daryl's cookies capitolo 1
Scritta per Hanna ( Carol'sDixon ) da Ravenesque2
( https://www.fanfiction.net/s/11166369/1/Daryl-s-Cookies )
Daryl's cookies
Il bancone della cucina era cosparso di briciole. Carol si
accigliò esaminandolo con attenzione, poi si guardò
intorno con sospetto, gli occhi socchiusi.
''Sam?''
Il suo tono era duro e impaziente e per un breve momento iniziò
a pensare che forse si era immaginata tutto, proiettando all'esterno le
sue paure più profonde, ma poi, proprio come quel mal di testa
di cui
difficilmente riuscivi a liberarti, eccolo lì. I suoi capelli
e quei suoi occhietti vispi sbucarono fuori da dietro un angolo
del bancone nella sua cucina e riusciva già a leggerci
dentro la paura che non erano in grado
di nascondere, anche se ancora non riusciva a vedere il suo volto per
intero.
Voleva lavorare su quella paura, voleva che fosse così
terrorizzato dallo starle vicino da scappare via urlando,
ma mentre
lui si sollevava ulteriormente mostrando le labbra ancora ricoperte
dalle
briciole dei suoi
biscotti, Carol si ritrovò invece a ridacchiare.
''Si signora?''. Quell'innocenza forzata però sciolse il suo
cuore a poco a poco fino a quando fu costretta a mordicchiare l'interno
della sua guancia per cercare di trattenere le risate.
''Hai visto i miei biscotti?Avevo intenzione di.. lasciarne qualcuno da parte per Daryl''.
Il viso del ragazzo sbiancò completamente mentre si strofinava
goffamente il pugno sulle labbra, lasciando cadere le briciole a terra, sul
pavimento che aveva appena ripulito.
''Mi dispiace..Pensavo che.. pensavo che li avessi fatti per me''. Il
ragazzo stava tremando, rimase fermo e immobile al punto che Carol
pensò che di lì a poco avrebbe finito con lo svenire di fronte ai suoi
occhi. La sua fronte si corrucciò in confusione, anche se il
senso di colpa e l'agitazione stavano cercando di spingerla a fare delle
domande di cui non era realmente sicura di voler sentire la risposta.
''Va tutto bene..-''
Il cigolio della porta d'ingresso che si apriva e il rumore della
balestra di Daryl che veniva poggiata dove solitamente le persone
avrebbero lasciato le loro calzature sembrarono stimolare in Sam l'azione
e il bambino si tuffò di nuovo dietro il bancone nascondendosi mentre il
cuore di Carol divenne sempre più agitato e colmo di crescente
preoccupazione.
''Hey..'' Daryl scivolò silenzioso all'interno della stanza,
lanciando occhiate sospettose in ogni angolo prima di incrociare
finalmente il suo sguardo sorprendentemente diffidente in quello divertito
di lei. Sbuffò contro la sua stessa ansia, ridacchiò per
essere stato colto in flagrante a comportarsi in modo così nervoso e in
qualche modo quell'auto-indulgenza riuscì a farlo rilassare un
minimo. Le sue guance si colorarono di un'intensa sfumatura di rosso e
voltò il viso, cercando di nasconderlo a Carol che schioccò
la lingua in segno di sconforto. Non aveva ancora finito,
però, e nel secondo stesso in cui lui risollevò la testa per
guardarla, Carol sentì come una scarica d'elettricità
riempire l'aria e rimase perfettamente immobile, ad aspettare qualcosa,
ad aspettare che questo qualcosa accadesse senza avere nemmeno idea di cosa potesse essere. ''Siamo soli?''
Lei annuì lentamente, sapendo che era l'unica persona rimasta in
casa, dal momento che stava per iniziare ad occuparsi della cena, di
nuovo, se non altro non appena fosse riuscita a chiarire le cose con
Sam e a rispedirlo a casa sua. C'era un energia per quanto concerneva
Daryl che la rendeva nervosa ma la eccitava al tempo stesso.
''Pensavo che avessi intenzione di preparare dei biscotti per me e Aaron questa mattina''
Il modo in cui si fece più vicino, quel fuoco che bruciava nei
suoi occhi così espressivi che si agganciarono
possessivamente ai suoi, forti e pieni di calore, deviò la sua
attenzione per un attimo. Quando le sue labbra sembrarono riempire il
suo campo visivo mentre scendevano lentamente fino a trovare le sue, si
dimenticò completamente di tutto quello che aveva a che fare con
i
biscotti. Quella mossa inaspettata la portò ad ansimare contro
le sue
labbra, e con esitazione, la lingua di Daryl si precipitò fuori,
scivolando brevemente dentro la sua bocca. Il gemito che crebbe
bruscamente
in lei sembrò quasi portare con sé anni e anni di
emozioni
represse. Le sue dita trovarono appiglio nell'intreccio laterale della
cucitura del suo
gilet mentre si faceva più vicina, il cuoio si piegava sotto la
forza del suo pugno stretto, mentre lo tirava inconsciamente
contro di lei. Il
sapore di quelle labbra, quel mix amaro di sigarette e quell'aroma
inaspettato di birra furono una gradita sorpresa, si
aggrappò a lui in preda alla disperazione di sentirlo ancora
più vicino. La sua tecnica non era quella di un principiante ma
nemmeno quella di un esperto ma a Carol non importava perché
qualsiasi abilità Daryl avesse scelto di condividere con lei era
preziosa.
