NOTE INIZIALI:
Questa è la primissima Fic che posto in questo
fandom, spero vivamente che vi piaccia: ovviamente si tratta di una RikuxSora,
coppia e personaggi (in particolare il primo) che amo profondamente,
semplicemente perfetti assieme *ç*!!
E' una Shot particolarmente lunga, come avrete
notato, ma spero che non vi facciate intimidire e che la leggiate comunque:
WhiteRose88 mi ha minacciato di morte certa se non l'avessi pubblicata e quindi
eccomi qui, ovviamente la storia è dedicata a te tesoro, anche se l'hai già
letta e mi hai già coperto di complimenti! Troooooppo buona!
Buona lettura, ci vediamo in fondo!
P.S.:
accenni anche della coppia AxelxRoxas
P.S.S:
La storia è una mezza AU: l’organizzazione XIII non è mai esistita (non almeno
nel senso in cui la intende il gioco) ma Sora è comunque il detentore del
Keyblade e ha salvato mondo e universo per due volte. Che so, immaginatevi due
ondate di Heartless o qualcosa del genere, comunque capirete meglio leggendo…
P.S.S.S:
I punti narrati in corsivo sono ovviamente dei FlashBack. Adesso non vi rompo
più, potete davvero cominciare a leggere!
[Dedicata
a WhiteRose88, con tanto affetto]
"<<
Vuoi metterti qualcosa addosso?!? >> Urlò all'improvviso Sora scuotendo
la testa.
Riku
sghignazzò non muovendosi di un solo centimetro.
<<
Magari potrei mettermi i miei boxer, saresti così gentile da darmeli? >>
Lo prese in giro.
Il
brunetto lo guardò negli occhi confuso [...]
<<
Sulla tua testa, scemo. >>"
(Principale:
RikuxSora)(Secondaria: AxelxRoxas)
Scommessa
Entrò nella stanza chiudendosi lentamente la porta
alle spalle, cercando di evitare anche il più piccolo rumore: in quel momento
si sentiva esattamente come un criminale, uno sporco ladro o un moccioso colto
in fragrante dalla madre per aver rubato un biscotto dalla mensola della cucina
senza il permesso.
Il sole splendeva alto nel cielo, tuttavia la
camera era immersa quasi completamente nell'oscurità e nel silenzio, se non
fatta eccezione per il debole scroscio proveniente dalla stanza adiacente.
"Stupido, stupido, stupido!" Imprecò
mentalmente piangendosi addosso.
Eppure era risaputo, no? Se la fortuna era famosa
per la sua cecità, la sfiga, invece, lo era per il suo mirino 360 gradi che
colpiva chiunque, specie se il soggetto in questione portava il nome di
"Sora" ed era una sorta di parafulmini per le catastrofi!
Accidenti, avrebbe potuto fare concorrenza serrata
a Paperino, questa volta aveva davvero toccato il fondo! La dea bendata era
stata incredibilmente crudele e, probabilmente, ora se la stava ridendo sotto i
baffi assieme a quello stronzo di Roxas!
Era colpa sua, colpa di quell'idiota e, ancor più
dolente, del sottoscritto: se non avesse accettato quella stupida scommessa, se
fosse rimasto zitto e non avesse raccolto quella provocazione, ora non si
sarebbe ritrovato in quel paradossale guaio di dimensioni cosmiche!
E invece no! La sua testa vuota gli aveva impedito
di ragionare e, ancora una volta, stava per infangare ulteriormente la sua già
bassissima reputazione.
Tese l'orecchio concentrandosi sui leggerissimi e
impercettibili rumori provenienti dal bagno: Riku si stava facendo la doccia.
Aveva spiato l'amico per tutto il tempo quel giorno tanto che, ad un certo
punto, il ragazzo in questione gli aveva chiesto se per caso non si fosse innamorato
di lui.
LUI innamorato di RIKU?!? Come no...
Aveva aspettato pazientemente che l'albino si
decidesse a farsi il bagno ed ora eccolo lì, con lo sguardo sgranato e
terrorizzato, le mani sudate e colpevoli per un crimine non ancora commesso e
la coscienza sporca, confermata dal rossore tinto sulle sue guance.
Come diavolo era potuto succedere?
<< Secondo te dovrei buttarmi? >> Gli
domandò il ragazzo assorto nei suoi pensieri: se ne stava steso sul letto,
gambe divaricate e braccia abbandonate lungo i fianchi.
Sora lo guardò leggermente confuso, non capendo
esattamente dove il castano volesse andare a parare: non era mai riuscito a
capire bene la psicologia contorta di Roxas, senza contare il fatto che quello
cambiava argomento ogni due parole facendogli perdere il filo del discorso.
<< Provare a fare cosa? >> Domandò
ingenuamente.
Per tutta risposta l'altro gli scoccò
un'occhiataccia feroce, poi si voltò a guardare il panorama fuori dalla
finestra, soffermando la sua attenzione su una sagoma nera dai capelli rosso
fuoco.
<< Dici che dovrei parlargli e...
dichiararmi? >>
Il detentore del Keyblade sgranò gli occhi
incredulo, guardando a sua volta l'uomo che stava fuori e che aveva
immediatamente riconosciuto: Axel, quel pazzo scatenato con manie di piromania!
