echoes capitolo due
Salve a tutti!! è la prima volta che posto qualcosa qui su EFP e
Per prima cosa ci tengo a
specificare che in questo caso il mio sarà solo un lavoro di
traduzione dall'inglese all'italiano.
L'autrice di questa splendida
fan fiction si chiama LouBlue e se ve la cavate con l'inglese potete
andare a leggere il suo lavoro in lingua originale su fan fiction.net
oppure direttamente da questo link
"http://www.fanfiction.net/s/8872636/1/Echoes"
Ve la consiglio vivamente anche in lingua originale in quanto un po di magia si perde nella traduzione..
Vi lascio il primo capitolo
sperando che vi piaccia almeno tanto quanto è piaciuta a me e
aspetto di sapere che ve ne pare mentre mi occupo della traduzione
degli altri (non è cosi semplice!!)
Il mio intento è quello di rendere giustizia alla coppia di Daryl e Carol
traducendo o anche scrivendo in
prima persona (ehm...) tutte le storie possibili e immaginabili per i
fan qui presenti, per passare il tempo,per sognare,per tenerci
compagnia fino al prossimo Ottobre che si fa attendere con ansia..
Riporterò qualsiasi giudizio
e o parere all'autrice stessa oppure potete farlo direttamente voi
sempre seguendo lo stesso link di prima ,se avete dei consigli da darmi
non esitate.
Buona lettura!! XXX
Capitolo 1
Carol trascinò il piccone
lungo la striscia di terriccio sporco appena smossa,creando una linea
precisa e pulita per poter piantare i semi di lattuga.Il gruppo aveva
lavorato sodo per impadronirsi dell'area recintata della prigione e
adesso erano finalmente pronti per poter seminare un raccolto.Le
numerose spedizioni all'interno della città gli avevano
riforniti abbastanza bene di semi e utensili vari,adesso non restava
che piantare il tutto e sperare che crescesse qualcosa.Una fonte
alimentare sostenibile era vitale se avevano intenzione di avere
qualche possibilità di sopravvivenza a lungo termine nella
relativa sicurezza che offriva loro la prigione.Carol finì di
sistemare la prima fila e si spostò alla successiva.Stava
lavorando ormai da ore e avrebbe avuto un sacco da mostrare più
tardi , grazie al suo duro lavoro.Era una bella sensazione quella di
potersi adoperare per ottenere un cambiamento in positivo.La sua vita
ruotava ormai da così tanto tempo attorno alla morte, che era un
sollievo finalmente poter fare qualcosa che incoraggiasse la
vita,invece di doverle porre sempre fine.Si asciugò il sudore
sulla fronte con il dorso della mano e continuò il suo
lavoro.Poteva sentire il suo sguardo su di lei anche in lontananza ,
mentre lavorava tranquillamente.
Poteva sentire i suoi occhi
osservarla in ogni momento.Era stato lo stesso con Ed.Anche se le
sensazioni erano completamente diverse.Carol era abituata a sentire lo
sguardo minaccioso di suo marito su di lei senza avere nemmeno bisogno
di guardare per poterne avere conferma.Poteva sentire la sua rabbia e
la sua violenza , viaggiare attraverso una stanza affollata,trovarla,e
chiederle assoluta obbedienza altrimenti ci sarebbe stato l'inferno da
pagare. Ci sarebbe stato l'inferno in ogni caso.Non c'era stato
verso,nessun modo in cui poter riuscire a placare Ed Peletier , c'era
un vuoto immenso nel profondo della sua anima , qualcosa che forse
aveva sperato che Carol e Sophia potessero riempire , ma non sarebbero
mai state in grado di farlo.Carol aveva imparato ad odiare la
sensazione di sentirsi sempre osservata,di essere giudicata e di non
essere mai ritenuta all'altezza.La sua pelle rabbrividiva e tutto
quello che desiderava era di potersi annullare,di poter sparire dentro
se stessa in modo che nessuno potesse più trovarla,men che meno
Ed.
