Did you know? I'm
here to stay
È il quindici dicembre,
New York mostra già il suo meglio
per Natale.
Luminarie, alberi, negozi con luci scintillanti e
decorati con pailettes e fili d’oro e argento e una spruzzata
di neve.
Sto pattinando nella grande pista in Times Square,
sentendomi leggera come una piuma, mio padre mi portava sempre qui da
piccola e
stare qui mi aiuta a ricordare i momenti felici e a dimenticare per un
po’ il
dolore.
Sono in questo stato di grazia quando vedo un volto
notissimo guardare i pattinatori, i capelli sono più corti,
non sono più
castani, ma di un azzurro quasi fosforescente, lo stesso quello
è Alex Gskarth.
E una voragine mi si apre nel cuore, come se tre anni non
fossero passati e fossi ancora al Warped Tour.
Quanti concerti abbiamo fatto insieme, quante notti
abbiamo fatto l’amore scambiandoci promesse di cenere
destinate a volare via a
tour finito.
Ti amo Taylor.
Ma non abbastanza da lasciare Lisa.
Ci rivedremo ancora.
Nei nostri sogni.
Vivremo insieme.
Sull’isola che non c’è.
Ti chiamerò.
In un altro universo parallelo.
Sei quella adatta a me.
Ma hai chiesto a Lisa di sposarti, non a me.
Esco dalla pista e faccio per andarmene, ma la sua voce
mi chiama ed è la voce di un serpente a cui non si
può dire di no. Io mi fermo,
senza voltarmi, sento le sue imprecazioni e rumori vari, segno che si
sta facendo largo tra la folla.
“Tay, Tay.”
Io mi volto.
“Lex.”
Non so dire altro.
“Ti trovo bene, i capelli a caschetto ti stanno
bene.”
“Grazie, Alex. Anche i tuoi capelli azzurri ti stanno
bene.”
Rimaniamo un attimo in silenzio comunicando solo con gli occhi, i miei
sono
pieni di domande, i suoi di scuse non so quanto sincere.
“Come mai sei qui?”
Gli chiedo, cercando di comportarmi come se fossimo due vecchi amici.
“Sono venuto a fare un giro e a prendere qualcosa che
venisse dalla Quinta Strada a mia madre, tu pattini bene.”
“Mi ha insegnato mio padre.”
“Oh.”
Sono le cinque e lui mi sembra leggermente a disagio, ma alla fine
parla.
“Ti va di uscire a cena con me? Così per parlare
un po’?”
“Perché no?
Ci vediamo a casa mia.”
Gli detto l’indirizzo e gli spiego come raggiungerla e
poi ci salutiamo, io lo guardo allontanarsi fino a diventare un puntino
indistinguibile nella folla.
Chissà cos’ha?
Perché non stiamo più insieme, ma quello non
è l’Alex che
ricordavo, non è più il ragazzo spensierato, ha
qualcosa che lo rode dentro.
“JenJah, Ho
bisogno di aiuto!”
Digito a Jenna
Mcdougall.”
“Tay, lo sai
che ore sono qui in Australia?”
“No, ma
immagino che saranno orari assurdi, ma qui è successa una
cosa
assurda!”
“Axl a
rapporto, Jardine.”
“Ho incontrato
Alex, mi ha invitato a cena.”
La risposta tarda un
po’ ad arrivare.
“E tu immagino
che gli avrai detto di sì.
Tay, non cambierai mai!
Focalizzati su qualcun altro!”
“Jen,
era… Oh, triste. Non era il solito Alex, sono
preoccupata.”
“Sarà
senso di colpa, ammetterai che non si comportato
bene con te.”
“Non
è quello.”
“Allora vacci
e tienimi informata.”
L’ultimo messaggio ha una faccina che sbuffa rassegnata. Lo
so cosa pensa di
Alex, che dovrei smetterla di sognarlo e amarlo, ma l’amore
non si spegne a
comando.
Io lo amo ancora anche se ho fatto di tutto per
dimenticarlo, sono destinata a continuare a inciampare in lui
quando le cose sembrano andare un po’ meglio.
Vado a casa mia e mi faccio una doccia. Metto un vestito
nero, degli anfibi, una giacca di pelle pesante e il cappello arancione
alla
Spinelli, so che gli mette allegria.
Poi, semplicemente aspetto che lui arrivi,
un’attività
che mi è abbastanza familiare.
Alle sette e mezzo il
mio campanello suona e io acchiappo la mia borsa e scendo
dopo aver
chiuso a chiave
Lui mi aspetta appoggiato al muro dell’appartamento,
sorride non appena nota il mio cappello.