<< Ti sei preso una cotta per quel tipo?!?
>> Urlò incredulo.
Roxas lo guardò seccato, poi si alzò rapidamente in
piedi e mosse qualche passo verso la porta: Axel faceva parte di una banda
chiamata "Organizzazione XIII", un gruppo di persone che si divertiva
a terrorizzare il quartiere nel quale vivevano. Grazie al cielo non sembravano
avere alcun legame con gli Heartless e compagnia bella, altrimenti sarebbero
stati guai ingestibili per tutti!
Conoscevano il rosso da qualche anno ormai e si
poteva dire che avessero costruito un'amicizia più o meno solida, ma mai e poi
mai Sora si sarebbe sognato che un giorno il suo amico si sarebbe potuto
prendere una cotta per lui!
<< Vado a parlargli! >> Annunciò
fieramente, probabilmente cercando di farsi coraggio.
Per qualche istante Sora rimase allibito, con la
bocca semiaperta a fissarlo, poi scoppiò a ridere rotolandosi per terra: glie
lo doveva riconoscere, quell'idiota aveva davvero coraggio da vendere... no,
forse era solo incoscienza!
<< Hai finito? Dovresti incitarmi e aiutarmi,
e invece te ne stai lì a fare il cretino! >> Lo rimproverò arrabbiato il
castano.
<< Scu... Scusa... >> Balbettò il
giovane asciugandosi le lacrime dovute al troppo ridere. << Ma davvero
non riesco a crederci, senza contare il fatto che secondo me non avrai mai il
coraggio di fare una cosa così azzardata! E' come buttarsi tra le fiamme del
fuoco! >>
<< Spiritoso... >> Rise ironicamente
l'altro, poi si voltò dandogli le spalle e tese debolmente la mano verso la
maniglia della porta, ritraendola poi poco dopo sconfitto.
Sora scosse la testa divertito.
<< Nah, lascia perdere! Rischi di svenirgli
davanti, visto il coraggio da leone che stai dimostrando! >>
<< Va a quel paese! Vedrai che ce la faccio!
>>
<< Certo, certo... >>
<< Vogliamo scommettere? >>
Il brunetto spalancò gli occhi sorpreso, non
aspettandosi una proposta del genere: scommettere? Non era mai stato il suo
forte, non era particolarmente fortunato e lo sguardo improvvisamente serio e
sicuro dell'amico lasciava presagire solo il peggior male possibile... ma se si
fosse ritirato avrebbe fatto la figura del codardo, di quello che scappava
davanti alle più piccole difficoltà e che se la faceva addosso!
No, aveva una reputazione da difendere ed era
terribilmente orgoglioso...
<< D'accordo, ci sto! Cosa scommettiamo?
>> Domandò senza riflettere adeguatamente: aveva appena firmato
inconsapevolmente la sua condanna a morte.
Quale catastrofe si stava per abbattere su di lui!
Roxas ghignò soddisfatto, bruttissimo segno: dove
diavolo era sparita tutta quell'insicurezza che andava dimostrando solo pochi
secondi prima?
<< Allora... se io non riesco a dichiararmi,
prometto che bevo un intero cartoccio di latte freddo... >>
Sora lo guardò sempre più sorpreso e colpito: Roxas
odiava profondamente il latte, era risaputo persino dai granelli di sabbia
dell'isola sulla quale vivevano.
Perché stava puntando così in alto?
<< D'accordo... e se dovessi perdere io?
>>
Si diede nuovamente dello stupido, combattuto tra
l'ardente desiderio di darsela a gambe e sbattere la testa contro il muro fino
a spaccarsela: non poteva scappare, non era nel suo stile farlo! Che figura ci
avrebbe fatto?
Ansimò preoccupato avvicinandosi al bagno dove Riku
si stava facendo la doccia.
"Dovrai rubare i boxer a Riku da sotto il
naso!"
Deglutì prendendo a testate la parete: perché era
così autolesionista? Alla fine Roxas si era dichiarato e, incredibilmente, Axel
aveva addirittura corrisposto! No, evidentemente il mondo doveva avercela con
lui per qualche motivo ben preciso, ma per quale? Non era stato forse lui a
salvare la terra ben due volte in passato? E che dire di tutti i viaggi che
aveva dovuto affrontare e di tutte le batoste che aveva incassato?
Fece una smorfia ripensando all'amico Paperino, il
quale negli ultimi tempi aveva preso la pessima abitudine di sbattergli
continuamente lo scettro in testa per ogni frase insensata che lui dicesse,
praticamente 100, 200 volte al giorno: aveva ancora delle emicranie pazzesche
ogni volta che ci ripensava!
Ma ora basta distrarsi: se voleva rubare i boxer di
Riku, doveva sbrigarsi. Anche se l'amico passava secoli sotto la doccia, così
che quando toccava a lui farla l'acqua calda era sempre finita ed era costretto
a farsene una gelata, il tempo cominciava a stringere.
"Spero almeno che le mutande siano
pulite!" Si disse mentalmente abbassando lentamente la maniglia della
porta ed entrando in bagno: come vi mise piede, un'ondata di calore lo investì
e vide quasi immediatamente l'ombra di Riku dilungarsi oltre il telo della vasca:
anche se ne vedeva solo i contorni, lo riconobbe all'istante dalla capigliatura
e dal fisico scultoreo e praticamente perfetto.