Ma con Daryl era diverso.
Lo sguardo di Daryl non le aveva
mai trasmesso la sensazione che pretendesse qualcosa da lei, non era
mai stato invadente.L'idea che lui fosse sopra il bus rovesciato,di
guardia per assicurarsi che nessuno dei vaganti riuscisse a sfondare e
oltrepassare in qualche modo il recinto,la faceva sentire sicura.Non
aveva bisogno di girarsi e controllare per sapere che lui era
là,l'aria rilassata mentre andava e indietro controllando il
perimetro,la balestra sulla spalla.Non aveva bisogno di voltarsi
nemmeno per sapere quando quello stesso sguardo blu si soffermava
brevemente su di lei , prima di ritornare alla recinzione.Non era
sicura di quando fosse successo esattamente, ma sapeva di essere
diventata il suo punto di riferimento all'interno del gruppo.Daryl
era parte integrante del gruppo adesso, ma lui e Carol erano per
primi un gruppo a sé.Era iniziato tutto con la ricerca di
Sophia,ma era stato solo dopo averla seppellita che qualcosa era
cambiato.Daryl aveva iniziato ad allontanarsi dal gruppo e Carol capiva
il perché.Per la prima volta si era occupato di qualcosa che non
era unicamente la sua sopravvivenza ed era accaduto il peggio.Daryl
voleva indietro i suoi spazi,in modo di non dover mai avere il bisogno
di fare i conti con il dolore e ancora peggio,con il dolore degli
altri,con il dolore di Carol,con il proprio.
Ma Carol non glielo permise.
Non avrebbe permesso a Daryl di allontanarsi dall'unica fonte di
conforto rimasta in questo mondo,il gruppo.Nessuno di loro era perfetto
e avevano già condiviso parecchie divergenze su diverse
questioni , ma adesso ognuno era per l'altro ciò che un tempo
avrebbero chiamato casa.L'unica rimasta.Tutto quello che contava per
lei in questo mondo l'aveva perso quando Sophia era morta e ora era
determinata a non voler perdere più nient'altro,non senza far
niente.Aveva combattuto per impedire a Daryl di scomparire dentro se
stesso e la sua determinazione l'aveva visto ritornare all'interno del
gruppo,stavolta pronto a stare nel mezzo e non sempre ai margini. Aveva
avuto la sensazione che prima di allora nessuno avesse mai combattuto
per lui in tutta la sua vita.Quel poco che sapeva dei suoi genitori era
che non gli era mai importato abbastanza del loro figlio e che non
l'avevano mai protetto così come un genitore è chiamato a
fare e aveva visto con i suoi stessi occhi la relazione con suo
fratello.Merle era convinto forse di essere l'unico a prendersi cura di
Daryl,ma lei la vedeva diversamente.Vedeva in Merle le stesse cose che
vedeva in suo marito.Erano uomini pieni di rabbia,violenti, che
pensavano sempre prima a se stessi e poi agli altri. Erano convinti di
essere leali e rivendicavano le loro azioni come quelle di un uomo che
protegge la propria famiglia,ma non era così.
Aveva combattuto affinché Daryl non si isolasse e lo aveva fatto
per se stessa,ma prima di tutto per lui e la sua determinazione aveva
lasciato un segno visibile su entrambi.Nessuno aveva mai combattuto per
lei prima d'ora e durante tutto questo orrore lei e Daryl erano giunti
a una comprensione silenziosa ma reciproca che sarebbero stati l'uno il
difensore dell'altro,si sarebbero guardati le spalle a vicenda,da tutti
anche da loro stessi.Carol non poté fare a meno di sorridere a
quel pensiero.Per tutta la vita si era sentita inutile,impotente e non
era mai riuscita a reagire.Era divertente il fatto che una persona
potesse cambiare la visione che hai sempre avuto di te stesso in
maniera così radicale.E a Carol piaceva pensare che aveva
restituito a Daryl questo favore.
