XXI.
THE WORLD
Capitolo
1: I nuovi arrivati
Regno di Fiore,
parte orientale, città di Magnolia.
Sessantamila
abitanti, una città di mercanti in cui la magia prosperava
sin dai tempi antichi.
Al centro della
città sorgeva la cattedrale di Caldaia, superata la quale si
trovava un bizzarro edificio, Fairy Tail, l’unica gilda di
maghi presente nella grande città, anche se ai cittadini
bastava e avanzava e c’erano delle volte in cui avrebbero
voluto cacciare via coloro che turbavano la loro pace.
Ma in fondo, non
c’era Magnolia senza Fairy Tail e non c’era Fairy
Tail senza Magnolia.
La
città aveva un clima vivace grazie alla presenza dei maghi
che la proteggevano nel momento del bisogno e dividevano le loro gioie
e i loro dolori con le persone comuni che li circondavano.
Il tempo era
pressoché splendido. Il cielo era limpido e azzurro come un
turchese pregiato. I cittadini passeggiavano per le strade con abiti
leggeri, ma non soffrivano il caldo, dato che soffiava un delicato
venticello che accarezzava piacevolmente la pelle.
Gli uccelli
volavano alti nel cielo, cullati dal aria, scendendo raramente a terra,
desiderosi di volare sempre più su, quasi volessero arrivare
al sole e oltre.
La gilda aveva
passato dei brutti momenti a causa dello scontro contro i Phantom Lord,
una gilda rivale, ma le cose si erano, per fortuna, concluse per il
meglio. Il locale, distrutto come sfregio prima e in seguito per la
furia dei combattimenti che avevano rischiato di coinvolgere
l’intera Magnolia, era in fase di ricostruzione, ma a
quell’ora, i maghi erano semplicemente riuniti a riposarsi
dalle fatiche che questa comportava.
Ovviamente, il
loro concetto di riposo si traduceva in fare baccano, ridere e brindare
in compagnia.
Avrebbero potuto
continuare per tutto il giorno a fare chiasso, sennonché
l'entrata in scena di tre personaggi parecchio bizzarri, che varcarono
le porte e scesero le scale a passo svelto e preciso, non li distrasse.
Il primo, che
camminava davanti al gruppo, era una ragazza, di media altezza. I
capelli a caschetto, scendevano a ciocche perfettamente
dritte sul lato sinistro della testa. I capelli nella parte destra
erano tirati all'indietro e appiattiti sulla nuca. Gli occhi verdi
luccicavano come smeraldi, messi in risalto dalla matita nera e dai
segni tatuati sulle guance. Gocce nere come lacrime, mostravano un
falso dolore in un viso per niente turbato ne tanto meno infelice.
Bensì serio e deciso, nonostante gli abiti assurdi che
indossava.
Ovviamente
nessuno se ne stupiva più di tanto, tutti erano assurdi a
Fairy Tail, solo si chiedevano chi fosse e cosa volesse.
Indossava un
completo unico, sbracciato, in stile pierrot, con una metà
viola, l'altra nera. Lungo i lati del completo dei rombi, neri nella
parte viola, viola nella parte nera. Sul petto un cuore sulla sinistra
e un picche sulla destra. Un rombo rosso all'orecchio destro e un seme
di fiori in quello sinistro. Il collo era nascosto da una gorgiera
nera. Le scarpe, con la suola nera, erano praticamente fuse con il
completo.
Alla sua sinistra
stava un bizzarro animale, dalle sembianze feline, ma dal collo
piuttosto allungato, col manto azzurro a macchie poligonali viola. Una
benda a forma di cuore copriva l'occhio destro, mentre quello sinistro,
dorato, risaltava, abbinato al fazzoletto dello stesso colore che
l'animale portava al collo. Anche le sue dimensioni erano leggermente
più grandi di quelle di un gatto normale.
Alla destra della
ragazza invece stava un ragazzo, abbastanza alto, ma dai tratti
delicati e quasi femminili, completamente vestito di bianco, con una
tunica morbida e calda, nonostante il clima, a maniche lunghe e
svasate, decorata sul petto, sul collo alto, sulle maniche, nella vita
e al termine, da simboli religiosi ricamati d'oro. I morbidi capelli
fucsia erano quasi del tutto coperti da un enorme copricapo che si
stagliava a diversi centimetri di altezza oltre il suo capo. Una croce
egizia decorata d'oro e ametiste spiccava su di esso facendo intendere
che si trattasse di un personaggio alquanto religioso.
