Le
sette fiamme di Tom Riddle
Myrtle
Elizabeth Warren è stata probabilmente la strega più matura e
intelligente che la Hogwarts degli anni passati avesse mai
conosciuto.
Come
ogni persona dalle eccellenti capacità intellettuali, era canzonata e
fatta oggetto delle più numerose e banali prese in giro, ma come
ogni persona d'intelletto, cercava di reagire con indifferenza,
convinta che mostrarsi ferita sarebbe stato solo un mezzo per
affilare le lame dei suoi stupidi carnefici.
Meglio
piangere e soffrire in solitudine, lontana da occhietti indiscreti e
cravattine verdi-argento. Non che ogni parola la ferisse, ormai i
vari “Mirtilla”, “Mirtillo”,
“Mirtilla che mangia i mirtilli” erano diventati di una banalità
imbarazzante, tanto inflazionati da parere insignificanti. La
studentessa arrivò perfino a chiedersi che cosa ci fosse di così
divertente per continuare a ripeterli ogni giorno, ancora,
dopo quasi sei anni.
Eppure Walburga
Black, l'oca con la pelliccia firmata, sembrava non stancarsene mai.
Anche Olive Hornby non scherzava, però quest'ultima puntava di più
sull'argomento 'occhiali', come se l'astigmatismo fosse chissà quale
fenomeno paranormale.
I Serpeverde,
insomma, erano degli idioti.
Ma non degli idioti
per modo di dire, erano proprio scemi... Dei mentecatti, per essere
gentili.
Tra
loro c'era chi aveva manie di grandezza, prendiamo ad esempio Cygnus
Black e Abraxas Malfoy che, oltre a compiacersi del loro denaro e del
loro nome, sapevano fare ben poco; c'era chi si sentiva una
vera e propria regina mancata, come la bella Druella- non parlo
con i mezzosangue- Rosier; c'era
chi era semplicemente perfido, come Dolores Umbridge, e infine
c'erano le vittime della situazione, come la timida Elieen Prince e
Alphard Black, che si erano ritrovati in quel Casato tra capo e collo.
Esisteva solo un soggetto
che Myrtle non riusciva proprio a comprendere, un ragazzo riservato e
imperscrutabile che si faceva beffa di tutte le sue categorie
mentali: Tom Riddle.
Quel sedicenne era
una vera e propria sfida per la sua testa, perché era diverso da
tutti gli altri, pur non facendo niente per sembrarlo. Manteneva un
profilo basso, aveva modi garbati ma allo stesso tempo freddi e
distaccati, come se fossero il frutto di un calcolo ben ponderato.
Niente in lui era spontaneo, di questo Myrtle era sicura.
Ciò che però la
lasciava più perplessa era il comportamento incomprensibile degli
altri Serpeverde, che non solo lo trattavano come se fosse un
Purosangue loro pari, ma lo stimavano pure, sempre alla ricerca del
suo consenso come se fosse una sorta di maschio alfa.
Eppure
Tom era un Mezzosangue esattamente come lei, ma nessuno pareva farci
caso. Perfino l'estremismo di Walburga Black si quietava davanti a
lui, anzi, spariva,
dato che ne era- notoriamente accertato- innamorata cotta.
...Solo
perché è bello, pensava
Myrtle, sprezzante.
Come poi molte altre
ochette, Walburga non era certo un caso isolato.
In effetti Tom era
interessante, niente da dire. Diciamo pure bello, anzi bellissimo, di
quelle bellezze diverse e non convenzionali, prive di occhi azzurri o
muscoli scolpiti.
A Myrtle, però,
Riddle non piaceva affatto. Tutto quello che poteva provare per lui
era un senso di inquietudine misto a impotenza, nulla che si
avvicinasse a sentimenti romantici.
O almeno questo si era
sempre sforzata di pensare.
In realtà è
difficile essere indifferenti a uno come Tom Riddle, perfino per una
ragazza profonda come era lei. Perché oltre a questa bellezza
magnetica, Tom aveva anche molto altro, era carismatico, brillante,
molto più sveglio e maturo dei suoi coetanei, tutte qualità che
cozzavano inesorabilmente con il suo status di ragazzo orfano e
praticamente nullatenente.
Dove trovava tutta
quella sicurezza in se stesso? Dove aveva imparato ad essere così
garbato e signorile?
