Il coraggio di morire
È un germe che annebbia la mente e macera il cuore, un cancro dei sensi che mi rende schiavo e corrotto.
Sono nato Puro, ma la morte vuole strapparmi alla vita da Sporco.
Impugno la lama e recido la carne del braccio sinistro,
sfregiando quel Marchio che è vergogna e rimpianto sulla pelle.
Il sangue sgorga copioso, mischiato a lacrime di impotenza e codardia, macchiando l'intonsa superficie del pavimento.
Non sono mai stato coraggioso, ma mi rifiuto di morire da infetto.
Sarò io stesso a porre fine alla mia esistenza.
Chiudo gli occhi. Il volto di mio figlio si staglia nitido nel buio. Il suo sguardo sa di amore e rammarico.
Mi dispiace, non ce la faccio.
Conficco il pugnale nel cuore.
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