FIRE
MELTS ICE
CAPITOLO 5: TUTTO
STA CAMBIANDO
You say you wander your own land
But when I think about it
I don't see how you can
You're aching, you're breaking
And I can see the pain in your eyes
Says everybody's changing
And I don't know why
Everybody’s
Changing, Keane
***************
Alex smise di fischiettare quando finalmente il quadro della
Signora Grassa si aprì e fu Katie ad uscirne. Era in ritardo, avevano deciso di
fare colazione insieme ma al tavolo dei Grifondoro non si era vista… la sua
amica intraprendente gli aveva detto che aveva ricevuto un gufo molto presto,
perciò forse era quello il motivo del suo ritardo.
E quando la vide, Alex si rese conto che non doveva aver
ricevuto buone notizie. Era pallida e camminava distrattamente, senza alzare
gli occhi da terra. Lui la trattenne per un braccio. “Ehi, qualcosa non va?”
Katie lo guardò come se lo stesse vedendo per la prima
volta, e si passò una mano fra i capelli con fare
teso. “Mi ha scritto mia mamma… ieri mio cugino Dan, quello che gioca come
cercatore, ha avuto un incidente… non tanto casuale.”
Alex si accigliò. “Cioè non è stato un incidente?” Prudenza non è una parola del tuo
vocabolario, eh Stephen?
Katie scosse la testa. “La sua scopa è impazzita
all’improvviso e l’ha fatto precipitare. Mamma dice che aveva il malocchio.”
“E lui come sta?”
“Per fortuna niente di grave, si è solo rotto un braccio.”
Alex sospirò. “Stanno già indagando su quello che è
successo?”
Katie scrollò le spalle. “Immagino di si… mamma è stata molto
vaga, ha detto di non preoccuparsi… però io non mi sento affatto tranquilla. Se
chi ha fatto questo voleva uccidere Dan, di sicuro ci riproverà.”
Purtroppo, biondina,
il tuo cervello funziona nel modo giusto… ci sei andata vicina… “Nah… ora
lo beccherebbero, gli conviene restare fermo dov’è.”
“Non lo so… non mi convince.”
Alex inarcò le sopracciglia. “Cosa non ti convince?”
Katie guardò fuori dal vicino finestrone con aria triste.
“L’aria… è tesa.”
Alex esitò… a volte dimenticava fin troppo facilmente che
l’ingenuità di Katie non era stupidità. “Non è che sei tu ad essere troppo
tesa?”
“Si, è vero, sono molto tesa. Ho fatto dei sogni strani, ho
dormito male, non riesco a…”
Alex la interruppe nel modo più elementare possibile… con un
bacio. La sentì irrigidirsi per la sorpresa, ma un attimo dopo si rilassò…
socchiuse le labbra, perfino. Alex nella sua mente sorrise, mentre le prendeva
il viso fra le mani per accarezzarglielo. Era così inesperta… era tenera, tutto
quello che faceva lo faceva per istinto, si capiva lontano un miglio che non
doveva aver avuto molti ragazzi. Come maschio, lui potè sentire il suo petto
gonfiarsi di orgoglio… essere il primo ad insegnarle queste cose lo faceva
sentire dieci volte più fiero di sé. E poi, visto l’esemplare in questione, non
gli dispiaceva neanche un po’ allenarla.
“Uhm…” Katie rimase leggermente stordita dopo quel bacio, e
sbattè gli occhi per un attimo prima di allungare leggermente le labbra in una
piccola smorfia adorabile che fece sorridere Alex.
Lui le accarezzò ancora la guancia. “Io non ho il tuo potere
per aiutarti… però vorrei starti comunque vicino, se me lo permetti.”
Lei si fece scappare un sorrisetto incredibilmente tipico di
tutti i Weasley. “Non è un modo malvagio per starmi vicino…”
Alex rise e si chinò di nuovo su di lei, felice di vedere di
nuovo i suoi occhioni azzurri allegri e vispi. Le fece scorrere le labbra lungo
la guancia in un modo che la fece rabbrividire, le sfiorò appena le labbra con
le sue, e poi…
“Ehi Katie, hai letto cosa dice il giornale di tuo cugi…oh,
scusate…” la ragazza di Corvonero con un giornale in mano si bloccò subito
quando vide cosa aveva interrotto.
Katie s’inumidì le labbra e rivolse un piccolo sorriso
avvilito ad Alex, quindi si voltò. “Dimmi, Hellen.”
“…mi dispiace tanto…”
“No, non ti preoccupare. Cosa volevi chiedermi?”
Alex le strizzò un occhiolino e si avviò lungo il corridoio,
pensando che avrebbe dovuto parlare un po’ con Anthony quanto prima a proposito
di una serie di cosette… tipo, per esempio, la sua ricompensa per quella
missione. Lestrange gliene aveva promessa una. Beh, aveva appena deciso quale
doveva essere.
***************
Amelia evitò con un saltello la gigantesca cacca di drago –
l’ennesima ammassata nel grande campo verde – e sorrise fra sé e sé. Le avevano
detto che poteva trovare Simon con Celeste, e questo le aveva fatto ricordare
una cosa che le aveva raccontato Mel: un episodio simile, in cui a lei avevano
detto che il suo futuro sposo si trovava in compagnia di una certa Lin-Ling,
facendole venire una crisi di gelosia in piena regola, e alla fine aveva
scoperto che Lin-Ling non era altro che una femmina… di drago.
E infatti Simon era in piedi in mezzo a una grande vallata
verde recintata, e stava accarezzando quello che Amelia riconobbe come un
cucciolo di drago – non era alto più di tre metri.
“L’allevatore dell’anno ha un momento per la sua amica che
lo ama alla follia?”
Simon fece un sorriso furbesco, molto simile a quello di sua
madre. “L’allevatore dell’anno ha sempre tempo per la sua amica più cara.”
Amelia si appoggiò coi gomiti al recinto e sorrise
allegramente. Le piaceva vedere Simon nel suo elemento, era uno spettacolo di
armonia; tanto per cominciare si capiva perfettamente perché lui era sempre più
abbronzato di tutti gli altri: lavorava tutto l’anno all’aria aperta, al sole, e
tranne che d’inverno gli piaceva usare semplici canotte o a volte neanche
quelle, perché si sentiva più libero. Mel una volta le aveva confessato che ci
perdeva la testa quando lo vedeva così, sereno, libero, felice del suo lavoro,
col tatuaggio del drago che spiccava sulla schiena e le lentiggini sparse un
po’ per tutto il corpo. E beh, c’è da
capirti, Mel…, pensò divertita Amelia.
“Amely, ti presento la mia cocca… la piccola Celeste.” Simon
accarezzò il dorso del drago, che sembrò gradire. “Celeste, lei è Amely.”
Amelia annuì. “Piacere.”
Celeste emise uno sbuffo, e Simon si voltò a guardarla. “Celeste
è abituata a salutarle da vicino le persone.”
“Non mi pare il caso…”
Simon rise. “Avanti, fifona, ci sono io qui.”
“Se mi brucia i capelli, ti riterrò personalmente
responsabile.” Amelia scavalcò il recinto e si avvicinò lentamente.
“E’ ancora troppo piccola per sparare fuoco a destra e a
sinistra, Amely. Celeste non ha più di tre giorni.”
“Beata lei che è già così alta.”
Simon le prese la mano e l’avvicinò al muso del piccolo
drago. “Dai, falle una carezza.”
Amelia sobbalzò quando vide uno sbuffo di fumo uscire dalle
grosse narici del drago. “No, no, aspetta…”
“Shh, i rumori violenti le danno fastidio… stai ferma, non
ti fa niente.”
“…e che sta facendo?”
“Ti annusa.” Simon appoggiò le mani sui fianchi. “Per i
draghi l’odore dice tutto… basta quello e capiscono al volo se si possono
fidare di te.”
Amelia rimase immobile e trattenne il fiato… finchè Celeste
non le urtò la mano col muso, e lei capì che voleva essere accarezzata.
“Bella…” Amelia l’accontentò, e scoprì che le piaceva sentire sotto le mani la
pelle di drago. Incredibile come degli esseri apparentemente così spaventosi poi
si rivelassero così docili e mansueti.
“Visto, le piaci.” Disse fiero Simon.
“E’ tenerissima.” Rispose sorridente lei.
“E’ un’adorabile piccola peste.”
Celeste singultò un paio di volte e si tirò su dritta… e un
secondo dopo fece quello che si rivelò essere uno starnuto, sputando una
fiammata sull’albero che stava lì davanti.
Simon rise vedendo la faccia spaventata di Amelia. “Sto
cercando di insegnarle a comportarsi, ma mi sa che ci vorrà un bel po’ di
lavoro.” Le spiegò, spegnendo con un colpo di bacchetta l’incendio sull’albero.
“Non ti invidio.” Replicò Amelia, arricciando il naso.
Simon scrollò le spalle. “Che ci fai da queste parti?”
Amelia si sedette sulla trave più alta del recinto. “Ho
bisogno di parlare col mio amico più intelligente.”
“Uh.” Simon accarezzò il dorso di Celeste, che si accovacciò
ai suoi piedi. “Puoi dirmi tutto senza preoccuparti, non credo che Celeste
andrà in giro a raccontare i fatti tuoi.”
Amelia sorrise per un attimo. “Anche perché l’argomento in
questione è top-secret.”
“E come mai qualcosa mi dice che riguarda mio fratello?”
“Secondo te sta diventando evidente?”
Simon fece una smorfia. “Solo quel salame di Jack può essere
così cieco da non vedere come lo guardi. Ma stai tranquilla… hai un
autocontrollo invidiabile e sei circondata da rimbambiti, nessuno si è accorto
di niente. Ancora.”
“Sei schifosamente intuitivo e deduttivo, fai paura.”
“Noi geni incompresi…”
“Adesso ti faccio una domanda da genio.” Amelia inspirò profondamente.
