You can't forget

di Alice_Jackson
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CAPITOLO 5
       
Dalle Parche.
Parca 1: Voi ne sapete qualcosa di quei sette?
Parca 2: Io no e tu?
Parca 3: No
Parca 1: Ok ma sembra che il ragazzo tenebroso se la stia cavando bene

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Ok. Tutto ciò era assolutamente pazzesco. Piper stava dando di matto e aveva cominciato a dire ai ragazzi chi erano per gli altri, e questi erano a dir poco sconvolti.
–Tu– disse indicando il ragazzone cinese –sei il suo ragazzo– indicò la ragazza riccia di colore.
–Cosa!?– dissero loro all'unisono arrossendo.
–Si si, ne sono sicura. E poi voi due– indicò la ragazza bionda e il ragazzo con gli occhi verdi –state insieme e siete inseparabili!– i due arrossirono ma non dissero niente, sapevano qualcosa. –Tu– ora era il latinoamericano –sei il mio migliore amico!– riprese tutta sorridente. –Poi...– si guardò attorno alla ricerca di qualcosa –tu e tu! Siete fratelli! E anche voi due!– indicò Thalia, che se ne stava dietro con gli altri 'aiutanti', e il biondo e poi la riccia e Nico. Thalia sorrise e annuì a Jason.
–Io lo sapevo...– disse Hazel rivolta a Nico, che le sorrise tristemente.
Poi Piper riprese un po' meno sicura –E... Beh noi due... Eravamo... Beh stavamo insieme...– guardò Jason imbarazzatissima.

Annabeth era terrorizzata e, soprattutto imbarazzata. Il ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi era il suo ragazzo, non ci poteva credere. Anche se sapeva che era vero, ne era sicura e si fidava di quello che diceva Piper. Quindi lo prese da parte per parlargli.
–Io ti conosco. Per forza. Se no non ti avrei sognato tutte le notti da due mesi... No?– parlò in fretta.
–Aspetta! Due mesi? Mi hai visto nei tuoi sogni? Anche io ti ho visto nei miei...–
–Si sono due mesi che ho perso la memoria–
–Anche io...–
–Tu hai già visto anche gli altri ragazzi, vero?–
–Si, suppongo che anche tu li abbia sognati. Abbiamo avuto quasi tutti la stessa reazione–
–Già– rispose Annabeth pensierosa.
Calò un silenzio pesante e imbarazzante per qualche minuto. Non sapevano cosa dire, era davvero imbarazzante. E soprattutto si fissavano negli occhi, Percy li aveva già visti, quando si incantava pensando alla sua vita, non aveva mai capito di chi fossero fino a quel momento. Fu lui a romperlo per primo.
–Quindi... Stavamo insieme–
–Già– tagliò corto lei –Ho un'idea. Ci confronteremo con gli altri per capire la nostra storia. È abbastanza ovvio che anche loro sanno qualcosa–
Andarono dagli altri ragazzi e dissero loro l'idea di Annabeth. Così decisero di sedersi ad un bar li vicino. 
Ora erano tutti insieme, seduti ad un banalissimo bar, a parlare come normalissimi adolescenti. In ordine erano alla destra di Annabeth c'era Percy, a sinistra Thalia, Nico, Frank, Hazel, Ellie, Mellie, Piper, Jason, Leo e Reyna, tra Reyna e Percy c'era Rachel.
Gli 'aiutanti' fecero un accordo muto: non avrebbero detto una parola fino alla fine.
–Comincio io– era Annabeth –Mi chiamo Annabeth. Ho perso la memoria due mesi fa.– raccontò tutto quello che sapeva e che aveva visto, evitando di dire che aveva sognato dei fantastici occhi verdi di un certo ragazzo accanto a lei –Quando mi sono svegliata ho urlato 'Percy'– disse arrivata alla fine, il ragazzo trasalì –poi... Poi mi è venuto tutto il nome, cioè il nome completo: 'Percy Jackson, figlio di Poseidone'... Pensavo fosse assurdo... Poi ho aggiunto che... che eri il mio fidanzato– aggiunse guardandolo, leggermente rossa in viso. Nessuno l'aveva interrotta durante tutto il tempo in cui aveva parlato, erano tutti molto attenti. D'altra parte riguardava loro e la loro memoria, avevano bisogno di ricordare.

