Il giorno in cui l'aveva sposata, le aveva promesso che avrebbe fatto
qualsiasi cosa per renderla felice.
Se ne ricordò in quel momento, guidando all'una di notte
verso Pewter City, mentre malediceva sé stesso e la sua
incapacità di resisterle.
-Ehi, Ash?-
sussurrò Misty. -Ash?- ripeté a voce un po'
più alta, ma senza successo.
-ASH!- gridò infine, facendolo svegliare di soprassalto. Il
poveretto scattò in piedi sul letto, con l'unico risultato
di sbattere la testa sul soffitto e cadere rovinosamente a terra.
-Ahi ahi. Che succede?- domandò una volta ripresosi.
-Ho fame.- Un attimo. Forse aveva capito male. Lo aveva svegliato in
piena notte perché aveva fame? Ah, già. Era
incinta.
-Vado a prepararti qualcosa giù in cucina.- disse, ancora
sbadigliando.
-Ma io voglio un gelato all'albicocca. Uno di quelli che faceva Brock.-
si lamentò la rossa.
Ash la guardò male. Era assonnato, nervoso per essersi
svegliato di colpo e stanco delle voglie di sua moglie. E lei aveva il
coraggio di chiedergli una cosa del genere? Purtroppo aveva dimenticato
la cosa più importante: mai contraddire una donna incinta.
-E secondo te io dovrei andarti a prendere un gelato all'albicocca
alle... - diede un veloce sguardo alla sveglia - ... a mezzanotte e
mezza? Tu sei matta!- concluse. Si rese subito conto di aver fatto un
passo falso.
-Certo che devi, caro il mio Ashy! Voglio uno dei gelati all'albicocca
di Brock, quindi adesso fili in macchina e parti!-
La fissò a bocca aperta per qualche secondo di troppo. Grave
errore.
-Sei ancora qui?- Uno sguardo fulminante (peggio del fulmine di
Pikachu) di Misty lo fece riscuotere tanto che, ancora in pigiama,
partì alla volta di Pewter City.
Arrivato a destinazione si diresse verso il centro
Pokémon, dove sapeva che avrebbe trovato il vecchio amico.
Infatti, da quando avevano lasciato la regione di Sinnoh, si era messo
a studiare per diventare medico Pokémon e ce l'aveva fatta.
Ora lavorava nella sua città, accanto a una delle tante
infermiere Joy. Per fortuna il centro era aperto anche di notte.
-Salve infermiera. Sa dove posso trovare il dottor Brock, per favore?-
-Ma certo. In questo momento è a casa sua, almeno credo. Non
mi risulta che avesse qualche appuntamento.-
-Vede, noi siamo amici di infanzia, anche se penso che lo sappia
già. Ora mia moglie ha urgente bisogno della cucina di
Brock.- disse con un sorriso imbarazzato.
-Oh, giusto. Tu sei quel ragazzino che ha battuto Brock tanti anni fa e
che è stato in viaggio con lui. Ash, vero?-
-Sì, sono io.- la ringraziò e la
salutò, per poi andare verso casa del suo caro amico.
Se ricordava bene, doveva essere proprio dietro l'angolo.
Toc toc
Nessuno rispose. Ritentò.
Toc toc
Ancora nessuno. Provò a suonare il campanello.
Din don
Questa volta venne ad aprire un tizio con delle occhiaie
paurose e una faccia da zombie. A prima vista non sembrava, ma era
proprio Brock.
-Ehi Brock! da quant'è che non ci vediamo eh?-
cercò di sembrare tranquillo, come se fosse venuto per una
visita di piacere.
-Ash? Ma ti rendi conto di che ora è? Saranno le due di
notte! E perché sei venuto in pigiama?-
-Tranquillo amico, non ho dormito molto neanche io stanotte. Colpa di
Misty. Mi ha svegliato dicendomi che voleva uno dei tuoi gelati
all'albicocca.-
-E quando mai io avrei fatto gelati all'albicocca? Tra parentesi, siamo
in pieno inverno. Anche volendo non potrei prepararlo.-
-CHE COSA?! E me lo dici solo adesso?- come sempre il cervello di Ash
era arrivato troppo tardi a capire che non c'era frutta estiva in
inverno. E, ancora una volta, si trovava fregato.
