Prologo
“
L'amore
è un sogno.
Sogna
pure,ma non stupirti se ti sveglierai
piangendo.”
(Jim
Morrison)
Cominciai
a sentire lo strano effetto della luce sulla pelle solo quando tentai
di aprire a fatica le palpebre,pesanti e affaticate, sotto una strana
luce troppo forte per essere paragonata a quella bianca e ovattata
–
nonché tremendamente rilassante – di Forks.
Riuscivo
a vedere solo ombre indistinguibili,alcune più scure di
altre,ma
niente di più.
Respiravo a fatica,e
la testa mi girava vorticosamente.
Quando
tornai ad avere coscienza del mio corpo mi accorsi di non essere
più
nella mia camera,a casa di Charlie.
Non
ero neanche a Jacksonville,da Reneè,ne dai Cullen. Dov'ero
finita?
La
stanza era sterile,completamente bianca e priva di qualsiasi oggetto
o elemento d'arredo.
C'era
solo il lettino su cui ero distesa – troppo scomodo per
essere
mio,troppo sottile per essere di qualsiasi persona – e la
porta
bianca nell'angolo a destra.
Tentai
di mettermi seduta,ma ci riuscii solo dopo pochi secondi,quando
ritrovai la sensibilità alle gambe per sostenermi.
Fu
in quel momento che mi accorsi di non essere vestita: indossavo una
sterile tunica bianca priva di forma,a maniche corte.
Simile
a quella dei malati negli ospedali.
La
luce accecante mi impediva di tenere gli occhi aperti troppo a
lungo,li sentivo stanchi e gonfi di pianto. Strano.
Calmati,Bella.
E' solo un sogno.
Ma
nei sogni non si prova dolore,ed io avevo un gran mal di testa.
All'improvviso
la porta bianca si aprì,mostrando l'esile figura di un uomo
in
camice bianco: era alto,i capelli scuri erano tenuti corti e gli
occhi sotto le sopracciglia nere erano color pioggia,grandi e
rassicuranti.
Forse
quell'uomo avrebbe potuto darmi delle risposte?
-Ben
svegliata,Bella- mi disse,con voce pacata.
-dove...dove
sono?- chiesi io,senza troppi convenevoli. La mia voce era un
sussurro,roca e bassissima -dov'è Edward?-.
Lui
era sempre con me. Possibile che ora non ci fosse?
Il
medico davanti a me abbassò lo sguardo,divenendo subito
serio.
-Bella...-
-che
sta succedendo? Voglio vedere Edward. Edward Cullen,lui...lui
dovrebbe essere qui. E' sempre qui,sono sicura che sarà
fuori ad
aspettarmi...-.
-Bella...-
mi interruppe, gli occhi fissi su di me -non c'è
nessun Edward
Cullen. Devi capirlo,Bella. Edward Cullen è solo frutto
della tua
immaginazione,non è mai esistito. Riesci a
capire,tesoro?-.
Rimasi
in silenzio,a fissarlo. Le sue parole non avevano senso,e adesso
iniziava a farmi seriamente arrabbiare.
-dove
sono? Dov'è Edward?!-.
-continui
a ripeterlo da mesi ormai,Bella. Non esiste nessun Edward. Ti trovi
nell'ospedale psichiatrico di Phoenix,in Arizona. Non
preoccuparti,andrà tutto bene.-.
xxx
Note:Buonaseraaaaa!
Come vedete ho subito iniziato un'altra storia,ispirazione mode-on!^^
Conclusa "Six Years Old" mi è venuta una tristezza tremenda
nel rimanere a mani vuote,così non appena mi è
venuta questa idea l'ho subito buttata giù! Questo
è solo il prologo,spero vi sia piaciuto anche se breve (
stile Meyer,ovviamente. XD).
Adesso posso anche andare,spero continuerete a seguire questa storia e
che mi farete sapere cosa ne pensate^^
Baci
LMS*