Cocktail
Capitolo 1 : As it happens
Tutto
ebbe inizio in una tranquilla giornata estiva, anche se di normale o
comune
avesse poco in realtà. Certo, il sole rischiarava qualsiasi
cosa si posasse
sotto i suoi luminosi raggi, i bambini correvano in cortile seguendo le proprie
fantasie, inscenando guerre
con pistole ad acqua, e gli adulti si
godevano il meritato riposo, dopo mesi di duro lavoro. Ma vi erano
persone, che
seppur apparivano ordinarie, erano tutto il contrario, persone che
ancora erano
costrette a non fermarsi, anzi, a lavorare giorno dopo giorno. Un
lavoro
estenuante il loro, pericoloso, privo di vacanze e momenti di pace, lo
definirei
una corsa continua, delle montagne russe senza limiti. Queste persone
erano
tante, ma poche in confronto alla vastità di pericoli che
dovevano affrontare,
poche in confronto alle cose da aggiustare. Cacciatori, così
si definivano.
Cacciatori non di bestie, non quelle animali almeno, piuttosto belve e
mostri
di un altro mondo, creature che sembrerebbero uscite da una mente
malsana, o
dal più squallido libro horror. Abomini che, purtroppo,
respirano proprio sul
nostro pianeta. Osserveremo in particolare, due individui, due uomini
che hanno
deciso di seguire questa strada, di percorrere le orme di famiglia. Due
ragazzi, che hanno rischiato più volte la propria vita, che
sono morti e
tornati in vita, con l’unico scopo di salvare il mondo. Se
già questo vi sembra
strano od impossibile, beh, c’è ancora
dell’altro. Questa amabile situazione,
fu stravolta in una apparente tranquilla giornata estiva, quando dalla
loro
parete di una stanza di un misero motel, decise di
apparire qualcosa, o meglio, qualcuno che
della loro realtà aveva ben poco a che fare.
Dean
si guardò intorno, stanco e distrutto dalla caccia della
sera prima, degli
stupidi wendingo avevano deciso di farsi un bel picnic, data la
bellissima stagione
per i campeggi. Sdraiato sul letto, osservava con velo di rabbia la
finestra,
la quale lasciava filtrare un fascio di luce proprio sui suoi occhi. La
porta
si spalancò, permettendo al sole di invadere la camera e di
infastidire del
tutto il cacciatore, che sbuffò.
-Spero
almeno che tu non abbia dimenticato la torta. –
borbottò al fratello, ormai
obbligato ad alzarsi.
Sam
scosse la testa, non si sarebbe mai stancato della morbosa ossessione
per la
crostata del suo fratellone. Alzò la mano sinistra, per
mostrare il sacchetto
di plastica con dentro la colazione. Dean sorrise affamato, e,
strusciando i
palmi fra loro, si gettò sulla busta. Sam non aggiunse
altro, limitandosi a
bere il caffè e ad osservare, divertito e disgustato allo
stesso tempo, suo
fratello cibarsi con foga di quel dolce ricco di conservanti.
-Non
sai che ti perdi. – parlò a bocca piena il biondo.
-Fidati.
– constatò Sam – lo so bene.
Definire
il fratello minore un salutista, sarebbe forse esagerato, ma egli ci
teneva al
proprio corpo e cercava di evitare pietanze non sane. Dean, al
contrario, non
si faceva problemi a divorare qualsiasi cibo grondante di grassi, oli,
o
robaccia chimica. Alternava la sua dieta fra torte ed hamburger. Ma
come vi
avevo detto, quell’atmosfera prese un’altra piega.
Una strana luce violacea
investì i nostri protagonisti. Dean
mollò la fetta del dolce ed impugnò
la pistola, il fratello invece
strinse forte il pugnale. L’estraneo fascio di luce proveniva
dalla parete a
loro di fronte e sembrava non volersi affievolire, finchè
una figura
iniziò a
delinearsi.
-Ma
dai, comincio a stancarmi di questa roba. Perché deve sempre
spuntare gente
mentre sto mangiando? – abbaiò Dean.