“Il cappello alla Spinelli, bello!”
“Mi sembravi un po’ giù e ho deciso di
metterlo.”
“Sì, non è esattamente un momento
felice. Dove andiamo?”
“Salta in macchina.”
Lo porto in una piccola pizzeria dove non penso che ci
disturberanno e lui sembra apprezzarlo.
“Wow, figo questo posto!
Sembra di stare in Italia.”
“Lo gestisce un mio ex compagno di scuola, siamo al
sicuro.”
Una cameriera ci porta i menù e ci immergiamo nella lettura
anche se brucio
dalla voglia di chiedergli come mai non un momento felice. Sta per
sposare
Lisa, dovrebbe essere felice, è stato lui a chiederglielo e
quindi a sceglierla
come donna della sua vita.
Alla fine io ordino una margherita e lui una pizza con i
peperoni.
“Cosa c’è che non va?”
Chiedo cauta.
“Oh, posso parlare qui senza che nessuno ascolti e
riferisca ad altri quello che sto per dire?”
“Beh, penso di sì.”
Lui si guarda attorno guardingo e poi scuote la testa.
“Troppo rischioso, te ne parlerò fuori.”
Io rido.
“Quanto mistero! Hai per caso ucciso qualcuno?”
“No, sono solo cose personali e molto importanti.”
Proprio in questo
momento la cameriera decide di arrivare con le pizze e la conversazione
viene
accantonata, anche se sono più curiosa che mai. Alex
è uno che non sta mai
zitto, non è da lui tirargli fuori le parole con le pinze.
Finita la pizza prendiamo una fetta di crostata ciascuno
e poi paghiamo, lui insiste per pagare per me e io non riesco a
fermarlo.
Molto strano.
Ci buttiamo nella fredda notte newyorchese fino a trovare
un vecchio parchetto non usato più da nessuno e protetto d
un recinzione. La
scavalco con l’aiuto di Alex, chiedendomi come si
concluderà questa strana
giornata.
Alex di guarda intorno.
Lo scivolo e le altalene cadono a pezzi e sono
pericolose, perciò decide di optare per una panchina sotto
un grande albero, non
prima di avere controllato che fosse abbastanza solida e resistente da
reggere
due adulti.
“Dovrebbe reggerci.”
Decreta alla fine e ci sediamo sopra, io ancora un
pochino scettica.
“Cosa ti succede, Alex?
Non è da te tirarti fuori le parole con le pinze, di
solito parli fin troppo.”
“Parlare di cazzate è facile, ma di cose serie un
po’meno.”
“Eppure sei riuscito a fare una proposta di matrimonio a Lisa
Ruocco.”
Il tono mi esce leggermente velenoso.
“Già, ed è questo il
problema.”
Io alzo un sopracciglio.
“Vi amate, è naturale sposarsi nonostante le
parentesi
che si aprono.”
“Beh, immagino di sì. Ma se le parentesi non
fossero così
prive di importanza?”
“Taglia con questa merda e vai dritto al punto, Alex.
Sono stata fin troppo paziente con te, visto il modo in cui mi hai
trattato,
un’altra ti avrebbe dato un sacrosanto calcio nelle
palle.”
“Ok. Ho fatto io la proposta a Lisa, ma adesso non sono
più convinto di volerla sposare. Quando gliel’ho
fatta venivo da un periodo
stressante in cui lei chiedeva una prova d’amore e questa mi
sembrava la cosa
migliore che avessi da offrirle.”
Io batto le mani sarcastica.
“Certo, sarebbe una prova d’amore meravigliosa, se
solo
fosse sentita.”
“Ma in quel momento ero sicuro di me! È stato dopo
che mi sono venuti i dubbi!”
“E come mai?”
“Beh, sai quando parlavo delle parentesi?
Mi riferivo a te.”
“A me?”
Io mi indico incredula, cosa sta dicendo?
Non siamo stati più che un amore estivo.
“Ed è stata tutta colpa mia. Adesso ti
spiego.”
“Ti conviene, mi sta venendo l’ansia mista a
crimine.”
“Qualche settimana fa ho aperto un vecchio scatolone con le
foto e le cose del
Warped Tour che abbiamo fatto insieme. Lisa mi stava stressando con le
sue
preoccupazioni da ragazza sul matrimonio: abito, chiesa, bomboniere,
fiori e
compagnia cantante.