Perché non poteva essere come Riku? Perché il suo
corpo sembrava ancora quello di un ragazzino delle elementari? Che fosse
un'altro tiro mancino, questa volta giocatogli addirittura da madre natura?
"Se riesco ad uscirne vivo senza che Riku mi
ammazzi, giuro che... che..." Ci pensò su non riuscendo a trovare niente
di abbastanza grandioso da mettere sullo stesso piano della propria sopravvivenza,
poi s'illuminò. "Giuro che mi dichiaro anch'io!"
Si accovacciò a terra strisciando lungo il
pavimento, evitando alla meglio tutte le pozzanghere che incontrava mentre
proseguiva: accidenti a quello stronzo, dopo sarebbe toccato ovviamente a lui
pulire e, per quanto gli volesse un bene dell'anima, davvero non poteva
sopportarlo quando lo trattava come una domestica!
Grugnì furioso ricordando un vecchio episodio
avvenuto qualche tempo prima: chissà perché si ricordava sempre delle cose più
spiacevoli nelle situazioni meno gradevoli!
Bestemmiò contro il riflesso del corpo dell'amico
che, ignaro di tutto continuava ad insaponarsi i capelli e lavarsi sensualmente
il corpo.
Era strano, si ritrovò a pensare leggermente
dubbioso: l'albino era sempre stato un tipo particolarmente sveglio dagli occhi
e orecchie particolarmente sviluppate, fargliela nel sacco era praticamente
impossibile per tutti, specie per lui! Eppure questa volta ce la stava
facendo...
Sorrise leggermente confortato: beh, se non altro stava
imparando ad essere più silenzioso, gli sarebbe tornato sicuramente utile più
in là nel tempo per giocargli qualche scherzo!
<< Riku sei cattivo! Perché non metti mai in
ordine la tua camera? Dopo Kairi obbliga me a fare le pulizie e tu lo sai!
>> Urlò Sora con voce stridula, sventolando due magliette dell'amico
sotto i suoi occhi.
Il ragazzo, il quale se ne stava beatamente steso
sul letto con le braccia conserte dietro la testa, si voltò verso di lui
accennando un sorriso più simile a un ghigno.
<< Non mi sembra di averti chiesto di
mettermi a posto la camera, devono essere state le tua manie di grandezza a
farlo... >>
<< ...O forse le minacce di Kairi di
annegarmi sott'acqua se non lo facevo! >>
<< Dio benedica quella ragazza! >>
<< Spiritoso! >> Mugugnò offeso il brunetto
gettandogli sgraziatamente addosso alcuni indumenti sporchi: quando Riku si
comportava in quel modo, lo faceva mandare letteralmente in bestia. Odiava
quando si faceva beffe di lui e lo faceva sembrare uno stupido moccioso che non
sarebbe mai riuscito a raggiungerlo, per la miseria no! Lui doveva
raggiungerlo, lui doveva continuare a sfidarlo e a correre fino a quando non
sarebbe riuscito a batterlo! Riku era quello che arrivava sempre primo mentre
Sora continuava ad essere l'eterno secondo, ma ancora per poco! Ne era certo,
ben presto sarebbe finalmente riuscito a sconfiggerlo e, anche se nelle
condizioni attuali e col corpicino da ameba che si ritrova gli era praticamente
impossibile riuscire nell’intento, era comunque orgoglioso di essere l'unico
sull'isola in grado di tenergli testa!
<< Ti pregooooo Riku!! >> Lo supplicò
con voce falsamente mielosa e paziente: sapeva che l'amico non sopportava
quando cominciava a comportarsi in quel modo, quindi decise di rincarare la
dose. << Lo so che, in fondo in fondo, ti comporti da grandissimo stronzo
perché mi vuoi bene... >
<< Ti avverto che questo grandissimo stronzo
non tanto in fondo sta cominciando a prendere seriamente in considerazione
l'idea di usarti come straccio per pulire il pavimento! > Sghignazzò
l'albino lanciandogli un'occhiata penetrante.
Sora mise il broncio arrossendo leggermente: gli
occhi di Riku erano semplicemente bellissimi, profondi e luminosi come il sole
mattutino e così espressivi e determinati da scavargli nel
profondo fino a scrutare e scoprire ogni suo piccolo segreto.
Senza volerlo soffermò la sua attenzione sul corpo di
quello, avvertendo una scossa al basso ventre: sembrava quasi che il suo
"amico" stesse facendo le fusa più che soddisfatto dello spettacolo al
quale stava assistendo. Effettivamente Riku era cresciuto ancora di qualche
centimetro da quando erano tornati sull'isola, i suoi muscoli si erano
ulteriormente sviluppati e i suoi capelli, un po' troppo lunghi sul davanti,
erano diventati ancora più lisci e luminosi... o forse lo erano sempre stati? E
da quando perdeva il suo tempo a contemplare quel grandissimo stronzo?
<< Sei antipatico Riku! >> Piagnucolò
arrabbiato, anche se non precisamente con l'oggetto delle sue disperazioni e,
da qualche tempo, trip mentali: più che altro, ce l'aveva a morte con sé stesso
e con quella verità che non voleva accettare.