-Chi è
il Master di questa gilda?- chiese la ragazza, con tono deciso, ma non
per questo maleducato o provocatorio.
Ognuno
tornò a farsi i fatti suoi, mentre il diretto interessato
saltava giù dal bancone della locanda.
Era un vecchietto
piuttosto basso e dall'aria buffa, i capelli bianchi ritti ai lati
della testa, ma assenti sulla cima che risplendeva in tutta
la sua lucentezza. Gli occhi piccoli e neri erano socchiusi e la bocca,
semi nascosta dai baffi, sorridente. Indossava una giacca rossa con
abbinato un cappello a due punte, a righe rosse e bianche, come quello
di un folletto dispettoso.
-Piacere di
conoscerla, signorina!- esclamò allegramente allungando
letteralmente il braccio e dandole una sonora pacca sul sedere.
-Master la
smetta!- sbuffò Mirajane, la ragazza immagine di Fairy Tail,
nonché cameriera e maga di livello S -Se lo rifà
mi arrabbio.- in passato una frase del genere da parte sua avrebbe
fatto gelare il sangue nelle vene a chiunque, ma dopo la morte di
Lisana, sorella minore di lei e Elfman, qualcosa si era spento nella
ragazza e il suo spirito combattivo era pressoché scomparso,
infatti non riusciva più ad effettuare il Take Over
completamente
Il gesto di
Makarov aveva però acceso quello del ragazzo effeminato che,
sconvolto dal perverso gesto dell'uomo esclamò tra i denti
un -Maledetto!- e fece apparire dal nulla una sciabola che
avvicinò pericolosamente al vecchio -Per quello che hai
fatto a Leek, meriti che ti tagli la mano, vecchio maiale!-
-Aspetta, White
Hierophant.- gli disse lei, calma -Non importa. - si rivolse quindi di
nuovo al Master, che non solo non si era minimamente preoccupato
dell'ira del "sacerdote" (forse per sicurezza nelle sue
capacità, forse per il rallentamento dei riflessi dovuto
all'alcol) ma addirittura era impegnato in un importante scavo
all'interno delle sue stesse narici;
-Lei è
il Master?-
Il nonnetto
estrasse dal naso il frutto delle sue fatiche e dopo averlo scagliato
in un bicchiere poco lontano da lì, rispose -Si,
sono io. Il mio nome è Makarov.-
La ragazza
apparve leggermente incerta. Guardò il ragazzo dai capelli
fucsia al suo fianco che annuì tristemente, sconsolato dal
fatto che la sua Leek si fosse rivolta ad un maniaco.
Leek sorrise.
-Possiamo
parlarle in privato?-
Makarov
annuì e accompagnò il gruppo in una stanza sul
retro, che doveva essere il suo ufficio, o qualcosa del genere.
-Che tizio
pervertito... - fu il commento di White Hierophant nel vedere
innumerevoli poster di donnine nude e simili, tappezzare le pareti
insieme a fotografie, certificati, trofei e cose varie.
Quel piccolo
ufficio, a differenza degli altri locali, era rimasto miracolosamente
intatto.
-Dimmi tutto.-
disse il vecchio prendendo posto in una comoda poltrona in pelle, con
dei voluminosi cuscini sul sedile per aiutarlo ad arrivare alla
scrivania.
-Vorremmo entrare
a far parte della gilda.- rispose lei, calma, ma con una leggera punta
d'ansia.
-E come mai a
Fairy Tail? Come potete vedere, non siamo messi tanto bene
ultimamente.- Leek rimase in silenzio per qualche secondo.
Non sapeva
neanche lei perché avesse scelto Fairy Tail.
C’erano tantissime gilde, molte delle quali avrebbero potuto
essere più indicate per aiutarla a svolgere la sua missione,
ma tra tutte, lei aveva scelto proprio quella.
White Hierophant
le lesse nel pensiero. Leek era gelosa dell’allegria che quei
maghi sembravano possedere, per di più gli adepti di Fairy
Tail erano per la maggior parte giovani scapestrati.
