Los Sanfermines (Shura di Capricorn)

di Deliquium
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Los Sanfermines

Premessa dell'Autrice


Mentre “Aetna” narrava dell'addestramento di Angelo “Deathmask” di Cancer, “Los Sanfermines” si sposta nella Spagna del 1973.
Gli anni 1973-1975 sono gli ultimi anni del franchismo. La crisi energetica, gli scioperi (ancora illegali), le repressioni, le torture, l'uso della garrota, l'attentato a Madrid che uccide Luis Carrero Blanco.
Anche questa storia è piena di cose non dette, poiché preferisco concentrarmi solo sugli eventi più importanti in un lasso di tempo lungo alcuni anni. ^^
Alcune cose, vi sembreranno oscure, vi verrà da chiedervi: ma dove vuole andare a parare? Lo so, ne sono consapevole, ma è tutto scritto in funzione di Sincretismo. Cose appena accennate, poco chiare, torneranno in futuro.

* corre via, perché questa sarà la volta buona che le lanceranno pomodori. Possibilmente, non troppo maturi che puzzano. Grazie. *



[ Prologo ]



Anno 1986

Ed eccoli i ricordi delle vite passate. Si accumulano, si intersecano l'uno nell'altro. Lo travolgono come un'ondata. Ha resistito per molto, molto tempo. La voce di Leoš si fa strada nella sua mente. È debole, amareggiata. Sembra perdersi chissà dove.
Lo sai perché Atena e Efesto hanno creato le armature?
La risposta? Non la ode. Non la ricorda.
Il Titano torreggia davanti a lui. L'armatura d'ebano non riflette nulla. Si appropria della luce, la cancella.
Un dio. Come può un uomo vincere un dio? Shura non si pone quella domanda, è pronto. A vincere o a morire. I ricordi ritornano. Cose dimenticate. Cose recenti. Lui ritorna. E questa volta Shura s'abbandona, per sfiducia, per paura, perché vuole vincere.
Il vortice che viene verso di lui è pura luce. Non serve a niente evitarlo. Lo sa. Non vuole. È pronto. La Spada che, in passato – un tempo lontano, troppo lontano – aveva perduto e ritrovato, il cui nome gli era stato sottratto, alberga in lui.
Il suo cosmo si è fatto nero, oscuro. Odora di corteccia bagnata, di foreste impenetrabili. Odora di mistero, e diffonde il terrore. È solo un attimo, un battito di ciglia. Taglia il vortice come fosse qualcosa di solido, il tronco di un albero.

E il dolore copre ogni cosa.

Shura s'inginocchia. Le braccia inerti. Il sangue che imbratta le giunture della corazza. Stringe i denti. La forza selvaggia che lo ha posseduto è scomparsa. Il suo cosmo è di nuovo immerso nella luce, ma è spezzato, come le sue braccia, come Caliburm.

Questa è opera di fantasia.
Saint Seiya, i suoi personaggi e ogni richiamo alla serie citata appartengono a Masami Kuramada. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo come omaggio da parte di un fan. Tutti i personaggi, gli episodi e le battute di dialogo sono immaginari, e non vanno riferiti ad alcuna persona vivente né intesi come denigratori. In particolare, i personaggi, le ambientazioni e le situazioni da me create, mi appartengono; per poterli utilizzare altrove, o per riprodurre questa storia o parti di essa è necessario il mio consenso.




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