<< Tu invece sei simpaticissimo, ti informo
che stavo dormendo poco prima che tu entrassi a razzo nella mia camera e
tentassi di strangolarmi con quei vestiti! >> rispose ironico il giovane
con uno sbadiglio.
L'altro fece una smorfia indignato voltando i
tacchi e facendo per andarsene. Camminò rapido senza degnare
della minima attenzione l'albino e quando tese la mano verso il pomello della
porta per uscire, si sentì improvvisamente chiamare.
<< Sora... >>
Sussultò cercando malamente di nascondere la
sorpresa e si voltò attendendo che dalla bocca di Riku uscissero nuove parole,
quali esse fossero.
Rimase in silenzio studiando con troppa attenzione
le labbra carnose e invitanti dell'amico, sempre tese in un sorriso
strafottente e divertito: tutto sommato aveva imparato ad amare anche quelle
maledette smorfie e prese in giro, anche se non capiva bene quando era
successo.
<< ...Ricordati di chiudere la porta quando
esci e i miei vestiti lavali a trenta gradi, mi raccomando. >>
Per tutta risposta, Sora gli sbatté la porta in
faccia talmente forte che il pavimentò tremò per una manciata di secondi.
Era furioso e allo stesso tempo felice: la parola
"gentilezza" non rientrava lontanamente nel vocabolario di Riku, ma
la cosa ultimamente non sembrava turbarlo o dargli fastidio.
Si prese la testa tra le mani bestemmiando: quando
era successo?
Quando si era innamorato di lui?
Si appiattì sul pavimento strisciando e finalmente
adocchiando il tanto sospirato paio di boxer, proprio ai piedi della vasca.
"Coraggio" Si fece forza alzandosi e
piegandosi in avanti, poi tese la mano tremante respirando sommessamente:
ancora poco...
Si avvicinò ulteriormente, non prestando particolarmente
attenzione alla pozza d'acqua sulla quale aveva poggiato il piede.
"Presi!" Esultò euforico mentalmente
sbilanciandosi leggermente di lato.
Mossa sbagliata, terribilmente sbagliata!
In mezzo secondo, tutto il faticoso lavoro che
aveva fatto per entrare in bagno e non farsi notare dall'amico venne mandato a
monte: scivolò e cadde proprio dentro la vasca, urtando il corpo di Riku, il
quale si ritrasse indietro di scatto sorpreso.
"No, maledizione no!" Sul punto delle
lacrime, lottò come una furia per liberarsi dalla tendina che lo avvolgeva
dalla testa ai piedi, mentre l'acqua gli entrava rapidamente nei vestiti
bagnandolo completamente: era bollente, come diavolo faceva quel pazzo a
resistere a temperature del genere?
Finalmente riuscì ad emergere ed alzò di scatto,
rossissimo in volto, lo sguardo per incontrare quello allibito di Riku, anche
se purtroppo la sua attenzione venne inevitabilmente distratta da "altri
fattori".
Riku era nudo.
Si ergeva in tutta la sua magnificenza davanti a
lui, un fisico scolpito e assurdamente perfetto, la pelle così lattea e lucente
da sembrar di marmo. I capelli chiarissimi gli ricadevano sugli occhi bagnati,
le innumerevoli goccioline accarezzavano ogni centimetro del suo corpo,
scendendo e saggiando punti a tutti inaccessibili e proibiti, punti che ora
erano davanti agli occhi di Sora.
Rimasero qualche istante in silenzio, incapaci di
trovare le parole giuste per cominciare un discorso coerente, semplicemente non
c'erano elementi per farlo: tralasciando il fatto che il brunetto era appena
scivolato nella vasca da bagno, vestito di tutto punto e sapendo che c'era Riku
sotto la doccia, cosa diavolo ci facevano i boxer dell'albino sulla sua testa?
Il più vecchio corrucciò la fronte decisamente
sconcertato, incrociando le braccia al petto e analizzando segretamente
divertito l'espressione allibita dell'amico, il quale stava cercando di
coprirsi gli occhi con le mani per mascherare l'imbarazzo, anche se ogni tanto
gli scappava una sbirciatina-ina-ina soprattutto su un punto in particolare...
<< Vuoi metterti qualcosa addosso?!? >>
Urlò all'improvviso Sora scuotendo la testa.
Riku sghignazzò non muovendosi di un solo
centimetro.
<< Magari potrei mettermi i miei boxer,
saresti così gentile da darmeli? >> Lo prese in giro.
Il brunetto lo guardò negli occhi confuso: certo,
era entrato per rubargli proprio quell'indumento, ma una volta caduto nella
vasca li aveva persi. Come diavolo faceva il ragazzo a sapere che li aveva
presi lui?
<< Sulla tua testa, scemo. >>
Si sentì morire quando, cercando di toccarsi i
capelli come per verificare che l'affermazione dell'amico fosse vera, trovò
della morbida stoffa, niente a che vedere con la sua capigliatura rigida e
impiastrata di gel.
Si portò davanti agli occhi l'indumento, arrossendo
ulteriormente e porgendolo all'altro, che però non se li mise.
Che figura di merda!
<< Ora cosa aspetti a vestirti? >>
Borbottò voltandosi dall'altra parte: se non altro non gli aveva chiesto
spiegazioni su quanto era accaduto.
