Oltre il velo

di Freya Crystal
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 Oltre il velo



 
Alistel mischiava le carte con ostinata concentrazione, mormorando parole concitate a mezze labbra. Le spalle contratte, la schiena rigida, le mani scosse da lievi spasmi d'impazienza, divise il mazzo in due e poi lo riunì, trattenendo il respiro. La danza lenta e ipnotica del fuoco le aveva annebbiato la mente, isolandola dal mondo esterno, bombardandola di presagi, pensieri foschi e torbide aspettative.
Alistel lanciò un'ultima, fugace occhiata alle fiamme delle candele, poi pescò la prima carta con la mano sinistra  quella del cuore. 
Due di spade: messaggio, lettera
Il suo cuore batté un colpo più forte, quando adagiò sotto di esso il re di bastoni. Un brivido di gelido furore le esplose nello stomaco, mentre le carte che disponeva sul tavolino andavano a costruire il mosaico sperato. 
Il forte profumo d'incenso la stordì, librandosi in seducenti volute di fumo a spirale sopra di lei. La zucca adagiata ai suoi piedi, su cui era era stato scolpito un ghigno di provocatoria cattiveria, pareva ora un'intima consigliera. 
Alistel chiuse gli occhi per un istante, certa che non appena li avesse riaperti, l'effetto straniante a cui era stata sottoposta sarebbe passato. Quando lo fece sobbalzò all'indietro, paralizzandosi sul posto. Le ginocchia adese al pavimento le dolevano, ma non se ne curò, sino a dimenticarsene, mentre la verità la colpiva come un pugno al petto. Dolce, soffocante stretta liberatrice
Le carte non l'avevano presa in giro.
Il piatto di riso, poggiato sul tavolino accanto alle candele, era stato ripulito nell'attimo in cui Alistel aveva chiuso gli occhi. La foto alla sua sinistra, ritraente un giovane soldato sorridente, gocciolava sangue. Per un breve, fuggente istante le iridi scure del ragazzo parvero brillare.
D'istinto Alistel scattò in piedi, voltandosi. Il suo defunto fidanzato l'aspettava a braccia aperte, di fronte allo specchio che più volte li aveva visti baciarsi e catturato i loro sguardi. Lei gli corse incontro, desiderosa di abbracciare e stringere quel corpo che per una notte  la notte del trentuno ottobre — era tornato di carne e di sangue. Per lei. Perché il velo tra le due dimensioni era caduto. 
Alistel tese le braccia, ma si scontrò contro la superficie dura e fredda dello specchio. Il ghigno riflesso della zucca la schernì, mentre realizzava di essersi illusa ancora una volta. La fitta di dolore vibrante che percepì al petto prese rapidamente la forma di un fiore scarlatto sul suo ventre. Il respiro mozzo, la sensazione di centinaia di coltelli che le laceravano i polmoni e la vista, Alistel vide un mare di sangue davanti a sé, prima di accasciarsi a terra, ansante. 
Mai giocare con la Sorte. 
Preston non sarebbe tornato. L'unico modo che Alistel aveva per vederlo era intraprendere una strada a senso unico. Conscia di ciò, la Morte era sopraggiunta per prosciugarla avidamente, sino all'ultima, densa goccia di vita. 
Le carte non sbagliavano mai. Alistel avrebbe raggiunto il suo re di bastoni, trafitta alla schiena da una spada invisibile, schiava della sua stessa scelta. 



 
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Spazio dell'autrice
So di aver scritto di meglio, ma credo che questa flash un po' fosca non sia completamente da buttare via. Siccome ho molte storie lasciate a vegetare in una cartella dimenticata, ho deciso di pubblicarla per darle una possibilità. La flash partecipa a "La notte di Samhain (Horror & Fantasy) Halloween contest", indetto da Aleyiah sul forum di EFP. 
Il tema è appunto la notte di Samhain, perciò ho pensato di conferirle un'atmosfera dark. So che le carte da gioco vengono usate per leggere il futuro, ma io gli ho attribuito una valenza fortemente negativa, accentuandola e romanzandola in questa notte particolare con un triste finale per la protagonista. Diciamo che gli spiriti l'hanno punita per aver cercato di portare in vita il compagno defunto tramite le carte. 
Alistel si chiama così semplicemente perché mi piace molto come nome. Penso di aver detto tutto, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento!
 




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