CrD - 1 - Alba di Cristallo [da revisionare]

di Ghost Writer TNCS
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Prologo

La MGN-5 Solaria era una meravigliosa astronave da crociera di proprietà della Aurora Stellare, un’importante compagnia specializzata in viaggi-vacanza con sede sul pianeta indipendente di Beltor.

Con un equipaggio di quasi 1.500 persone e una capienza fino a 5.000 passeggeri, la Solaria era pienamente nella media della sua categoria. I sedici ponti ospitavano cinque piscine – di cui una dotata di maxischermo – sette ristoranti, una trentina di bar, due cinema, un’avanzata area benessere, un acquario, diversi campi sportivi e numerose altre zone per lo svago dei passeggeri più o meno facoltosi.

In quel momento l’astronave si trovava nei pressi dei pianeti gemelli Lyuki 1 e Lyuki 2, non abitabili a causa dell’atmosfera troppo rarefatta, ma ricchissimi di magia, al punto che interi blocchi di roccia si staccavano dalle rispettive superfici e fluttuavano a mezz’aria, venendo levigati da flussi di energia che li trasformavano in tozze lance avvolte da linee di luce azzurra. Nutriti gruppi di queste pietre si protendevano ben oltre il livello delle atmosfere, formando colonne luccicanti che lasciavano a bocca aperta tutti i turisti che avevano la fortuna di ammirarle dal vivo.

Essendo stata costruita per affrontare lunghi viaggi interplanetari, la Solaria era dotata anche di capienti serbatoi per l’aria e di un complesso sistema di areazione che aveva il compito di mantenere un adeguato bilanciamento fra i vari gas in ogni parte dell’astronave. La sala di controllo era resa inaccessibile ai non addetti da una robusta porta blindata con relativa serratura elettronica; in quel momento però il battente era aperto. Il breve corridoio subito dopo era deserto, l’unica presenza anomala era la carcassa di un droide della sicurezza, reso inservibile da un colpo d’arma da fuoco – probabilmente ad energia – che aveva aperto un buco nel suo blocco centrale.

La porta successiva – anch’essa blindata – era solo accostata, quindi sarebbe bastato spingerla per scoprire all’interno i resti di altri quattro robot. E non solo i loro. Il cadavere di una persona era riverso a terra con una letale ferita al petto, e un altro era accasciato sull’insanguinato piano dei comandi, reso irriconoscibile da un proiettile ad energia ricevuto in pieno viso.

Una terza persona, l’unica ancora in vita, aprì un canale di comunicazione dal suo overwatch. «Avete collegato?»

La risposta arrivò dal ponte inferiore, più precisamente dalla zona dove erano posizionati i serbatoi d’aria ausiliari. «Bombola collegata e aperta. Cisterna uno.»

La persona nella sala di controllo digitò una serie di comandi sulla tastiera olografica che aveva davanti e sullo schermo apparve una richiesta di conferma: “Aprire cisterna 1?”

Il comando venne confermato e la scritta cambiò: “Cisterna 1 aperta. Gas immessi nel sistema di aerazione.”

«Ci siamo riusciti?» chiese la persona nella zona dei serbatoi.

«Ci siamo riusciti.» confermò il suo compagno «Morte agli infedeli!»

«Morte agli infedeli!»

Follemente appagati, i due terroristi si lasciarono cadere a terra, felici di aver condannato più di 6.000 persone ad un destino orribile e ingiusto.





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