I survived, but it's not a happy ending

di Isabella Heathcliff
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Questa è la prima volta che pubblico qualcosa in questa sezione e la cosa mi agita. La storia è stata scritta almeno un anno fà  ed è nata perchè  ho sempre creduto che Moffat non desse abbastanza importanza a questa coppia che amo da morire. La coppia è composta da River e Eleven e spero sia di vostro gusto.
 
I survived, but it's not a happy ending.

 
Il Dottore aveva scritto un piccolo racconto a River, o meglio, per River. Un racconto ispirato a una storia vera – la loro -  ma con un inizio e una fine alternativi, nella speranza che potesse addolcire le loro sofferenze.  Una storia in cui non c’erano due amanti sfortunati che si trovavano sempre nel momento e nel tempo sbagliato, ma una storia in cui il tempo  non  aveva importanza.
Il racconto narrava che nella loro casa nella campagna inglese un giovane dottore strambo e  la sua bellissima moglie si amavano quotidianamente come se non ci fosse un domani.  Il filo conduttore del racconto erano i battibecchi della coppia che davano pepe alla giornata e che la raddolcivano in serata, con loro che facevano pace e si dicevano che il loro amore aumentava ogni giorno. Come  un promemoria  al fatto che  ogni singolo giorno passato insieme fosse una benedizione.
E River ogni sera, quando era possibile,  leggeva quella storia mentre aspettava che le loro linee temporali si rincontrassero nella solitudine delle sua cella.  A lei bastava rileggere quelle dieci pagine ormai sgualcite e l’attesa sembrava essere più tollerabile.
Quando River lo rivide nella Biblioteca,  nella sua  vecchia versione di  sé stesso, privo di tutti i ricordi che avevano insieme, lei dovette sforzarsi  di non sentirsi ferita e di ricordarsi di quella piccola storiella. Ma questo non bastava a rendere tollerabile  il fatto che il suo uomo non la riconoscesse,  era come aspettarsi di  fermare un emorragia con un cerotto.


..fine.




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