Un motivo in più
Qualche tempo prima, il Re delle zucche si era perso.
Dentro un incubo troppo colorato, in un sogno che apparteneva a qualcun altro.
Ma poi era tornato.
E tornerà ancora, assicura Jack.
Per un altro Halloween, tutto nuovo. Il più bello che avranno mai, annuncia al suo pubblico – e per davvero, quest'anno, senza nessun intoppo: glielo assicura.
Loro lo fissano, più muti ed immobili dei cadaveri sepolti sottoterra, dentro le loro comode, belle casse foderate di velluto e raso.
Sono i più fedeli dei sudditi, i perfetti complici di "Dolcetto o scherzetto?", i mostri migliori del mondo. Casa, in una sola parola.
E pure Jack li fissa – uno reclina la testa, confuso; l'altra ha gli occhi spalancati e le dita attorcigliate.
Perseverare è diabolico, lo sa. Ma a volte ci si deve comportare bene.
«Anzi, a dir il vero non è esatto!» esclama allora, alzando verso l'alto un braccio piegato, col pugno chiuso ed un solo, unico dito scheletrico ben teso. La schiena diritta, i piedi piantati saldamente per terra. Un monumento alla fermezza.
Ma deve spiegarsi meglio, deve rassicurare i suoi ascoltatori.
Che non se ne andrà a rubare di nuovo le feste altrui. Che il loro Halloween sarà stupendo, certo... ma assolutamente spaventoso, proprio come deve essere.
Deve dirlo, però, a quelle povere anime in pena.
«Ogni anno sarà il più bello!» rivela, quindi.
«È una nuova sfida» prosegue mentre riprende a muoversi, le gambe lunghe che fanno avanti ed indietro, stecchini rivestiti di nero.
Si avvicina un poco di più ai due, piegando il busto e porgendo l'altra mano, quella che non è serrata, alla sua dolce compagna nella morte eterna – lei afferra quel mucchietto d'ossa scintillanti. Accanto a loro, Zero abbaia festoso.
È solo orbite vuote, Jack, ha perso gli occhi. O, forse, non ci sono mai stati: non ricorda di averli avuti, del resto.
Però ha sempre creduto di vederci lo stesso piuttosto bene.
Per questo non capisce. Come sia riuscito a vedere tutto, tranne Sally. Lei che era sempre lì, a pochi passi di distanza, nel caso lui fosse caduto. Lei che è ancora al suo fianco.
Un vero mistero, quello. Inspiegabile, quanto la stessa magia del Natale.
«Perché adesso ho un motivo in più per trionfare» le dice orgoglioso, non più cieco.
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