Il tenente Hawkeye
era oramai felice della sua vita. Certo non si sarebbe mai perdonata
Ishval ma aveva protetto il Colonnello e salvato la nazione.
Ripensava
spesso
al Giorno della Promessa e anche ora non le sembrava vero essere
viva.
Il
Colonnello,anzi il Comandante supremo (non si sarebbe mai abituata a
chiamarlo così non perchè non lo meritasse) aveva
realizzato il
sogno della sua vita e dichiarato la democrazia.
Nulla
però era
cambiato tra loro e questo non faceva che renderla felice
ulteriormente. Ma non lo avrebbe mai ammesso,lui lo sapeva
già.
Quell'uomo
non
aveva mai tradito la sua fiducia.
Il
tenente
rimuginava stranamente negli ultimi mesi,appunto sul loro rapporto.
Non sapeva definirlo. Compagni d'armi? Amici? Più che amici?
Ma cosa
c'è dopo il più che amici? Il tenente non aveva
mai provato se non
un profondo affetto per lui. Ma che tipo di affetto? Non che non se
lo fosse mai chiesta nei lunghi anni accanto a lui ma questo
interrogativo la attanagliava stranamente dopo il Giorno della
Promessa. Solitamente non voleva definirlo,non le piaceva. Non ne
vedeva il motivo! Ma perchè ora? Forse perchè
quelle parole...dopo
averlo farlo desistere con Envy...
Mustang,ora
leader della nazione se la spassava più di prima. Le donne
gli
cadevano ai piedi già quando era colonnello. Figurarsi come
leader
della nazione intera! E lei non era gelosa. Arrossì piano al
pensiero.
Perchè
dovrebbe
pensare di essere gelosa? Anzi,in tutti questi anni le donne di
Mustang erano gelose di lei! Del loro rapporto. Così strano.
Il
Colonnello le
aveva detto che non avrebbe mai sopportato l'idea di perderla.
Sussultò. Forse era questo! Forse inconsciamente queste
parole la
avevano scossa!
Il
tenente pensò
così che magari avrebbe dovuto parlargliene ma
scacciò via subito
l'idea un po' sconvolta. Il signor Mustang aveva sicuramente cose
più
importanti a cui pensare! Le voleva solo un gran bene! Del resto si
conoscevano da tutta una vita! Avevano visto l'Inferno assieme e ne
erano usciti!
Non
ne parlò con
nessuno finchè un giorno Mustang non la aveva fatta
letteralmente
sobbalzare con una semplice e alquanto accorta domanda.
“Tenente,è
successo qualcosa?”
Del
resto lui se
ne accorgeva immediatamente. La loro connessione mentale era unica.
“No,nulla
Eccellenza.” mormorò. Eccellenza...no,non si
sarebbe mai abituata.
“Può
pure
chiamarmi Colonnello. Non mi offendo.” le rispose con un
sorriso
che le sembrava riservasse solo a lei. Lei sorrise lievemente. Si
scaldava sempre il cuore con questi suoi sorrisi sinceri.
“Certo,Eccellenza...che
ci conosciamo veramente da tanto.” sussurrò il
tenente.
La
guardò un po'
stranito,non ne avevano mai veramente parlato. Lo sapevano ma mai ne
avevano parlato prima.
“Beh,Colonnello...”
cominciò appoggiandosi allo schienale. Accentuò
il grado militare
nella sua voce.
Già,era
lei il
Colonnello ora.
Non se lo ricordava
mai.
“Lo
ha detto
lei che posso ancora chiamarla tenente. Il mio tenente.”
sussurrò.
Riza
sussultò.
Suo?
Mustang
voleva una risposta a ciò che anche Riza cercava? Anche lui
veniva
divorato dal dubbio?
Mustang
voleva una risposta chiara. Glielo leggeva negli occhi. Aveva appunto
assunto una posa un po' sulla difensiva ma ostentava sicurezza. Ad
occhi inesperti sembrava assolutamente tranquillo ma Riza lo
conosceva.
Non
era affatto tranquillo.
Era
dubbioso. Come lei.
Riza
era immobile,davanti a lui. Nel frattempo Mustang la fissava oramai
negli occhi.
Più
che amici...significava questo...dare una risposta?
Mustang
sembrava averla spiazzata per una volta.
Poi
lei sorrise. “La seguirò ovunque. Anche dentro
l'inferno.”
Mustang
corrucciò leggermente la fronte.
La
sua regina gli aveva fatto scacco matto.
Angolo
della scrittrice:
Un piccolo
"pensiero" per questa coppia che ho adorato fin da subito. Loro sono
spudoratamente CANON. E credo che scriverò molto su di loro.
Fra i due è chiaro l'affetto. Alla "molto
prossima".
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