Inazuma Eleven - Tachimukai Family

di M3K1317
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INAZUMA ELEVEN - TACHIMUKAI FAMILY
CAPITOLO 1

Tachimukai Yuki, ex-portiere dell’Inazuma Japan, e sua moglie, Otonashi Haruna, avevano finalmente raggiunto la felicità tipica di una famigliola neo-formata. La bambina, nata in condizioni piuttosto ironiche della sorte (in un resort, in alta montagna, mentre lo zio ed il padre stavano per giungere alle mani, a causa di uno scherzo sfuggito di mano) aveva cinque anni, età in cui avrebbe iniziato la scuola dell’obbligo. L’obiettivo dei genitori era farle avere una migliore educazione possibile… Ma qualcun altro, di molto vicino alla famiglia, talmente vicino da avere costantemente sotto controllo gli avvenimenti della casa, tramava nell’ombra per far sì che l’educazione della bambina fosse conforme ad i suoi pensieri. Quel qualcuno non poteva essere altri se non… Lo zio Kidou Yuto.

Una mattina di Agosto, Tachimukai Yuki era indaffarato a cercare informazioni circa quale fosse la scuola ideale per sua figlia, Yoruhoshi. Ogni istituto aveva un sito dal quale era possibile reperire notizie su di esso. Sfortunatamente per l’uomo, mentre vagava online col PC, cercando la scuola elementare giusta, il computer si bloccò improvvisamente, segnalando l’intrusione di un virus. Tachimukai si affrettò ad ordinare all’antivirus di liberarsene, ma non fece in tempo a premerci sopra col mouse, che le sue ultime ricerche erano state copiate nel database del creatore del virus.”Accidenti!” esclamò l’uomo “Tutte a me devono capitare!”.

Intanto, in una grande sala buia, un individuo seduto ed avvolto nell’ombra, guardava alcuni trai suoi servitori atti a premere tasti a gran velocità su dei computer. Egli si grattò il mento, per poi commentare: “Davvero un’eccellente idea rivolgersi al club d’informatica per rubare i dati…”. Si rivolgeva ad uno dei tirapiedi, non dinanzi ad uno schermo, ma sull’attenti davanti a lui. “Sapevo che non mi avresti deluso, Mikado Haruma…” continuò l’uomo. Il capitano della squadra di calcio della Teikoku Gakuen, per tutta risposta abbassò il braccio per poi chiedere: “Avviare la fase due?” “Non ancora…” sussurrò il suo capo, ammirando i dati rubati a Tachimukai, che erano apparsi davanti al suo volto, proiettati da un luogo non preciso. La luce emanata da essi illuminò i lineamenti dell’individuo, mostrando due grandi occhiali verdi sul suo naso ed un’espressione forzata. Kidou Yuto stava leggendo rapidamente tutte le informazioni, mostrando un leggero sorriso, data la semplicità con cui le avevano acquisite. Mentre numeri e lettere scorrevano verso l’alto, sostituiti prontamente da altri, il ghigno si attenuò leggermente, fino a scomparire poco dopo.
Compresa la situazione, Mikado non disse nulla, attendendo che il comandante terminasse la lettura dei codici. “Signore?” chiese poi “Haruma…” spiegò l’altro con fare sforzato “Ho bisogno di parlare con mio cognato… Portami la giacca…”. L’altro annuì, per poi congedarsi con un inchino leggero. “Come osa non prendere in considerazione la Teikoku Gakuen come nuova scuola…?” disse poi, fra sé e sé.

A casa Tachimukai, il padrone di casa aveva messo da parte il PC, preferendo ad esso la ricerca di informazioni tramite volantini ed opuscoli degli istituti, che lui e sua moglie avevano prontamente raccolto nei giorni precedenti. Il primo era della Mannozaka, il secondo della Aoba Gakuen, il terzo della Arakumo Gakuen e molti altri, tutte scuole munite di classi elementari e medie, mentre alcune anche di un liceo. L’uomo stava per iniziare a passare in rassegna il primo mucchietto di essi, quando suonarono al campanello. “Chi sarà?” si chiese Yuki, incamminandosi verso la porta.




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