Pillole di fandom

di Sakura Hikari
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Promesse vuote
 

Prompt di Lisa: Eleven/River, "Effimero."
Parole: 285
 

“Potremo andare a New York uno di questi giorni.”, disse il Dottore, fregandosi le mani. “Potremo andare all’isola di Pasqua. O ci siamo già stati?”
“Tanto non è importante”, chiese River con un sorriso. “Possiamo sempre tornarci. Scommetto che il popolo sente la mia mancanza.”
“Oppure potremo andare nella New York degli anni venti. Te li immagini, i ruggenti anni venti?”, e il Dottore fece una pausa d’effetto. “Passeggiare per i negozi, andare ad una festa a bere cocktail e conversare con i migliori rappresentanti del ceto intellettuale. Una volta ad una di queste feste ho incontrato i Fitzgerald. Che tipo quella Zelda.”
“Dottore.”
“Meglio ancora! Conosco un luogo dove la neve, invece di cadere, sale. Te lo immagini? Neve che sale…”
“Dottore.”, ripeté River con un’espressione triste. “Tu lo sai che non veramente qui, vero?”
Il Dottore tacque. Per qualche istante rimase perfettamente immobile, il viso celato agli occhi della moglie. River scosse la testa. “Mi piacerebbe tanto fare tutte queste cose. Ma i nostri giorni insieme sono terminati. Ho vissuto già tutte le mie ultime volte.”
E ora riposi in una realtà cibernetica nella più grande biblioteca dell’universo, pensò lui. Era dunque perfettamente inutile fare progetti, pronunciare promesse effimere che mai si sarebbero realizzate. Di questo il Dottore era ben conscio, eppure non riusciva a fare a meno di ripetere quella scenetta nella sua mente, immaginandosi ancora un incontro, un ultimo incontro con River a salvare qualche pianeta oppure a sedersi insieme a chiacchierare e ridere come ragazzini. Ma tutto ciò che gli era concesso adesso era una breve conversazione con un’eco della donna che era stata. Forse nemmeno quello: forse, per tutto quel tempo, aveva parlato da solo ad una stanza vuota.
 





 
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