Il Professore
Capita a
tutti una volta nella vita di fare qualche brutta figura con un
professore, la
mia invece è una cronicizzazione della sfiga.
Un giorno,
durante una splendida giornata di
pioggia, quelle in cui per la cronaca avresti voglia di sprofondare il
naso
sotto le coperte e dimenticare persino il tuo nome, correvo trafilata
per le
strade della città inzuppata fino all’osso per
raggiungere la mia destinazione,
l’aula della lezione.
La
bellezza della vita universitaria è quella di poter arrivare
in dignitoso
ritardo e sederti in fondo all’aula senza che nessuno ti
noti, aprire il tuo
magico pc e scriverci con solerzia tutte le parole della lezione
facendoti i benamati
C… Affari tuoi.
Quella
giornata però ero particolarmente sfortunata, dopo essere
arrivata in ritardo
mi ero pure dovuta mettere in uno
dei
posti in prima fila, nemmeno uno di quelli frontali bensì
nei banchi laterali
che rivolgevano il monitor e tutto quello che stavo facendo verso tutta
l’aula.
Ma io non avevo nulla da nascondere e dopo aver modificato il mio
sfondo di
Sailor Moon in “vista di Parigi notturna” la sera
prima, mi sentivo piuttosto
tranquilla.
La lezione
che seguivo era una degli anni precedenti quindi i colleghi che
assistevano erano
per me perfetti sconosciuti, questo non mi creava alcuna sorta di
disagio,
dopotutto ero un tipo abbastanza socievole ma in quel caso mi faceva
piacere
stare un po’ per i fatti miei.
Avevo
posato il computer sulla scrivania, collegato il carica batterie e
aspettato che
caricasse la pagina internet, poi avevo rivolto il mio sguardo
interessato al
professore che continuava a discutere sull’importanza di non
so che cosa… ad un
tratto si voltò verso di me, mi lanciò un
occhiata penetrante e poi guardò alle
mie spalle come se avesse visto un fantasma.
“signorina!”
mi richiamò con urgenza. (inutile dire che tutti gli occhi
della stanza si
riversarono su di me)
Io scattai
“che cosa…?” ma non ebbi neppure il
tempo di formulare una domanda che mi
disse.
“eh
brava…
si guarda dei film P***o durante la lezione”
Io rimasi
scioccata, potete immaginare i miei occhi sgranarsi sino a diventare
due
biglie, con sguardo furbo mi invitò a girarmi e in quel
momento sarei voluta
sprofondare mille kilometri sotto terra sino ad incontrare la lava
bollente e
morire in maniera rapida.
Sul
mio schermo c’era una donna
nuda.
Si, avete
capito bene, era una donna nuda di una pubblicità di carte o
non so che o quale
sito web. Quando avevo aperto internet mi ero voltata tranquillamente
mentre il
computer caricava l’immagine di quella pubblicità
oscena. ( da qualche tempo
avevo preso un virus che mi apriva pagine di pubblicità, ma
erano del tutto
innocenti, giochi di carte o d’azzardo o siti che dicevano
che avevo vinto
qualche premio)
Chiusi velocemente
la pagina ma ormai il danno era fatto, oltre ad essere diventata rossa
dalla
punta del naso fino alle orecchie, tutto il resto della classe mi
fissava
sgomento, chi ridacchiando chi sparlottando un po’.
Specialmente il popolo
maschile.
Sospirai,
non avevo avuto nemmeno il tempo di dirgli “ ma no, era una
pubblicità di
Internet!” che
subito mi rispose “si si…
dicono tutti così…” poi riprese con la
lezione come niente fosse, rivolgendomi
qualche occhiata di rimprovero ogni tanto, inutile
dire che io ormai ero morta e defunta
dalla vergogna.
Finita la
lezione scappai letteralmente via, per buona sorte era
l’ultima con quel
docente e con mia fortuna si sarebbe presto dimenticato della mia
faccia e del
mio incidente.
Di una
cosa ero sicura, gli studenti di quella lezione non lo dimenticheranno
mai,
visto che una volta usciti continuavano a guardarmi e a sghignazzare!
|