Insomma anche se
non l’avrebbe mai ammesso nemmeno a se stessa, la sua Leek
desiderava degli amici e aveva visto quei maghi come dei perfetti
candidati.
Il giovane
pregò che il desiderio della sua protetta potesse essere
realizzato, perché la sua felicità veniva prima
di tutto, persino della sua stessa miserabile vita.
-C’è
bisogno di un motivo?- fece lei, cercando di evitare di rispondere.
Makarov la
fissò e per qualche istante, calò il silenzio.
Ma poi il Master
ritenne che non era il caso di forzare la ragazza. Prima o poi il
motivo che l’aveva spinta a compiere quel passo sarebbe
venuto fuori.
-Bene. Cosa
sapete fare?- chiese, lasciando cadere il discorso sulle motivazioni.
Leek prese dalla
tasca una confezione e la mostrò al Master. Dentro vi erano
delle carte, non normali carte da gioco bensì -Tarots... -
il vecchio cominciò a giocherellare coi baffi
-Da quello che sapevo, i membri della famiglia Blackberry non sono mai
entrati a far parte di una gilda.-
Lei
annuì.
-Immagino
però avrà sentito parlare di Vinegar Blackberry.-
Makarov parve
incupirsi. In quel momento cominciò a capire.
-Dalla sua
reazione deduco di sì.- Leek sospirò, poi prese
fiato e
disse -E' mio zio.-
-Giorno a tutti
gente!-
Un ragazzo con i
capelli rosa, che rispondeva al nome di Natsu Dragonil,
entrò urlando nel locale. Il giovane aveva i capelli rosa,
tirati all'indietro. Gli occhi grandi a mandorla erano vivaci, con la
pupilla stretta, quasi felina.
Il suo
abbigliamento era piuttosto semplice, ma allo stesso tempo esotico: un
gilet nero, aperto sul petto nudo, coi bordi gialli, pantaloni bianchi
larghi,chiusi da nastri neri, stesso colore del pareo che gli scendeva
lungo le gambe, abbinato al gilet e dei sandali. Intorno al collo
portava una sciarpa beige decorata con linee orizzontali e verticali.
Sembrava fatta con le scaglie di drago, o almeno questa era
l'impressione che ne avevano tutti, dato che a Fairy Tail erano a
conoscenza che il padre adottivo del ragazzo era niente meno che un
maestoso drago chiamato Igneel.
Dietro di lui
c'erano una ragazza bionda e un gatto blu e bianco.
Lei, Lucy
Heartfilia, ragazza di nobili origini, indossava una stretta minigonna
verde chiaro, con ricamati in rosa, nelle tasche posteriori, dei cuori.
La
maglietta era nera con stampato in rosa il numero 784 e
all’interno dei numeri un’altra stampa, in nero,
della marca del capo. Gli stivali erano neri, molto lavorati, con
numerose cinghie e decorazioni rosa. Sul fianco sinistro portava una
frusta.
I capelli erano
lunghi fino alle spalle, raccolti sulla tempia sinistra da un fiocco
verde.
Il gatto si
chiamava Happy. Il pelo era completamente azzurro sul dorso e bianco
sull'addome. Sulla schiena portava un piccolo fagotto verde, legato al
collo. I grandi occhi vispi lanciavano continue occhiate di scherno
alla bionda, che ignorava inutilmente le sue fastidiose battute.
Lucy,
che teneva in mano un manoscritto, si guardò intorno, alla
ricerca di Levi McGarden, un'altra maga di Fairy Tail, con la quale
condivideva la passione per la lettura. La vide in un angolo intenta a
scherzare con Jet e Droy, i suoi compagni di squadra. Il loro team si
chiamava Shadow Gear.
Lucy si
avvicinò a Levi -Ciao!- le disse sorridendo,
leggermente imbarazzata.
-Ciao, Luchan!-
esclamò la diciassettenne dai vivaci capelli azzurri,
contenta.
-Vi disturbo?-
-Ma no, ma
figurati. Parlavamo di come dividere i soldi della ricompensa per la
missione all'isola di Lance.-
Lucy si sedette
accanto a lei -Quindi è andato tutto bene?- chiese
preoccupata.