“Rispondimi sinceramente, ok?”
“Spara.”
Amelia esitò. “Esiste una possibilità che si smetta di
essere innamorati di qualcuno che si ama alla follia?”
Simon arricciò il naso. “Tecnicamente no.”
Amelia sospirò e abbassò lo sguardo. “Appunto.”
“Esistono tre soluzioni relative, il risultato non è
assicurato ma tentar non nuoce.” Simon si grattò il naso. “Prima: ti prendi un
anno sabbatico e ti allontani per un po’… ma personalmente sconsiglio questa
opzione, è la meno valida.”
“…e la seconda?”
“Gli dici tutto.”
Amelia scosse la testa. “No, è fuori discussione. La nostra
amicizia è troppo importante, non lo metterò nelle condizioni di fare una
scelta simile.”
“Jack è un uomo adulto, e sarebbe anche ora che mettesse la
testa a posto e capisse cosa vuole fare veramente della sua vita. Non puoi
continuare a proteggerlo da se stesso all’infinito, prima o poi ci sbatterà il
muso contro e gli farà molto, molto male.”
Amelia guardò un punto lontano davanti a sé, beneficiando
dell’effetto del venticello fresco contro il viso e fra i capelli. “Qual è la
terza possibilità?”
“Esci con un altro.”
“Ma come faccio…”
“Lo fai, esattamente come tutte le ragazze normali che
troncano una storia.” Simon sospirò. “Amely, sei una ragazza molto bella e
interessante, hai tutti i numeri per costruirti una storia d’amore come la
sognano tutte le donne. Devi fare una scelta, e hai le palle abbastanza solide
per farla. Hai deciso di non dire niente a Jack, ma questo non deve fare di te
una martire… non ha senso e non è affatto giusto. Se rinunci a lui allora basta,
volta pagina e pensa alla tua vita.”
Amelia s’inumidì le labbra e fece un sorriso timido. “Una
mia amica vuole presentarmi un ragazzo.”
Simon le sorrise. “Ottimo.”
“E’ un po’ più grande.”
“Di quanto?”
“Ha quasi otto anni più di me.”
“E’ una differenza accettabile, e poi non è scritto da
nessuna parte che te lo devi sposare.”
Amelia annuì, e si strinse nelle spalle. “Magari mi ci trovo
bene.”
“Magari è un gran fustaccio.”
“Magari è un tipo in gamba.”
“Magari risveglia la pornodiva che c’è in te.”
“Magari ha i capelli rossi.” Lui la guardò male. “Ok, ok…
magari è castano.”
Simon sorrise sornione. “Quelli sì che sono roba di
qualità.”
Amelia rise e scosse la testa, poi però si morse le labbra,
assalita nuovamente dai dubbi. “E se non mi piace?”
“Te ne scelgo io uno all’altezza.” Simon le fece un
occhiolino. “Come vedi, cadi sul morbido.”
Amelia fece una faccia buffa. “Ricordami perché non mi sono
innamorata di te dal primo istante in cui ti ho visto.”
Simon fece una smorfia esilarante. “Non chiedermelo perché
non lo so, fatto sta che ti sei scelta il fratello scemo.”
“E’ vero.” Fece ridendo Amelia. Forse Simon aveva veramente
ragione… a malincuore, ma il tempo di cambiare le cose era proprio arrivato. “Allora…
devo proprio arrendermi, eh?”
Simon provò un gran senso di tenerezza a vederla in quello
stato, e le diede un pizzicotto sul naso. “Amely, tu sei padrona di te stessa,
in qualunque momento puoi decidere di parlare con Jack e dirgli la verità… ma
visto che per ora non ne vuoi sapere, almeno cerca di svagarti un po’. Stai
buttando via i migliori anni della tua vita, è un peccato. Sei tutta casa e
lavoro, finirai per ammuffire prima dei trent’anni.”
Amelia arricciò il naso all’idea e annuì. “Sto diventando
proprio patetica… è veramente ora di girare pagina.”
“Ooh, questo è lo spirito giusto.” Simon le diede una pacca
sulle spalle. “Impara il tuo nuovo mantra: sono una donna, non sono una santa.”
“Sono una donna, non sono una santa.” Ripetè Amelia,
sorridendo. “Sono una donna, non sono una santa. Sono una donna, non sono una
santa.”
“Così!” la incitò il ragazzo, ridendo nel vedere che lei ci
aveva preso gusto.
“Sono una donna, non sono una santa.” Continuò a ripetere
allegramente Amelia, mentre si alzava e gli scompigliava i capelli. “Sono una
donna, non sono una santa.”
Simon rise della grossa quando la vide urlare il suo nuovo
mantra a gran voce per tutta la vallata, e soprattutto lo fece piegare in due
la faccia che fece Mel, che stava arrivando proprio in quel momento, quando Amelia
le strillò felicemente quella frase prima di stamparle un bacio sulla guancia e
andare via.
“Ma…” ridendo anche lei, Mel continuò a guardarsi alle
spalle. “Che le hai fatto?”
“Il mio contributo per la fauna da salvare.”
Mel scoppiò a ridere e gli passò le braccia attorno al
collo, abbandonandosi con piacere a un bacio dolce e soprattutto molto
desiderato… era tutta la mattina che andava in giro, e non aveva fatto altro
che desiderare di andare a trovare il suo amatissimo futuro sposo, che in quel momento
era più bello e solare che mai. “Mmh… quanto sei bello oggi, cos’hai
combinato?”
Simon sorrise vispo contro le sue labbra. “Ti riferisci alla
pettinatura? Ho provato un nuovo parrucchiere, lo devo fare anche il giorno
prima del matrimonio. E’ pure economico… basta che ti
metti con la testa nei paraggi della bocca di questa giovanotta qua sotto, e il
gioco è fatto.”
Mel ridacchiò e accarezzò il muso curioso del piccolo drago
che si era praticamente attaccato ai pantaloni di Simon. “E meno male che non
te li ha bruciati tutti, questi capelli… in determinate circostanze mi
sarebbero un po’ mancati…”
Simon le strizzò l’occhiolino. “Ah, ecco… solo i capelli ti
mancherebbero? Celeste, amore, bruciami pure tutto il resto, la mia futura
moglie mi ha appena detto che basta che ha i capelli…”
Mel rise e gli diede uno schiaffetto sul braccio, felice
quando lui l’avviluppò nel suo abbraccio. “Quanto mi piaci quando sei qui…” gli
sussurrò piano, accarezzandogli la nuca. “Sembri una parte di questo mondo
cristallino.”
Lui per tutta risposta le rubò un piccolo bacio. “Molla il
lavoro, ti faccio assumere qui in tre secondi.”
“Ma amore, che cosa ci farei qui? Un book ai draghi?”
“Beh? Non sarebbe una buona idea? Sono molto fotogenici,
sai.”
Mel rise e gli appoggiò la testa sulla spalla.
“Accidentaccio a quanto sono innamorata di te, signor Weasley… vorrei farti
piccolo piccolo e metterti in una tasca, così riuscirei ad averti sempre con
me. Non esiste un’altra persona che mi faccia sentire come fai tu… sei la persona
più speciale di questa terra, e io non so chi devo ringraziare per averti
meritato.”
Simon sorrise e le accarezzò lentamente i capelli,
baciandole la fronte e tenendola stretta fra le sue braccia allenate. “Non
sarei così speciale se non ci fossi tu vicino a me… non lo sai che accanto ai
grandi uomini ci sono sempre grandi donne?”
Mel gli baciò la spalla e gli accarezzò il braccio. Una
strana sensazione lungo la gamba la spinse ad accigliarsi. “Amore?”
“Mh?”
“Ma sei veramente un mago… come fai a farmi piedino mentre
sei in piedi?”
“Tesoro, quella è la lingua di Celeste.”
Mel sussultò e arretrò bruscamente fra le risate, sue e del
suo ragazzo. “Ma noo…”
Simon, ancora ridendo, accarezzò il muso del piccolo drago e
con un paio di pacchette gentili le fece cenno di tornare nel recinto. “E’
buongustaia, la ragazza.”
Scuotendo la testa e ancora ridendo, Mel tornò ad
avvicinarsi e a occupare il suo posto fra le braccia del suo amore. “Piccolo,
ti ricordi che dobbiamo andare a vedere i mobili per la camera da letto domani,
vero?”
“Naturalmente.” Simon le fece scorrere un dito lungo il
naso. “E ora che ci penso, potremmo anche cominciare a sgombrare qualche
scatolone nella casetta.”
Mel perse qualche secondo in più a sorridere felice… ogni
volta che pensava alla loro casa, piccola e confortevole e soprattutto in
attesa di loro, sentiva il cuore mancarle un battito. “Lo faremo… prima la
dobbiamo inaugurare, no?”
Simon rispose all’occhiolino con uno dei suoi. “Tu aspetta
che riesco a trovare un angolo un po’ più pulito.”
“A proposito di pulizia.” Mel fece il broncio. “Ho dovuto
disdire la prenotazione per la torta… la mia collega Jennie mi ha detto che
quella pasticceria ha una pessima fama in quanto a catering, e il nostro
matrimonio deve essere perfetto, perciò…”
Simon scrollò le spalle. “Con tutta la buona volontà, amore,
queste sono cose che puoi vedere più con mamma che con me.”
“Però la torta la dobbiamo scegliere insieme… non abbiamo
ancora deciso cosa metterci sopra.”
Simon si accigliò. “Gli sposini di plastica, no?”
“Non sono più belle le rose?”
“Vuoi scherzare? I pupazzetti sono impagabili.”
Mel rise e annuì. “Va bene, vorrà dire che chiederò di
infilarci vicino qualche bocciolo di rosa, ok?”
“Ottimo.” Simon si chinò per un altro bacio… e colse
l’occasione per accarezzarle la schiena. Adorava la sensazione di completezza
che gli dava la presenza di quella ragazza. “Mmh… uno di questi giorni facciamo
filone e ci barrichiamo nella casetta per dodici ore di fila.”
