Un incarico per Daveigh Carroll ed Ellen Page
Sveglia.
Altro giorno, stessa merda. Per fortuna è venerdì. pensò Daveigh Carroll.
Si alzò, andò in cucina e scaldò una tazza di latte e cacao.
Erano le 7.20 . Alle 8 doveva essere in ufficio, nella sede dello "Spokane Gazette", affiliata della "Daily News".
Accese la televisione, ed ascoltò svogliatamente le notizie date dal telegiornale dell'emittente locale.
Oltre alle varie notizie sulle ultime elezioni statali, tra i fatti di
cronaca era stato dato ampio risalto al ritrovamento del cadavere di un
bambino vicino Farmington, al confine dello Stato di Washington con
quello dell'Idaho.
Era stato rinvenuto squartato in più parti del corpo, causando orrore e choc nei ritrovatori del corpo.
- Che bel modo di cominciare la giornata! - commentò Daveigh, - mi mancava proprio, il bambino squartato! - .
Lavò la tazza, si preparò per andare a lavorare ed
uscì di casa, giungendo sul posto di lavoro cinque minuti prima
dell'inizio del turno.
L'ufficio era
già attivo da qualche ora, i giornalisti andavano avanti e
indietro tra stanze di colleghi, ufficio del direttore, macchinetta del
caffè e distributore di merendine.
Ma c'era anche
chi lavorava, teneva la porta chiusa e se ne stava in religioso
silenzio, o al massimo parlando al telefono con qualcuno che potesse
dare una mano ai vari giornalisti a scrivere i loro articoli.
Daveigh
incrociò due colleghi in corridoio, salutandoli, e i due
risposero con fervore. Il bell'aspetto di Daveigh rendeva i colleghi
maschi parecchio inclini a fare riverenze e favori alla giornalista
appena ventiquattrenne, assunta da pochi mesi ma già famosa per
la sua bravura e volontà nel campo della cronaca nera.
Tutto
ciò, però, aveva destato antipatia al direttore, Clive
McCormack, che intendeva favorire per quel settore la sua amante, Sally
Smith, capace ma meno scaltra e furba di Daveigh.
E fu proprio
mentre la giornalista stava scrivendo un articolo sugli sviluppi delle
indagini riguardanti un sequestro di persona a Diamond, che Joel
Carter, il collega del settore sportivo, si presentò nel suo
ufficio.
- Daveigh, McCormack ti vuole nel suo ufficio. Subito. - riferì.
- Sai cosa vuole? - domandò la ragazza.
Joel scosse la testa ed uscì.
Daveigh salvò l'articolo e mise in stand-by il pc.
Lasciò l'ufficio e qualche secondo dopo era davanti alla porta di quell'odioso di McCormack.
Bussò.
- Avanti! - fece la voce arrogante del direttore.
Daveigh entrò.
- Mi ha chiamata, direttore? - domandò.
- Ah, Carroll, siediti pure. - invitò.
La ragazza obbedì.
- Hai sentito i telegiornali, stamattina? - chiese il direttore.
- Beh...sì. - rispose Daveigh.
- E non hai notato nulla di così succulento per il tuo lavoro? - .
La ragazza rimuginò un pò, poi disse:
- Devo andare a Farmington a scoprire più cose sull'omicidio di quel bambino? -
McCormack sorrise.
- Mi piaci quando sei così perspicace. - commentò compiaciuto.
- Quando vuoi che parta? - chiese la ragazza.
- Oggi stesso. - .
Daveigh annuì, e si alzò.
Fece per andarsene, quando McCormack disse:
- Porta anche Clark con te. Ci servirà qualche foto. - .
Daveigh fu felice della scelta. Ellen Clark era la sua migliore amica, nonchè fotoreporter dello "Spokane Gazette".
Tornò in ufficio, finì l'articolo che aveva sospeso, e passò nello studio di Ellen.
- Ellie, McCormack ci manda in missione. - annunciò, aprendo la porta senza annunciarsi.
- Dove? - chiese, mentre mandava delle foto ad un collega addetto all'impaginazione del giornale.
- Farmington, al confine con l'Idaho. - .
Ellen spense il computer, prese la sua macchina fotografica, un borsello ed uno zainetto.
- Andiamo? - chiese.
Daveigh scosse la testa. Quella ragazza era formidabile.
Passarono
nell'ufficio della giornalista per prendere penne e taccuini, poi
uscirono dalla redazione e imboccarono la strada verso l'interstatale,
in direzione Farmington.
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Messaggio dall'autore.
Salve a tutti, ragazzi!
Ad alcuni miei fans più accaniti avevo accennato l'intenzione di scrivere questa storia, e finalmente eccola qui. Mi auguro solo che sia di vostro gradimento.
Saluti,
Frenz
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