira sul
licker): ma che cavolo è? l’uomo ragno geneticamente modificato?’’
Il licker fece un balzo e si
lancio verso Chris ma un proiettile sparato dalla pistola di Leon e uno dalla
pistola di Chris gli bucarono il cervello nello stesso momento. Chris cambio il
caricatore mentre Leon sparò l’ultimo colpo che gli rimaneva nella testa
dello zombi per poi ricaricare l’arma.
Chris: ‘’vieni se conosco
bene il mio informatore so dove trovare qualche arma.’’
Scesero in cantina dove
trovarono una cintura con chiusura sulla gamba dove trovava alloggiamento uno
shot gun è un po’ di munizioni per l’arma e una cintura per la vita con una
fondina per una 44 magnum.
Leon: ‘’si trattava bene il
tipo. Tu cosa prendi?’’
Chris: ‘’preferisco le
pistole.’’
Leon prese lo shot gun dallo
scaffale e Chris la calibro 44.
Leon: ‘’pesa però ‘sto
affare’’
Chris: ‘’abbituati’’
I due uscirono dalla casa
dell’informatore e passarono dietro al muro di zombi. Camminarono per due
isolati mentre Leon si continuava a lamentare del peso dello shotgun e Chris lo
sfotteva. Quando arrivavarono davanti alla Umbrella Chris diede un’occhiata in
giro poi tiro fuori il cellulare e fece una chiamata.
Chris: ‘’ Jill, dove
sei?’’
Jill: ‘’Mi trovo dietro alla
sede dell’ Umbrella; Barry sta cercando di forzare la serratura ma qui intorno
è pieno di zombi.’’
Rumore di spari.
Chris: ‘’come sarebbe a dire
pieno di zombi? Noi ne avremmo ammazzati si e no tre.’’
Jill: ‘’bè avete avuto culo
noi ne abbiamo beccati un disastro.’’
Chris: ‘’va bè senti
qualcuno li sa usare un computer? Se ne trovate uno posso passarvi la mappa
della base con tanto di sotterranei.’’
Jill: ‘’cavolo. Carlos tu
sai usare un pc? Si? Ok. Se riesci a fare in modo di passare la mappa a tutti i
computer della Umbrella possiamo tirarla fuori.’’
Chris: ‘’ok farò quello che
posso.’’
Chiusa la chiamata Chris rimase
un attimo a guardare il telefono per poi girarsi verso Leon.
Chris: ‘’Leon (faccia
serissima) sai usare un computer (piegato in avanti con le mani unite davanti al
volto)’’
Leon cadde all’indietro con le
gambe all’aria per poi alzarsi di colpo urlando.
Leon: ‘’ma porco cane dici
le cose senza essere sicuro di poterle fare? Ma allora sei scemo (scena tipo
Leon gigante sopra Chris piccolo piccolo). Va bè dammi qua ( prendendo la
mappa.)’’
Chris ‘’si ma come facciamo
ad entrare?’’
Leon: ‘’hai mai letto
Diabolik? Bè neanch’io ma un modo lo troveremo.’’
Chris: ‘’(pensiero) prima o
poi lo strozzo questo qua. Probabilmente più prima che dopo’’
Girarono l’angolo
dell’edificio e trovarono un paio di zombi che stavano tenendo un uomo urlante
per la vita. L’uomo si trovava incastrato in una porta di servizio. Chris e
Leon spararono con le 9 mm agli zombi prendendoli in testa. Non fecero in tempo
a fermarli però e il secondo zombi venne colpito nel momento in cui mordeva la
gola all’uomo. Leon e Chris controllarono la stato dell’uomo ma era chiaro
che non sarebbe sopravvissuto ancora a lungo; le gambe erano a brandelli e in più
di un punto si vedevano le ossa. Controllarono il suo pass e scoprirono che era
uno degli scienziati della Umbrella e guardando nelle tasche trovarono una
tessera magnetica.
Chris: ‘’di questa cosa ce
ne facciamo? La lasciamo qui?’’
Leon: ‘’portatela dietro. A
me hanno fatto molto comodo quelle schede quando dovevo salvarmi i ciapet.’’
Chris: ‘’(pensiero) a me
sembra sempre più scemo’’
Entrarono da quella porta per
poi ritrovarsi in una stanza di sicurezza con tutti i monitor collegati alle
telecamere di sicurezza e un terminale collegato con il sistema principale. Leon
si sedette sulla poltrona e accese lo schermo del computer per ritrovarsi
collegato con un altro pc.
Leon: ‘’probabilmente tutti
i pc qui dentro sono collegati in rete locale quindi se io scannerizzo la mappa
e la mando a tutti i terminali del palazzo i tuoi amici possono stamparla dal
primo computer che trovano.’’
Chris stava guardando Leon con
una faccia un po’ sorpresa.
