E' tempo di crescere

di eleCorti
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Ormai era passato più di un mese da quando la giovane Wendy Darling aveva abbandonato Peter Pan e l’Isola che-non-c’è, e la vita in quel posto sconosciuto agli umani proseguiva tranquillamente, ma non per tutti andava bene.
Il giovane Peter Pan, sebbene alla proposta della sua giovane amica di venire a Londra con lei e suoi fratelli e quindi di conseguenza crescere, avesse risposto di no senza alcun dubbio, ora era confuso.
Lui amava la sua vita, il fatto di non avere alcun tipo di responsabilità, di non dover fare niente dalla mattina alla sera, insomma lui amava il dover rimanere un bambino per sempre.
Se c’era una cosa che tutti i bambini invidiavano a Peter Pan era che lui non cresceva mai, perché crescere vuol dire abbandonare l’ingenuità caratteristica dei bambini ed affacciarsi alle responsabilità e ai problemi quotidiani degli adulti, come dover guadagnare dei soldi per garantire un pasto caldo alla propria famiglia. E poi crescere significa anche invecchiare e di conseguenza morire, e se c’era una cosa di cui Peter Pan aveva paura:  era la morte.
Ma anche un ragazzo come Peter Pan può provare un sentimento come l’invidia: invidia per colui che un giorno avrebbe fatto sua Wendy e gliel’avrebbe portata via, anche se lei aveva giurato che avrebbe creduto per sempre in lui.
Non è che non si fidava della sua giovane amica, ma lo stesso aveva paura che lei lo potesse dimenticare, perché lui non si sarebbe mai scordato di lei.
Doveva prendere, quindi, una decisione: rimanere all’isola che-non-c’è e lasciare andare per sempre la sua adorata Wendy, oppure abbandonare la sua fanciullezza per seguire il suo cuore?
Per la prima volta in vita sua, il giovane Pan aveva dei dubbi su cosa fare, e lui mai era stato così indeciso in vita sua.
Stanco di pensare, chiuse gli occhi cercando di prendere sonno, e subito Morfeo lo accolse tra le sue braccia e il fanciullo iniziò a sognare.
Si trovò in un ambiente strano e buio non vedeva nulla, solo una coltre di nebbia, che si dissolse, lasciando intravedere una figura femminile.
La riconobbe: era la sua adorata Wendy, che lo osservava immobile con uno sguardo indecifrabile.
Le corse incontro sorridendo, felice.
“Wendy!” gridò, avvicinandosi sempre di più alla sua amica.
Ma quest’ultima scompari, prima che il ragazzo arrivasse da lei.
“Mi dispiace Peter, ma io non credo più in te” disse, prima di svanire.
Il giovane urlò e si risvegliò in un bagno di sudore nel suo letto.
Si guardò stranito intorno, tutto era normale, i suoi amici sperduti dormivano profondamente, e Trilli era nella sua casetta che riposava beata.
Tirò un sospiro di sollievo, era un sogno, si disse.
Ma quel sogno lo fece riflettere; e se la sua più grande paura si avverasse? Non poteva rischiare di perderla, proprio per questo, prima di sprofondare di nuovo in un sonno profondo, prese la sua decisione, la più importante di tutta la sua vita.
Il Sole era appena sorto all’isola che-nonc’è e già Peter Pan era in piedi; quella mattina si era svegliato più presto del solito, perché non riusciva più a dormire.
“Forza tutti in piedi!” gridò ai suoi compagni d’avventura.
I bimbi sperduti e la fatina di nome Trilli si svegliarono contro voglia e ancora assonati, si misero di fronte a Peter.
“Vi devo dire una cosa. Ho preso una decisione: raggiungerò Wendy a Londra e crescerò insieme a lei” disse, tutt’a un fiato, per non avere rimpianti.
I piccoli si guardarono straniti, erano sicuri di avere sentito bene? Si domandarono.
Ma la più stupita tra tutti era la fatina, che ci teneva molto al suo amico umano, ed era tremendamente gelosa di Wendy. Per cui infuriata cercò di dissuadere Peter dalla sua decisione, ma il ragazzo non cambiò idea.
“Mi dispiace Trilli, ma ho preso la mia decisione. Mi mancherai tanto. Ma vedi, ho paura di perder per sempre Wendy, ed io non lo sopporterei” le spiegò.
La fatina si arrese e disse addio al suo compagno di mille avventure, sperando di poterlo rivedere un giorno.
Salutò anche i bimbi prescelti, nominando uno di loro il capo del gruppo.
Poi uscì dal suo rifugio in volo, ma, prima di partire alla volta di Londra, decise di fare un’ultima tappa: c’era ancora una persona cui doveva dire addio per sempre.
Si fermò davanti ad un vascello pirata, dimora del suo acerrimo nemico Capitan Uncino.
Scese al suolo e si diresse subito verso la sua nemesi, con molta tranquillità.
“Peter che sorpresa!” esordì il barbuto uomo, uscito dalla sua stanza.
“Sono venuto a dirti addio, lascio per sempre l’isola che-nonc’è” disse il ragazzo.
Il pirata strabuzzò gli occhi, non lo stava prendendo in giro, vero? Si chiese.
“Beh allora vorrei un ultimo duello!” esclamò, brandendo la sua spada.
Il fanciullo non si tirò indietro, e a sua volta brandì il suo pugnale. Anche lui voleva combattere un’ultima volta contro il suo nemico, in nome dei vecchi tempi.
E così, dopo innumerevoli colpi di spade, il duello finì, e non ci fu nessun vincitore, e il giovane Pan si librò in volo diretto verso Londra.
Uncino lo fissò con le lacrime agli occhi, sapeva che quella era l’ultima volta che lo vedeva.
Dopo aver percorso l’intera città, finalmente Peter arrivò davanti alla finestra della camera di Wendy. Era aperta, per cui entrò nella stanza, svegliando la giovane.
“Peter!” esclamò la ragazza.
“Wendy, sono venuto per restare, per crescere al tuo fianco!” le confessò, avvicinandosi al suo letto.
La fanciulla si alzò e corse incontro all’amico, abbracciandolo felice; il ragazzo ricambiò l’abbraccio; quello era l’inizio della sua nuova vita.
Perché crescere è un avventura in sé, e non c’è cosa più bella che condividere un’avventura con una persona speciale, e per Peter quella persona era Wendy, da cui non si separò mai più.
Infatti, dopo quella sera, il ragazzo fu adottato da una famiglia che viveva vicino ai Darling, iniziò a frequentare la scuola, e al suo fianco aveva la sua amica.
Ma ben presto questa amicizia divenne qualcosa di più si trasformò in amore. E dopo essersi laureato ed essere diventato un importante avvocato, Peter sposò Wendy, la giovane che in tutti quegli anni non l’aveva mai abbandonato e non aveva smesso di credere in lui.
Forse davvero aveva preso la decisione giusta, quel lontano giorno, perché crescere è l’avventura più grande che possa mai esistere, ma l’isola che-non-c’è occuperà per sempre un posto nel cuore di Peter Pan.
 
 
 




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