Il vero piano di Xehanort

di darkroxas92
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Xehanort si stava dirigendo verso lo studio del suo maestro, Ansem il saggio, guida e capo degli abitanti di Radiant Gadern e anche colui che lo aveva trovato anni prima. Xehanort però non ricordava ancora chi fosse, anche se ogni tanto sognava dei cavalieri con delle strane spade, a forma di chiave.

Non sapeva spiegarselo, ma aveva deciso di non raccontare a nessuno di quei sogni.

Adesso pensava solo a raggiungere Ansem, e chiedergli quel permesso tanto sperato, quello che lui insieme a Braig, Dilan, Even, Aeleus e Ienzo, gli altri 5 apprendisti d’Ansem, desideravano. Non sapevano spiegarselo, sapevano solo che era importante.

In quel momento arrivò Even; era di fretta, sembrava stese cercando qualcuno: "Xehanort, finalmente ti ho trovato!", disse senza fiato.

Xehanort, senza sorprendersi, essendo abituato a vedere quella scena gli chiese: "Che cosa succede? Avete già cominciato?".

"No, non ancora. Prima di procedere vorremmo avere il permesso dal maestro.”.

"Sempre ad aspettare i permessi... potreste anche lanciarvi da soli qualche volta, no?"

"Lo sai benissimo che se disobbedissimo, Ansem ci scaccerebbe!"

"No, non lo farebbe. Anche se non lo ammetterà mai, lui desidera quanto noi sapere come nascono gli Heartless, e sopratutto cosa succede al corpo di chi lo diventa”.

"Sarà come dici tu. Io personalmente preferisco continuare a studiare prima di procedere.”.

"Come preferisci. Tu e Ienzo siete sempre alla ricerca della soluzione sui libri, come se potessero spiegare tutto.”.

"Beh, sempre meglio di te, che passi il tempo solo a cercare di ricordare il tuo passato. Anche se dovessi riuscire a ricordarlo, poi che cosa faresti?”.

"va beh, ho capito. Comunque che cosa volevi dirmi?"

"è arrivato un visitatore, dice di provenire da un altro mondo e che desidera parlare con il maestro!"

"Adesso dov'è?"

"L'ho portato dal maestro."

"Forse è l'occasione giusta per chiederglielo. Se sono fortunato, lo straniero potrebbe essere interessato anche lui, sopratutto se viene da un altro mondo.”.

Detto questo si allontanò, lasciando Even da solo: "Patetico tentativo, non riuscirà mai ad ottenere il permesso". Detto questo si allontanò anche lui.

 

Xehanort stava per aprire la porta, quando pensò che forse fosse meglio sapere di cosa stavano parlando, prima di intervenire. Sapeva che se avesse disturbato una discussione importante, non avrebbe ottenuto il permesso per l'esperimento.

Vide che lo straniero non era tale, solo che Even non l'aveva mai visto. Di recente veniva spesso a trovare il maestro. Aveva scoperto che era un re, e che era diventato molto amico del maestro.

A quel punto decise di entrare.

Appena entrato disse: "Maestro. Riguardo all’esperimento, con il tuo permesso, vorrei procedere... “.

"Basta” disse Ansem.

"Dimentica tutto questo parlare di porte segrete e del cuore di tutti i mondi."

"Ma, maestro! Stavo pensando... "

"Xehanort. E’ meglio dimenticare tutto ciò."

Xehanort guardò Ansem con gli occhi pieni d'oddio, ma purtroppo non poteva fare nulla, non in quel momento.

"Sì, maestro."

Mentre usciva guardo bene l'ospite. Li sembrava così strano che quel essere potesse essere un re, piccolo com'era.

Xehanort si diresse nei sotterranei, dove c'erano le stanze e i laboratori. Andò a chiamare Braig e Dilan, gli unici che come lui desideravo condurre l'esperimento, con o senza permesso. Li trovò nella biblioteca. Non appena i loro sguardi s’incrociarono, capirono com'era andata.

"Allora, vuoi procedere lo stesso, Xehanort?"

"SI. Il maestro è solo uno stolto. Crede che riusciremo a dimenticare tutto, e fa finta di non capire la grand’opportunità che abbiamo a disposizione. Procediamo!"

"Ok, ma dobbiamo chiedere comunque l'aiuto anche di Even, Aeleus e Ienzo. Lo sai che senza di loro rischia di andare tutto a monte.”.

"Se riuscite a convincerli, va bene. Vi aspetto, sapete voi dove."

Detto questo, si avviò.





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