La Morte e alcune storie su di essa

di sfiorisci
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2. La donna che non riusciva a morire 

 
Ci fu una volta una donna che pregava per se stessa, per la sua famiglia e per i suoi cari. Una delle tante guerre imperversava a quel tempo e la donna aveva paura, temeva che tutto ciò che amava finisse  prima che lei potesse anche solo pensare di goderselo. Aveva gli occhi pieni di lacrime quando osservava il cielo e domandava al suo Dio perché si dovesse morire, perché doveva esserci così tanta sofferenza. E Dio, o chi per lui, decise di essere il più crudele possibile, mostrandole la tanto desiderata risposta: iniziò in maniera quasi casuale, quando coloro per cui pregava morirono. Una bomba, si dice, li colse nella notte e Dio se li portò via con la tranquillità del sonno ancora impressa sui loro volti.
Lentamente anche gli altri uomini morirono: i buoni, i cattivi, gli indifferenti, gli innocenti, quelli colpevoli a metà, i dotti, gli ignoranti. Nel giro di poco tempo l’umanità venne spazzata via e la donna rimase sola sulla Terra, senza riuscire a morire. Si trovava a vagare in solitudine in mezzo a quel panorama spettrale, con il volto rigato dalle lacrime. Anche la natura era triste e, dal momento che non aveva nessuno da cui farsi ammirare, iniziò a perire lentamente, stanca dei suoi vani sacrifici.
Fu allora che la donna capì che la morte non era tanto male come pensava e, a quel Dio che era solita pregare tanto, rivolse un’altra domanda: «Quale certezza mi rimane senza la morte?».
Il vento frusciava fra i rami ormai secchi, i cadaveri erano quasi tutti putrefatti e il suo viso continuava ad essere bagnato.
Non ottenne mai una risposta.

 

Eccomi qui, con un'altra storia di questa raccolta. Avevo detto che avrei aggiornato ogni domenica, ma purtroppo sono in pieno periodo d'esami e ho ritardato la pubblicazione di un giorno.
Spero che questa prima storia vi sia piaciuta e, come l'altra, vi abbia fatto riflettere. Ci vediamo la settimana prossima!

 
Francesca.




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