Addio al letto.

di Lombradipeter
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E' in quel nido, sicuro, caldo che mi sento a casa. L'addio è difficile, come per chi è costretto a lasciare l'amore della propria vita. Una parola all'accogliente e gravido di piume cuscino che abbraccia i miei sogni e i miei incubi, le mie lacrime e il mio sudore; alle avvolgenti coperte che mi riparano dal mondo esterno, ma anche al morbido materasso che conosce il mio corpo e mi culla come una madre fa con il suo piccolo neonato. Addio! Quanto è triste abbandonare tutto ciò che mi è stato così gradito! Ancor più per quando me ne vado costretta dagli impegni scolastici. Tornerei allora immediatamente indietro se non sapessi che, la prossima notte, tornerò ancora più stanca. Più mi allontano più l'aria si fa pungente, una folata d'inverno mi attraversa come se nulla fosse. Mentre apro la porta la giornata mi si presenta davanti, penso all'accogliente cuscino. Socchiudo gli occhi per la troppa luce, ripenso alle avvolgenti coperte. Mi chiudo la porta alle spalle, la mia mente ritorna al morbido materasso. Una lacrima solca il mio viso.




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