<< Dovrei finire di farmi la doccia e tu
dovresti fare altrettanto: sei insaponato e bagnato dalla testa ai piedi, ti
beccherai qualcosa se non ti metti subito addosso qualcosa di asciutto. >
<< IO NON HO INTENZIONE DI FARE LA DOCCIA CON
TE!! >> Urlò involontariamente il piccolino: ormai le tonalità del suo
viso erano più viola che rosse.
Riku sorrise ironicamente.
<< E vorrei ben vedere, non è nemmeno tra i
miei più arditi desideri se è per questo ma magari, se esci un momento e mi
lasci finire, dopo potrai farti una doccia anche tu, o forse il tuo
sviluppatissimo cervello aveva in mente qualcos'altro? Non è che ti aveva
suggerito di soffocarmi con i boxer? Un piano davvero geniale, non c'è che
dire, devo dire che ti avevo sottovalutato... >>
Sora aprì bocca allibito e leggermente frustrato:
non sapeva se essere più sorpreso per la lunghezza del dialogo dell'amico
oppure per l'ironia beffarda che gli aveva rivolto.
Si alzò in piedi e irragionevolmente cominciò a
spogliarsi davanti allo sguardo rassegnato dell'altro: forse Riku era stato
troppo buono ad ammettere che quell'idiota avesse un cervello...
<< E invece guarda un po', non voglio
aspettare che tu faccia con comodo e intanto rimaner fuori a prendere freddo,
quindi adesso facciamo la doccia assieme, che ti piaccia o no! >
Via anche i boxer, spintonò via Riku dal getto
dell'acqua e prese il suo posto sfregando bene i capelli pieni di sapone.
L'albino incrociò le braccia squadrando velocemente
dalla testa ai piedi il ragazzo: aveva un fisico magro e gracile, le spalle
strette e sottili, simili a quelle
femminili, un corpo da moccioso che nonostante tutto aveva un certo fascino.
Sorrise malignamente avvicinandosi a Sora e
mettendosi a sua volta sotto il getto dell'acqua, addossando il suo corpo a
quello dell'altro.
<< Che... che stai facendo? >> Balbettò
il più piccolo allontanandosi appena in tempo dalla pelle infuocata dell'amico:
se fosse rimasto un solo secondo in più così a stretto contatto con lui,
probabilmente si sarebbe vergognosamente smascherato, facendolo nei peggiori
dei modi.
Controllò rapidamente verso il basso sperando di
non trovare sorprese: no, grazie al cielo niente...
<< Secondo te cosa potrei fare dentro la
vasca? Magari, se riesci a rintracciare il tuo cervello, quello riuscirà a
darti una risposta... >
Sora arrossì furioso: perché Riku doveva sempre
trattarlo come un bambino?
<< Sei cattivo! >> Piagnucolò cercando
di spingerlo via con le mani, ma il ragazzo fu più veloce e lo afferrò per i
polsi attirandolo a sé a pochi millimetri dal volto.
Inevitabilmente, il brunetto sgranò gli occhi
incredulo e leggermente ammaliato: gli occhi di quel bastardo visti da così
vicino erano addirittura più belli e perfetti che da lontano.
<< E tu sei un idiota Sora... >> Gli
soffiò sulle labbra causando una scarica elettrica ai nervi del giovane.
Non riusciva a muoversi, era completamente e
perdutamente in mano al volere e al gioco che stava conducendo l'albino, e la
cosa non gli dispiaceva affatto: una piccola parte di lui gli urlava di
ribellarsi e di non dargliela vinta così facilmente, ma d'altra parte era anche
vero che per quanto lui combattesse, quel cretino vinceva sempre ed era
continuamente un passo avanti a lui.
Quindi perché non risparmiarsi innumerevoli fatiche
e arrendersi subito?
<< Mai... quanto te... >> Sussurrò di risposta
con voce tremante.
L'altro sghignazzò soddisfatto, afferrando
bruscamente e tirando i capelli del ragazzino indietro, poi avvicinando
bruscamente il volto al suo orecchio e rispose.
<< Fino a prova contraria, non sono io quello
che pur di avere un briciolo della mia attenzione, architetta di cadere
accidentalmente nella vasca e per di più coi miei boxer in testa... >
Sora sgranò gli occhi allibito, tuttavia non
riuscendo a muoversi: il suo corpo era come paralizzato per via di quel
contatto e di quella pericolosissima vicinanza a Riku.
<< Non è vero, non mi interessa affatto
attirare la tua attenzione! Tu non mi piaci neanche un po'! >>
<< Cercavi addirittura di far colpo su di me?
Forse ho sottovalutato le potenzialità della tua mente diabolica... > Lo
prese in giro quello.
<< Smettila, non sei divertente! E comunque
volevo dire che tu... tu... >> Balbettò non riuscendo a trovare altre
parole per continuare: in che razza di discorso si era imbarcato?
<< Io? >> Ripeté l'albino con un
pizzico di malizia nella voce.
Le gambe di Sora tremavano: stava inevitabilmente
cedendo.
<< Tu... io... >>
<< Sì? Cosa vorresti che facessimo io e te?
>> Rincarò la dose.
<< NIENTE! Ti prego Riku lasciami andare,
chiudiamo qui il discorso! >> Supplicò alla fine il poveretto, cedendo
nella maniera più umiliante che potesse esistere: supplicare! Supplicare!