''Sembra quasi che con un po di aiuto potresti cavartela''
Il suono della voce di Axel
riportò bruscamente Carol alla realtà che si voltò
velocemente nella direzione opposta alla quale era inginocchiata sul
terreno e alzò lo sguardo verso l'uomo , infastidita per il
fatto che fosse riuscito ad avvicinarsi così silenziosamente a
lei.Aveva imparato a mantenere uno stato di iper-vigilanza l'anno
scorso e il pensiero di avere abbassato così facilmente la
guardia la turbava.
Axel si infilò le mani nelle tasche della sua tuta logora ''Mi dispiace,non volevo spaventarti''
''Non l'hai fatto'' rispose con calma,tornando al suo lavoro.
Axel si accovacciò accanto a lei ''Ti posso dare una mano,se
vuoi.Me la cavo abbastanza bene con le piante.Ero solito coltivarmi
della roba da solo,tempo fa''
Carol era consapevole del fatto che adesso avevano tutta l'attenzione
di Daryl.Sollevò lo sguardo nella sua direzione e vide che
osservava lei e Axel con un'espressione scocciata sul volto.Carol
capì,nessuno di loro era completamente a suo agio in compagnia
dei nuovi arrivati.Erano sempre stati un gruppo ristretto,ne avevano
passate tante insieme,talmente tante che ora era difficile permettere a
qualcun'altro di avvicinarsi.La fiducia era una merce troppo rara e
preziosa per essere data via così facilmente.Lei era stata
diffidente come tutti gli altri , ma doveva ammettere che non aveva
scorto nulla di cui potersi preoccupare in Axel.Era solo ansioso di
compiacere e forse un po irritante,ma questo non era un reato.
''lasciami indovinare'' disse ironicamente ''agricoltura casalinga,giusto?''
''è pur sempre una pianta'' disse Axel in sua difesa.
''mmh'' rispose carol non commentando ulteriormente.
Axel afferrò il forcone desideroso di poter aiutare,nonostante
la mancanza di entusiasmo di Carol ''smuovo un po di terreno per te''.
Carol smise di concentrarsi sul suo lavoro e lo fissò ''davvero,non ho bisogno di aiuto''
Axel sorrise e i suoi baffi si inclinarono verso l'alto in un piccolo
movimento ''Credo che tutti abbiano bisogno di un po di aiuto''
Carol scosse la testa e ridacchiò ''Suppongo che sia vero''
Axel rivolse il forcone verso un pezzo di roccia che si intravedeva
all'interno di una delle file appena smosse ''guarda,qui ci sono ancora
delle pietre''
Carol iniziò a tirare fuori la roccia proprio mentre Axel fece
la stessa identica cosa,solo che lui stava usando il forcone.Ci
fu un urlo e Carol ritirò velocemente la mano quando il
dolore la scosse all'improvviso.Cerco di mettersi in piedi ma era stata
in quella posizione accovacciata così a lungo che perse
l'equilibrio e si rovesciò su un fianco, stringendosi al petto
la mano sanguinante e palpitante.
Axel sembrava sorpreso ''Oh merda'' disse ansioso ''Mi dispiace così tanto..non volevo farlo''
''CAROL!!''
sentì Daryl gridare il suo nome mentre con la mano sano cercò di stringere l'altra
Axel era chino su di lei , la preoccupazione dipinta lungo tutto il volto ''stai bene?è grave?''
Prima che riuscisse a rispondergli Axel fu scaraventato bruscamente
fuori dal suo campo visivo da Daryl che lo afferrò e lo
trascinò lontano da lei.
''Che diavolo hai fatto?'' urlò a Axel ''Sta lontano da lei!''
Carol guardò verso la recinzione dove alcuni vaganti si erano
già radunati al sentore del sangue fresco e delle urla.