“Sono assolutamente d’accordo con te.” Mel gli diede un
piccolo bacio sulla punta del naso. “Senti un po’, bell’uomo… ci sei andato dal
sarto per il vestito, si? E’ quello che ti ha consigliato papà, è il migliore…”
Simon fece una smorfia e si grattò la nuca. “Qua mi sa che
abbiamo un problema bello grosso.”
Mel sbattè gli occhi. “Perché?”
“Tu lo sapevi che era… un po’ gay?”
Mel scrollò le spalle. “Si, e allora? E’ un professionista,
il migliore nel suo campo…”
“Ah, non lo metto in dubbio, però…” Simon trattenne una
risata. “Si è preso una ricca sbandata per Jack.”
Mel scoppiò a ridere. “Ma dai, che male può fare, è
innocuo…”
“Vallo a raccontare a Jack.” Fece ridendo Simon. “E’ ancora
sotto shock per la mano che si è ritrovato sul sedere.”
***************
“Julie? Sei qua?”
Chad entrò a fatica attraverso la botola e salì sulla
soffitta – per fortuna non particolarmente polverosa – di casa Potter, facendo
bene attenzione a non inciampare nei bauli… in particolar modo in quelli con il
nome di Harry.
Julie, che era seduta vicino alla finestrella, si voltò e
gli sorrise. “Ehi, non pensavo che venissi.” Gli disse, scansandosi il ciuffo
di capelli ramati che le era scivolato giù dalla treccia
francese.
Chad si inginocchiò a terra vicino a lei e le stampò un
piccolo bacio sulle labbra invitanti. “Sono passato a salutare Dan… tua madre
lo sta leggermente soffocando di attenzioni qua sotto, sai?”
Julie sorrise e annuì, continuando a fare quello che stava
facendo… incollava fotografie su un libro piuttosto spesso.
Chad inarcò un sopracciglio. “Ma che fai?”
“Sto preparando un regalo che voglio dare a Simon prima del
suo matrimonio.” Julie incollò con estrema cura una foto su una pagina bianca.
“E’ un album con un sacco di foto su di noi… c’è un po’ tutta la nostra vita
qui.”
“Ah si?”
“Si.” Julie annuì. “Simon sta per entrare in una fase molto
importante della sua vita, da ragazzo a uomo di casa a tutti gli effetti…
voglio che si ricordi sempre di quanto è importante per noi, e di quanto tutti
noi siamo sempre a sua disposizione. Non deve temere di assumersi tutte le
responsabilità sulle sue spalle così, dalla sera alla mattina. Sai com’è… potrà
anche essere pronto per sposarsi, ma per me resterà sempre il mio cuginetto
coccoloso.”
“E’ un bel pensiero.” Chad si sporse in avanti per sfogliare
il librone. “Accidenti, ce ne sono un bel mucchio…”
“L’ho quasi finito.” Fece orgogliosamente lei. “Ci lavoro da
un mese.”
Chad sfogliò le prime pagine, soffermandosi con curiosità su
tutte le foto più interessanti. Una delle più carine era senz’altro quella in
cui c’erano Simon e Julie, ancora molto piccoli e coi grembiulini dell’asilo
addosso, che si tenevano per mano e salutavano allegramente… finchè non
piombavano Jack e Dan cominciando a fare boccacce e smorfie varie, e Julie li
cacciava via a suon di botte ricambiate. La sequenza terminava con Simon, che
si succhiava beatamente il pollice e guardava gli altri coi suoi grandi
occhioni nocciola.
“Era il suo primo giorno all’asilo.” Julie sorrise
intenerita. “Sembrano secoli fa.”
Chad continuò ad osservare le foto. In una altrettanto bella
il paesaggio era una funivia imbiancata dalla neve, e man mano che passavano le
grosse sedie quelli che ci stavano seduti sopra salutavano gioiosamente. Così
cominciarono Hermione e Ginny, poi toccò a Ron e Simon, quindi a Harry e Julie,
e infine fu la volta di Dan, Jack e Amelia, che più di dodici anni non potevano avere, e che si stavano sbellicando dalle risate
per qualcosa. Dan tirò via il cappello dalla testa di Amelia, che fece per riprenderselo
ma fu agguantata alle spalle da Jack, e Dan ne approfitto per farle il
solletico nel collo senza pietà. Tutti avevano gli scii ai piedi, ed erano
imbacuccati per bene con sciarpe, cappelli e guanti.
“Il Natale più divertente che abbiamo mai passato.” Gli
spiegò Julie. “In Norvegia a sciare. Sapessi che cadute…”
“Immagino.” Disse divertito Chad. In effetti era piacevole
guardare quell’album di foto… la famiglia di Julie era davvero bella.
“Guarda questa.” Lei gli indicò una foto in cui Jack e Simon
erano tutti tirati a lucido, e stavano in piedi su due sedie per farsi vedere
così eleganti. Jack passò furtivamente una mano dietro la nuca del fratello per
mimargli un paio di corna, Simon se ne accorse e rispose con una sberla netta,
e da lì pugni e calci finchè non caddero entrambi dalle sedie. Sullo sfondo si
vedeva sopraggiungere rabbiosamente Ron – anche lui elegantissimo e con un
fagottino bianco in braccio – che mentre aiutava i figli a rimettersi in piedi
urlava qualcosa in toni duri.
Chad scoppiò a ridere. “Questa poi…”
Julie annuì ridendo. “La mattina del battesimo di Katie.”
“Ma litigavano sempre, eh?”
“No, si ammazzavano
sempre.” Julie fece un sorriso divertito. “Ma Jack e Simon sono così, quello è
il loro modo di dirsi che gli vogliono bene.”
Chad le restituì l’album. “E’ un regalo molto carino, a
Simon piacerà molto.”
Julie si guardò allegramente la sua creazione. “Qualche
volta crescere spaventa… i bei momenti passati insieme aiutano a superare
qualche piccola crisi. Allontanano il malumore e la tristezza.”
Chad tirò su col naso e si accigliò. “Quando perderai questo
vizio?”
“Quale vizio?”
“Quello di avere paura del futuro.” Chad sospirò,
scansandosi senza grazia il ciuffo blu dagli occhi. “Di sicuro tuo padre ha un
carattere difficile e una doppia dose di gelosia paterna, però dovresti essere
tu a fare qualcosa.”
Julie fece tanto d’occhi. “Io?! Ma se glielo dico sempre…”
“Che cosa gli dici, eh?” Chad scosse la testa con una
smorfia. “Gli hai sbattuto in faccia questa nostra storia più come un colpo di
testa che non come un progetto serio… devi essere più forte, più sicura di te,
altrimenti che fiducia vuoi comunicare?”
Julie aprì la bocca un paio di volte. “Perché metti sempre
in dubbio il mio atteggiamento?”
“Perché tu sei cresciuta, Julie… dici che non vuoi essere
trattata come la bimba di casa, ma sotto sotto ti fa sentire sicura e ti piace.
Fare un salto nel mondo scombinato delle persone adulte ti spaventa ancora.”
“Questo non è vero. Io ti ho sempre dimostrato di poter
cambiare tante cose nella mia vita, e di saperlo fare anche bene…”
“Perché non hai parlato decentemente con tuo padre di noi?
Perché non gli hai spiegato le nostre intenzioni? Perché non hai ancora
affrontato un discorso serio e maturo sul fatto che sei cresciuta abbastanza da
fare le tue scelte?”
Julie scattò in piedi. “Neanche farmi tutte queste pressioni
è giusto, però! Che cosa pretendi, che ora che Dan è appena stato dimesso
dall’ospedale io prendo mio padre, gli faccio un bel sorriso e gli dico che me
ne vado di casa?!”
“Io ti avevo detto di farlo prima.”
“Beh, sai che ti dico? Sono stanca di sentirmi sotto
pressione, è meglio chiarire una cosa qui: mio padre sta attraversando un
brutto periodo, e non sarò io a dargli un altro pensiero… gli parlerò bene di
noi, certo che lo farò, ma nei miei
modi e nei miei tempi, è chiaro?”
“Tanto non c’è bisogno che te lo faccia notare io, sei
intelligente abbastanza da sapere che ti stai nascondendo dietro il dito. Ma va
benissimo così.” Le rispose seccamente Chad. “Però ricordati che finchè non
avrai chiarito le cose, scordati la casa insieme. Non sono abituato a fare le
cose per ripicca.”
“Bene.” Replicò asciutta Julie. Forse Chad aveva ragione
sotto certi aspetti… ma la sua impazienza e la sua irruenza complicavano troppo
la situazione. Avrebbero dovuto cambiare entrambi
molte cose dei loro atteggiamenti se volevano costruirsi davvero un futuro
insieme.
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So little time
Try to understand that I'm
Trying to make a move just to stay in the game
I try to stay awake and remember my name
But everybody's changing
And I don't feel the same
Everybody’s
Changing, Keane
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Alex ringraziò il barista e tornò al tavolo di Katie con le
due burrobirre in mano. “E’ proprio carino questo posto.” Le disse mentre si
sedeva.
Katie assaggiò la sua burrobirra. “L’hai detto anche di
Florian, di Mielandia e dell’ufficio postale. Alexander Templeton, devo dedurre
che Hogsmeade ti piace?”
Alex sorrise dietro il suo bicchierone e annuì.
Katie ridacchiò. “E pensare che neanche ci volevi venire.”
“Credevo che non fosse poi un granchè… sai com’è, conosco
più l’Ungheria che l’Inghilterra.”
Katie si scansò i capelli dalle spalle. “Conosci Londra?”
“Non molto.”
“Ti ci devo portare, allora. Ti piacerà.”
Alex le prese una mano nella sua. “Mi piacerà visitarla con
te.”
Lei gli sorrise in risposta. “Questo mi fa venire in mente
che non ti ho ancora chiesto una cosa…”
“Cosa?”