Leon: ‘’che c’è
adesso?’’
Chris: ‘’ti spiacerebbe
tradurre in linguaggio umano?’’
Leon: ‘’forse è meglio
lasciar perdere dunque mettiamo la mappa nello scanner. La tiriamo su. La
salviamo e la inviamo tramite e-mail. Così!’’
Chris: (prendendo il telefono)
‘’Jill senti abbiamo mandato la mappa a tutti i computer del palazzo. In
teoria. Vedi se riesci a stamparla.’’
Jill: ‘’va bene aspetta un
attimo. Carlos prendi quel computer e vedi se riesci a tirare fuori quella
cavolo di mappa.’’
Leon intanto aveva preso un
palmare e ci stava smanettando intorno con un cavo.
Chris: ‘’che cavolo stai
facendo?’’
Leon: ‘’Sto copiando la
cartina in questo palmare così non dovremo portarci dietro quella in carta.’’
Chris: ‘’tu fa quel che vuoi
ma io di quegli affari non mi fido’’ e detto questo si riprese la mappa
dallo scanner.
Jill: ‘’Chris ci sei?’’
Chris: ‘’si. Allora avete
trovato ?’’
Jill: ‘’si abbiamo trovato.
Dove ci possiamo incontrare?’’
Chris: ‘’dunque fatemi
pensare. Voi dove siete?.’’
Jill: ‘’dunque. Ci troviamo
nella sala di controllo D.’’
Chris: ‘’cavolo noi siamo
nella P dall’altra parte dell’edificio. Che ne dici di trovarci nella sala
mensa? È più o meno al centro del palazzo.’’
Jill: ‘’ok il primo che
arriva aspetta gli altri.’’
Chris chiuse la chiamata e Leon
si alzò dalla poltrona.
Leon: ‘’allora?
Andiamo?’’
Chris: ‘’no guarda ci
prendiamo un caffè’’
I due si incamminarono verso la
porta che dava accesso alla hall Chris in testa fino ad arrivare davanti alla
porta metallica che li divideva dalla sala.
Chris: ‘’preparati. Qui
siamo in ambiente chiuso e gli zombi saranno dei più.’’
Chris aprì la porta di scatto
diede un’ occhiata nella sala, sgranò gli occhi e richiuse di scatto la porta
piazzandosici davanti con il corpo.
Chris: ‘’ok cambiamo
strada’’
Leon guardò dall’oblo
piazzato nella porta.
Leon: ‘’perché mai. saranno
si e no una decina’’
Chris: ‘’fa quel che vuoi ma
con una nove millimetri battere dieci zombi in una stanza si e no due metri per
quattro è dura.’’
Leon: ‘’dimentichi
questo.’’ Disase Leon estraendo il fucile a pompa.
Chris: ‘’è vero me n’ero
dimenticato’’ disse grattandosi la nuca.
Leon: ‘’bè andiamo’’
I due aprirono la porta di colpo
e Leon sparò due cartucce del fucile mentre Chris mirava alla testa degli
zombi. Improvvisamente qualcosa saettò fra le mani di Leon distruggendo il
fucile.
Leon: ‘’diavolo? Disse
alzando la testa.
Il Licker era appeso sopra il
soffitto e guardava i due con un espressione contenta; si lasciò andare cadendo
davanti a Leon per poi alzarsi sulle zampe posteriori lasciando scivolare la
lingua sul terreno. Il Licker inizio ad avanzare mentre Leon indietreggiava.
Chris: ‘’Hei non pensi a me?’’
Chris aveva estratto la 44
magnum e la stava puntando alla testa del Licker che iniziò a voltarsi verso
Chris ma non fece in tempo la sua testa esplose spargendo sangue e cervello in
tutta la stanza.
Leon: ‘’grazie’’
Chris: ‘’adesso finiamo
questi quattro zombi’’
Una delle porte si abbatte di
colpo facendo entrare altri mostri.
Chris: ‘’al diavolo’’
disse alzando la magnum.
Leon: ‘’risparmia le
munizioni’’ dise mostrandogli la cintura delle munizioni del fucile
‘’ormai non servono più’’ lanciò la cintura verso il gruppo di zombi e
inizio a fare fuoco insieme a Chris facendo esplodere le munizioni vicino al
gruppo di zombi.
Ne rimasero in piedi due che
vennero eliminati senza problemi.
Leon: ‘’sa da pollo
arrosto’’
Chris tirò un pugno sulla testa
di Leon alla maniera di Akagi a Hanamici ‘’sta
zitto baka’’
Leon: ‘’haio’’
Chris: ‘’andiamo dobbiamo
passare di qua’’
I due si avviarono verso la
porta ma non fecero in tempo a passare la soglia che qualcosa li colpi dietro la
testa facendoli svenire.
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