Non sono lunghi i giorni del vino e delle rose

di mamie
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Non sono lunghi i giorni del vino e delle rose
 
“E penso cosa dev’essere amare la libertà e la fierezza così tanto da preferirla, nell’ultimo istante che hai, a baciare la donna che non hai mai avuto per tutta la vita”. 
Alessandro Baricco su Cyrano de Bergerac
 
Luci di stelle che passano davanti alla vetrata, così nitide da fare male. Il bicchiere di vino appoggiato come sempre al piano di mogano della scrivania. Un tintinnare dolce che culla il silenzio: l’arpa di Meeme.
I ricordi che arrivano, come sempre, in quell’ora quieta tra la stanchezza e il sonno.
Stai pensando a lei, ancora. Sono passati così tanti anni, anni che ti pesano nell’anima, e ancora pensi a lei: all’ingenuità dolce del suo amore, ai sogni adolescenti che la vita graffia come carta vetrata. E non puoi fare a meno, ogni volta, di sentire la puntura del rimorso proprio lì, dove dovrebbe stare il cuore. Perché non l’hai amata più della libertà.
 
Chissà, forse la vita vi avrebbe divisi, certamente feriti, resi diversi, più stanchi. Provi a immaginartela come potrebbe essere ora, con qualche accenno di ruga, con qualche disillusione in più, ma non ce la fai. La morte ha questo di atroce, congela tutto in un istante, e l’ultima immagine che hai di lei è una principessa che dorme nella sua bara, una principessa che nessun bacio verrà più a svegliare.
 
L’arpa tace, e la mano leggera di Meeme ti sfiora la spalla. Porti alle labbra il bicchiere di vino che ti porge. Non sono lunghi i giorni del vino e delle rose, ma è un dolore dolce quello che ti avvolge.  Lontano le stelle brillano fredde e lei è là che ti aspetta.
Lei e, insieme, la tua libertà.
 
Non sono lunghi i giorni del vino e delle rose
Da un vago sogno
Emerge a tratti il nostro cammino
Poi riaffonda in un sogno.
E.Christopher Dowson
 
 
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NdA: questa piccola flashfic è nata dalla frase che pronuncia Baricco alla fine della sua narrazione di Cyrano de Bergerac. Lo trovate su YouTube e vi consiglio di vederlo, anche se è vecchiotto. Alessandro Baricco spiega e legge Cyrano de Bergerac




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