Percy deglutì e disse –Ok. Ora penso che sia il mio turno. Sono Percy, a quanto pare figlio di Poseidone. Anche io ho perso la memoria due mesi fa, ma è come se avessi già provato questa sensazione. Non è successo niente neanche a me per due mesi. Se non contiamo il sogno ricorrente con il mostro Kelly che promette di uccidermi... – continuò a raccontare anche lui –Una volta sono finito in un campo di battaglia pieno di armi di 'Bronzo Celeste e Oro Imperiale', ne avevo una anche io 'Vortice'– ricordò in quel momento e tirò dalla tasca una penna a sfera, tutti i presenti spalancarono gli occhi, la stappò e rimase con una spada greca lunga un metro –Incredibile... Continuiamo, c'erano anche delle monete Dracme e Denarii.– raccontò ancora i sogni, ad un certo punto indicò Annabeth –Lei mi ha detto 'quando dormi sbavi'.– risata generale –Dopo essermi risvegliato mi è venuto in mente il nome della ragazza: 'Annabeth Chase, figlia di Atena'– concluse fissando intensamente la ragazza, e a quel punto erano talmente vicini, che i ragazzi che sapevano già tutto e quelli che sapevano poco o niente ancora qualche secondo e li spingevano uno contro l'altro, e si allontanarono imbarazzati.

–Ok... Ora suppongo che tocchi a noi– intervenne Jason per spezzare la tensione creata dai due piccioncini, indicando sé stesso e Leo.– io sono Jason e lui è Leo.–
–Vorresti dire il magnifico e fantastico Leo!– Jason roteò gli occhi per l'esasperazione.
–Dicevo che abbiamo entrambi perso la memoria due mesi fa, io come Percy avevo la strana sensazione di aver già perso la memoria– ’deve essere un fatto ricorrente due mesi e perdere la memoria', pensò Piper.
–Io sono scappato, con molta abilità devo dire, da ben due famiglie adottive e altrettante scuole in questi due mesi– lo interruppe Leo con non troppa modestia.
–Dicevo che io mi sono ritrovato in questo posto sperduto da qualche parte nel Massachusetts senza alcun ricordo e la settimana scorsa è arrivato Leo. Qua sono cominciate le cose strane.– riprese il biondo. –Quando è entrato in classe per la prima volta mi sembrava familiare, ma non ci feci molto caso, però quando incrociammo lo sguardo è stato come se qualcosa si sbloccasse dentro di me. E ho avuto questa strana visione. Un drago di bronzo, una trireme-nave-greca di bronzo e del fuoco.–
–Io ero solo scappato per l'ennesima volta e per questa volta volevo impegnarmi sul serio, diciamocelo non è bello essere espulsi...– continuò Leo.
–Ehi bello, non dirlo a me...!– era Percy, aveva parlato d'istinto senza quasi accorgersene, come se avesse ripetuto quella frase un milione di volte.
–Anche tu sei stato espulso da scuola più volte?– chiese curioso Leo.
–Si... Almeno credo...– i suoi occhi si fecero immediatamente vuoti, persi nei ricordi, che probabilmente non aveva.
I due ragazzi presero a raccontare quello che gli era successo completandosi le frasi a vicenda e scherzando fra di loro, quasi tutti pensarono che dovevano essere davvero molto amici.
–Durante al scorsa settimana abbiamo trascorso molto tempo insieme, ma ieri ci siamo riguardati e abbiamo visto altre immagini, uguali: la stessa trireme-nave-greca di bronzo. Poi dicemmo delle frasi del tutto scollegate dal resto, ma molto simili, a quelle che avete detto anche voi. Io a quanto pare dovrei essere Jason Grace il figlio di Giove, e rappresenterei il ragazzo che ha visto Leo la prima volta, quello che volava con il fulmine.– disse Jason alla fine.
–Io invece dovrei essere il comandante supremo della nave, il fantastico Leo Valdez il figlio del magnifico Efesto. E nella visione di Jason sarei il fuoco.– disse un po' esaltato l'altro con un sorriso leggermente folle. Jason alzò gli occhi al cielo esasperato, come tutti gli altri. 