No, c'era qualcosa
che non quadrava, e Myrtle sembrava l'unica persona della scuola ad
essersene accorta. Giusto il professor Silente aveva mantenuto una
certa obiettività nei suoi confronti, ma il resto del corpo
insegnanti pareva abbagliato dalle sue mirabolanti capacità da
studente modello.
Certo, Tom era
bravo, ma lo era anche Myrtle. A dire il vero Hogwarts pullulava di
ragazzi studiosi e ben educati, ma Tom era lodato e apprezzato come
se fosse un caso più unico che raro, come se tutti sentissero la
necessità di farselo amico, insegnanti compresi.
Perché lui aveva
dei privilegi che a lei non erano riconosciuti? Perché lei non era
invitata a quelle buffonate del LumaClub come lui?
No, non era giusto.
Insomma Riddle non
le piaceva affatto, e Myrtle non faceva niente per nasconderglielo.
Anche quella sera di
inizio novembre, quando lei era di ronda per i controlli che le erano
stati assegnati in qualità di Prefetto, Tom si impicciò e le fece
saltare i nervi, tanto per cambiare.
Myrtle infatti si
stava trascinando per i corridoi del secondo piano con andatura
annoiata e una torcia in mano, ignorando ben bene tutte le lamentele
dei ritratti dormiglioni.
Quella sera era il
turno dei Corvonero, e come sempre il suo compagno Prefetto aveva
scaricato tutto il lavoro su di lei.
Non che fosse niente
di troppo impegnativo, doveva solo accertarsi che tutti gli studenti
-in particolar modo i primini, il cui entusiasmo di dormire fuori
casa era pressoché incontenibile- fossero a letto o perlomeno chiusi
in camera.
Myrtle quindi camminava
lentamente, dietro di lei era tutto buio e non volava una mosca,
tanto che quasi si convinse di tornare indietro.
A un certo punto,
però, sentì uno strano rumore. Si fermò immediatamente e si guardò
intorno per accertarsi che non fosse uno scherzo di qualche stupido
bambino, ma intorno a lei non c'era proprio nessuno, era sola in mezzo al buio.
Avanzò lentamente,
e il rumore si ripresentò. Sembrava un sibilo strascicato, appena
udibile.
-C'è qualcuno?!-
domandò a voce alta, spaventata -Guarda che se è uno scherzo non è
affatto divertente, dopo riderò io quando finirai nell'ufficio del
preside Dipett!-
Senza rendersene
conto, aveva le mani che le tremavano.
“Calma,
Myrtle, è solo uno scherzo, sono quelli del primo anno che fanno gli
stupidi, non c'è niente da temere, respira”
Infine un tonfo
secco, proveniente da dentro le mura, la fece gridare di paura e
cadere a terra per lo spavento. La torcia si ruppe rovinosamente in
mille pezzi, tutto si fece buio e lei perse gli occhiali. Col cuore a
mille e la pelle d'oca per il gelo del pavimento, Myrtle cominciò a
cercare a tentoni la bacchetta o perlomeno gli occhiali, ma non
sentiva altro che le fughe dei piastrelloni cementati e il pietrisco
umido della roccia. Sarebbe probabilmente morta di infarto se non
fosse spuntato lui, con la bacchetta illuminata da una parte e
i suoi occhiali dall'altra.
-Hai perso
qualcosa?- le domandò Tom Riddle serenamente, con un sorriso
palesemente divertito. La luce della sua bacchetta gli illuminava
parzialmente il volto e donava ai suoi occhi scuri un inquietante
luccichio rosso, ma Myrtle non ci fece neanche caso
-TU!- gli puntò il
dito contro, la voce più gracchiante del solito -Tu! Piccolo
serpente che non sei altro! Dovevo aspettarmelo!-
Si alzò goffamente
e gli strappò letteralmente gli occhiali di mano.
-Mio Dio, Riddle, ti
diverti a spaventarmi!?-
Tom strinse le
labbra per trattenere un sorriso colpevole.
-Andiamo, ti
recupero da terra e questo è il ringraziamento?-
-Sei tu che mi hai
fatto cadere- rimbeccò Myrtle, con le labbra arricciate dal
nervosismo -Non sono stupida, tu giochi tanto a fare il perbenista e
il santarellino, ma in realtà sei più subdolo di una sirena! Quei
sibili...-
-Quali sibili,
Myrtle?-
La ragazza si sentì
arrossire.