-Credevo che sapessi in che stagione siamo.-
-Io sì, ma gli ormoni di Misty se ne sono dimenticati. E
adesso come faccio? Quella mi ucciderà!-
-Aspetta un attimo... Ci sono! Dovrei avere una scorta di albicocche in
una mistura speciale per non farle guastare. Forse non è
tutto perduto.- Come sempre, Brock si era rivelato l'unica ancora di
salvezza per quell'idiota completo di Ash, che finiva nei guai anche se
non era colpa sua. Anche se, in effetti, un po' lo era. Con i lacrimoni
agli occhi gli saltò al collo, quasi stritolandolo.
-Grazie grazie grazie! Non so come farei senza di te, vecchio mio!- e,
insieme, si avviarono dentro casa del castano, alla ricerca delle
famose albicocche.
Intanto, a Cerulean City...
-Pikachu, Azumarill, voi dite che avrò mai il mio gelato?-
si lamentava una povera donna incinta, che, conoscendo suo marito,
sapeva che non si sarebbe arreso, ma anche che avrebbe finito per fare
un gran pasticcio.
Azumarill (Evolutosi dal Marill che una volta era il piccolo Azurill di
Misty) fece un verso di conforto alla sua padroncina, seguito poi dal
compagno elettrico.
-Pika pi pikachu, chu pi!-
-Grazie amici. Speriamo... -
Tornando alle disavventure del sopracitato incapace...
-Eccole qua! Sapevo di averle da qualche parte!-
-E io sapevo di poter contare su di te! Sei grande!-
I due avevano finalmente trovato quello che stavano cercando, e ora si
apprestavano a preparare il gelato.
-Dunque vediamo... Se non sbaglio la ricetta dovrebbe essere qui...
Trovata! Ash, mi servirà il tuo aiuto. Cerca di non
combinare pasticci.-
-Grazie per la fiducia...- disse il corvino con un enorme gocciolone in
testa stile manga.
E così si misero a preparare il tanto agognato gelato, con
qualche difficoltà.
-Ti avevo detto cinquecento grammi, non un chilo!-
-Scusa!-
Dopo varie peripezie, la fresca pietanza era bella e fatta. Ash era
talmente contento che non voleva scollarsi da Brock.
-Dai, devi andare. E sbrigati! Tieni questo frigo portatile,
così non corri il rischio che si sciolga, anche se
è inverno. Oh, guarda, sono già le tre e mezza!
Forza, muoviti!-
Ash, deglutì, immaginando la reazione di Misty: "Che diavolo
hai fatto per tutto questo tempo? Ti sembra questa l'ora di arrivare?
Te l'avevo chiesto ore fa!"
Così, salutato frettolosamente l'amico, si mise in macchina
e partì verso casa a Cerulean City, mentre Brock pensava che
il suo amico, infondo, era cresciuto. Ma non troppo.
Mentre guidava, il nostro eroe ricordò il giorno in cui si
erano trasferiti, dopo la luna di miele.
-Quando mi dirai dov'è casa nostra?- una certa rossa lo
stava pressando da circa due giorni per sapere dove si sarebbero
trasferiti.
-Lo saprai quando arriveremo.- Il neo-marito dava sempre la stessa
risposta, perciò Misty cominciava ad arrabbiarsi. beh,
"cominciava" non è esattamente il termine corretto,
infatti...
-Sono due giorni che mi ripeti sempre la stessa storia, mi sono
stancata! Adesso dimmelo o chiedo il divorzio!-
Ad Ash prese il panico e cominciò a sudare freddo. Non gli
passava nemmeno per l'anticamera del cervello che forse era solo una
scusa per farsi dare una risposta decente. Dopotutto, ci aveva messo un
sacco di tempo a capire che l'amava, altrettanto a dichiararsi e quasi
il doppio per chiederle di sposarlo. Non voleva certo perderla, dopo
tutta la fatica che aveva fatto!
