Momenti - fine
Disclaimer:
Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a
Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa
storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non
ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso.
L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright
dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione
altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso
scritto.
#0 - al futuro
Il gatto fissa il pipistrello, incuriosito.
Lo vede uscire ogni notte e andare a caccia, tornando poi solo all'alba.
Alcune volte è ferito, altre volte è il sangue dei suoi
nemici a macchiargli il muso, ma non cede mai - nemmeno una volta.
Un giorno il gatto entra nella sua caverna e ne aspetta il risveglio, impressionato dalla grandezza delle sue ali.
"E tu chi saresti?" gli domanda poi il pipistrello, irritato "Mi stai solo facendo perdere tempo."
"Sono un gatto." risponde il felino "E caccio di notte, proprio come
te. Vivo di notte, proprio come te. E come te, non ho paura del buio."
Il pipistrello gli regala un battito d'ali frustrato e se ne va senza aggiungere altro.
Passano gli anni e il gatto ha cominciato a inseguire il pipistrello,
sfidandolo a fare di meglio - a batterlo dove il buio è
più scuro e dove non brilla mai alcuna luce.
Ogni tanto si dividono le prede e il pipistrello ha cominciato ad apprezzarne le abilità, ma non l'invadenza.
"Sei molesto." gli dice una volta "Mi deconcentri."
"Sicuro di non esserti innamorato?" replica il gatto ed è allora che il pipistrello comincia a vacillare.
Passa altro tempo e il pipistrello accoglie il gatto nella sua grotta, imparando a convivere con le sue intemperanze.
Il gatto si dimostra più paziente del previsto e lo salva in
più di un'occasione, facendo poi i conti con uno stormo di
pettirossi giovanissimi e troppo coraggiosi.
"Sono tanti." dice una volta "Potrebbero essere la mia cena."
"Anche io." replica il pipistrello "In fondo, sono solo un topo con le ali."
Questa volta è il turno del gatto di vacillare.
Non conosce l'amore il pipistrello, eppure quando gli portano via il
suo gatto fa di tutto per riaverlo indietro, cercandolo di casa in
casa.
Lo trova arrotolato in una villa poco fuori città, seduto comodamente davanti al camino.
Entra da una finestra aperta e lo sveglia, guadagnandosi una zampata poco amichevole.
"Cosa vuoi?" soffia il gatto "Non hai visto che stavo dormendo?"
Il pipistrello lo ignora, tirandolo per la coda.
"Vuoi che venga via con te? E perché dovrei? Qui ho tutto quello che posso desiderare; cibo, acqua pulita e affetto."
"Ma non hai me." replica il pipistrello e ci vuole solo qualche minuto perché il gatto faccia la sua scelta.
Passano gli anni e il gatto e il pipistrello sono ancora insieme.
Ha il pelo un po' più rado il gatto e il nero della sua
pelliccia sta diventando grigio, ma gli occhi sono ancora screziature
verdissime e sempre giovani.
Ha quasi perso un orecchio in una guerra tra colonie e fa più
fatica d'un tempo ad arrotolarsi sulle rocce della grotta, ma non
dimentica mai il loro primo incontro.
"Mi stai solo facendo perdere tempo."
Il pipistrello ogni tanto sbatte contro qualche spigolo e il suo udito
ha perso colpi, ma insieme riescono ancora a essere minacciosi - due
cacciatori che mordono fino alla cresta dura dell'osso.
"Ti senti bene?" gli chiede quella notte il pipistrello "Non ti va d'uscire?"
Il gatto gli riserva un assenso tremolante, alzando a malapena il muso dalle zampe.
"Sono solo stanco. Ma tu vai: ti aspetto qui."
Il pipistrello annuisce ed esce di ronda, cercando di cacciare una
razione extra anche per il gatto - vuole farlo contento, ma il suo
cuore gli racconta una verità spietata e alla quale non
potrà sopravvivere.
Quando l'alba ne illumina il volo, per il gatto è ormai troppo tardi.
Non c'è più alcun gatto a tener compagnia al pipistrello
e i pettirossi si sono fatti grandi, falchi spietati e aquile senza
paura.
Esce ancora la notte, perché il suo istinto non sa dirgli altro,
ma accoglie come una benedizione quando un gufo quasi gli strappa
un'ala, troncando quella che sarà la sua ultima caccia.
Riesce a tornare alla grotta ed è ferito troppo gravemente per
appendersi al soffitto, per cui si limita a cadere al suolo e lì
rimanere, immobile.
La morte lo coglie che sta ancora pensando a quello stupido gatto molesto e così innamorato da spaccargli il cuore.
"È morto, papà?"
Thomas raccoglie il pipistrello e annuisce, chiudendogli le ali.
"È stato ferito." spiega al figlio "Un gufo, probabilmente.
Oppure un altro predatore notturno. Era troppo vecchio e non
l'avrà visto arrivare."
Bruce annuisce ed esibisce uno sguardo incredibilmente intelligente per
un bambino di soli sette anni, fissando il corpo senza vita del
pipistrello.
"Lo seppellirai, papà?"
"Immagino di sì." replica Thomas "Tu dove vorresti seppellirlo, Bruce?"
Wayne indica un punto imprecisato del parco, sotto la quercia più grande.
"Dove abbiamo sepolto il gatto?" chiede Thomas, avvolgendo il pipistrello in un fazzoletto da tasca.
"Sì." risponde con più convinzione Bruce "Credo che il gatto ne sarebbe contento."
"E perché?" gli domanda il padre, facendo cenno ad Alfred di
andare a prendere una pala "Erano forse amici? Tipo Red e Toby?"
Il volto di Bruce si fa improvvisamente serio, quasi spigoloso nell'ombra del crepuscolo.
"No. Perché lui l'amava. E anche il gatto l'amava."
Alfred sorride, porgendo la pala a Thomas e accarezzando i capelli di Bruce.
"È una bella favola, padron Bruce. Rientriamo ora; le preparo una tazza di cioccolato caldo."
I genitori di Bruce non vedranno l'autunno successivo.
Note dell'autrice: e con questo
capitolo siamo giunti alla fine. È stato un lungo viaggio; un
percorso che ho intrapreso con l'intenzione (e la voglia) di raccontare
tutto ciò che più amavo (e amo) di questa coppia.
Bruce e Selina avranno per sempre un
posto speciale nel mio cuore e per quanto si divertano a farmelo a
pezzi ogni volta, gli dirò sempre grazie.
E un grazie ENORME va anche a voi, lettori; a Treasterischi,
che c'è sempre stata (e ai suoi brainstorming illuminanti, che
siano online o sotto il sole cocente mentre ci si scioglie in un
pomeriggio di luglio) a MissDomino (ci manchi, sappilo), a Mamie (una presenza costante e di una gentilezza unica), a Kuma_Cla (SISTAH, che dire... spargo amore e basta), a Neverland98 (e al fangirlare senza dignità), a Robinshapeshifter (un'artista
che coglie perfettamente l'anima di ciò che legge) e a
chiunque altro mi abbia seguito sui tetti di Gotham e oltre; a voi,
grazie di cuore.
Nel frattempo che il Pipistrello si
prende un po' di meritato riposo, vi faccio i miei migliori auguri di
buone vacanze: ci si vede prestissimo e, perché no, sempre per
le strade di Gotham.
*si lancia con un rampino sul tetto successivo*
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