Un nuovo anno scolastico cominciava quel giorno a Tokio e per
Bunny e le sue amiche si trattava di riprendere la loro vita di normalissime
studentesse ora che la minaccia di sailor Galaxia era stata debellata e che
finalmente nell’universo era tornata la pace. Tuttavia un grande vuoto
albergava nel suo cuore: infatti Heles e Milana (sailor Uranus e sailor Nettuno)
erano partite, mentre sailor Pluto era tornata al suo ruolo di custode del tempo
e Ottavia, Sailor Saturn, non si vedeva da settimane. Perfino la piccola
Chibiusa era ritornata al suo tempo, dove l’attendeva la regina Serenity, dove
l’attendeva la stessa Bunny in un prossimo futuro. Il dispiacere della ragazza
era comunque lenito dalla consapevolezza di aver fatto la cosa giusta e che, un
giorno o l’altro, si sarebbero riviste; inoltre c’era Marzio a tenerle
compagnia ora che tutte le minacce erano state debellate finalmente il loro
amore non avrebbe più trovato ostacoli.
Amy e Bunny entrarono nella loro classe, pronte ad iniziare
il nuovo anno scolastico, salutarono i compagni e si sedettero ai loro posti;
sembrava davvero incredibile essere tornati alla vita di tutti giorni, le loro
battaglia apparivano ormai lontane anni luce e con questi pensieri in testa le
due ragazze si scambiarono un sorriso. La campanella suono all’improvviso e
tutti gli studenti si sedettero ai loro posti in attesa dell’ingresso in aula
della professoressa, che non si fece attendere: l’insegnate entrò dopo pochi
secondi e con lei c’era anche un'altra persona, un ragazzo nuovo dall’aspetto
piuttosto cupo. Non era altissimo, circa 1,73, aveva i capelli castani e due
occhi nerissimi; si avvicinò alla cattedra e si girò verso la classe in attesa
che la professoressa lo presentasse ai suoi nuovi compagni.
“Benvenuti a questo nuovo anno scolastico - disse l’insegnante
- spero che tutti farete del vostro meglio e vi impegnerete proficuamente, ma
prima vorrei presentarvi un vostro nuovo compagno, che si è trasferito a Tokio
solo in questi giorni: si chiama Dereck Beckford e spero che lo accoglierete
bene tra di voi. Ora cercati pure un posto.”
Dopo queste parole di presentazione il ragazzo, senza dire
nulla, si avvicinò ad un banco vuoto e si sedette.
“Benvenuto nella nostra classe, io mi chiamo Amy.”
“Grazie…. Io, invece, sono Dereck…”
Il nuovo compagno aveva risposto piuttosto freddamente ad Amy,
che lo aveva accolto con un sorriso e la ragazza era rimasta molto delusa da
questo suo comportamento, forse si aspettava un pochino più di vitalità da
questo strano personaggio che era comparso all’improvviso nella loro classe,
ma poi pensò che, probabilmente, la sua reazione era dovuta al fatto di
trovarsi immerso all’improvviso in una nuova realtà e con nuovi compagni e
forse fra qualche giorno quel suo strano nuovo vicino di banco sarebbe stato
più socievole.
La mattinata trascorse rapidamente più a parlare delle
vacanze che a far lezione e quando la campanella suonò la fine delle lezioni
Bunny si precipitò fuori dalla scuola, seguita da Amy e con lei si incamminò
verso casa.
“Finalmente è finita, stavo morendo dal sonno.”
“Ma come fai a dire così, Bunny, hai avuto tutta l’estate
per riposarti e adesso dovresti pensare a studiare.”
“Non cominciare con la storia dello studio, Amy, e poi oggi
la professoressa non ha spiegato niente abbiamo solo parlato di quello che ci è
capitato durante l’estate e io mi stavo annoiando a morte.”
“E’ vero, ma anche queste esperienze possono comunque
insegnarci qualcosa di importante, non dovresti trascurarle.”
“E dai, non iniziare a farmi la predica fin dal primo
giorno………. Oh, guarda, ci sono le altre!!!!”
Bunny saltellò allegramente verso Marta e Morea, che le
attendevano per andare a casa tutti assieme, e le abbracciò calorosamente.
“Calmati Bunny, si può sapere cosa ti succede?”
“Oh Marta, solo tu mi capisci, Amy ha già ricominciato a
sgridarmi perché non studio, è un tormento!!!!!!!!!!”
“Guarda che io lo faccio solo per il tuo bene” disse Amy,
che nel frattempo aveva raggiunto le amiche.