Levi, Jet e Droy
erano stati attaccati dai Phantom Lord, e i loro corpi straziati erano
stati appesi all’entrata della città come monito
dai rivali. Era stato quello a scatenare la furiosa lotta che si era
susseguita. Lucy aveva sofferto tantissimo, visto che tutto
ciò era accaduto a causa di suo padre che voleva
costringerla a tornare a casa. Perciò aveva ingaggiato i
Phantom Lord e causato tutto quello spargimento di sangue. Aveva fatto
ferire i suoi amici, l’aveva fatta rapire… E tutto
perché voleva che si sposasse per aumentare la potenza della
famiglia. Con chi poi…. Lucy rabbrividì solo
all’idea, ma per fortuna le cose ora si erano sistemate. In
ogni caso, se suo padre avrebbe tentato nuovamente di far del male ai
suoi amici, gliel’avrebbe fatta pagare cara, era poco ma
sicuro.
-Sì,
non abbiamo avuto grandi difficoltà.- rispose la McGarden,
che si era ripresa alla perfezione, aveva giusto qualche benda e
cerotto, ma nel complesso stava bene davvero. La missione su Lance
l’avevano effettuata prima dell’attacco dei Phantom
Lord, altrimenti non avrebbero potuto portarla a termine.
Levi se
l’era cavata con tagli e lividi, ma Jet e Droy avevano anche
diverse ossa rotte.
Con tutto quello
che era successo non avevano avuto il tempo di dividere i soldi della
ricompensa, tanto meno di discutere della quantità che
spettava ad ognuno. Ma ora il tempo c’era e ne stavano
approfittando.
-Ma
quello, è il tuo manoscritto?- Levi indicò i
fogli che Lucy stringeva al petto nervosamente. Lucy adorava leggere e
scrivere e in quel periodo stava scrivendo un romanzo d’amore
e magia, intriso di misteri e avventure. Si vergognava di dirlo in
giro, anche se ormai grazie a Natsu, Happy e Gray lo sapevano
già tutti, ma Levi era l’unica alla quale avrebbe
permesso di dare un’occhiata approfondita alla sua opera e
dalla quale avrebbe accettato eventuali critiche, dato che la piccola
McGarden era forse la maga più esperta in incantesimi
riguardanti la scrittura e la letteratura in generale.
Quello ovviamente
era l’idea che di lei aveva Lucy, ma Levi non tradiva quelle
“aspettative” perciò la bionda trovava
piacevole chiacchierare con la ragazza, di qualunque argomento.
-Ehm...
già... - la bionda arrossì leggermente -L'ho
ultimato giusto due giorni fa e l'ho corretto. Vuoi dare un' occhiata?-
-E me lo chiedi?
Ma certo!- il viso di Levi si illuminò.
Le due
continuarono a parlare allegramente, mentre Jet e Droy le
lasciarono sole, allontanandosi qualche minuto per prendere da bere al
bancone e scambiare quattro chiacchiere con Mirajane, che in quel
momento stava servendo dell' altra birra a Cana Alberona, una giovane
maga dai lungi capelli corvini che ingurgitava interi barili di
chissà quali potenti alcolici come se fossero bicchieri
d'acqua, senza risentire più di tanto dei devastanti effetti
collaterali dell’alcol.
Natsu intanto si
era fiondato alla bacheca ed era intento a scannarsi con Gray
Fullbuster, un moro col tremendo vizio di spogliarsi sempre e ovunque,
appena arrivato anche lui e già in mutande, per
l’appunto.
Sul petto
spiccava il simbolo della gilda, una fatina alata con la coda.
Quel simbolo era
anche sulla mano di Lucy, la schiena di Happy e il braccio di Natsu.
Ogni membro di
Fairy Tail lo portava tatuato sul suo corpo e lo esibiva fieramente,
perché la gilda era una seconda, se non l’unica,
famiglia che ognuno possedeva.
L'oggetto della
disputa tra i due maghi era una missione con lauta ricompensa in un
deserto a nord.
-Ci vado io e
basta!- ringhiò Natsu, con gli occhi da demonietto stretti e
fissi su quelli dell’altro.
-Ma neanche per
sogno! Ho bisogno di soldi!- fece di rimando Gray, guardando il rosato
con sufficienza, pur conoscendo benissimo le sue
potenzialità.
-Un mago di
ghiaccio non riesce a resistere nel deserto!- gli ringhiò di
rimando il rosato.