Axel si portò le mani di fronte al viso , con un'espressione
confusa mentre stava disteso a terra ''è stato un
incidente,amico.Ti giuro che non volevo farlo''
Daryl ebbe un guizzo violento nella sua direzione e Axel spaventandosi
si raggomitolò in una posizione fetale.Daryl fece un suono
disgustato e si inginocchiò di fronte a lei ''che cosa è
successo?'' chiese con urgenza ''che ha fatto?'' strinse le dita
attorno al suo polso e tirò delicatamente verso di lui,volendo
vedere il danno con i suoi stessi occhi.
Carol trattene una smorfia mentre lasciò cautamente distendere
le dita della mano colpita.Il sangue aveva macchiato l'esterno del
guanto da giardinaggio.
Daryl scoccò uno sguardo infuriato ad Axel ''Figlio di puttana!''
''è stato solo un incidente'' si lamentò Axel ''non volevo fare niente di male''
''è stato un incidente'' confermò Carol mentre si
malediceva per la sua disattenzione.Con una smorfia aggiunse ''Sono
stata così stupida. è la mano destra,potrei non essere in
grado di sparare con precisione per giorni'' era tutto quello che
riusciva a pensare.La sua mancanza di attenzione avrebbe reso tutto il
gruppo più debole.
''Non penso che sia tu a essere la stupida qui'' disse Daryl ,
rivolgendo un'altra occhiata di disprezzo a Axel.La sua attenzione
tornò velocemente su Carol ''Dobbiamo provare a togliere questo
guanto per riuscire a vedere meglio''
''si,lo so'' lamentò Carol.Strinse i denti e non si
lamentò mentre Daryl sfilava lentamente il guanto.Carol lo
guardò,la sua espressione concentrata mentre cercava di non
farla soffrire ulteriormente e fu di nuovo rapita dai molteplici lati
di quest'uomo.Guardandolo dall'esterno qualsiasi persona avrebbe potuto
pensare di star guardando un rabbioso e violento villano,e anche se
sicuramente Daryl sapeva difendere bene questo suo lato,Carol sapeva
che c'era molto di più in lui.Era capace di una grande tenerezza
che il suo aspetto esteriore nascondeva.Guardandolo mentre reggeva
Judith o anche adesso ,mentre esaminava accuratamente la sua mano
sanguinante,Daryl poteva definitivamente essere gentile quando lo
desiderava.
L'espressione di Daryl si rabbuiò mentre dava uno sguardo
attento alla sua mano. ''è profondo'' disse
infelicemente,esaminando la ferita da entrambi i lati della mano,
proprio tra il pollice e l'indice.
Carol emise un suono frustrato ''Non possiamo fare a meno di utilizzare
i bendaggi'' disse sconsolata e ancora più in collera con se
stessa ''Accidenti.''
''Sta ancora sanguinando'' si alzò in piedi e si protese per
darle una mano a rialzarsi ''andiamo,dobbiamo portarti da Hershel''
Carol scosse la testa ''Posso farcela da sola'' girò la testa
verso la recinzione ''devi tornare di guardia''.L'espressione di Daryl
si indurì,ovviamente non soddisfatto della sua risoluzione ma
Carol sapeva che la sicurezza del gruppo era più importante
'''vai pure,starò bene''.
''Ti accompagno io'' disse Axel,mentre si rialzava da terra cercando nuovamente di rendersi utile.
''Stai lontano da lei!!'' gridò Daryl con rabbia.
Carol scosse leggermente la testa verso Axel, cercando di fargli capire
che non era il caso.Guardò nuovamente verso Daryl e sorrise
rassicurandolo ''Sto bene.Ritornerò tra pochi minuti,una volta
che mi sarò ripulita''.Sentì il suo sguardo su di lei
mentre si allontanava, sentiva la sua preoccupazione mentre attendeva che
arrivasse al sicuro all'interno della prigione.I vaganti ringhiarono
attraverso la recinzione nella sua direzione attirati dall'odore del
sangue che grondava dalla sua mano.Ci sarebbe mai stato in questo nuovo
mondo un giorno in cui qualcuno di loro non stesse sanguinando da una
nuova ferita?..fantasticò esasperata
Probabilmente no.
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