Katie si sporse in avanti e si appoggiò sui gomiti. “Io e
te… stiamo insieme adesso?”
Alex le fece scorrere un dito lungo il naso, quindi le prese
delicatamente il viso fra le mani e la baciò. Chissà se un po’ delle
potenzialità di Katie si liberava anche nei suoi baci… perché ogni volta che
aveva questo genere di contatto con lei, dopo si sentiva molto meglio. Tanto
che smettere poi era una vera seccatura… anche se ne valeva la pena, visto che
gli piaceva da morire arretrare e vedere lei con gli occhi socchiusi e l’aria
di chi aveva voglia di essere ancora baciata. “Questo risponde alla tua domanda?”
Katie fece un sorrisetto furbo e sbattè gli occhi. “…mmh…
non lo so, il concetto non è chiaro, puoi ripetere?”
Alex ridacchiò e l’accontentò più che volentieri. E quando
la mano sottile di lei gli scivolò fra i capelli, il ragazzo rabbrividì. Buffo,
Katie non aveva la metà dell’esperienza di Vera, eppure era appena riuscita a
strappargli un brivido che normalmente Vera si guadagnava solo dopo un bel po’
di…impegno.
Katie si tirò indietro e sorrise. “Mi piace il tuo modo di
spiegare le cose.”
Alex rise e sorseggiò un po’ di burrobirra dalla sua
bottiglia. “Cosa facciamo adesso?”
“Voglio portarti a vedere la Stamberga Strillante.” Katie si
passò un ricciolo dietro l’orecchio. “E’ un posto molto particolare, pieno di
mistero e di racconti strani. Molti dei quali hanno a che vedere con le
avventure dei miei genitori e dei miei zii quando erano a Hogwarts. So che ti
piacciono questo genere di storie.”
“Altrochè. Poi se sei tu a raccontarmele…”
“Sai che i miei fratelli la usavano come nascondiglio privato?
Ci hanno nascosto un’infinità di cose là dentro, magari ci troviamo anche
qualcosa di interessante…”
Alex si accigliò. “Nascondiglio privato? Un posto dove la
gente va a fare giretti turistici?”
Katie scosse la testa. “La Stamberga Strillante è chiusa al
pubblico, ci puoi arrivare solo usando un passaggio segreto sotterraneo. Simon
mi ha detto che quando Hogwarts è stata ricostruita hanno lasciato le stesse
fondamenta del vecchio castello, perciò è bastato corrompere papà e zio Harry…
e hanno trovato un’infinità di cunicoli che portano all’esterno.”
“Ho capito.” Alex fece un sorrisetto. “E dì un po’, che ci
facevano in un posto così segreto?”
“Alt, stop, ferma tutto.” Katie alzò le mani. “Non voglio
sapere che ci facevano Jack e Simon là dentro, così come non voglio sapere cosa
fanno mamma e papà… mi imbarazza pensarli… in quel modo lì.”
Alex sorrise e le accarezzò una guancia morbida. Katie era
di un’innocenza e di una purezza disarmante, i suoi occhi limpidi erano lo
specchio della sua anima dolce e sincera.
E dovresti anche
cominciare a lavorarci su quest’anima da angelo, genio, altrimenti ti
ritroverai in ritardo con la tabella di marcia…
Comunque non sarebbe successo niente se per quel giorno
rimandava la missione, in fondo cos’erano ventiquattro misere ore… era in
anticipo sulle previsioni, non c’era bisogno di correre inutilmente. Così Alex
decise di reprimere in fondo al suo animo i pensieri negativi… incredibile come
fosse facile ignorare la voce petulante di Stephen quando era alla presenza di
quella ragazzina.
Katie fece un gran sorriso contro le sue labbra e gli
accarezzò la guancia. “Mi piace parlare con te… mi sento capita, mi sento a mio
agio… non mi succede spesso.”
“A me piace ascoltarti.” Alex le strizzò un occhiolino. “E
non solo.”
Katie alzò gli occhi al cielo con un sorriso, e poi
controllò l’orologio. “Ehi, avrei una mezza idea per stasera, se sei
d’accordo.”
Alex finì la sua burrobirra. “Vai con la proposta.”
“Oggi qui a Hogsmeade si festeggia l’Autunno, lo fanno con
una fiera e una festa… è molto divertente e si fanno un sacco di cose, si
gioca, si balla, si canta, si mangia tanto e bene…”
“Sembra una bella idea, ma come la mettiamo con Hogwarts e
il coprifuoco…?”
Katie curvò le labbra in un sorrisetto furbesco. “Mi offendi,
Alexander Templeton.”
Ad Alex scappò da ridere. “Hai un passaggio segreto anche
per questo?”
Katie si sporse in avanti. “Li vedi tutti questi studenti?”
gli sussurrò. “La metà di loro stasera sarà alla fiera.”
Alex rise e scosse la testa. “Hai capito l’angioletto, mi
sta portando sulla cattiva strada…”
Katie si rimise dritta e gli strizzò l’occhiolino. “E chi ha
mai detto che sono un angioletto, sono anche figlia di mio padre, sai. Per di
più sto facendo il mio dovere di brava padrona di casa… tu non conosci
l’Inghilterra, e io te la sto mostrando.”
Entrambi risero, e la risata allegra e gioiosa di lei spazzò
via gli ultimi dubbi di lui. Quella sera avrebbe dovuto incontrare Anthony per
aggiornarlo sui nuovi sviluppi e per dirgli del suo successo… per riferirgli
che era riuscito a fare breccia nel cuore della sua bellissima preda, che
adesso la strada era tutta in discesa, e soprattutto che voleva mettere in
chiaro con Stephen che alla fine di tutto l’avrebbe tenuta per sé… ma la fiera
c’era solo quella sera, no? E sembrava una cosa divertente… oltretutto Katie si
sarebbe insospettita, mentre Anthony poteva sempre tornare…
…perché deludere quel piccolo angelo davanti a lui? In fondo
non cadeva mica il mondo se rimandava tutto di qualche ora…
***************
“Mamma, la vuoi finire… toglimi questo asciugamani di dosso,
non sono sudato!”
Ginny sbuffò. “Sei peggio di tuo padre, mamma mia… i
guaritori hanno detto che te ne devi stare buono immobile
per un paio di giorni, e mi sembri accaldato…”
Dan si passò una mano sulla faccia… la mano che sua madre
non gli aveva letteralmente legato alla poltrona su cui stava sdraiato,
naturalmente. “Non sono accaldato…con la mano sinistra non riesco a fare bene
le cose, e mi sono rovesciato un po’ d’acqua addosso, tutto qui.”
“E non potevi chiederlo a me il bicchiere d’acqua?”
“Ma non fai prima a togliermi questo ridicolissimo
fazzoletto dal collo??? Non me l’hanno messo i guaritori il gesso, mi
immobilizzi tu?!”
Ginny scosse la testa e appoggiò le mani sui fianchi. “I
guaritori sono estranei, io sono tua madre. E dal momento che ti ho tirato su
per quasi ventisei gloriosissimi anni, giovanotto, e sei venuto su bene, ti
suggerirei di fare meno domande e di fidarti di più.”
Dan sbuffò. “Una cosa giusta l’hai proprio detta, cara
mammina, ho quasi ventisei anni e non mi pare il caso di…”
“Silenzio, ne ho sentite anche troppe per stamattina.” Fece
sbrigativamente Ginny, ignorandolo completamente. “Hai bisogno di qualcosa? Un
po’ di tè, succo di frutta, latte…”
Dan avrebbe voluto rispondere a sua madre per le rime, ma il
campanello lo interruppe. “Ecco, vai a vedere chi è, vai…” sua madre gli diede
una bottarella dietro la nuca uscendo, e lui scosse la testa e sbuffò. Gli dava
un fastidio enorme quel braccio penzoloni che gli era stato raccomandato di non
muovere per un paio di giorni, e che per volontà materna si reggeva nel
fazzolettone allacciato dietro la nuca. Ci mancava solo l’attacco di
apprensione materna in piena regola… il ragazzo appoggiò la testa alla spalliera
della poltrona e chiuse gli occhi stancamente. “Beh, e adesso che vuoi fare?
Accompagnarmi in bagno e darmi una mano mentre faccio la pipì?”
“Mi sa che non è il caso.”
Dan scattò seduto ben eretto. “Sarah!”
“Ciao campione.” La giovane gli rivolse un gran sorriso, ma
non entrò nella stanza… era ancora sulla soglia della porta insieme a sua
madre, e Ginny aveva un buffissimo sorriso sulle labbra.
Dan era tutto un sorriso. “Che ci fai qui?”
“Sarah è stata così gentile da passare a farti firmare dei
documenti.” Ginny incrociò le braccia sul petto e sorrise gentilmente alla
ragazza, ma l’espressione furbesca e sorniona non si dileguò. “Per la tua
assicurazione.”
“Vieni, accomodati.” Dan con una manata liberò la poltrona
vicina alla sua dai giornali.
“Grazie.” Gentilmente Sarah si sfilò la giacca e l’appoggiò
all’attaccapanni.
“Vi porto qualcosa da bere?” chiese Ginny.
“Per me no, grazie.” Le rispose con un sorriso Sarah mentre
si sedeva.
Dan le fece un cenno sbrigativo con la mano. “Grazie, mamma,
va bene così. Ti dispiace chiudere la porta?”
“Come vuoi.”
Dan aspettò un secondo… poi afferrò il viso di Sarah fra le
mani e le stampò sulle labbra uno di quei memorabili baci che amava tanto
darle. Lei non fu da meno, e subito gli infilò le mani fra i capelli spettinati
che la facevano impazzire sempre. Non avevano avuto un minuto per stare insieme
senza occhi indiscreti dal giorno precedente, e tutto quel bisogno di
stringersi e rassicurarsi esplodeva adesso come una bomba atomica. Vedersi e
non potersi neanche abbracciare era stata una vera tortura… ora nessuno dei due
aveva intenzione di perdere un solo secondo della presenza dell’altro.
