“Posso avere l'onore di questo ballo, signorina Rose?”
Il Dottore aveva tirato fuori da una delle infinite stanze del Tardis un aggeggio simile ad un grammofono, aveva schiacciato qualche pulsante e una musica allegra aveva iniziato a diffondersi nell'aria.
“Dejà-vu. Ho già vissuto questo momento.”
“Certo, Rose. Solo non con me. Non con questo me, per l'esattezza. Posso?” le porse una mano con aria allegra ma con sguardo intenso.
Rose scivolò fra le sue braccia e cominciarono a volteggiare su e giù per il Tardis, ridendo, saltellando senza nemmeno andare a tempo e pestandosi anche i piedi.
Poi il Dottore prese Rose per la vita e la sollevò, facendola roteare in aria come si fa con i bambini.
Fu un attimo, e quando la rimise a terra si fissarono negli occhi per quella che parve un eternità.
“Rose Tyler. Ballerei con te per tutta la vita.” |