SUPPLICARE MALEDIZIONE!!
Riku gli lanciò un'occhiata divertita e lasciò la
presa su di lui indietreggiando di un passo: entrambi avevano dimenticato
l'acqua che continuava a scendere bagnando i loro corpi e che nel frattempo si
era notevolmente raffreddata.
Rimasero per qualche istante a fissarsi, immobili.
Il più anziano incrociò le braccia al petto sorridendo divertito.
<< Non volevi andartene? >> Gli ricordò
dopo cinque minuti di completo silenzio durante i quali erano rimasti a
fissarsi, uno combattivo e furioso, l'altro divertito.
<< E' quello che voglio fare! >> Sbottò
arrabbiato finalmente alzando una gamba per uscire dalla vasca.
Riku scosse la testa inclinandola di lato, seguendo
ogni movimento e gesto dell'amico e sorridendo.
<< Sei davvero un idiota Sora... >>
Disse tranquillamente con voce piacevolmente roca.
Il brunetto avvampò voltandosi di scatto per
rispondere, ma qualcosa gli impedì categoricamente di farlo: si ritrovò
addossato alla parete fredda e piastrellata, il corpo dell'altro pressato
contro il suo e le labbra bollenti calcate sulle proprie.
Ci mise qualche istante per capire quello che stava
succedendo, poi improvvisamente realizzò: Riku lo stava baciando, anche se quei
morsi desiderosi e bramosi erano ben lontani dall'essere paragonati a baci
tradizionali. Tuttavia lo trovò perfetto ed... eccitante: quella passione,
quella furia, quel desiderio erano così ardenti e veri da essere così belli,
incantevoli.
Ricambiò il gesto con una certa timidezza, e
immediatamente anche l'altro rallentò il ritmo soddisfatto, leccando le labbra
del brunetto con dolcezza: Riku non finiva mai per sorprenderlo, così duro e
cocciuto all'esterno e ora così, così...
"Romantico?" Pensò ironicamente il
giovane spingendosi verso di lui.
Purtroppo arrivò presto il momento della
separazione: privi d'ossigeno, si staccarono uno ansimante, l'altro soddisfatto
e si guardarono per qualche istante negli occhi senza spiccar parola.
<< Deduco che era questo quello che volevi
che facessimo... o sbaglio? >>
Sora ridusse gli occhi a due fessure: possibile che
anche in un momento del genere Riku riuscisse ad essere così incredibilmente
bastardo?
<< O forse sei deluso perché ti aspettavi
qualcosa di più? >>
<< RIKU!! >> Lo rimproverò il
disgraziato arrossendo.
L'albino rise forte, poi uscì dalla doccia
trascinandosi dietro l'amico.
<< E' meglio che ti asciughi in fretta:
immagino che a quest'ora Kairi avrà già apparecchiato a tavola, non vorrai che
ti ordini di mettermi a posto la camera per punirti del ritardo! >>
<< Non è giusto! >> Protestò Sora
arrabbiato. << Kairi se la prende solo con me, a te non dice mai niente!
>>
Quello si voltò e squadrò ironicamente il brunetto
con aria superiore.
<< Sappi che non dico niente solo perché non
riesco a capire se sei davvero stupido o fai semplicemente finta! >>
<< Antipatico... >> Bofonchiò
l'interessato mettendo su un adorabile broncio.
Riku sorrise vittorioso avvicinando il volto a
quello del più piccolo, il quale richiamò a sé ogni forza per non svenire di
fronte a quegli occhi così magnetici e penetranti.
<< Tu mi daresti ordini Sora? >>
Il castano aprì bocca per rispondere, quando
improvvisamente si accorse che non sapeva bene cosa dire: ordinare qualcosa a
Riku? Semplicemente assurdo, fuori discussione! Per qualche strano motivo aveva
sempre visto il ragazzo come una sorta di essere perfetto, un modello da cui
trarre ispirazione per potersi migliorare e crescere. Riku era incomprensibile,
fuori dalla sua portata, formulava ragionamenti così contorti e profondi da
essere ignoti a chiunque, persino ai suoi due migliori amici e poi era sempre
due passi avanti rispetto a loro: quando Sora usciva da casa per andare alla
spiaggia, lui stava già nuotando tra le onde del mare; quando facevano una gara
di corsa, ovviamente era sempre il brunetto a perdere, per non parlare di tutte
le altre competizioni, come ad esempio la pesca o la "Chi beve più
cioccolate calde con sale (portava un orribile ricordo di quella sciocca
gara)" e tante altre che ora non gli venivano in mente.
Riku era avanti, ed era chiaro come il sole che un
giorno sarebbe stato troppo lontano per poterlo raggiungere, ma finché le sue
gambe lo avessero sostenuto e la sua cocciutaggine non gli avesse impedito di
continuare, lui non avrebbe mai smesso di rincorrerlo e di desiderare di
eguagliarlo.
Perché, anche se non lo avrebbe mai ammesso, lui
desiderava essere come Riku e quell'adorazione e rispetto maniacale che provava
nei suoi confronti, si era col tempo trasformato in qualcosa di più profondo e
sincero: amore.
Le labbra dell'albino si posarono nuovamente su
quelle di Sora, baciando il ragazzo dolcemente e avvolgendogli il volto tra le
grandi mani: era il paradiso!