–Ora è il mio turno!– Piper sembrava esaltata all'idea di raccontare tutto a tutti... –Sono Piper e come tutti voi altri ho perso la memoria due mesi fa.– anche lei si mise a raccontare i suoi sogni e le sue esperienze arrivò al punto della torta –una di queste con una torta blu davanti...–
Percy saltò in piedi –Ero io!- poi si accorse che lo fissavano tutti e si risedette –continua...–
–Lo so, e penso che ora tutti lo sappiano, che eri tu, comunque ci stavo arrivando...–
–Io lo sapevo.– intervenne Annabeth –cioè non l'ho sognato ma l'ho sempre saputo. Il tuo primo patrigno aveva detto che non esisteva il cibo blu e così nelle occasioni importanti tua mamma cucina sempre di blu, come a dimostrare che niente è impossibile– non sapeva neanche lei quello che stava dicendo.
–Ma come fai a saperlo?– chiese Percy guardandola.
–Io... Non lo so– Annabeth era confusa, aveva parlato senza neanche accorgersene –lo so e basta, è coma se l'avessi sempre saputo, ma l'ho realizzato solamente adesso.– Percy sotto il tavolo le prese la mano di nascosto, per rassicurarla, in modo che nessuno se ne accorgesse. Ovviamente se ne accorse Piper, lei le capiva subito queste cose e fece un sorriso, e sempre ovviamente non ne sapeva il motivo.
–Ok, tutto ciò è strano...– borbottò Piper, poi riprese –Continuiamo. Poi ieri ho sognato di nuovo la stessa cosa, ma più chiara. C'eravate tutti voi– indicò i Sette –e anche lui– ora indicò Nico –e mi sono venute in mente tutte tutte le cose che vi ho detto prima, e un nome, quello di Jason, cioè il tuo nome completo: Jason Grace, figlio di Giove.– disse guardandolo.
–Ok. Tutto questo è sempre più strano...– disse Percy sottovoce mangiando dei biscotti blu. 
'Aspetta, dei biscotti? Blu? Da dove sono saltati fuori?' Erano i pensieri di tutti in quel momento, pure quelli degli 'aiutanti'. Tutti tranne Annabeth, per qualche motivo a tutti sconosciuto, compresa lei.
–Da dove hai preso quei biscotti adesso!?– Thalia aveva dato voce ai pensieri di tutti. Non aveva ancora aperto bocca fino ad allora. Sembrava famelica.
–Li porto sempre con me...–
–Che aspetti!? DAMMELI!– Thalia prese a rincorrerlo.
–Ragazzi, per favore staremmo facendo qualcosa di serio qui– li riprese Rachel, anche lei in silenzio fino ad allora. 
I ragazzi si risedettero, ricevendo occhiate parecchio divertite da tutti. Particolarmente da Leo che scoppiò letteralmente a ridere davanti a tutti, questo portò i due ragazzi che si erano alzati a lanciargli occhiatacce.
–Ragazzi smettetela! Subito.– tutti si risedettero e si misero ad ascoltare di nuovo. Reyna aveva questo effetto alle persone, anche da spirito.