-Che
c’è? Ti preoccupi che non riesca a tornare a
prenderti a calci nel sedere?-
L'arrivo del
Master placò i loro bollori.
O meglio,
l'arrivo delle persone che seguivano Makarov fuori dall'ufficio sul
retro.
La strana
ragazza, il ragazzo effeminato dallo strano cappello e il gatto dal
collo lungo attirarono la loro attenzione, distraendoli dai loro
intenti omicidi (che ovviamente erano qualcosa di ordinario del quale
ormai non ci si stupiva più, perciò nessuno li
fermava e tutti si limitavano a guardare o peggio si univano
alla lite creando ancora più disordine).
La ragazza si
fermò al bancone di Mira, la quale prese un timbro, lo
stesso con l'emblema della gilda.
Leek scoprì la spalla sinistra, mentre Cam si fece tatuare
il collo. Quando toccò a lui, White Hierophant scosse la testa.
-Io non sono un
mago.- disse semplicemente.
Nel frattempo
Gray e Natsu avevano ripreso l'eterna lotta, quello che avevano da
vedere, l'avevano visto. Si presero a pugni e calci, poi Natsu
afferrò Gray e lo lanciò, involontariamente, sul
nuovo arrivato. Nudo, ovviamente. Il che
firmò la condanna “a morte” del mago del
ghiaccio, dato
che il religioso, colpito in piena faccia dal suo posteriore perse la
sua compostezza in un istante.
Il suo puro e
casto viso, deturpato dal fondoschiena di un essere pervertito!
Un
trauma insuperabile per uno come lui, dai sani e ferrei principi.
-White Hierophant
non... -
Cam si diede una zampata in faccia.
Troppo tardi.
Il giovane fece
apparire un grosso bazooka dorato e sparò un colpo luminoso
verso Gray.
Il mago del
ghiaccio fu lento di riflessi e tutto ciò che
poté fare, fu intrecciare le braccia a difesa del corpo e
stringere gli occhi, temendo davvero di morire. L’attacco era
troppo veloce per poter essere fermato o evitato.
Si udì
un rombo e un fascio di luce scaturì dall’arma,
colpendo il Fullbuster.
Ma non successe
niente.
Gray
riaprì gli occhi.
Il tizio col
cappello bianco aveva ritirato l'arma, ancora fumante. Il moro si
toccò l'addome, dove aveva percepito qualcosa, una
sensazione calda e purificatrice, bella in fin dei conti. Non aveva
ferite, ne graffi, ne contusioni. Solo...
-EHI!
PERCHÉ
SONO NUDO??- gridò.
-
Perché ti sei spogliato come al solito.- gli disse Happy,
ridacchiando.
-Eeeeeh??? Io?
Oh, mamma, che imbarazzo! Ma com'è potuto succedere?- il
moro cominciò freneticamente a cercare i vestiti sparsi per
il locale, arrossendo e tentando disperatamente di coprire le sue
vergogne.
Tutti lo
guardarono sorpresi.
-Oddio! Ora
dovrò sposare tutti quelli che mi hanno visto nudo!-
gridò in preda al panico.
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEH?!-
esclamarono di sorpresa gli altri, chiedendosi se stesse scherzando o
meno.
Piano piano, i
maghi e le maghe cominciarono a fuggire, per evitare di essere visti e
che Gray facesse sul serio scenate matrimoniali.
-Oltre alla
perversione, ora anche la poligamia?- una venuzza pulsò
sulla fronte dell'effeminato.
-White
Hierophant, lascia perdere.- Leek sospirò. Ogni volta la
stessa storia. In fondo era anche a causa del brutto carattere di White
Hierophant se lei non aveva ancora trovato ragazzo.
Quando aveva
qualche anno in meno, non le importava più di tanto, ma ora
sentiva che qualcosa mancava nella sua vita. E non solo i suoi cari
scomparsi, il suo fratellone grande e grosso che diceva di voler
sposare una volta cresciuta. Le mancava la figura di un uomo che le
cingesse le spalle con dolcezza, che la baciasse, che la facesse
sentire desiderata e amata.
Un uomo vero, con
cui condividere la vita con le gioie e i dolori che essa comportava.
E invece era in
un covo di maghi pazzi, alla ricerca del suo caro e dolce zietto
fuggitivo.
