Capitolo 1.
Sapere che Hiccup, ragazzo
quindicenne
dai capelli castani e gli occhi verdi, figlio adottivo di Stoick
Haddock l'immenso, poteva leggerti la mente mentre gli passavi
affianco, non metteva di buon umore i berkiani. Stessa cosa succedeva
quando qualcuno stava nei dintorni di Astrid, ragazza sempre
quindicenne dei capelli biondi e gli occhi del colore del cielo,
figlia adottiva di una coppia berkiana, capace di prevedere il
futuro, suo o di chiunque altro.
Nessuno sapeva da dove
provenissero i
due.
Un giorno, Stoick era
andato a un
laghetto vicino al villaggio, per esplorare una grotta e assicurarsi
di non essere abitata da draghi, per la salvezza di tutti i
vichinghi. Quando ci entrò, però,
trovò due piccoli neonati,
avvolti con due coperte di lana. Erano molto piccoli, così
Stoick
decise di portarli al villaggio e poi di adottare il maschio tra i
due, data la perdita di sua moglie Valka, portata via da un drago
mentre cercavano di difendere il villaggio.
Lo chiamò Hiccup
Horrendous Haddock
III, e lo crescette come se fosse il suo vero figlio.
La bambina fu adottata da
due berkiani
i quali non potevano avere figli, cresciuta allo stesso modo di
Hiccup e chiamata Astrid Hofferson.
Hiccup era un ragazzo
riservato, non
stava con gli altri ragazzi. Fin da piccolo aveva subito imparato a
leggere e scrivere in sua autonomia, ampliando anche la sua dote mano
a mano che il tempo passava. Prima riusciva a leggere le menti di chi
gli stava affianco, poi, quando compì i 12 anni,
cominciò a leggere
le menti delle persone lontane da lui qualche metro.
Non sapevano quando fosse
il suo
compleanno esattamente, decisero soltanto di festeggiarlo il primo
marzo, stessa cosa per Astrid.
Astrid era cresciuta
diversamente;
aveva imparato subito da piccola a usare armi come asce e spade e a
combattere. Pensò fin da piccola, per qualche strano motivo,
all'uccidere i draghi come errore. Questa cosa accadde anche a
Hiccup. I due infatti, alla richiesta di Stoick di partecipare al
corso anti-drago risposero negativamente.
Nonostante la loro
somiglianza, però,
non si erano mai nemmeno visti. Ogni volta che i genitori di Astrid
le chiedevano di andare alla Grande Sala a conoscere Hiccup, lei
trovava una scusa; la stessa cosa accadeva quando Stoick chiedeva la
stessa precisa cosa al figlio adottivo.
Ma un giorno
cambiò tutto. Quel giorno
era il compleanno dei due. Stoick aveva deciso di fare una specie di
festicciola nella Grande Sala, ma solo per attirarli lì con
una
scusa e farli incontrare.
“Sei sicuro di
ciò che stai facendo?
E se la prendessero male?” chiese il padre adottivo di Astrid
a
Stoick.
“Oh,
andrà tutto secondo i miei
piani.” rispose lui, dirigendosi verso casa sua e
preparandosi a
cancellare tutti i suoi ricordi sul futuro incontro e sforzandosi di
pensare solo sulla festa.
Aprì la porta,
camminando verso il
figlio, seduto a tavola con un libro fra le mani, fermo lì
come un
asociale. “Figliolo, allora ci vieni alla festa nella Grande
Sala?”
chiese lui, con un sorrisone stampato in faccia.
Il ragazzo alzò
gli occhi dal libro,
chiudendolo e lasciando un foglietto come segnalibro.
“Papà..ti ho
detto che non volevo niente, questo giorno non è speciale
per me,
non è sicuro che sia il mio compleanno. E in ogni modo
preferisco
stare qui a finire il mio libro.” disse lui, riaprendolo e
ricominciando a leggerlo.
“Io ho preparato
tutto per te..manchi
solo tu..vuoi dire che ho faticato per niente?” chiese
Stoick,
cercando di essere credibile il più possibile.
Hiccup sospirò,
alzandosi in piedi. “E
va bene, ci vengo.”
Prese il libro con
sé e seguì il
padre fino alla Grande Sala.
Intanto nella casa di
Astrid era
successa circa la stessa cosa, solo che lei era intenta ad allenarsi
con la sua ascia.