<< Ehi, aspetta un momento! >> Esclamò
di punto in bianco il castano staccandosi dall'altro.
Riku incrociò le braccia al petto e attese
pazientemente.
"E ora da che parte comincio?"
<< Ecco... io... no so bene come chiedertelo,
ma... sono confuso e... >>
<< Pensi che stia giocando con te? >>
Concluse quello evitando altre scene imbarazzanti per entrambi.
<< Perché devi essere sempre così diretto?
Sai cos'è il tatto? Lo sai che sei davvero perfido?!? >>
<< No. >> Fu la risposta.
Sora si trattenne dal saltare addosso a quel
bastardo: stava cominciando a perdere le staffe.
<< Non sai cos'è il tatto oppure non sai di
essere perfido? >>
Il più vecchio sghignazzò soddisfatto.
<< "No" nel senso che non sto
scherzando con te, Sora. >>
Il brunetto aprì bocca per replicare quando
realizzò il significato di quelle parole: non stava scherzando, poteva
leggerglielo negli occhi, per quanto questi potessero essere sinceri e, allo
stesso tempo, traditori.
Chinò la testa incapace di sostenere il suo
sguardo, quando si sentì afferrare la mano e trascinare via.
<< Vogliamo muoverci? Non ho alcuna
intenzione di farti prendere di mira dalle sfuriate e dalle punizioni di Kairi
e che tu debba restare alzato fino alle tre del mattino per pulire il water a
mani nude! >>
Il giovane annuì allibito: Riku gli stava dicendo
che non voleva essere la causa delle sue punizioni? No, impossibile: fino a due
giorni prima quel bastardo ci metteva forze e impegno per rendergli la vita
impossibile, con Kairi e altro ancora, e ora gli veniva a dire che non voleva
che venisse punito?
"Che cambiamento miracoloso!" Pensò
felice saltellando alle sue spalle.
<< Non almeno per stanotte! Questa sera ho in
mente altri progetti per te Sora... >>
<< RIKU!! >>
***
Il sole stava tramontando dietro i dolci pendii
della montagna quando Riku raggiunse Axel e Roxas in spiaggia: i due stavano
tranquillamente seduti in riva al mare a parlare dei fatti propri, quando
all'improvviso il sorriso sadico dell'albino si intromise nei loro discorsi.
<< Bene, bene, bene... a cosa dobbiamo questa
manifestazione di tale gioia? >> Lo prese in giro Axel cercando di
togliersi un po' di sabbia di dosso che il vento gli aveva rinvolto contro.
<< Io una mezza idea ce l'avrei... >>
Sghignazzò il più giovane dei tre stiracchiando le gambe.
<< Ma non mi dire... >> Esclamò seccato
l'altro continuando a combattere assiduamente contro la sabbia: ormai gli era
finita addirittura tra i capelli e considerando le due buone orette che aveva
perso per acconciarli così, beh, diciamo solo che la cosa non allietava
particolarmente il suo umore!
<< Allora? Il piano ha funzionato? >>
Riku annuì soddisfatto sedendosi in mezzo ai due, i
quali lo guardarono contemporaneamente seccati e quasi disgustati, come se tra
loro si fosse frapposta una scimmia puzzolente o qualcosa di simile.
<< Sì, direi proprio di sì, ci siamo messi
ufficialmente assieme. Quando questa mattina Kairi ci ha visto uscire dalla mia
camera da letto in condizioni... >>
<< Deplorevoli? >>
<< Imbarazzati? >> Suggerirono i due
con aria divertita.
<< Diciamo che la situazione non lasciava
molto all'immaginazione... >> Disse malefico accennando un vago sorriso
trionfante.
<< Povera ragazza, non la invidio per niente!
Chissà che pena sorbirvi 24 ore su 24! >> Lo prese in giro Axel battendo
una pacca sulla spalla dell'amico.
I tre risero divertiti all'unisono.
<< L'idea della scommessa è stata davvero
buona! Certo che potevi inventarti qualcosa di meno diabolico Riku! Ma dai,
rubarti i boxer da sotto il naso, e sapevi benissimo che Sora sarebbe stato
così stupido da non rinunciarci! >>
<< Io direi che è un idiota solo perché non
si è mai accorto in questi tre anni che voi due stavate assieme, praticamente
lo sa tutta la città! Avrei voluto vedere la faccia di quel pivello quando vi
ha visti baciarvi sotto casa sua! Che razza d'idiota! >
<< Sai Riku, ora che state assieme dovresti
essere LEGGERMENTE più cortese con lui... >> Lo rimproverò Axel
lasciandosi cadere all'indietro e abbandonando la sua battaglia persa coi
capelli: tanto Roxas glie li avrebbe lavati più tardi con le sue manine
d'oro...
<< Resta il fatto che sei davvero un bastardo
Riku! Non potevi semplicemente dichiararti e parlargli come fanno tutti i
comuni essere mortali? Tanto si vedeva benissimo che anche Sora era cotto di
te! >> Intervenne il castano a difesa dell'amico: anche se il gioco lo
aveva divertito tantissimo, non trovava ancora giusto quello che avevano fatto
al detentore del Keyblade.
