star trek assemble : ep . 53 : criminal mind

di batuffoloki
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L’agente 
Aaron Hotchner si  alzò  dal letto. Era presto,  la sveglia non era ancora suonata, ma qualcosa l’aveva comunque svegliato. Era stata la vibrazione del  cellulare. Lo  teneva in vibrazione di  notte per  non svegliare suo  figlio. Ma per lui non era  un problema. Era abituato a  svegliarsi  al  minimo  rumore. Un’ abitudine che prendevi quando facevi il suo  lavoro ,e che radicavi  quando  un serial killer uccideva tua moglie e tu  rimanevi  l’unico  al  mondo  a proteggere tuo  figlio. Guardò lo schermo , aveva  un caso. Si  vestì ,svegliò la baby sitter dicendole che partiva e doveva occuparsi  lei  del  bambino poi si mise in macchina per   raggiungere la sua squadra. Aaron Hotchner era a capo  del  Bau .:Behavioral Analysis Unit, una divisione del’Fbi che si  occupava di  serial killer. Gli  agenti  al  suo  servizio  erano  esperti  profiler, cioè psicologi in grado  di  tracciare il  ritratto  di un assassino  solo  basandosi  sul corso  delle sue azioni. Il delitto  era avvenuto in periferia. Raggiunse  una casetta a schiera circondata  da  un giardino. Fuori  era  già  parcheggiata  un ‘ auto  della polizia. Il  Bau  doveva ,per forza di  cose , appoggiarsi  alla polizia locale. In realtà  agivano come loro  consulenti. Hotchner accostò  e   parcheggiò .Un ispanico  gli  venne  incontro  con  la mano  tesa.”Tenete Ortega” Si  presentò .”Aaron  Hotchner , ci  ha chiamati  lei?” L’uomo  annuì e gli fece segno  di  seguirlo all’interno. La casetta era ordinata anche se  la mobilia, di  tipo  economico , non faceva pensare a  una famiglia ricca. All’interno  lo  attendevano  due dei  suoi  migliori  agenti .Spencer Reid ,alto  e biondo poteva  facilmente essere scambiato  per  uno  di  quegli  sciocchi  indossatori  che facevano  bella mostra di  se  sui  cartelloni  pubblicitari.In realtà  era  un genio con un QI di  187  e  tre lauree. Non  smetteva mai  di  ricordarlo  al  resto  del  gruppo, ma lo  faceva con tale ingenuità  che tutti lo  amavano  comunque.Jennifer Jareau detta semplicemente JJ era una  biondina dall’aria apparentemente  innocua e rassicurante  , ma era  comunque un agente a pieno  titolo  e  quando  era armata ,non risparmiava nessuno. Ortega li  condusse  in una stanza che aveva l’aria di un piccolo  studio. C’era uno  scaffale con  alcuni  libri e  una scrivania. La vittima era  una giovane di  colore sui  venti anni. Pareva addormentata, con  la testa appoggiata sulla scrivania, ma  in realtà  era morta. 




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