–Meglio se continuiamo...– Hazel riscosse tutti con la sua calma –io sono Hazel, e come d'altra parte tutti voi a quanto ho capito, ho perso la memoria due mesi fa, mi sono svegliata un giorno, che mia hanno detto essere il 19 di agosto, in un odioso orfanotrofio dove tutti mi prendevano in giro...-
–Aspetta. Hai detto il 19 agosto?– chiese Percy un po' turbato.
–Si. Perché?–
–Il 18 agosto è il mio compleanno, e alla reazione di mia madre quando me l'ha detto è successo qualcosa di molto brutto quel giorno, forse per più di una volta.–
–Ne sei sicuro?– chiese Annabeth.
–Sicurissimo. Mia madre non reagisce mai così male– le rispose lui.
–Ok, continua– Annabeth guardò Hazel per incitarla a continuare.
Lei annuì e riprese il racconto arrivando fino alla visione con il tavolo –C'eravate tutti voi– indicó anche lei i Sette –e lui– indicò Nico che pensò 'oggi mi sento indicato' visto che lo aveva fatto anche Piper ... Poi Hazel riprese –sapevo come si chiamava, Nico di Angelo figlio di Ade, e ho aggiunto che è mio fratello, nonostante non ci somigliamo per niente. Poi quando mi sono svegliata ho ricordato un altro nome quello di una ragazza alla quale avevo insegnato a combattere e che, per un motivo particolare che non ricordo, mi aveva fatto compagnia per molto tempo, Piper McLean figlia di Afrodite.– concluse.
–Afrodite!? perché tra tutti gli dei proprio lei?– Piper era esasperata, evidentemente a guardarla i ragazzi notarono che non era proprio una ragazza a cui piace essere vista.

–Direi che sono rimasto solo io– esclamò Frank –sono Frank inutile dire che ho perso la memoria due mesi fa e che è cominciato tutto la settimana scorsa. Un pomeriggio mi è venuta in mente una specie di profezia e sono sicuro che c'entri con tutto ciò. Fa così:– tirò fuori un foglietto di carta dala tasca e cominciò a recitare:
–Sette mezzosangue alla chiamata risponderanno
Fuoco o tempesta il mondo cader faranno
Con l'ultimo fiato un giuramento si dovrà mantenere 
E alle Porte della Morte, i nemici armati si dovran temere– recitò, ne seguì un silenzio di tomba. questa era la cosa, forse, più significativa e importante di tutto quello che si erano detti fino a quel momento.
–Allora– Frank riscosse tutti –finisco di raccontare il resto, poi ne parliamo... Ok?–
–Si si, continua– gli risposero Hazel e Piper insieme.
Frank finì di raccontare le sue 'esperienze di vita' mentre regnava il silenzio. Arrivò alla fine –Poi il solito nome di fine visione 'Hazel Levesque, figlia di Plutone'– disse guardando la ragazza e sorridendole, mentre lei arrossiva –e ne ho aggiunto anche un altro, il mio 'Frank Zangh, figlio di Marte'– finì con un tono un po' ironico, come se non credesse a quello che aveva appena detto.

–Perfetto direi. Ora vorremmo sapere chi siete tutti voi che nessuno ha sognato e che non avete parlato.– disse Annabeth.
–Penso che Annabeth abbia ragione. Io sono Thalia, figlia di Zeus, luogotenente di Artemide e come ha detto prima Piper, la sorella di Jason.–
–Io sono Rachel, mortale e Oracolo di Delfi.– si presentò la rossa.
–Reyna, figlia di Bellona, ex pretore del campo Giove e sono morta nella guerra contro Gea.–
–Mellie sono un'aura del vento.–
–Ellie anche io sono un'aura.–
–Nico di Angelo, come hanno detto prima Hazel e Piper, il fratello di Hazel e figlio di Ade. Anche io sono morto nella guerra contro Gea.– disse il ragazzino, e poi aggiunse –e noi tutti siamo qui per aiutarvi a ricordare.–



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Angolino miooo:
Eccomi qui con ben il quinto capitolo! -in ritardo di mesi e mesi, ma non fa niente, credo e spero...-
Spero che vi piaccia l'incontro, fatemi sapere se c'è qualcosa che non va o se non vi piace, vi ascolterò tutto, sempre che vogliate fare una piccola recensioncina...
Alice ;)




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