Una settimana per scordare

di Master_aqua
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Non gli piaceva quella situazione. "Allora"Anzi,la odiava. Sora era seduto sul divano di casa sua con affianco un ragazzo della sua stessa età con i capelli argentei e gli occhi acquamarina. "Come ti chiami?"Chiese l'argenteo cercando di fare conversazione."S-Sora"Balbettó a fatica il castano tenendo gli occhi bassi, cercando di nascondere il leggero rossore che aveva sulle guancie. Non era affatto in sé. Infatti Sora non era un tipo timido che cercava di non farsi notare... al contrario lui parlava sempre e cercava di fare amicizia con tutti. Ma con quel ragazzo non riusciva proprio a comunicare. "E tu? " chiese un po' timoroso. "Riku"Disse l'altro sorridendogli. Come risposta Sora mostrò un sorriso timido girandosi e guardandolo negli occhi. Restarono così per qualche secondo e a interrompere quel momento imbarazzante fu la mamma di Sora,  Yumi , che teneva nelle mani un grande borsone e un trolley. "Forza,  andiamo in macchina"disse avvicinandosi ai due e passando la borsa al castano. Uscirono e si diressero verso l'auto. Sora e sua madre poggiarono le valigie nel bagagliaio mentre Riku entrava e si sdraiava per tutti i tre sedili posteriori. "Vuoi farmi sedere o dovrò viaggiare sul tettuccio? "Esclamò Sora ironico cercando di conquistare almeno un sedile, spingendo un piede di Riku verso il proprietario. Questo si sedette compostamente guardando Sora sempre sorridendo. Neanche lui era in sé. Di solito era molto riservato e si sceglieva le amicizie, ma soprattutto non sorrideva spesso. Quel ragazzino glieli strappava quei sorrisi. E si incantava a guardare quegli occhioni blu."Non inizierete già a litigare, vero?"Chi aveva parlato era l'uomo sul sedile del conducente che Sora non conosceva. Altro non era che il padre di Riku, Taki. Partirono subito e mentre i due adulti parlavano della casa a mare che avevano affittato, i ragazzi guardavano fuori dal finestrino, ognuno in una direzione diversa. Sora pensava al perché stare anche solo nella stessa stanza con quel ragazzo gli procurava uno strano batticuore. A Riku non andava il fatto di non guardare il castano, ma aveva paura di poterlo spaventare con quel suo fare strano. "Sora"lo chiamò Riku. "Non mi va di stare in silenzio, parliamo un po' ". Iniziarono a chiacchierare con un Sora balbettante e un Riku fin troppo chiacchierone. Intanto i due adulti. "Riku non sembra molto triste"affermò Yumi. "In realtà si tiene tutto dentro e credo che nel suo cuore stia ancora soffrendo per sua madre"rispose Taki con un velo di tristezza . "Sora invece ha pianto parecchio ma adesso sta meglio"disse Yumi a bassa voce per non farsi sentire dal figlio e pensando al marito morto insieme alla moglie di Taki in quel dannato incidente aereo. Quando si intravide il mare Sora si fermò a fissarlo. Si sporse nello spazio tra i due sedili anteriori. Sentì i suoi occhi bagnarsi leggermente con delle lacrime. Yumi, che si era girata a guardare Sora, iniziò ad accarezzargli il viso. Sora pensava a suo padre, a tutte le volte che erano andati a pescare e a nuotare. Sentì poi anche una mano che gli accarezzava la spalla. Si girò e vide Riku che gli sorrideva. Sora arrossì e sussurrò un grazie. Angolo dell'autore Ok... parliamone. Mi presento. Io sono Master_aqua e sono una pazza XD Pensavo da un po' di mettermi a scrivere fanfiction. E allora mi sono detta"da dove iniziò? Una oneshot così che non mi deve scervellare tanto? No, fai una serie Soriku e, probabilmente in futuro, Akuroku che non sai manco te come devi continuare" u.u Spero comunque che vi piaccia ma soprattutto che qualcuno la legga. Datemi cosigli, critiche, quello che volete e se andrà bene continuo la storia. Ciao :)




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