“Ehi, sono a casa.” Harry si chiuse la porta di casa alle
spalle e appoggiò il giaccone sull’attaccapanni all’ingresso, quindi si guardò
un po’ in giro. Gli venne da sorridere… nessuno in vista, che evento raro. “Gin?”
a quanto sembrava di sua moglie non c’era traccia. Di sicuro Dan doveva
esserci, l’aveva lasciato sotto le cure per
niente pressanti di sua madre, probabilmente era ancora sulla poltrona del
salotto dove l’aveva lasciato quella mattina. Harry decise che scambiare due
chiacchiere con suo figlio era l’ideale dopo una giornata come quella, e così
si diresse verso la stanza… ma non si aspettava di trovare quello che vide.
Sua moglie Ginny Weasley Potter era sdraiata a pancia a
terra, con una lama di coltello leggermente sotto lo stipite della porta, e
sembrava darsi molto da fare per orientare il coltello nel verso giusto e
usarlo come specchio.
“…Gin?” alquanto confuso e senza parole, Harry le si
inginocchiò accanto. “…uhm… amore…”
“Sshh!!”
Harry ridusse la voce a un sussurro. “Potrei capire anch’io
che stai facendo?”
Ginny si morse le labbra… non riusciva nel suo intento.
“…sto cercando di vedere che succede là dentro…”
“Ma… che bisogno c’è, scusa?”
Ginny alzò gli occhi al cielo. “Dan ha visite… è venuta a
trovarlo Sarah, la manager.”
Harry si grattò una tempia. “E tu li spii?”
“Ho il sospetto che sia lei la donna misteriosa.”
“La ragazza segreta di Dan?” Harry fece un sorrisetto.
“Però, niente male.”
“E finiscila.” Ginny cercò di nuovo di orientare il
coltello.
Harry si stese a pancia a terra a sua volta. “Amore, lo sai
che tutto questo non è molto morale, vero?”
Estremamente frustrata, Ginny mise giù il coltello e lo
guardò male. “Vuoi rovinare tutto, fammi capire?”
“Ma no, vorrei solo vedere anch’io…” Harry cercò di
posizionarle meglio la mano che impugnava il coltello. “Scusa tanto, ma dei due
se non ti dispiace sono io quello che lavora nello spionaggio…”
“Sarai anche il migliore col resto del mondo, ma a pedinare
i tuoi figli vali meno di zero. Lascia fare a me, che oltretutto ho la mano più
sottile.”
Harry le rivolse un’occhiata assai poco lusinghiera. “Ti
stai facendo insopportabile ultimamente, come mai?”
“Chiamala menopausa.” Rispose sbrigativamente Ginny,
armeggiando con la lama.
“Mamma, hai un momento?” Julie si affacciò dalla porta della
sua stanza con un’aria molto sconsolata… ma quando vide in che assurda
posizione erano i suoi genitori, tutti i suoi problemi
finirono nella parte più remota del suo cervello. “Ma che…” mormorò,
raggiungendoli.
Suo padre si avvicinò un dito alle labbra. “Fa’ piano,
tesoro, tua madre sta facendo la grande spia mondiale.” Ginny gli diede uno schiaffetto
sulla gamba.
Julie li guardò come se fossero impazziti entrambi…
s’inginocchiò accanto a loro ed esitò. “Uhm… siete… sicuri che vada tutto bene,
si?”
“Perché non dovrebbe andare bene, piccola?” le chiese
gentilmente Harry.
“No, è che…” Julie si passò una mano fra i capelli,
lasciando che le ricadessero morbidamente sulle spalle. “Non è che sia tanto
normale trovare mio padre e mia madre stesi a terra davanti alla porta chiusa
del soggiorno con un coltello in mano…”
Harry si lasciò sfuggire un sorriso rumoroso. “No, è che tua
madre è convinta che in questo momento lì dentro ci sia la donna misteriosa di
Dan, alias la sua manager.”
Julie fece tanto d’occhi. “Sarebbe quella Sarah qualcosa?
Però, mica male.”
“Vero, molto distinta e piuttosto professionale.”
Julie ridacchiò. “Professionalissima, guarda come si prende
cura del suo assistito…”
Ginny posò il coltello a terra e si coprì il volto con le
mani. “Posso sapere come diavolo faccio a vedere là dentro con voi che fate
tanto baccano?!” sibilò a bassa voce, irritata. “Volete chiudere quelle
boccacce?!”
“Scusa.” Fecero insieme padre e figlia, lanciandosi un
occhiolino complice a vicenda.
“Bene.” Ginny riprese il coltello. “E adesso, se voi due
avete finito…”
La porta si socchiuse improvvisamente… Dan la aprì solo di
poco, quanto bastava per vedere tutta la famiglia appostata lì fuori, e fece un
piccolo sorriso gentile. “Psst, mamma?” sussurrò.
Ginny era tutta dello stesso colore dei capelli. “…si,
tesoro?”
“Ti dispiacerebbe portarci un po’ di succo d’ananas?” disse
il ragazzo, sempre molto piano. “Grazie mille.”
“Si, ehm… vado subito.” Ginny si alzò e si diresse verso la
cucina, non prima però di aver fulminato con un’occhiataccia marito e figlia.
“Bene, e ora se volete scusarmi… papà, Jay-Jay…” con un
cenno di saluto e un sorrisetto furbesco, Dan richiuse piano la porta.
Harry e Julie scoppiarono a ridere simultaneamente. “Oddio,
che figura…” mormorò la ragazza, accettando di buon grado l’abbraccio di suo
padre.
“Ormai una più, una meno…” fece bonariamente Harry, dandole
un bacio sulla testa. Julie tirò un gran sospiro e si lasciò tenere un po’ in
collo da suo padre… sembrava strano quanto sentisse il
bisogno di un po’ di stabilità familiare quella sera. Ne aveva
voglia più del solito.
***************
Ron sbuffò per la centesima volta prima di bussare alla
porta del generale Taventoon. Aveva un cipiglio imbronciato e poco incline a un
discorso con un verme che puzzava di corruzione da un miglio, ma per come
stavano andando le cose era più opportuno seguire il consiglio di Hermione. Non
conveniva sventolare apertamente il proprio disgusto per le istituzioni marcite
con cui si doveva per forza aver a che fare, perché così si finiva solo per
offrire il fianco al nemico.
“Avanti.”
Ron entrò nell’ufficio del generale e lo trovò in piedi,
rivolto verso la finestra e con le mani incrociate dietro la schiena. Non si
prese neanche la briga di voltarsi.
“Mi hanno detto che mi cercava, signore.”
“Buongiorno a lei, Weasley.”
Dio, quanto odio quella
merda di voce strascinata… “C’è qualcosa che posso fare per lei?”
“Più di una, a dire il vero.” Taventoon finalmente si voltò
e gli fece un cenno con la mano, indicandogli la sedia al di là della sua
scrivania. “Accomodiamoci pure, colonnello, desidero fare quattro chiacchiere
con lei.”
Ron si sedette e rimase in silenzio, osservando il modo
lento e scivoloso con cui Taventoon si sedeva e si accendeva un sigaro,
buttando fuori una grossa boccata di fumo.
Se stai cercando di
farmi saltare i nervi, amico mio, sei decisamente fuori strada… tu non sai che
ottima maestra è quel capolavoro della natura di mia moglie, stronzo, quindi
fai prima a rinunciarci…
“Weasley… lei sa dov’è in questo momento il suo collega
Harry Potter?”
Ron non battè ciglio. “Ha preso un permesso ed è uscito
prima.”
“E non sa dov’è andato?”
“No.”
“No? Strano.”
“Il colonnello Potter è un uomo grande e grosso, e anche
abbastanza cresciutello da poter andare in giro da solo, non crede?”
Il generale aspirò dal suo sigaro senza interrompere il
contatto visivo. “Le ho fatto questa domanda per un motivo ben preciso. Fonti
alquanto attendibili mi riferiscono che proprio ora, mentre stiamo parlando… il
colonnello Potter sta tenendo un colloquio non autorizzato col signor Benjamin
Kincade.”
Ron serrò la presa sui braccioli della sedia. “Ha fatto
seguire Harry?” sibilò in tono accusatorio e rabbioso.
Taventoon sbuffò fuori il fumo con calma. “Da quando sono
qui ho dato degli ordini precisi… e uno di questi è di lasciare ai gradi inferiori
le indagini dirette sul campo. A noi spetta la logistica, ma a quanto pare suo cognato non vuole saperne di
attenersi a quanto ho detto.”
Ron mantenne un contegno invidiabile… la sua Hermione
sarebbe stata fiera di lui. “In permesso non si è in servizio, o è cambiata
anche questa regola, generale?”
“Questo ci porta a un altro punto della questione.”
Taventoon lo ignorò completamente. “A che caso sta lavorando Potter? No, non
occorre che me lo dica, Weasley… riguarda l’incidente di suo figlio, vero? Il
giocatore di quidditch, se non vado errato.”
Ron ridusse gli occhi a due fessure. “Quello che lei
definisce incidente è stato un
attacco personale, figlio o non figlio di Harry noi abbiamo il dovere di indagare!”
“Questo chi lo dice?”
“Come, scusi?”
“Chi dice che è compito nostro seguire questo caso?”
Taventoon scosse la testa. “Non è un caso di nostra pertinenza, spetta agli
Auror occuparsene.”
Ron si sporse in avanti, con gli occhi che gli
fiammeggiavano per la rabbia. “Li ha letti i nostri rapporti, generale? Abbiamo
fatto analizzare il tipo di malocchio lanciato sulla scopa, e ne è venuto fuori
che era magia nera nel vero senso della parola… non è roba che si fa tanto per
farsi una risata, e quando si finisce in questo genere di settore il caso diventa
necessariamente di pertinenza dei War
Mage.”