-Tu chi sei?- la
ragazza voltandosi, si trovò letteralmente faccia a faccia
con Natsu. Il rosato era particolarmente curioso di conoscere questa
nuova arrivata.
Lei sorrise,
mentre una gocciolina di sudore le colava lungo la tempia.
-Il mio nome
è Leek. Molto piacere.-
Natsu sorrise.
-Benvenuta a
Fairy
Tail! Io sono Natsu, quella bionda tettona lì è
Lucy, il tipo nudo è Gray, e questo gatto è Happy.
-Aye!- fece Happy
saltellando lì affianco.
-Ehi!-
esclamò Lucy, che l’aveva sentito, anche se era
lontana da lui.
-E io sono Loki.-
disse un giovane dai capelli arancioni e gli occhiali da sole, che
indossava un pesante giubbotto impellicciato, nonostante il clima
caldo. Era molto affascinante ed enigmatico -Piacere
tesorAAAAARGH!- prima che potesse posare le mani sulla ragazza, White
Hierophant intervenne di nuovo, colpendo il mago donnaiolo con una
mazza da baseball, anche quella tirata fuori da chissà dove.
-White
Hierophant, stai calmo.- lo riprese Leek.
Lui fece sparire
l'arma, controvoglia.
-Scusami, Hime,
mi sono lasciato trasportare.-
Ma non era solo
senso di protezione nei confronti della ragazza.
Quel Loki non gli
piaceva.
Lo percepiva
chiaramente: non era un mago normale, anzi, forse non era neppure un
mago.
Anche Loki
però aveva avuto la stessa impressione. Digrignò
i denti cercando di alzarsi da terra. Riuscì a mettersi in
ginocchio e prese a massaggiarsi la nuca, mentre ricambiava
l’occhiata del sacerdote.
I presenti
avrebbero semplicemente pensato ad un odio a prima vista dovuto al
fatto che Loki aveva tentato di sedurre la ragazza di un altro (come
capitava spesso, non era la prima volta neanche per lui).
Ma la ragione era
molto più profonda e i maghi di Fairy Tail non sospettavano
minimamente cosa ci fosse dietro l’arrivo di Leek o chi fosse
in realtà White Hierophant.
Non
erano neanche a conoscenza dell’enorme segreto che Loki
celava, ma ben presto, anche quello sarebbe venuto alla luce,
perché l’arrivo di Leek a Fairy Tail aveva
scatenato una serie di eventi, mettendo in moto gli ingranaggi di un
diabolico piano ai danni del mondo intero.
Fine capitolo 1
Bene, signori e signore,
questa fic è nata per un contest su Fairy Tail, bellissimo
manga di Hiro Mashima. Purtroppo ultimamente, come avrò
già detto, la mia ispirazione è andata
letteralmente a farsi... un giro e ho dovuto ritirarmi, anche
perché la fic stava uscendo maluccio (non fatevi ingannare
da questo capitolo U_U)
L'obbiettivo del contest
era far entare a Fairy Tail un nuovo personaggio e spedirlo a cercare
un oggetto millenario.
Questo è il
risultato.
Vi chiedo di lasciare un
commento, perché i commenti aiutano gli autori a migliorarsi
e sinceramente mi da fastidio che le mie fic vengano lette e poi non ci
siano recensioni. Mi da l'impressione che vengano lette, magari per
metà, e poi mollate così. Levatemi questo dubbio
^_^
Il nome di Leek mi ha
fatto penare, volevo chiamarla Kania, ma si assomiglia troppo a Cana e
allora ho cambiato. Leek sarebbe il porro, quello che si mangia (buono
buono!!!)
Adoro White Hierophant
quindi credo lo tratterò benissimo XD
E Cam è un
Gatto-Giraffa, ho incrociato due animali che adoro!
Per finire, questa fic
potrebbe contenere spoiler, come non potrebbe, perché lo
spoiler verrà rivelato in Italia o questo mese o con il
prossimo volume di Fairy Tail, e chissà io quando vi
farò scoprire di che si tratta ^_-
Bene, saluti a tutti,
spero vi sia piaciuta. Ghen,Marian, mi spiace per il contest, che era
favoloso!! Mi avete dato un'idea bellissimissima!! Baci!!!
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