-No! Guarda, siamo quasi arrivati, non puoi aspettare solo altri dieci
minuti?- Finalmente, la ragazza sorrise dolcemente.
-E va bene Ash. Ma non di più.-
Dieci minuti dopo...
-Ma... Ma questa è Cerulean City! Non andremo a vivere nella
palestra, vero?-
-Certo che no! Ho comprato una casa lì vicino,
così non avrai le tue sorelle tra i piedi e allo stesso
tempo potrai occuparti del tuo ruolo di capopalestra.-
-Ash... grazie mille! Te l'ho mai detto quanto ti amo?- Sì,
giusto due settimane prima, quando si erano sposati. E anche tutti gli
altri giorni precedenti, a partire dalla dichiarazione del corvino. In
quel momento, però, il suo sguardo innamorato valeva
più di tutti i "ti amo" del mondo.
-Ehi! Polizia!- Ash si riscosse dai suoi piacevoli ricordi
sentendo la voce dell'agente Jenny. Una delle tante.
Accostò, per sentire cosa voleva.
-C'è qualche problema agente?- chiese, con gentilezza. Era
sempre meglio non alzare la voce con un poliziotto.
-Direi di sì. A quanto pare ha superato di parecchio il
limite di velocità.- Oh oh. Questa non ci voleva.
-Ehm, chiedo scusa, ma vede, mia moglie è incinta! Lei lo sa
come vanno queste cose no? Mi ha chiesto di portarle un gelato
all'albicocca preparato da un nostro vecchio amico che vive a Pewter
City, e allora sono dovuto andare a prenderlo, eh eh.- concluse con una
risatina imbarazzata, sperando di intenerire l'agente Jenny. Non
c'è bisogno di dire che fallì nel suo intento.
-Sì, la racconti a qualcun altro. Patente, libretto e
Pokédex, per favore.- Ash imprecò mentalmente in
tutte le lingue che conosceva. Era partito in tutta fretta e si era
dimenticato il Pokédex. Per fortuna portava gli altri due
sempre in macchina!
-Ehm, mi dispiace, ma ho lasciato il Pokédex a casa, vede
anche lei che sono in pigiama! La storia del gelato è vera!-
mentre parlava le consegnò i documenti. Dopo averli
controllati, la poliziotta gli rifilò una multa di tremila
yen.
-Beh, buona serata. o forse dovrei dire buona giornata, visto che sono
le cinque di mattina.-
-Che cosa? Santi numi, devo scappare! Arrivederci agente!- detto questo
scappò, stando attento a non superare il limite di
velocità un'altra volta. O, almeno, ci provò,
visto che dopo un chilometro gli si bucò una gomma.
-Accidenti, questa non ci voleva! Speriamo di avere la ruota di
scorta!-
In effetti ce l'aveva, solo che era proprio quella che si era bucata!
Imprecò di nuovo, dopodiché prese il mini frigo
portatile e corse verso Cerulean City. Per modo di dire.
-E adesso? Mi sa che mi sono perso!-
Si sentiva terribilmente idiota. Peggio di così non poteva
andare, e per di più faceva un freddo cane!
No, anzi, poteva andare peggio: infatti si mise a piovere, e il nostro
sfortunato eroe fu costretto a correre alla cieca fino a che non vide
le luci di un centro Pokémon. Guardando meglio, c'era una
città intorno a quel centro Pokémon! Era arrivato
a destinazione!
Si affrettò a raggiungere casa sua, ma si accorse di aver
dimenticato le chiavi. Tipico! beh, avrebbe suonato al campanello.
Din don
Come non detto, Misty doveva essersi addormentata.
cercò di entrare dalla porta sul retro, che avevano fatto
mettere perché lui si dimenticava spesso le chiavi. Entrato,
trovò una bella sorpresa. Fradicio per la pioggia e coperto
di foglie per la corsa nel bosco, per di più al buio,
Pikachu non lo aveva riconosciuto, così gli aveva lanciato
un fulmine.