D’un
tratto, così come era apparsa, quella fastidiosa luce
svanì, lasciando nelle
quattro mura un estraneo, un uomo ricoperto di sangue e terra. Il nuovo
arrivato non perse tempo a domandarsi dove fosse finito ed
impugnò
immediatamente la balestra, puntando prima uno poi l’altro.
-Chi
cazzo siete? – domandò – E che diavolo
di posto è questo?
Sam
e Dean si guardarono per una frazione di secondi prima di rispondere.
-Perché
non posiamo tutti le armi e ne parliamo con calma? – propose
l’alce.
-Non
credo proprio. – sbottò l’estraneo
– Io questa non la mollo.
Dean
inarcò le sopracciglia.
-Ascolta
capellone, ho già avuto una brutta nottata, fossi in te
eviterei..
L’uomo
mirò la fronte del biondino.
-Tu
hai avuto una brutta nottata?! – latrò –
Chiudi quella cazzo di fogna. Sono
anni che passo giornate da schifo, fra vaganti e litri di merda.
Quindi, prima
mi spiegate dove diavolo mi trovo, e prima evito di scoccarvi un dardo
fra gli
occhi.
Sam
rinfoderò il pugnale, aveva compreso che non si trattava di
un demone, né di un
angelo di cui preoccuparsi. Un ennesimo tizio aveva attraversato un
portale.
-Un
vero simpaticone, non trovi? – osservò Dean,
punzecchiando il fratello.
L’arciere
continuò a tenerli sotto tiro.
-Ascolta,
io mi chiamo Sam e questo è Dean. Ci troviamo ad Oklahoma.
Non abbiamo idea del
motivo per cui sei spuntato qui.
-Sei
tu che ci devi delle spiegazioni, Katniss. – parlò
il fratello maggiore.
Finalmente
il selvaggio lasciò pesare la balestra sulla spalla, resosi
conto che i due
individui erano innocui. Fu allora che si decise a guardarsi intorno.
Vide il
cibo, la stanza in ordine, lenzuola pulite, niente di sporco.
Udì delle risate
lontane. A grandi falcate, decise di dare le spalle ai due tizi, ed
aprì la
porta. Ciò che il mondo gli offrì, lo distrusse.
Corse in strada, afferrando la
balestra. Sam si gettò dietro a lui, pronto per inseguirlo,
ma Dean non parve
esser d’accordo.
-Dean,
muoviti, dobbiamo stargli dietro. – incitò
– Potrebbe essere pericoloso.
Il
biondo era tornato a godersi la fragranza di quel delizioso dolce. Il
fratello,
allora, fu costretto a fare qualcosa per cui Dean lo avrebbe
sicuramente odiato
per giorni. Gettò a terra lo torta e fuggì.
-Figlio
di puttana! – gridò Dean.
Ma
ciò lo convinse finalmente ad inseguire l’arciere.
Questo, gironzolava confuso,
mentre le persone lo fissavano storto ed altri gli scattavano foto.
-Cosa
avete da guardare, eh? – parlò furioso –
dovreste essere tutti morti.
Un
uomo obeso ridacchiò.
-Davvero
un bel cosplay. – commentò pacato – Ma
si vede chiaramente che la balestra è
una brutta riproduzione.
-Che
cazzo stai dicendo?
-Suvvia
Daryl, non ti arrabbiare. Perché non vai a cacciare qualche
scoiattolo giù al
parco? – rise.
-Adesso
basta. – ammonì Dean – Abbassa quella
balestra o giuro che ti sparo.
-Questo
stronzo sa come mi chiamo, sa cosa faccio!
Il
ciccione fece spallucce.
-Ha
proprio perso il cervello il vostro amico, troppe sere a guardare la
serie TV .
Sam
decise di stare al gioco.
-Vero,
nostro cugino tende ad esagerare a volte.. entra troppo nella parte.
Poi
tirò a sé Daryl, cercando di incoraggiarlo a
tornare dentro.