Taventoon spense lentamente il suo sigaro, premendolo nel
posacenere. “Le ripeto, Weasley, che non ci sono gli estremi per aprire un caso
qui da noi. Gli Auror vivono per casi come questi… gli incidenti sportivi sono
pane per i loro denti.”
Ron serrò i denti e lottò per controllare la rabbia che gli
era salita fino in gola. Gli bolliva nelle vene come lava, e gli ci volle ogni
briciola del suo già carente autocontrollo per dominarsi. Un po’ di razionalità
gli tornò alla mente solo quando richiamò davanti agli occhi il viso di sua
moglie. “Lei non può decidere per l’estromissione di un caso senza prima aver
consultato i suoi più alti in grado.” Sibilò. “Quella poltrona appartiene a un
generale, non a un dio.”
Taventoon inarcò lievemente un sopracciglio. “Devo
interpretare come offensivo il suo sarcasmo?”
“Faccia come le pare, ma si ricordi che se l’istituzione
della War Mage Team ha retto bene finora è perché è andata avanti basandosi su
un lavoro di collaborazione.” Fece accesamente Ron, con le orecchie arrossate.
“E adesso arriva lei, ci lega le mani, assume dei delinquenti…”
“Avevo avuto l’impressione che la nuova politica di
arruolamento non le piacesse più di tanto.”
“Su questo ha maledettamente ragione, generale, la
disapprovo completamente.” Ruggì cupo Ron. “E non sono il solo. Stiamo
accettando e addestrando elementi che hanno scontato fino a tre anni di
reclusione ad Azkaban, praticamente ci siamo lasciati fuori solo gli
assassini…”
“Pregiudizi, colonnello.” Taventoon fece una smorfia.
“Stiamo parlando di persone che hanno già scontato la loro pena, e quindi hanno
estinto il loro debito nei confronti della società.”
“Sono avanzi di galera.”
La voce e lo sguardo di Ron adesso potevano realmente incutere una certa paura.
“Una delle prime regole di questo esercito, prima che arrivasse lei, era quella
di ammettere solo chi avesse la fedina penale completamente pulita… non si può
controllare un ex-detenuto di Azkaban che è rimasto a contatto coi Dissennatori
per più di cinque minuti!”
Taventoon mosse la mano in un gesto annoiato. “Quando
comincerà a capire che il tradizionalismo è un errore?”
“Quando lei mi proverà il contrario. Ma non lo farà, perché
non lo può fare… e io non sono
disposto a lasciare che degli innocenti paghino per i suoi esperimenti
sull’evoluzione della mente umana.”
Il generale inarcò un sopracciglio. “Questa è una
dichiarazione di insubordinazione, colonnello?”
“Dipende da molte cose.” Replicò durissimo Ron. “Soprattutto
da come lei ha intenzione di gestire questo diavolo di esercito.”
Taventoon fece una smorfia molto simile a un sorrisetto e si
appoggiò comodamente contro la spalliera della sua poltrona. “Il suo senso del
dovere è commuovente, se mettesse altrettanto zelo anche nel rispettare i suoi
superiori vincerebbe il premio per il soldato dell’anno.”
Non ti alzare, se ti
alzi lo prendi e lo strangoli, e non lo puoi fare… hai una moglie e dei figli
che ti aspettano a casa, non sarebbe una mossa geniale
farsi sbattere ad Azkaban per aver stritolato questo rifiuto umano…
Taventoon si sporse in avanti, appoggiando i gomiti sulla
sua scrivania. “Mi dica, colonnello… cosa mi risponderebbe se le chiedessi di
occuparsi personalmente dell’addestramento delle nuove reclute?”
Ron si alzò lentamente in piedi, ergendosi in tutta la sua
statura imponente. “Se lo scordi, generale. Non insegnerò quello che so a un
gruppo di ex-ergastolani e potenziali traditori che ho faticato anni per
arrestare.”
Taventoon fece un sorrisetto compiaciuto e tornò a
rilassarsi nella sua poltrona. “Lo sa, Weasley, spero per lei che abbia saputo
coltivare più di un hobby in tutti questi anni. Ne avrà bisogno adesso che di
tempo libero ne avrà in abbondanza… perché da questo momento in poi deve
considerarsi sospeso dal suo servizio. A tempo indeterminato.”
***************
Mortimer Lestrange s’inumidì le labbra e osservò la
scacchiera con aria distaccata. Attese ancora qualche secondo, poi fece la sua
mossa e mangiò il cavallo avversario con il suo alfiere. “E che mi dici delle
nostre… truppe di appoggio?”
Stephen McNair aveva un modo di giocare a scacchi ben più
irruento di quello del suo avversario, ma sapeva tenergli testa ugualmente
bene. Fece avanzare la sua regina di qualche casella, e si toccò il mento
barbuto. “Sono in fase di assestamento… presto potrai considerarle pronte.”
Lestrange inarcò leggermente un sopracciglio. “Sarà
difficile far coesistere pezzi bianchi e neri…”
“Il nostro… re… mi
ha assicurato che la depurazione è cominciata.” McNair fece un sorrisetto
maniacale. “E pare che un alfiere sia già fuori dalla scacchiera.”
Lestrange assaporò quella notizia come se fosse stata un
dolce squisito e succulento, e annuì languidamente. “Un ottimo punto di
partenza… credevo che avremmo ottenuto un risultato simile solo a metà
partita.”
“I pezzi bianchi sono al solito troppo zelanti, direi.”
“Buon per noi.”
“Precisamente. Il nostro avversario avverte qualcosa, ma non
riesce a capire di essere già sotto scacco. La sua difesa è confusa e poco
solida… io dico di affondare adesso.”
Lestrange mangiò la torre nera con la sua regina. “E che mi
dici del nostro cavallo nero?”
McNair s’incupì… la distrazione di un attimo gli costò la
sua regina. “Se ti riferisci al fatto che York sia tornato per due volte a mani
vuote…”
Lestrange gli rivolse uno sguardo indecifrabile, ma i suoi
piccoli occhi neri erano assai più penetranti del solito. Pessimo segno. “Il
tuo pupillo ha l’abitudine di farsi desiderare?”
McNair scosse il capo. “Ho addestrato personalmente Alexander
Malfoy… è leale e devoto, e maledettamente ambizioso. Si sta giocando tutto, so
che è determinato a vincere su tutti i fronti. Si farà vivo lui.”
“Lo spero per te… amico mio.”
McNair colse l’allusione. “Non sono uno sprovveduto. So come
riagganciare Alex, posso farlo quando voglio… ma voglio dargli ancora tempo.”
“Va bene. Posso darti ancora qualche settimana. Poi
riprendiamo col piano A.” Lestrange scosse leggermente l’indice, muovendo senza
il minimo sforzo la sua torre. “Scacco matto.”
McNair fece una smorfia. “Perché far marcire i pezzi… perché
dargli il tempo di organizzarsi? Dammi retta, Mortimer, colpiamoli di nuovo
adesso… so anche già quale sarà il nostro prossimo obbiettivo.”
Con aria perfettamente controllata, Lestrange appoggiò il mento
sulla mano. “Chi ti sei scelto stavolta?”
Il ghigno di McNair era perfido. “Li abbiamo scombussolati
con i fuochi d’artificio… adesso sconvolgiamoli nel privato. Spezziamo qualche
foglia al fiorellino bianco.”
Lestrange curvò le labbra in un sorrisetto. “Eccellente
scelta. Prepara tutto per il meglio… ma agirai solo tra due settimane, non
prima.”
McNair dominò la sua voglia di sangue… due settimane erano
un lunghissimo tempo… ma almeno lui poteva divertirsi ad organizzare tutto per
il meglio. Non poteva coglierlo completamente, il fiorellino, ma almeno qualche
bella foglia verde gliel’avrebbe strappata… poteva già sentire fra le labbra il
sapore del sangue. Che sapore gustoso…
***********************
*.* …ops… sembrava un
tranquillo chap di transizione, e invece… botto finale! x_____x Si, però… non fate quelle facce cattive,
suvvia! Se mi ammazzate adesso poi chi la continua la storia? ^_______- Si, mi rendo conto che quanto è successo ha
dell’incredibile… ma sapete una cosa? Niente è incredibile in FMI… e se ve lo
dico io che la storia la conosco piuttosto bene, potete fidarvi… ah, quante
altre cose vi sembreranno incredibili! ^_____-
Bene, se siete arrivati a leggere fin qui vuol
dire che mi odiate solo in parte, buon segno! ^_______^ Dunque posso passare senza indugi ai
ringraziamenti, ma prima un grazie speciale a quelli che hanno recensito la mia
shotty su Any e Padmè. Siete al solito dei tesori! ^3^
Dunque, special thanks! Prima di tutti, un bacio proprio special alla mia beta Sarah Lee,
che ha beta-letto questo chap a tempo di record, e alla Kim, santa donna che mi
ha dato un suggerimento utilissimo e soprattutto che è l’ideatrice del
soprannome di Julie usato da Dan in questo chap. ^___^
Ale69: bimba mia!
Sono molto fiera di averti trascinato almeno un po’ nel mondo dedicato a Ron e
Hermione! ^____^ E la tua osservazione
sulle mie ‘torture’ sono moooooolto vicine ai miei
progetti… ^______- Un bacio gigante!
Daffydebby: tiriamo
un sospiro di sollievo, a Dan è andata bene! ^___^ Ti
ringrazio perché il tuo complimento è fra i più belli che si possano ricevere,
e come hai visto ti ho ascoltato… abbiamo ufficialmente aperto la campagna per
salvare poveri koala disperati per amore! ^_____- Ti abbraccio forte forte!
Marta: grazie
cara! Non preoccuparti, adesso che finisco qua prendo Steacy e la infilo in una
lavatrice, ok? ^_________-
Un bacione!