Non ne potevo più e così ho guardato quelle
vecchie cose
e mi sei tornata in mente tu, i nostri momenti trascorsi insieme. Con
te mi
trovavo così bene, mi dimenticavo di Lisa, esistevi solo tu
eravamo sulla
stessa lunghezza d’onda.”
“E poi hai preferito cambiare stazione radio
perché sei
sparito.”
“Sono tornato con Lisa e per un po’ sono stato
davvero
combattuto tra il chiamarti o no, ma avevo paura. Non sono una cima con
i
sentimenti, tu eri l’avventura, avresti potuto essere quella
che mi avrebbe
fatto mettere la testa a posto perché ragionavamo allo
stesso modo e mi
spaventava.
Lisa era il mio porto sicuro, quella con cui non sempre andavo
d’accordo, ma
che continuava a rimanere con me e ho permesso alla mia paura di
vincere.
Mi sono detto che sarebbe stato meglio per tutti se
avessi tenuto quell’estate magica come un ricordo e che non
gli avrei dato un
seguito.
Zack mi ha dato del codardo, ma sai che in fondo sono un
eterno bambino.
Ho scritto “Oh, Calamity” su di noi.
Oh, insomma! Da quando ho aperto quella cazzo di scatola
non mi sei più uscita dalla testa e mi sono chiesto se
valeva davvero la pena
sposare Lisa e se l’amassi. E sai qual è la
risposta?
Non lo so.
Non so se la amo ancora, se la voglio sposare e dividere
le mia vita con lei, se poi basta vedere delle vecchie foto per
dimenticarmi di
lei.
Sono venuto qui sperando di incontrarti e chiarire e,
cazzo, Tay, sei ancora più bella di quanto mi ricordassi.
Giustamente
incazzata, ma bella.”
“Alex, questo è un tuo dilemma, ma lascia che ti
dica una
cosa.
Se scegli me – no, scemo, non ti ho dimenticato per niente
– devo esserci solo io nella tua vita come ragazza. Niente
amanti o avventure,
io non lo sopporterei, perché non sono Lisa.
Non posso dirti di lasciarla per me, perché è una
decisione che non mi compete: è tua, Alex e non puoi
scaricarmela sulle spalle.
Non ti pregherò di rimanere e amarmi, che tanto è
inutile, ma se romperai il fidanzamento con Lisa e tornerai da me,
dovrà essere
una scelta definitiva."
Rispondo risoluta.
“Speravo in una risposta…”
“Più decisa, che ti imponesse obblighi e che
decidessi io al tuo posto?
No, Alex.
La vita adulta non funziona così, ogni azione comporta
delle responsabilità che sono tue e di nessun
altro.”
Lui annuisce, un po’sconfortato.
“Sì, hai ragione.
Grazie per avermi ascoltato e non avermi dato un calcio
nelle palle, anche se me lo meriterei.”
“Prego.”
Lui mi aiuta a scavalcare la recinzione e poi mi accompagna a casa, non
prova
nemmeno a salire, segno che il mio discorso è andato a sogno.
Ci salutiamo come due vecchi amici, ignorando la palese
attrazione.
Oh, Dio! In che casino mi sto ficcando?
Arrivata al mio appartamento, mi
tolgo le scarpe e
accendo il computer.
Nervosa come sono ricado nel vecchio vizio del fumo e mi
accendo una sigaretta, quando è a posto entro in Skype e
chiamo Jenna.
Lei mi risponde con aria assonnata e con le treccine che
volano ovunque.
“Primo: cosa ci fai con quella sigaretta accesa in bocca,
Tay?
Secondo cosa ti ha detto quel beota di Alex?”
“Oh, taci, Axl! Ne ho bisogno.
È un peccato che non abbia dell’erba in
casa.”
“Ragazza, tu mi preoccupi.”
Io le faccio il riassunto della conversazione con Alex e lei si posa
pensosa un
dito sotto il mento senza dire nulla.
“JenJah!”
“Calma. Sto raccogliendo le informazioni in modo sensato.
Per farla breve, non è più sicuro di sposare Lisa
perché da quando ha ripensato
alla vostra relazione, che per lui mi sembra una specie di argomento
tabù, non
fa altro che pensare a te. E si chiede se è il caso di
sposare una ragazza con
in testa un’altra.
Cavolo, non lo facevo capace di tali pensieri profondi.
Bel colpo, ragazza.”
“Prego?”
“Jardine, significa che anche se lui ha provato in ogni modo
a negare i suoi
sentimenti per te, che erano troppo complessi per il suo cervellino,
quelli
sono riemersi più forti, come pus da una ferita.