“Certo, ma sai com’è pigra Bunny, farebbe di tutto pur
di restarsene a casa a dormire”
Bunny ringhiò furiosamente verso Morea che l’aveva presa
in giro di fronte a tutte, ma poi si calmò all’improvviso guardandosi attorno…
qualcosa non andava, Rea non era ancora arrivata e questo era molto strano,
solitamente era la prima ad arrivare e sicuramente non avrebbe voluto mancare al
primo giorno di scuola di Bunny per lanciarle qualche frecciatina perfida. Anche
le altre erano molto stupite da questo strano ritardo, così decisero di andarla
a cercare. Non dovettero fare che pochi passa e la trovarono: si reggeva in
piedi a fatica sostenendosi ad un lampione della luce, era piuttosto sudata ed
il suo volto era bianco come un lenzuolo. Le guerriere corsero a soccorerla e
lei crollò letteralmente tra le braccia di Bunny che le chiedeva disperatamente
cosa fosse successo, chi fosse stato a ridurla in quello stato, ma Rea era in
evidente stato confusionale e non riusciva a far altro che blaterare frasi senza
senso e sconclusionate. La sua fronte scottava, doveva avere la febbre alta e
così e ragazze decisero di portarla a casa e di metterla subito a letto.
“Davvero non riesco a capire cosa possa essere successo,
eppure stamattina stava bene”
“Non so, Bunny, forse ha avuto un malore improvviso, forse
l’emozione di essere tornata a scuola…”, Marta rispose all’amica
cercando di convincerla che non ci fosse nulla di strano in quanto era accaduto
anche se nemmeno lei stessa ci redeva.
“Eppure non è da lei, Rea non è la persona che si
emoziona tanto facilmente, e non per così poco.”
“Ha ragione Morea” fece eco Amy che era appena entrata
dalla camera da letto di Rea con il termometro in mano. “E poi ha la febbre
altissima e non è certo normale che la temperatura salga così rapidamente,
soprattutto considerando il fatto che fino a stamattina stava bene.
“E allora cosa vorresti dire? Che si tratta di qualcosa di
sovrannaturale? Che si tratta di un nuovo nemico?” Bunny era estremamente
agitata ed il solo pensiero di ricominciare a combattere la sconvolgeva, avrebbe
voluto correre da Rea e dirle di smetterla di scherzare, perché sicuramente
stava scherzando, sicuramente quello che stava accadendo non era reale. Poi fu
la stessa Rea ad interrompere le amiche immerse nei loro pensieri, chiamandole
nella sua stanza.
“Come stai, Rea, ti senti meglio?”
“Come se te ne importasse qualcosa, Bunny”, rispose lei
con un sorriso “Ora ascoltate, ho qualcosa da dirvi… sento una presenza, una
forza malvagia estremamente potente, c’è una qualche minaccia che incombe su
tutto.”
“Come sarebbe a dire, Rea? - chiese Marta preoccupata - si
tratta di un nuovo nemico?”
“Non lo so, non riesco a capirlo, ma è qualcosa di strano…
qualcosa di… non so come spiegarvelo… di diverso. Sono sensazioni che non ho
mai provato prima d’ora, con nessuno dei nostri nemici.”
“E’ questo che ti fa stare male?”
“Credo di sì, Amy, sento un’energia, un’energia
potentissima che si è appena risvegliata e che minaccia tutto il mondo
conosciuto… è qualcosa che mi prende nell’anima prosciugandomi le forze, si
tratta di qualcosa di sovrannaturale che non abbiamo mai affrontato prima.”
“Più potente di Sailor Galaxia?”
“Bunny… no…. non mi stai ascoltando….”
Rea faceva sempre più fatica a parlare, la temperatura si
era nuovamente alzata e respirava affannosamente, ma voleva a tutti i costi
avvertire le amiche del pericolo e raccogliendo tutte le sue forze riprese a
parlare.
“Non si tratta di più potente… o meno potente… è
qualcosa di… diverso…. Qualcosa che ti entra nel cuore e sprofonda fino all’anima…
è subdolo… è qualcosa di…. Profondo… occulto… è qualcosa di…… un’ombra
nera si staglia su tutto l’universo….”
Rea era esausta, non riusciva praticamente più a parlare e alla fine ricadde
in un sonno profondo. Le quattro amiche restarono a lungo in silenzio, cercando
di capire quello che Rea aveva cercato di dire loro; ma senza trovare una
risposta, e con un forte senso di inquietudine nel cuore non riuscivano a fare a
meno che pensare alle sue ultime parole: “Un’ombra nera si staglia su tutto
il l’universo…”