I suoi genitori adottivi
entrarono in
casa, prendendosi quasi in pieno un'asciata. Astrid aveva trasformato
quella casa in una sala di addestramento. Molta gente lo trovava
strano, dato che lei aveva deciso di non uccidere i draghi, si
chiedevano contro chi volesse lottare. Aveva sempre una strana
sensazione di poter essere attaccata da un momento all'altro.
“Astrid..”
cominciò a dire suo
padre, camminando verso di lei.
“Tu mi stai per
dire “vorrei che
venissi alla tua festa”, invece voi e Stocik avete in mente
di
farmi conoscere Hiccup.” disse la bionda velocemente,
lasciandoli a
bocca aperta per a sua dote. I due non seppero cosa dirle, pensavano
non sarebbe mai andata nella Sala Grande da quel momento in poi.
“Se
volevate proprio farmi conoscere Hiccup, avreste dovuto semplicemente
chiedermelo.”ripose lei, lasciando l'ascia a terra e passando
affianco ai genitori adottivi, dirigendosi verso la Grande Sala.
Una volta arrivata si
guardò intorno,
cercando di identificare qualcosa in suo onore in quell'enorme
stanza. Nulla, si sentiva nel posto sbagliato. Odiava la gente, e
quel posto ne era pieno. Vichinghi da ogni parte di Berk, riuniti in
un solo posto. Quella era la cosa che avrebbero dovuto evitare.
Cercò di restare
al presente con la
mente, non voleva rovinare ogni singola sorpresa, bella o brutta, la
quale sarebbe potuta accadere. Riusciva a prevedere ogni minimo
dettaglio sul futuro, ma poteva anche cambiarlo e modificarlo da
quello già previsto compiendo altre azioni.
Il suo sguardo si
fermò su un ragazzo
a occhio della sua età, affiancato da Stoick.
“Quello
è Hiccup, vero?” chiese la
ragazza ai genitori, arrivati qualche secondo dopo di lei.
“Si.”
ripose soltanto suo padre.
Prese a camminare diretta
verso di lui,
lanciandogli un'occhiata. Stoick se ne andò con una scusa,
lasciando
solo il figlio.
“Ciao.”
disse la bionda, cercando
di pensare a quello che stava facendo piuttosto che ad altro.
“Ciao.”
rispose lui, rimanendo
bloccato sugli occhi di Astrid.
“Smettila di
leggermi la mente!”
esclamò lei dopo un po', irritata. Hiccup distolse gli
occhi,
scuotendo la testa.
“Hiccup
Horrendous Haddock III.” si
presentò finalmente lui, porgendole una mano.
Lei la strinse, non
pensando a niente.
In quello era abbastanza brava, a differenza di molte atre persone.
Rimaneva con la testa vuota, seguiva solo ciò che stava
facendo,
pensava solo alle parole da pronunciare.
“Astrid
Hofferson.” disse lei,
afferrando la mano. Sentì quasi una scintilla mentre si
toccavano.
“Quindi tu...leggi le menti.”
Hiccup annuì,
passando subito alla sua
affermazione : “E tu prevedi il futuro.”
Lei annuì di
rimando, guardandolo
negli occhi verdi smeraldo. “Cosa c'è di simile
tra me e te?
Perché i nostri genitori volevano che ci
incontrassimo?” chiese
ancora, aspettando una spiegazione o perlomeno cercando di prevedere
le parole del ragazzo. Ma niente, non ci riusciva.
“Sai..dovresti
mettere in pratica una
certa cosa..” disse lui, non rispondendo alla sua domanda. Si
avvicinò a lei, con un angolo delle labbra verso l'alto.
“Stai per
caso cercando di vedere il mio futuro?” chiese poi.
Lei cercò di
seguirlo, senza però
riuscirci. “Si. Come fai a dirlo con certezza?”
“Tu non ci stai
riuscendo, è come se
avessi creato una barriera che blocca il tuo intento.” disse
poi,
leggendo la mente della ragazza, ma dicendolo anche perché
sapeva
perfettamente ciò che stava succedendo.
“Perché
tu puoi leggermi la mente e
io non posso vedere il tuo futuro?” chiese lei sbuffando.
“E'
un'ingiustizia!” precisò, riprovando a vedere il
futuro, senza
riuscirci di nuovo.