Si chiama quando i nodi vengono al pettine.”
“E la mia bravura in cosa consiste?”
“Nell’averlo mandato così fuori di testa
da non riuscire più a controllare la
situazione, il che è tanto per un ragazzo come Alex. Di
sicuro sei riuscita
dove Lisa ha fallito, a questo punto ho i miei porci dubbi che
sarà la signora
Gaskarth.”
“Dici?
Io ho paura che alla fine si faccia prendere dalla paura
e voglia tornare al suo vecchio porto sicuro.”
“Sarebbe sciocco tornarci una seconda volta quando il mare
aperto ti ha offerto
una seconda possibilità. No, questa volta non può
ignorarti, Taylor.
Sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico, devi
solo aspettare.
Potesti persino vendicarti lasciandolo.”
“Lo sai che lo amo.”
“Lo so, lo so.
Hai gusti strani.”
“Jack Barakat ti dice niente.”
“Touche.”
Io me ne torno a dormire e dovresti farlo anche tu, hai
un’aria terribile e domani hai le prove.”
“Porca puttana, hai ragione.
Grazie, Axl.
Ti farò sapere, buonanotte.”
“Notte, Tay.”
La mattina dopo mi sveglio fresca e riposata nonostante
gli avvenimenti della sera prima. I miei compagni di band non ci
mettono molto
a capire cosa sia successo e non sono per niente felici.
“Tay, qualsiasi cosa venga da Alex che non sia una
collaborazione non è una buona cosa.
Dobbiamo ricordarti quanto hai sofferto per lui quando
non si è fatto sentire?”
“Lo so. Lo SO!
Ma questa volta è diverso, persino Jenna lo pensa.”
“E la Mcdougall non è la fan numero uno di Alex
Gaskarth.”
Conclude pensoso Cameron.
“Vuoi vedere che forse gli si sono svegliati i due
neuroni che ha e si è accorto di che perla sia
Taylor?”
“Ma tu, perdonarlo così! Sembri una ragazza
zerbino.”
“No, Jordan. Gli ho detto chiaramente che voglio una cosa
seria, o quella o
fuori dai coglioni.”
“Sicura che non ti mentirà?”
“No, non si può essere sicuri di niente, ma so
riconoscere le sue bugie
adesso.”
Jordan alza gli occhi al cielo, non è ancora convinto. Della
band è quello che
se l’è presa di più per il
comportamento di Alex.
“Beh, vedremo.”
Commenta conciliante Rob.
“Adesso iniziamo a registrare?”
“Mi sembra una buona idea, Rob.”
Ci mettiamo a registrare ed è una giornata proficua, nulla
come una frontgirl
carica riesce a dare energia alla band e io sono piena di energie.
Scriviamo, registriamo e poi riscriviamo e ri-registriamo
con un buon ritmo e con delle idee che non sono affatto male.
È tempo che i We
Are The In Crowd tornino a farsi sentire.
Due giorni dopo i siti di gossip e Alternative Press sono
pieni di una sola notizia, a distanza di nemmeno un anno dalla proposta
di
matrimonio alla sua fidanzata storica Alex ha interrotto il
fidanzamento.
Lui non rilascia dichiarazioni in merito, se non che non
si sentiva in grado di fare un passo così importante con
lei. Lisa, dal canto
suo, rilascia una lunga intervista a giornale in cui mi dipinge come
una rovinafamiglie,
una che si è sempre infilata nella sua storia con Alex sin
da quando abbiamo
registrato e fatto un tour insieme.
Mi dipinge come una puttana meschina e doppiogiochista.
È un bel mucchio di merda che attira i giornalisti come
mosche fuori dallo studio di registrazione e sotto casa mia. Vengo
persino
contattata dal manager che mi chiede se le parole di Lisa corrispondo a
verità.
“No. È stato Alex a cercarmi qualche giorno fa
perché
iniziava ad avere dei dubbi sul matrimonio, ripensando alla nostra
relazione e
a come stessimo bene. Io gli ho detto di prendere da solo la sua
decisione e
mai di lasciare Lisa: è una cosa che ha deciso lui in
completa autonomia. Io
non c’entro.
Può darsi che torneremo insieme, ma solo se lui si
comporterà da bravo fidanzato.”
“Oh, Tay! Questo non ti aiuterà.
Penseranno che Lisa abbia ragione! Quando Alex si farà
vivo e se tornerete insieme dovrete rilasciare un’intervista
per scagionarvi
dalle accuse di Lisa.”