Caillean: è un
piacere descrivere Harry-papà… è divertente perché è un testone! ^_____^ Sono felice che ti piaccia, anche perché
questo è stato un chap tutto dedicato alla famiglia Potter… ma per Harry, Julie
e Chad c’è ancora taaaaanto da vedere, procurati i popcorn, tesorino! Un
bacissimo!
Sibillara: grazie carissima! Stavolta non ti ho tenuta col fiato
sospeso, ma scommetto che alla fine ti ho un po’ sconvolta… *_____* Quanto a
Jack e Popò… uuh, prevedo tempi un po’… particolari… sta di fatto che Amelia ha
deciso di voltare pagina, no? Uhm… -___________-* Un kiss mega!
Iceygaze: *.*
…Icey, sei ancora lì o stai già contattando l’assassino da mandarmi nella notte
mentre dormo nel mio lettuzzo? “°.°”
…aspetta che possiamo trattare: 1) ti posso giurare che ho preso in considerazione tutte le richieste, 2) Alex piace molto
anche a me, vedrò un po’ cosa si può fare, 3) Steacy, donna ingombrante, è una
cozza! Ho provato a staccarla da Jack, giuro, non ci riesco!
“___” Pietà, non mi ammazzare! FMI è
luuuuunga, sai… ^_____- Un baciotto!
Pepy: *sunny
scrive l’elenco dei prof con relativo indirizzo, sigilla la busta, la spedisce
a pepy e ride sadicamente* Brava la mia killer specializzata, prometto che
sarai ripagata a dovere! Innanzitutto ti prometto ufficialmente che avrai una
shotty su Mel e Simon il prima possibile, perché anch’io li adoro tanto!
Intanto rifatti un po’ gli occhi qui, e poi… eh, se ne vedrai
di Simon e Mel in questa storia! ^____^ Quanto a Ron… santa donna, quanta
ragione che hai! ^____-
Un bacione-one-one!
Kim: luvvie,
incredibilmente sono riuscita a sorprendere anche te che di FMI sai vita, morte e miracoli… non te l’aspettavi la sospensione di
Ron, eh? ^_____^ Inutile dirti quante volte mi sono riguardata quella
meraviglia di filmato che mi hai mandato, sei grandissima come al solito! Occhio ai biondini, love, mi sa che ti sei
appagata abbastanza in questo chappy! ^____-
Ti adoro!
Carol87: eh si,
Amelia è un personaggio che adoro anch’io… e devo darti proprio ragione, amica
mia, Jack è un gran bel pezzo di figliolo… e come tutti i gran bei pezzi di
figlioli, ha un gran bel pezzo di salame ungherese sugli occhi! ^_____^ Posso solo consigliarti di non perderli di
vista, notato che ci sono stati degli sviluppi? *.* Un bacissimo!
vale: grazie cara! Povero Dan… meno male
che almeno l’abbiamo recuperato! ^____^ Baci baci!
Phoebe80: tesoro!
Allora, vediamo di risponderti per gradi. Dunque, Katie è empatica per alcune
cose, ma come giustamente hai notato, le manca di
sapere molto su quello che può fare… povera piccola, Alex è un bastardello
dentro, eh? Però… ^x^
Jack e Amelia? Uhm… beh, vediamola così: lei è cotta, lui l’adora ma non
in quel senso… hanno una strada tutta in salita se vogliono costruire qualcosa
insieme, giusto? Perciò… *.* Un bacissimissimo!
ChantalReady: tesoro
mio! Innanzitutto aggiorna presto perché io fremo per sapere… ^____- E poi… ma grazie, love! Sono felice di aver avuto
il tuo parere così positivo per quelle cose che ti ho
detto, ci tenevo al tuo parere! Un bacio forte forte forte!
Avana Kedavra: tesora,
hai visto quanta famiglia Potter in questo chappy? Ti ho pensata mentre lo
scrivevo! ^_____^ Sbaglio o anche tu sei
una fanatica di Star Wars? Oh, allora mi aspetto di sapere cosa ne pensi di
quel piccolo esperimento che ho scritto! Povera cara, ti immagino
alle prese con la scuolaccia fetente perché io ci ho messo due mesi per trovare
un po’ di pace! -_______- Bacissimissimissimi!
Angèle87: amore
mio! Anche detta La Signora Degli Striscioni!
^__________^ Ne hai sventolati parecchi in questo
chappy, eh love mia? Magari quello di Jack e Amy aveva qualche buco…
#______# Quelli del batuffolo biondo e
del suo frescone lavorano a mille, he? ^_____^ Bella, lo sai che adesso ogni volta che mi
occupo di una coppia penso già allo striscione che mi sventolerà la mia
amicissima Angèle? ^______-
Un bacio supremo enorme cosmico, e grazie ancora per la
recensione sull’altra shotty!
Fabry: sai che il
fatto di ‘baldry’ mi ha fatto troppo ridere? ^__________^ Eh, mannaggia, la baldry spadroneggia per il
momento! Ma mai dire mai… ^________- Un bacione
grande!
Judie: tesorino!
Non riesco a inserirti nemmeno io tra i miei contatti
di MSN! ç_____ç Speriamo che ti abbiano
già riparato il pc, così puoi ancora sbellicarti per Harry e Chad! Ecco, magari
non stavolta che c’è poco da stare allegri, ma nel prossimo futuro… ^_____- E
si, love, Katie si sta proprio facendo cuocere a puntino… ma lui? @______@ Un bacio
cosmico e schioccoso!
Vale: amore mio
amicissimissimissima! Aspetta, prima di risponderti… uhm…
*cough*sonodisperatamenteinattesadiunaggiornamentodiDG*cough* Ahem! Dicevamo?
Ah, si! ^____^ Ti adoro tanto, le tue recensioni sono sempre fra le più belle
che ricevo, le aspetto sempre con molta curiosità per essere sicura che il
chappy ti sia piaciuto! Si, love, hai ragione… Jack è
un testone, ma la storia è lunga, e lui deve ancora crescere… vedrai che
differenza dopo, quando… eh no, censura! ^_____- Quanto alla
tua considerazione da Sherlock Holmes… vediamo un po’ come posso risponderti…
mh. Il tuo intuito ti ha guidato una volta a dire che Dan era il
pettirosso di cui parlavano McNair e Lestrange, giusto? Bene… dunque ci hai
azzeccato, no? Io direi che ci hai azzeccato anche stavolta… “°________°” Ti
voglio un bene smisuratissimo!
Oryenh: …a occhio e croce direi che hai un debole per Jack e Amelia!
^______- Grazie, tesoro, sei dolcissima come al
solito! Ops, non ti ho ricambiato molto bene, visto che
in questo chap Amelia ha comunicato al mondo di voler smettere di star dietro a
Jack in quel modo… perdono! *________*
Beh, cmq dobbiamo ancora vederlo questo tipone con cui vuole dimenticare
il suo amore storico, no? ^____^ Un bacio colossale!
Lilyciuffetty: grazie carissima, spero che continuerai a pensarla così fino
alla fine! Un baciotto! ^_______^
Lizzie: tesorino!
Visto, ti ho accontentata? Mel e Simon piacciono molto anche a me. Accidenti, sono talmente in
tanto che se lo devono dividere il palcoscenico! *__________* Si, ci hai preso,
Jack è adorabile ed è tutto suo papà… e devi ancora vedere quanto! Diciamo che
in comune hanno, oltre che la maggior parte delle caratteristiche fisiche, lo
stesso identico modo di reagire davanti alle situazioni, qualsiasi esse siano…
poi troverai conferma di questo! ^_____- Un
bacissimissimo big big!
Lulu: *sunny
sghignazza, indica i cattivoni e si fa da parte per lasciare strada a lulu*
^_________^ Ups, per il momento pare che
l’oca detenga il primo posto… secondo te il nuovo
interesse di Amelia riuscirà a distrarla da Jack? Si accettano scommesse!
^___^ E quel figlio di buona e brava
madre momentaneamente non meglio identificabile di Alex
appare molto sicuro del fatto suo… appare… *______* Bacissimissimissimissimi!
Bebba: grazie
tesoro, sei dolcissima! Eccoti accontentata con il chap successivo! Un bacio
forte! ^___^
Cloudy: anima, ti
ho sconvolto… ti vuoi trovare il fidanzato metallaro!! ^______________^ Occhio che abbia le magliette di Chad, eh? In
questo chap l’abbiamo visto in un’inedita versione seria… wow, non lo credevo possibile che Chad fosse anche sobrio a volte!
^____^ Tesorino, puoi cercare di indovinare quanto vuoi, è anche interessante
vedere fin dove riesci ad azzeccare! Diciamo così… che l’indicazione che cerchi
sul prossimo povero/a disgraziato/a che è a rischio te l’ha data McNair…
^______- E per Remus e Sirius… uhm, facciamo così: ti prometto che troverò il
modo di citarli o inserirli, non so se a breve termine
o no, ma farò il possibile! ^____- Baci
schioccosissimi!
Hiromi91: mmh, di
sicuro Katie e Alex si sono imbarcati in qualcosa, adesso però bisogna vedere
se ci sarà davvero il lieto fine, perché Alex se la fa
con delle personcine un po’ pericolose… °.°
Quanto a Jack e Amelia… e beh, hanno un po’ di grane al momento! Ma
bisogna vedere la reazione di Jack al nuovo ragazzo di Amelia…
*.* Quanti chaps? Taaaanti, e lunghi! ^_____-
Bacissimi!
Vale e Mely: quanto
vi capisco, amiche mie, il liceo è un carcere duro! -______-“
Visto, stavolta ho fatto la brava con Dan! ^___- Quanto a Jack… eh eh,
divertentissima e acutissima osservazione! ^______________^ Un baciotto grande
grande a testa, e grazie ancora!