-Io
faccio qualche domanda a giro, vedo di capire cosa diavolo è
questa storia
della tv. – spiegò Dean.
Daryl
non oppose resistenza e seguì Sam al motel.
-Io..
io non capisco. – borbottò l’arciere.
-Cercheremo
di venirne a capo, non preoccuparti. Alla fine ci riusciamo sempre.
Una
volta chiusa la porta alle spalle, Sam si sedette al tavolo di cucina,
mente
Daryl preferì restare in piedi, con la schiena poggiata ad
un mobile. Non gli
piaceva il modo troppo confidenziale del nuovo conosciuto. Non si
fidava delle
persone, soprattutto adesso che era più confuso che mai.
-Fammi
capire, non è la prima volta che una persona vi appare
così all’improvviso? –
chiese sbalordito.
-So
che può sembrare strano, ma.. sì, è
così. – rispose Sam.
-E
voi li aiutate?
-Perché
non dovremmo?
Dopotutto
si sentivano responsabili ed egli capì, non domandando altro.
-Daryl,
giusto? Dovresti dirmi da dove vieni..capire come è
successo. Te la senti?
Prima hai menzionato vaganti.. cosa intendevi?
L’arciere
non riusciva a crederci, era finito in un qualche dannato mondo
parallelo, in
un luogo privo di zombie, sofferenza, morte. Cercava di spiegare il
tutto
ripetendo a se stesso che si trattava solo di un sogno alquanto
particolare, un
incubo dettato dal troppo alcool ingurgitato la sera prima.
-Da
dove provengo, tutto questo.. – disse, allargando le braccia
come per indicare
ogni cosa - .. tutto questo non esiste più. Case, persone,
cibo, svanito nel
nulla. E’ scoppiata una fottuta apocalisse zombie. Quasi
tutti i miei amici
sono morti.
-Mi
dispiace. – interruppe l’alce.
-Non
dire stronzate. Non conosci né me, né loro. Ad
ogni modo, stavo correndo fra i
boschi. Avevo appena abbattuto una dozzina di vaganti, è
così che li chiamiamo,
ma ne erano spuntati altri. Stavo fuggendo, quando mi sono imbattuto in
quella
dannata luce.
Sam
fece per aggiungere qualcosa, ma Daryl continuò.
-Ma
la cosa che più non capisco, è quello che ha
detto il tizio ciccione.. un
cosplay.
La
porta si spalancò nuovamente e Dean entrò tutto
bello soddisfatto, con in mano
alcuni dvd.
-Daryl
Dixon, cacciatore, burbero, fissa per il buon alcool e complesso
dell’abbandono.
– parlò chiaro, elencando le principali
caratteristiche dell’arciere.
-Beh.
– sussurrò Sam – Sembra proprio che
andrete molto d’accordo.
Angolo
autrice
Salve
lettori! Come se non bastasse avere due ff aperte e lasciate a
metà, perchè troppo ricoperta dai libri e dal
dovere di studiare, eccomi qui che getto due righe su una nuova storia,
crossover per l'aggiunta. Ho pensato, guardando Dean e Daryl,
perchè non metterre assieme due cacciatori, due frustrati,
due uomini che farebbero di tutto per salvare una persona amica, due
uomini che nel bene e nel male, sono strettamente legati al fratello?
Avevano dei lati in comune e non ho resistito nel porli in una
situazione assieme. Tuttavia, tutto ciò è un
esperimento. Non so nemmeno se e quando avrò il tempo per
continuare, ma non potevo non scrivere queste poche righe, altrimenti
l'idea mi avrebbe tormentato ogni giorno. Vi annuncio che sono a
metà della nona stagione di spn, quindi se dovrò
fare qualche riferimento poi alla situazione dei winchester,
partirò ovviamente da lì. Il titolo è
nato proprio dalla fantasia di aver unito due personaggi, come se
fossero due ingredienti da inserire in questa strampalata fan fiction.
Detto questo, spero che come inizio vi piaccia. Fatemi sapere, ci
sentiamo nelle recensioni.
Un bacio.
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