Riku gli lanciò un'occhiataccia silenziosa senza
aggiungere nient'altro: era proprio vero che a volte un semplice sguardo poteva
dire più di cento parole buttate al vento.
Sospirò sconfitto volgendo la sua attenzione al
mare: si stava facendo tardi, ormai il sole era completamente scomparso
all'orizzonte e la notte stava lentamente scendendo su di loro.
Axel sorrise divertito chiudendo gli occhi e
inspirando a fondo: per quanto gli stesse simpatico l'albino, doveva ammettere
che questa volta aveva architettato un piano davvero diabolico, forse un po'
troppo addirittura per i suoi gusti.
Rise forte rotolandosi di lato, poi volse un'ultima
occhiata all'altro.
<< Sei davvero un fottutissimo stronzo Riku!
Memorizzato? >>
<< Lo prenderò per un complimento... >>
<< Non invidio proprio Sora! Poveretto, così
piccolo e indifeso alla mercé di un mostro! >>
<< Che dici Axel, ti va un'altra scommessa?
>> Sghignazzò Riku mostrando i canini appuntiti.
Roxas rimase in silenzio scrutando attentamente
l'espressione divertita del suo compagno: non era certamente stupido come Sora,
ma purtroppo non poteva dire che brillasse per la sua intelligenza!
<< Scommettiamo che io e Sora dureremo come
coppia più di te e Roxas? >>
Il rosso scoppiò a ridere divertito, seguito a
ruota dal castano in questione: evidentemente la vicinanza al detentore del
Keyblade doveva aver rincitrullito addirittura il grande Riku!
<< Va bene, ma non piangere quando perderai
miseramente la scommessa! Voglio proprio vedere che faccia faranno tutti quando
renderete pubblica la vostra storia! Per noi non è stata facile, ma adesso
siamo considerati la coppia d'oro dell'isola, persino la nonnetta del bar di
fronte alla scuola ci sorride e saluta con la mano ogni volta che la incrociamo
per strada! >>
<< Quella vecchia saluta persino i gatti che
le passano davanti al naso Axel... >> Lo corresse l'albino divertito
tendendo la mano verso di lui. << Ti avverto che, a differenza di Sora,
io non ho mai perso una scommessa! >>
<< C'è sempre la prima volta amico! >>
Sghignazzò quello stringendo forte la sua mano.
Accanto a loro, Roxas scosse la testa indignato
voltandosi a guardare il cielo ormai completamente rabbuiato: che razza di
stupidi, altro che Sora!
Accennò un vago sorriso inclinando la testa
indietro e cercando di ignorare le animate discussioni dei due: in che razza di
guaio si erano andati ad imbarcare, non voleva neppure sapere cosa stessero
mettendo in gioco!
Che ne sarebbe stato di lui e di Sora, in mano a
quei folli senza cervello?
"Siamo spacciati..." Pensò
realisticamente scuotendo la testa disperato.
<< Odio le scommesse... >> Borbottò
ripensando all'ironia di quella frase: gli faceva uno strano effetto pensare
che quella storia era cominciata proprio da una stupidissima scommessa, a
quanto pare era proprio destino che si chiudesse con un'altra altrettanto
stupida!
E chissà, magari quella che poteva sembrare la
fine, in realtà era solo un nuovo e meraviglioso inizio per tutti dopotutto, un
po' di sano ottimismo e fantasia non aveva mai leso a nessuno, no?
<< D'accordo! Se perderemo io e Roxas faremo
il giro dell'isola in boxer cantando l'inno nazionale a squarciagola mentre tu e
Sora improvviserete uno spogliarello nella biblioteca della scuola! >>
<< Ci sto! >>
Roxas guardò i due spaventato: come non detto!
[The End...]
NOTE
FINALI:
E allora? Che ve ne pare? Spero vivamente che vi
piaccia perché vi assicuro che è stata dura stendere questa Shot, ma ammetto di
essermi divertita molto mentre lo facevo.
Ringrazio chi ha letto fin qui e soprattutto chi,
magari, lascerà un commentino-ino-ino per farmi sapere cosa ne pensa: mi
fareste davvero tanto felice^^!
Vi chiederete: perché questa stupida ha messo i
puntini di sospensione dopo il "The End" (se non lo avevate notato,
lo starete facendo sicuramente ora^^)? La risposta è semplice: quando ho
cominciato a stendere questa Shot, non avevo ancora bene in mente come sarebbe
finita, ma ora che ho messo la fatidica parola "fine" alla Fiction mi
rendo conto che il finale non mi soddisfa pienamente. Immediatamente mi sono
venute in mente altre moltissime idee, altri possibili capitoli da aggiungere a
questo, in pratica una continuazione!
Che significa?
Vuol dire che questa Fic, che ovviamente si
conclude qui, potrebbe essere una Shot che fa da introduzione, prefazione a una
Long-Fic, vi piacerebbe l'idea? Mi fareste sapere cosa ne pensate, perché
scrivere una long, visto che poi ne ho altre due in lavorazione, mi costerebbe
un po' di fatica, ma se foste in tanti ad approvare potrei farlo più che
volentieri.
Vi piace l'idea? Vi piacerebbe leggere un
possibile seguito?
Spero proprio di sì!
Per oggi vi saluto qui, ci vediamo alla prossima e
mi raccomando, fatemi avere vostre notizie!
Bacioni!
ladyflame