-C-ciao, P-pikachu. S-s-sono io.- Il topolino gli saltò
immediatamente tra le braccia.
-Pika pi!-
-Sì, sono contento di rivederti amico mio. Ora andiamo a
portare questo maledetto gelato a Misty.- non vedeva l'ora di liberarsi
di quella robaccia che aveva causato il suo sfortunato viaggio. Decise
che non avrebbe mangiato gelato per almeno dieci anni. O almeno fino a
che non fosse nato il pargolo.
-Misty, sono a casa!- raggiunse la camera da letto, per poi scoprire
che la sua amata si era piacevolmente addormentata abbracciata ad
Azumarill. Come minimo avrebbe dovuto sputare fuoco e fiamme. Dopo
tutta quella fatica, lei si addormentava? Avrebbe dovuto almeno
cazziarlo e poi mangiare il cibo incriminato in due bocconi, nonostante
il freddo. Ma Ash non riuscì ad arrabbiarsi, vedendola
così angelica. Solo quando dormiva era così,
pensò. Sorrise e fece per andare verso di lei, ma
inciampò su un oggetto non identificato e cadde a terra
facendo un gran fracasso.
-Eh? ma che succede?- la dolce voce di Misty risuonò nella
stanza.
-T-ti ho portato il gelato.- si rialzò a fatica, rischiando
di inciampare di nuovo.
-Beh, era anche ora. Ti rendi conto che mi sono addormentata mentre ti
aspettavo? Sono le sei di mattina! Avresti dovuto portarmelo ore fa!-
-Senti un po', non hai idea di quello che ho passato per portarti
questo coso. Quindi adesso smetti di lamentarti e te lo mangi!-
-Va bene, ho capito.- la rossa agguantò il mini frigo e,
quando venne aperto, ad Ash sembrò di sentire cantare il
coro degli angeli. Missione compiuta!
Per fortuna non aveva subito danni durante lo sballottamento, ed era
ancora freddo. Vedendo che lo mangiava di gusto si mise a ridere.
-Ehi, ti è rimasto del gelato sul muso.-
-Se vuoi favorire accomodati.- disse Misty, maliziosamente.
-Con piacere.-
E così, con un tenero bacio, anche le ultime traccie di quel
maledetto gelato all'albicocca scomparvero.
-Ehi, il piccolo Gary ha scalciato!-
-Il "piccolo Gary"? Chi ti ha dato il permesso di chiamarlo Gary?-
-Nessuno, l'ho deciso io.-
-Non mi piace.-
-Preferisci forse Brock?-
-Beh, direi che glielo dobbiamo. Senza di lui mi avresti già
ucciso!- la risata di sua moglie fu il suono più bello che
potesse sentire.
-Va bene. Brock Apricot Ketchum, ti piace?- A quel punto anche Ash
rise. Sì, Brock Apricot Ketchum gli piaceva.
Infondo, il gelato all'albicocca non era così
male.
Note dell'autrice:
Ehm ehm *si schiarisce la voce per la presentazione*. Salve gente!
Molto probabilmente non mi conoscete, quindi mi presento: sono
Marykolove, piacere! Sapete, è la prima volta che scrivo sul
fandom dei Pokémon, ma sono innamorata persa della
Pokéshipping, quindi non sarà l'ultima volta che
sentirete parlare di me. Ho scritto fanfiction per altri fandoms, ma da
un po' di tempo ho abbandonato EFP per mancanza di tempo e di
ispirazione. E poi, ieri a mezzanotte meno un quarto, BUM! Mi
è venuta in testa questa piccola Pokéshipping, a
cui sono particolarmente affezionata. Vi dico che non ho mai assaggiato
il gelato all'albicocca, ma mi piaceva l'idea. Credo che un giorno
proverò a farlo (ovviamente non lo farò, non sono
brava in cucina).
Comunque, spero che questo sclero notturno vi sia piaciuto e che
deciderete di farmelo sapere in una recensione, anche se vi ha fatto
schifo.
Baci
MarykoLove <3
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