“Se accetti di
incontrarci ancora
e..diventare amici, allora ti mostrerò come fare.”
disse,
sorridendole e girandosi verso la porta, come per andarsene.
“Aspetta..”
disse la ragazza,
correndogli dietro. “Puoi rispondere alla mia
domanda?” chiese
poi.
Lui si fermò,
guardandola. “Perché
siamo arrivati qui insieme, nessuno sa da dove veniamo, quindi hanno
pensato che se ci facevano conoscere allora saremmo stati in grado di
scoprire la nostra provenienza.”
“E
funzionerà?” chiese lei,
bloccando i pensieri del ragazzo immediatamente.
“Non lo
so.” ripose soltanto,
riprendendo il suo cammino senza nemmeno salutarla. Lei rimase
lì,
ferma a guardarlo. Un secondo dopo ricevette delle previsioni del
futuro tutte in una volta sola, come se una barriera si fosse
sbloccata. Era la barriera di Hiccup, riusciva a prevedere il suo
futuro.
La testa
cominciò a farle male, non
reggendo il dolore svenne, nel bel mezzo della sua festa di
compleanno.
ANGOLO AUTRICE :
Ecco una
nuova fanfiction! Sia
chiaro, ho incominciato questa perché l'altra aveva
pochissime
visite e io preferisco cominciarne un'altra che continuare quella.
Non so se
sia interessante o
noiosa, ditemelo in una recensione please!
Si, avete
capito bene, Stoick e
Valka non sono i veri genitori di Hiccup. E sappiate, unico spoiler
che vi do per farvi un'idea della storia più realistica, che
non è
tipo una delle mie solite ff dove magari Hiccup e Astrid vengono da
un'isola vicina a Berk o che ne so! No, questa ff è un po'
diversa
dalle altre scritte da me, ma questo non conta.
Dopo aver
fatto un Hiccup
invisibile, come facevo a non fare un Hiccup stile Edward Cullen che
legge le menti e un'Astrid stile Alice Cullen che prevede il futuro?
No, non sono vampiri, hanno solo queste doti speciali. XD
Sappiate
che io non ho intenzione
di fare ff a più capitoli dove uno dei cavalieri o un nuovo
personaggio è un vampiro, dato che in questo mondo ormai ben
poche
persone della mia età sono fangirl di Twilight....se state
sull'età
di mia sorella ( 20 anni ) magari trovate qualcuno...XD. E in ogni
caso in questo fandom non c'è nessuno amante dei
vampiri...che siano
Cullen o Volturi...stessa cosa. Io preferisco Volturi in ogni caso,
si nutrono di sangue umanoooo! Muhahahah! Ok, la smetto, tanto non ve
ne frega un beeel niente di vampiri sanguisughe.
Si,
Astrid è un po' come me, se
non ve l'ho già detto [ ve l'ho detto vero?!? ] io ho una
strana
dote della previsione del futuro, non so se sia solo buona intuizione
o sia davvero una dote sovrannaturale...O.o mi spavento da sola. XD
Se volete
che vi prevedo qualcosa
ditemelo in una recensione, riesco davvero a prevedere di tutto.
In ogni
caso..spero che la ff sia
di vostro gradimento, se no ditemelo sempre in una recensione...e
un'ultima cosa : se leggete le mie ff e vorreste che andassi a dare
un'occhiata alle vostre...scrivetemelo, perché non sono come
una
vota che leggevo ogni santa ff di questo fanfom. ( in realtà
certe
fanfiction non le leggo perché chi le scrive fa errori
ovunque
e...in questo molti scrittori di questo fandom mi hanno viziata
scrivendo troppo bene XD Esempio? Ruffnut Thorston. OK? )
Ora
chiudo e vado a zcrivere il
capitolo di “Guerra per i dominatori”, che
verrà pubblicato più
tardi zempre oggi.
Un
zalutone da Cricrina!
By
cricrina01.
Ps.
lazciatemi una recenzione, vi
preeego!! * fa gli occhi del gatto con gli ztivali * ze non avete
prezente gli occhi vi mando il link XDXD Zono irresiztibili, anche ze
con me non funzionano XD
Ps.
zembriamo tutti zerpenti
cozzì! ZzzzzzzZZzzzzzz!
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