“Per forza.”
“Temo che nessuno compri il vostro album.”
“Chiederò ad Alex."
Non appena esco dal colloquio suona il mio cellulare: è
Alex.
“Lex!”
“Tay, dobbiamo parlare e subito.
Sono sotto il tuo studio di registrazione, porta sul
retro, mi potresti raggiungere?”
“Sì, non aspettavo altro che chiarire.”
Scendo ed esco dalla porta sul retro, lui è lì
con il cappuccio alzato e gli
occhiali da sole, accanto a una macchina.
“Entra.”
Mi dice concitato.
Io lo faccio e lui mette subito in moto dirigendosi in
una zona di Manhattan e si parcheggia fuori da una casetta di quelle
tipiche
newyorchesi.
“L’ho presa in affitto per stare più
comodo.
Fai come a casa tua.”
Mi siedo sul divano rosso davanti al camino acceso e poi lo aspetto,
lui si
chiede accanto a me.
“E così hai lasciato Lisa.”
“Ho preso la mia decisione: non posso sposare una ragazza se
un’altra abita i
miei pensieri in modo costante.
Due anni fa ho fatto la cazzata di mollarti, ora non
rifarei più questo errore.
Tay, io … tu sei sempre rimasta nei miei pensieri come
una musica di sottofondo, c’era Lisa e c’eri tu in
tutte le cose che facevo.
Avrei dovuto chiamarti e mollare Lisa prima di illuderla con una
proposta di
matrimonio, ma io sono un codardo. Uno che teme i cambiamenti nella sua
vita
sentimentale, voglio avere sempre tutto controllo senza rendermi conto
che
queste cose si controllano a stento.
Ti ho negata per anni e poi mi sei scoppiata dentro con
la forza del vulcano che sei, io non ce la faccio più a
negare questi
sentimenti e a continuare con la pantomima con Lisa.
L’ho mollata, spezzandole il cuore, perché ti amo
ed è
con te che voglio dividere la mia vita, con o senza anello al dito.
Non sono perfetto, né lo sarò mai, ma
farò del mio meglio
con te. Nessuna sveltina, relazione parallela, tradimento.
Tenterò di rispettarti come donna, meglio che posso,
imparando
dai miei errori.
Lo so che forse non ti fidi di me, ma lavoreremo su
questo e ti convincerò che quando faccio sul serio non
scherzo e non prometto
invano.”
Io lo guardo dritto negli occhi, sembrano dolci e sinceri. Io mi
asciugo una
lacrima furtiva.
“Ho sognato per anni questo momento che quasi non mi
sembra vero.
Io ti amo, Alex.
Ti ho amato dalla prima volta che ti ho visto ed eri un
perfetto estraneo per me, voglio stare con te per sempre. Voglio essere
amata e
rispettata da te, come mai una donna nella tua vita.
Io ci credo al fatto che tu possa cambiare.
Non… Non sono sicura sulla fiducia, ma ci possiamo
lavorare e costruire la nostra relazione, farla funzionare alla faccia
di
tutti.
Ti do il mio cuore, trattalo bene, perché non ne ho uno
di riserva.”
“Lo tratterò come il più prezioso dei
regali, ne avrò cura.”
Lui appoggia le sue mani sulle mie guance e mi guarda negli occhi,
è come se mi
stesse chiedendo il permesso di baciarmi e io annuisco
impercettibilmente.
In un attimo le sue labbra calde sono sulle mie, baciarle
mi rende felice come mi rendeva felice anni fa, tutti i miei sentimenti
sono
ancora lì e sono entrati in circolo nelle mie vene
riscaldandomi.
Quando ci stacchiamo noto che è il ventiquattro dicembre,
è così è questo il mio regalo di
Natale dall’universo.
È arrivato con un giorno di anticipo, ma va benissimo.
Dovremo rilasciare la famosa intervista e, sebbene non mi
piaccia spiegare cose che riguardano la mia vita sentimentale, sono
disposta a
farlo.
Voglio lottare per il mio amore e fare capire al mondo
che non siamo una coppia sgamata di amanti clandestini, ma due persone
che dopo
anni si sono accorte di amarsi e vogliono darsi una seconda
possibilità.
Fuori a iniziato a nevicare, ma qui c’è un fuoco
che può
scaldarmi e proteggermi da qualsiasi gelo.
Sono sicura che ce la faremo (e devo chiamare Jenna per
dirle gli ultimi sviluppi).
Buon Natale, Tay!
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