Karien: ciao carissima! Grazie mille, sei sempre un amore! E
incredibile ma vero, per quanto cattivissimi possano essere, stavolta i malvagi
di turno mi piacciono un sacco… e mi fa piacere che piacciano
anche a te! ^_____^ Un bacione grande!
Fanny: sei
perdonatissima, soprattutto perché amo le recensioni lunghe e adoro Tiziano
Ferro! ^______- Eh si, tesorino, c’è un po’ di maretta nell’aria… Alex, bravo
ragazzo, alterna momenti di bastardaggine acuta ad
attimi di umanità (uuh, è umano anche lui!! Wowowow! ^______-), Jack è proprio
lui… con la particella di sodio nel cervello e tanta buona volontà che però al
momento è un po’ messa da parte (…al momento… ma la vita alla lunga cambia
tutti… *.*), Chad che è uno dei personaggi più divertenti da descrivere è lieto
di piacerti, Simon il Pannolone Nazionale che stavolta era nel suo elemento *parte
il lancio di riso e confetti*… insomma, che folla!! ^________^ Bene, tesoro, sono molto contenta di sapere
che non riesci a indovinare come andrà a finire FMI…
perché stavolta mi sa che vi sconvolgo tutti! ^_______- Un
bacissimissimo! Oh, e ti verrò a recensire quanto prima! ^___-
Lady Numb: ^______^
stavolta lo splendido arrogante ha colpito ancora, e ha colpito al cuore… Katie
si sta cuocendo a fuoco lento, ahi ahi! Ma chi dice
che non voleranno altri ceffoni in futuro… ^________- Mi hai fatto troppo
ridere con la storia del cervello di Ginny! ^____^ Ti ho pensata molto mentre
scrivevo quel pezzetto dei due coniugi curiosoni! ^____^ Uuh, povero Roooon… mi
sa che conviene mettere qualche fiore ai piedi del monumento, perché ho la vaga
sensazione che la prossima volta lo ritroveremo
leggermente indiavolato nero… *.*
Grazie, amorino, sei dolcissima! Ti dirò, è tutto frutto di una mente
moooolto contorta che sembra avere più ‘cassettini’ di idee
e ispirazioni di quanto sembra umanamente normale! *.* Un bacione-one-onissimo!
*parte la musica del GF con Alex che si guarda stranito nella caaaaaasa…* ^____________-
Giuggy: ehi
vacanziera! Sono felice che Dan e Sarah t’ispirino!
Jack e Amy sono molto patatonzoli, chissà che faranno
adesso che pare che lei abbia mollato la spugna… #______# Bisogna provvedere a un Jack anche per te,
allora! *sunny prende ordinativi* Uuh, love, non mi dire delle fanny che poi
vado in crisi di astinenza! Un kiss!
Luna Malfoy: oh,
tesoro, il tuo desiderio di vedere Jack e Amelia insieme credo di averlo già
sentito da qualche parte… *un’orda di Jack/Amy fans
alzano le mani come degli assatanati* ^______^
E Alex, beh… sempre sia lodato, eh? ^____- Ho una bella notizia per te, love: la shotty
su Dan la puoi leggere quando vuoi! C’è già, e si chiama “And The Winner Is”,
ed è tutta su di lui! ^_____- Un bacionissimissimo!
Saturnia: imperdonabile
sorellona! ^_____- Non ti preoccupare, tesoro, ho torturato Dan e adesso gli
lascio un po’ di pace, promesso! Quanto ad Alex… brava, aspettalo col mitra in
mano per vedere cosa combinerà più avanti! ^_____^ Prenderò in considerazione l’idea del
cespuglio di more per Jack e Amy! ^______________^ Anche se adesso pare che
Amelia il cespuglio di more intenda condividerlo con qualcun altro… °.° Simon,
cucciolotto, mica si vede che la Mel lo adora alla follia?
Noooo…. ^_____- E ha le sue ragioni, la ragazza! ^_____^ Un bacio morbidoso e abbraccioso forte
forte!
Maga Magò: hola
amiga! Non potrei mai dimenticarmi di voi, tranquilla! Ehi, chi ha fatto prima
stavolta? Tu o Lilith? ^____^ Sono felicissima di sapere che la storia ti ha
preso! Per Jack e Amelia… vediamo un po’ la sua reazione alla notizia del nuovo
giovanotto del koala? ^____- Ti ringrazio tantissimo, tesoro, sei molto gentile! Un bacio galattico!
Pyros: e beh,
meno male visto che i Malfoy sono i cattivi della
situazione! Buon per te se sono il tuo contrario!
^____^ Però dato che il mono è fatto di buoni e
cattivi – purtroppo per tutti, più cattivi che buoni – sono presenti anche qui…
ciao, alla prossima!
Marti: grazie
mille, cara! Alex è decisamente fascinoso, ci sta
sconvolgendo la Katie… mamma mia! *.* Un bacio grande!
Lily: ^________^
sunny = molto onorata! Alex = fetentone/uomo in procinto di scoprire la vita,
Harry = pover’uomo! ^______________- Un baciottone!
Ginny: …adesso
sono sicura che i miei chaps ti piaceranno sempre! ^___________- Che donna
comprensiva e pietosa che sei, tesoro, Amelia ringrazia sentitamente! ^____- Ma
ceeeerto che ti do l’indirizzo del gruppo di mia sorella! Eccolo
qua: http://it.groups.yahoo.com/group/il_favoloso_mondo_di_Harry/ Un bacione enorme e giallorosso!
Dorothea: che
bello, qualcuno che mi dice che ho aggiornato in fretta! ^____^ Grazie, tesoro,
come sei clemente! Rassicuro anche te, carissima, troverò il modo di inserire
un cenno a Remus e Sirius, miticissimi nonnetti… ^____- …e per quella puzza che sentivi… funziona
bene il tuo nasino, sai? ^____- Grazie ancora per i complimenti e un bacio
enorme!
Kaho-chan: arieccote!
^_______^ Brava amica, hai fatto
un’acuta osservazione che finora nessuno aveva fatto… in
effetti la calma e la tranquillità di Katie in una famiglia di impulsivi
cronici come i Weasley è decisamente una novità! Sono felice che lei ti
piaccia! Un bacio con schiocco! ^___^
Daisy: ^___^
succede, tesoro, non buttarti giù! Braaava, ci hai azzeccato in pieno: proprio
come suo papà prima di lui, Dan stava facendo lì lo sboroooone… e nella scopa
gli hanno messo il motore della Ferrari! ^______________- Jack sta stranamente bene, e Julie è un
tipetto molto particolare. Guarda, per le foto noi abbiamo l’abitudine di
tenere una cartellina in cui sistemiamo i ‘Visi Noti’, attori che se fossimo
dei registi sceglieremmo per interpretare i nostri personaggi. Lì ne trovi a
caterve di foto! Sono nel Sottoscala, che è l’archivio del gruppo di mia
sorella. L’indirizzo sta un po’ più su, la scritta in blu. E no, quando ho concluso BAWM III pensavo che mi sarei fermata lì, al
massimo alle shots… poiche vuoi farci, le ispirazioni travolgono! ^_____-
Bacissimi grandi!
Lilith: grazie cara, sei come sempre molto gentile! Mi piace sapere
che riesco ad incollarti allo schermo! ^_____^ E Dan non ti preoccupare, è di
fibra resistente il giovanotto… ^____-
Un bacione grande!
Meggie: tesoro,
beata te!! In Inghilterra!!! *___________* Sono onoratissima di essere il primo
aggiornamento che hai letto! Ma cerrrrto, il TUO Dan,
mia cara manager, adesso se l’è vista brutta ma ora te lo affido… quindi non me
lo strapazzare troppo perché quest’uomo mi serve ancora vivo per un po’, eh? ^__________- Eh eh… ^____^ la vedo la velina tettona in fuga dopo le tue
minacce, sai? ^_____- Un bacio fortissimissimo!
Eli: amorino! Ti
è arrivata la mia mail? Che bella
lettura è stata la tua storia su Takeru e Hikari! *____________* Sono felicissima che i due biondi ti abbiano
conquistato, almeno per un po’ vivranno una realtà a parte a Hogwarts e si
conosceranno sempre meglio… che poi uno come Alex
sarebbe meglio conoscerlo meno e farci altro, perché se lo conosci potrebbero
sorgere dei piccoli problemuzzi, ma… ^_____^
Mi fa piacere che anche Sarah ti stia coinvolgendo, e per quanto
riguarda Dan e quello che gli è successo… diciamo che è solo un piccolo pezzo
del puzzle che i nostri eroi faranno meglio a ricostruire nel minor tempo
possibile, altrimenti… *.* Grazie per l’incoraggiamento, love, ti voglio
benissimissimissimissimo!
Ale: perdonatissima!
^___^ Acuta osservazione, se un Potter
non passa per l’Ossofast non è un Potter! ^___- Jack e
Amelia fanno sempre questo, si avvicinano e si allontanano come due molle, ma
anche le molle a un certo punto si fermano… chissà in
che posizione si fermeranno loro! *.* E
il dono della Katie è molto bello, almeno per come lo usa lei… inutile dire che
è solo la punta dell’iceberg… un bacio forte fortissimo, in bocca al lupo per
le tue verifiche, compagna!
Blacky: *sunny
osserva confusa la Steacy che si libra in volo e scompare oltre l’orizzonte*
…ne sai qualcosa, signorina? ^_______-
Alex si sta lasciando andare, dici? Potrebbe
anche essere, ma non ti dimenticare di che pasta è fatto il giovanotto…
*.* Un bacione grandissimo!
Che tristezza non poter uscire
perché fuori c’è un tempo da lupastri! -_______________- Uffa, proprio il sabato che è sacro…
X___X Mi consolate voi con la solita
bella recensioncina? ^______________^ Vi
voglio una marea di bene, e grazie a tutti per il supporto immenso che mi date
sempre! Un bacio formato fiocco di neve, ci si rivede col sesto chap “L’incubo
continua”. ‘Notte notte! ^____-
Sunny