Riflessi

di Shnusschen
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«Signore... professor Silente... Posso farle una domanda?» «Certo! Me ne hai appena fatta una!» Silente sorrise. «Comunque, puoi farmene anche un'altra».
«Lei che cosa vede, quando si guarda in quello specchio?» «Io? Mi vedo con in mano un paio di grossi calzini di lana».
                                                                                                       Harry Potter e la pietra filosofale
 
Harry uscì dall'aula chiudendosi la porta alle spalle. L'anziano preside rimase a sedere in silenzio, nel punto più lontano possibile dallo specchio. I minuti passavano lenti ma Silente non si muoveva; continuava a fissare la frase incisa sulla cornice dello Specchio delle Brame. All'improvviso si riscosse con un sospiro profondo, come se avesse appena preso una decisione molto sofferta, e andò a mettersi davanti allo Specchio. Un altro respiro profondo e poi Silente alzò gli occhi ad incontrare quelli del suo riflesso.
 
Il Silente nello Specchio non era solo in un'aula in disuso ma si trovava in un salotto accogliente addobbato per Natale. Una donna con lunghi capelli biondi striati d'argento e un sorriso dolce, anche se un po' vacuo, gli stava porgendo un paio di informi calzini di lana, chiaramente fatti a mano da lei stessa. Sul pavimento un uomo che somigliava molto al preside si stava infilando dei calzini identici. Il Silente nello specchio indossò il suo regalo, chinandosi poi per stringere in un abbraccio i suoi fratelli.
-Mi vedo in mano con un paio di grossi calzini di lana- sussurrò Silente, mentre un'unica lacrima scivolava nella sua barba argentea. Accarezzò brevemente l'immagine di gioia familiare riflessa nello specchio e poi levò la bacchetta.
C'era del lavoro da fare. Per il bene superiore.
 




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