Trenta danari

di lapoetastra
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Che cosa hai fatto, Dodger?
È colpa tua se è successo tutto questo, se lei…
Dovevi rifiutarti, ed invece come sempre sei stato troppo pavido per alzare anche solo un po’ la testa e ribellarti.
Oh, il denaro!
L’hai fatto per lui, non è vero?
L’orribile Dio danaro, che ha incatenato al suo gioco la tua anima, piegandoti al volere di un uomo privo di scrupoli.
Perché hai parlato, Dodger?
Hai cantato come un uccellino, spifferando tutto ciò che hai sentito pronunciare dalle morbide labbra di lei, che troppe volte hai desiderato ardentemente di baciare.
Hai avvertito Bill, lo hai detto a Fagin, mettendoli in guardia dalla polizia che a momenti sapevi sarebbe arrivata, mettendo lei in pericolo.
Che ne è ora di quella bocca tumida che tanto ti è sempre piaciuta, Dodger?
L’hai tradita, hai tradito te stesso.
Non puoi tornare indietro, lo sai.
Ed allora rimani lì, fermo di fronte al necrologio di Nency, morta per colpa della tua lingua troppo lunga e della tua smania per quella moneta che Fagin ti aveva promesso se avessi seguito e spiato la ragazza.
La amavi.
La ami.
L’hai uccisa.
E piangi.
E non sei nemmeno stato pagato.




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