Quando il baciò finì, si sentì come se fosse alla
deriva in mezzo alla nebbia. Gli occhi di Daryl erano lucidi come sospettava
che
fossero anche i suoi e un'euforica risatina sorpresa
scoppiò dal profondo dentro di lei. Il petto di Daryl si
sollevava a un ritmo vertiginoso e il suo sangue sembrava quasi urlare dentro
le sue vene
mentre facevano a gara per rallentare fino a ritrovare un ritmo
stabile.
Le mani di Carol erano ancora aggrappate al suo gilet mentre lui
continuava
a starle così vicino, talmente tanto che ogni cellula nel suo corpo si sentiva
richiamata in una stuzzicante attesa, desiderando di avere di
più.
Daryl era evidentemente a corto di parole, la sua espressione
passò lentamente da una di inebetita soddisfazione a una di
sincera
aspettativa.
Carol trasse un profondo respiro per calmarsi e incontrò i suoi
occhi, assorbendone quell'amore che sembrava quasi averlo dissanguato
fino a che finalmente non aveva trovato il modo di liberarlo.
''Mi vuoi dire per che cos'era questo? Dopotutto, non ti ho preparato
nessun biscotto''. Si ricordò improvvisamente di Sam e
sospettò che se avesse guardato oltre le spalle di Daryl avrebbe
visto quella testolina fare capolino da dietro il bancone per osservarli con curiosità.
''E' solo che..''. Stava lottando, le parole e le emozioni erano una
confusione completa nella sua testa e nel suo cuore ma le sue labbra la rassicurarono del fatto che andava tutto bene, che
avrebbe eventualmente trovato il modo di dirle quello
che voleva dire e
lo avrebbe fatto utilizzando le parole invece di fare affidamento
solamente sulle sue azioni, che l'avevano già convinta a fondo.
''Non voglio che pensi che mi stia allontanando. Io..ci sto ancora
provando''. Le sue mani armeggiarono timidamente lungo i suoi fianchi
fino a quando non trovarono un appiglio, fino a quando non
applicò una pressione sufficiente a far saltare un battito al
suo cuore, mentre la tirava un po più vicina a lui. La
baciò di nuovo, muovendo appena le labbra fino a quando quel
bacio non si concluse con lui che ansimava forte contro di lei e il suo
sangue che ruggiva attraverso tutto il suo corpo a quella dolce
promessa.
''Quando tornerò, forse potremo provarci un po di
più..insieme''
Gli occhi di Carol si riempirono di lacrime mentre annuiva, le
parole le si bloccarono in gola. Dal punto di vista di un estraneo sarebbe
pure potuto sembrare un flirt malizioso o quasi, ma l'incertezza nelle parole di
Daryl riuscì a commuoverla e invece di provare a
forzare le parole fuori dalla sua gola stretta, si gettò contro
di lui, avvolgendo le braccia attorno al suo collo e premendo il corpo
contro il suo più forte che poteva mentre lui la stringeva con
ancora più foga.
''Ti preparerò degli altri biscotti'', gli sussurrò in un
orecchio una volta che i suoi singhiozzi scemarono, poi affondò
rapidamente il viso umido nell'incavo della sua spalla. Carol non
riusciva
nemmeno a ricordare quanto tempo era passato dall'ultima volta che
aveva provato un sollievo del genere, questo livello di comprensione
tra loro due faceva si che non avessero bisogno di troppe parole e Daryl stava finalmente cercando di aprirsi a lei.
Non si era limitato solo a corredare un discorso da cliché con
un bacio, gli aveva
appena provato che aveva pensato a loro due, che voleva che diventassero
un loro, probabilmente da
molto più tempo di quanto lei potesse immaginare. Non pensava
che ci fossero delle parole adeguate per spiegare il modo in cui lui la faceva
sentire, ma avrebbe sempre potuto riversare tutto l'amore che sentiva
per lui nei suoi biscotti.
''Lui..Non ti farà del male?''
La vocina curiosa e interrogativa di Sam li colpì come una doccia
fredda, le braccia di Daryl si tesero e tutto il suo corpo si fece
rigido. Carol poggiò la sua mano sulla sua schiena in segno di conforto, proprio sopra le
ali che adornavano la sua veste mentre il suo cuore iniziava nuovamente
ad accelerare violentemente ma stavolta per un motivo completamente
diverso, Carol sapeva che era essenziale che il ragazzino capisse che
non tutti gli uomini erano uguali, che non tutti gli uomini facevano
del male alle donne che amavano. Che avrebbe potuto avere la
possibilità di crescere in modo diverso.
