Che dire?? Forse l’unica introduzione che posso dare a questa
“storia” è la seguente…
Qualcosa mi dice che ho guardato “300” una volta di
troppo!
Ho deciso di smettere di chiedermi da dove arriva quello che
scrivo… arriva e basta!
Non so quanto queste righe possano piacervi, posso solo dire di aver
provato sensazioni molto forti scrivendole e proprio per questa ragione
il vostro parere per me significherebbe davvero molto!
Se avete un minuto di tempo… donatemelo e ditemi cosa Vi ha
fatto provare… cosa Vi ho fatto provare!
In anticipo… grazie a tutti Voi che leggerete e apprezzerete.
IL RIPOSO DEL GUERRIERO
Cade.
Cade a terra ormai sconfitto quel corpo imponente che mai si
è piegato al volere e alla forza del nemico.
Il clagore della battaglia è ormai sopito e il vento del
crepuscolo porta con sé il profumo dolce della sera e
l’odore acre della morte.
“Riposa
Guerriero.
La battaglia è conclusa…”
Regna intorno a te un silenzio immobile.
Su quel campo che è stato teatro della tua ultima vittoria
l’unico suono che infrange la quiete è il grido
nefasto del corvo che plana giù a spirale e si posa sulla
nuda terra, fissandoti coi suoi occhi gialli.
Sorridi.
Prima del calar delle tenebre il tuo corpo diverrà il suo
banchetto.
“Non temi la Morte
Guerriero?”
Troppe volte l’hai incontrata sui campi delle tue battaglie
per non riconoscere il suo tocco.
L’hai vista sui volti cinerei dei tuoi nemici, nei loro occhi
ormai spenti, nei loro corpi esanimi.
L’hai inseguita e rifuggita per tutta la vita… ed
ora eccola arrivare!
“Era
così che te l’aspettavi Guerriero?”
Lo sapevi.
Lo hai sempre saputo.
Questa era l’unica sorte possibile.
Chi vive impugnando la spada non può che venirne trafitto
alla fine del tempo che gli è concesso.
Eppure…
Eppure ti trovi a chiederti se avrebbe potuto essere diversa la tua
fine.
“Rimpiangi le tue
scelte Guerriero?”
Hai avuto la vita.
Hai avuto la gloria.
Hai avuto la fama.
Hai avuto il potere.
Hai avuto la vittoria.
Ma ora disteso su quel suolo vorresti avere una cosa soltanto.
Una volta ancora.
Un’ultima volta.
“È a lei
che stai pensando Guerriero?”
Lei.
Sentire la dolcezza delle sue labbra sulle tue.
Guardare in quegli occhi dello stesso colore della notte più
buia.
Sentire la morbidezza della suo corpo di raso.
Respirare il profumo della sua pelle.
Accarezzare il manto vellutato dei suoi capelli .
Perderti nel calore del suo abbraccio.
“È troppo
tardi Guerriero… Troppo tardi.”
Senti la vita fluire lentamente dalle ferite che lacerano il tuo corpo.
Scivola via silenziosa ed inesorabile lasciando dietro a sé
quel che resta dei giorni della gloria e del trionfo.
Si allontana.
Ti abbandona.
Ti compiange… facendosi beffe del tuo desiderio di legarla a
te.
“È amara la
sconfitta Guerriero?”
No.
Non c’è amarezza nella tua morte.
Senti sulle labbra il sapore della terra bagnata di pioggia, sangue e
sudore.
La tua terra.
Quella terra per cui hai vissuto.
Quella terra per cui stai morendo.
“È per
questo che hai dato la vita Guerriero? Per… la
terra?”
Non è la terra ciò per cui ti sei
battuto…
È per ciò che essa rappresenta che sei stato
disposto a morire.
Quella terra che ora sporca le tue labbra ha il sapore evanescente di
un sogno.
Il sapore dolce dell’amore.
Il sapore forte dell’onore.
Il sapore aspro del dovere.
Il sapore inebriante della libertà.
“Cessa di combattere
Guerriero… sei libero ora! Lascia ch’io ti porti
via con me!”
I tuoi occhi fremono.
La mano striscia nel limo e trova ciò che stava cercando.
Accarezzi con mano leggera l’elsa della tua spada.
“Addio fidata compagna…”
mormorì nel silenzio.
Sorridi una volta ancora.
Avresti voluto vedere il cielo mentre morivi e invece sei riverso nel
fango.
“Non temere Guerriero!
Il cielo ti attende! Lo rivedrai!”
E lei?
Rivedrò lei?
“Un giorno…
la rivedrai Guerriero!”
“Arrivederci amore mio…”
Sussurra il guerriero mentre sul suo campo di morte discende la notte.
Il corvo lancia il suo richiamo e invita i compagni ad unirsi al suo
banchetto notturno.
“Shhhhhh…”
“ Ora il
Guerriero riposa!”
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