-Ho sentito dei
sibili nel muro...-
-Sibili nel muro? Ma
davvero?- ridacchiò Tom con una dolcezza pungente, avanzando di
qualche passo verso di lei -Sicura di stare bene?-
-Io sto
meravigliosamente! Se c'è qualcuno che non è posto quello sei tu!-
-La vuoi smettere di
attaccarmi?-
-NO!-
Il mago le fece un
sorriso abbacinante e lei maledì se stessa e la sua ineluttabile
prevedibilità. Tom le piaceva esattamente come piaceva a quelle
stupidotte delle sue coetanee, non poteva farci niente.
-Sei molto più
carina senza occhiali- asserì dolcemente, sfiorandole le guance
bollenti con un dito -Dovresti indossarli meno spesso-
-Se
anche fosse, non sono affari tuoi- gli rispose imbarazzata,
arretrando di parecchi passi -Io amo i miei occhiali e continuerò a
metterli anche da morta-
-Vedremo...-
-Ora se vuoi
scusarmi, ho due piani interi da controllare-
-Dai, Myrtle,
aspetta un momento-
Senza spiegarsi bene
il motivo, la ragazza si fermò all'istante. Aveva la pelle d'oca e
le guance roventi e, per quanto fosse impossibile, sentiva freddo e
caldo insieme.
-Che cosa vuoi,
Riddle?- cercò di rispondergli con tono scocciato -Guarda che non è
giornata-
Tom le fece segno di
avvicinarsi, ma lei scosse la testa e arrossì più di prima.
Allora lui le si
avvicinò, talmente tanto da farla sussultare dalla sorpresa.
Mirtilla non aveva
mai baciato un ragazzo né intendeva farlo, ma in quel momento,
quando le labbra di Tom sfiorarono appena le sue, si ritrovò con il
gli occhi chiusi e il viso rivolto verso l'alto.
-Domani alle tre ti
aspetto nel bagno del ragazze, quello del primo piano che non
frequenta nessuno- le sussurrò dolcemente, vicino all'orecchio
-Inventati una scusa, Myrtle, lo so che sei intelligente-
La Corvonero annuì,
priva della forza di aggiungere altro.
Il giorno dopo, alle
ore quattro e trentacinque minuti, la giovane Myrtle Elizabeth Warren
fu trovata morta, riversa supina nel pavimento del bagno più
squallido del castello.
Aveva gli occhi
spalancati per la sorpresa e gli occhiali tondi ancora bene
appoggiati sul naso. Non sembrava affatto triste, a dire il vero.
Oggi il suo
fantasma, che si trova a vagare senza pace nel limbo del castello di
Hogwarts, afferma ai curiosi di essere finita lì per “Nascondermi
a piangere, dato che Olive Hornby mi prendeva in giro per via degli
occhiali.”
Sicuramente è
un'ottima scusa, dopotutto lei fu davvero intelligente, tanto da
percepire il seme della crudeltà nel giovane più insospettabile
della scuola.
… E
fu anche di parola, porta ancora gli occhiali.
Note
Ciao
a tutti! :)
Comincio
una nuova raccolta che ha come filo conduttore il nostro caro Tom
Riddle... Le protagoniste che ci saranno, hanno (secondo me) svolto
tutte un ruolo importante nella sua vita, alcune sono scontate, altre
un po' meno (tipo lei, Mirtilla). I capitoli saranno sette e anche se
ho messo raccolta di One-shot, sappiate che le storie sono tutte
collegate fra loro, compresa la vita dei personaggi.
Rispetto
a questo capitolo, ho cercato di mantenere Mirtilla IC, rendendola
suscettibile e polemica proprio come la conosciamo, anche se per me
in lei c'è molto di più di ciò che appare.... Ah, i sibili nel
muro si riferiscono al Basilisco che si aggira nelle 'tubature' (non
chiedetemi come può un basilisco scorrazzare indisturbato nelle
tubature di Hogwarts, non l'ho mai capito ^^”).
Spero
che mi lascerete un parere.
Ne
approfitto con l'augurarvi Buon Natale,
Ecate
|