''Daryl non mi farebbe mai del male, Sam''. La sua voce era densa di
talmente tanta convinzione che anche Daryl si rilassò
immediatamente sotto il suo tocco, girandosi lentamente per riuscire a
vedere il piccolo intruso nella loro cucina, la piccola spia che era
stata testimone del loro primo bacio. Sembrava stordito dal
fatto di vedere un bambino che non faceva parte del gruppo stare dentro
la loro casa, ma poi la comprensione ebbe la meglio e Daryl
ignorò
quello che Sam aveva detto e deviò l'argomento in un luogo
decisamente più sicuro per tutti quanti.
''Sei venuto per i biscotti di Carol? Perché non
sono ancora pronti''. Quell'informazione fu accolta da degli occhi
sbarrati e uno sguardo talmente colpevole che fece scoppiare Carol in
una
risatina, lasciò andare parzialmente Daryl e
già
sentiva la mancanza del calore e della pressione del suo corpo contro
il suo. Le dita di Carol scivolarono come piccoli fantasmi lungo
la sua schiena, la
superficie ruvida della pelle le solleticò i polpastrelli,
socchiuse gli occhi in contemplazione di quel piccolo intruso.
''Sam stava per darmi una mano a prepararli''. Avrebbe fatto tardi con
la preparazione della cena ma ormai non sembrava una cosa poi così
importante.
''Giusto'', annuì Daryl, come se si aspettasse quel tipo di spiegazione. ''Fareste meglio a preparare due infornate,
allora. Se il ragazzo ti darà una mano dovrebbe portare qualcosa anche a
casa sua''.
Dopo la sua precedente apprensione e l'ansia dovuta all'improvvisa apparizione di
Daryl, la promessa di poter avere degli altri biscotti sembrò
tranquillizzare Sam.
''Grazie, Daryl''. Il ragazzino fu talmente impressionato che Daryl
iniziò a sentirsi a disagio e poco a poco si trascinò lentamente verso la porta.
''Non è niente'', disse, arrossendo fino alla punta delle orecchie. ''E Carol che stai aiutando''. Rivolse il suo sguardo
su di lei e si tranquillizzò, un timido sorriso che piegava
all'insù l'angolo della sua bocca quando vide che Carol gli stava sorridendo apertamente.
''Tornerai stanotte? Ti preparo la cena'', gli promise, le sue
labbra già fremevano al pensiero di avere altri di quei
baci, era fermamente convinta che fare pratica fosse doveroso.
Daryl sbuffò. ''Casseruola?''
Carol sembrava un po stordita e fin troppo sorridente. ''Lo sai''
Lui allungò una mano per afferrare le sue dita, accarezzandole
maldestramente con il pollice. ''Tornerò non appena
avrò finito di passare attraverso tutto quello che Aaron pensa
che io abbia bisogno di sapere''. Roteò gli occhi con aria
scocciata e lei pensò che fosse la cosa più adorabile che
lo avesse mai visto fare. Cercò di trattenersi dal comportarsi
come una sciocca ragazzina innamorata alla sua prima cotta che
l'avrebbe
fatta ridacchiare per qualsiasi piccolo gesto che le faceva capire che
il ragazzo che le piaceva era interessato a lei tanto quanto lo era lei
stessa, ma non ce l'avrebbe mai fatta e Carol ne era consapevole.
Sfiorò il pollice di Daryl con il suo e una vampata di calore
rese le sue gambe deboli.
''Formerete una bella squadra'', ammise lei, lacrime d'invidia le fecero pungere gli occhi.
''Io e te siamo molto meglio'' le rispose Daryl. Quell'ammissione sembrò risucchiare
via tutta la sua precedente spavalderia. Fece un passo indietro, un po scioccato
dall'essersi spinto così in là. Sam si avvicinò a lui e Daryl
gli scompigliò i capelli prima di tuffarsi verso l'uscita,
afferrando la sua balestra mentre spalancava la porta d'ingresso. Si
fermò, esitò un attimo, poi silenzioso come un piccolo
topolino infilò nuovamente la testa dentro l'ingresso. Cercò il suo sguardo, cercò di sostenerla mentre
il suo cuore batteva a un ritmo pazzesco che nessun essere umano avrebbe
mai potuto sostenere senza crollare. Il suo timido atto evaporò alla
vista dei suoi occhi gonfi e del suo dolce sorriso. ''Ci vediamo
stanotte''. E dopodiché se ne andò, lasciando una
raggiante Carol che tirava su con il naso con un curioso Sam,
desideroso di sapere tutto di lei e Daryl, e una doppia razione di biscotti da mettere in forno.
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