Ma il genio, forse, non era lui in quel frangente.

di Voldemortslostnose
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Perché, mentre Artemis ancora si rifugiava nel suo mondo fatto di dati, calcoli e schemi, Orion capiva quello che il giovane genio non era riuscito ad ammettere nemmeno a sé stesso.

Quando Artemis si fermava ad osservare la figura minuta di Spinella, colei che considerava la sua migliore amica, provava qualcosa che la psicologia comune avrebbe definito come tenerezza, non sapendosene spiegare il motivo. Ed Orion, ancora una presenza latente nel suo inconscio, si divertiva a pensare a quanto fosse ingenuo il ragazzo, che ancora non era riuscito a capire la reale portata del sentimento che lo legava al Capitano Tappo. Di sicuro non era amicizia, e di questo se ne era accorto, Artemis, ma perché capisse del tutto probabilmente ci sarebbe stato bisogno del suo intervento. Così, una mattina, mentre il ragazzo dai capelli corvini dormiva e la sua mente era persa nei meandri del sogno, Orion aveva deciso di imporsi sulla personalità tranquilla e posata dell'adolescente. E quando, ore dopo, Artemis si era svegliato, aveva notato che sulla mensola sopra la scrivania di fronte al suo letto erano posati cinque libri, e si era ritrovato a pensare che il cinque era indiscutibilmente un bellissimo numero.


I personaggi non sono miei (quando diavolo imparerò a mettere SEMPRE il disclaimer?) ma appartengono ad Eoin-ho-solo-intentato-una-ship-ma-non-l'ho-mandata-avanti Colfer. Scusate se lo spazio autrice è attaccato alla storia, purtroppo per ora non posso farci nulla. Recensite, almeno saprò se farei meglio a darmi all'ippica.




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