Cap 10-
Il piano delle tenebre
Erano trascorsi
alcuni giorni dal loro arrivo a Palas per la seconda volta.
Hitomi si era ripresa dalla stanchezza accumulata nel
manovrare l’Escaflowne; il ginocchio di Hiroshi sembrava essere guarito
completamente e Merle aveva tolto alcune bende.
Gli ultimi due passavano molto tempo a chiacchierare
insieme, sembravano trovarsi a loro agio anche se la maggior parte delle volte,
il tutto si trasformava in un litigio.
Ma si divertivano, e per chi la
conosceva, sapeva che era alquanto insolito vedere la gatta scherzare e stare
così tanto tempo con qualcuno che non fosse il re di Fanelia.
In realtà, Merle si stava affezionando
sempre di più al ragazzo, anche se non lo avrebbe mai ammesso con nessuno.
Orgoglio felino.
Hiroshi, al contrario, non si faceva problemi nel mostrare
il suo interesse per lei. L’aiutava a cambiarsi le bende delle ferite, appena
poteva correva da lei anche solo per vederla, se calava il silenzio lo
infrangeva con un abbraccio per metterla in imbarazzo e di conseguenza, farla
parlare.
Hitomi, che conosceva bene l’amico, sapeva che si stava
interessando alla gatta. Ma che lui in fondo, era così
con tutti, lo era stato anche con lei in passato.
Sorrideva nel vederli ridere assieme.
Al contrario,
provava una forte tristezza quando vedeva Van camminare fianco a fianco con
quella ragazza bellissima, ma anche misteriosa.
Hitomi non riusciva ancora a credere che Van avrebbe dovuto
sposarla. Avevano deciso di rimandare la cerimonia ancora di qualche tempo, per
quello che era accaduto a Fanelia, però, la ragazza ancora non riusciva a
crederci.
Iniziava a prendere realtà del fatto che il ragazzo, si era
davvero dimenticato di lei.
E questa cosa la opprimeva.
Si sforzava di essere sorridente
come sempre davanti agli altri, ma la notte, quando era sola, non riusciva a
trattenere la tristezza che provava, e passava le ore a piangere
silenziosamente.
Con questi pensieri in mente la ragazza continuava a
guardare i due amici che ridevano e scherzavano far loro, spensierati.
Cos’avrebbe dato perché con loro ci fosse anche lei con Van?
Guardò oltre i due, alla sua sinistra e s’immobilizzò.
Il re di Fanelia stava passeggiando nel giardino affiancato
da Ness, la bellissima ragazza dai capelli neri. Li osservò
dapprima distrattamente, poi incuriosita studiò la giovane donna con
attenzione.
Hiroshi aveva ragione.
Il giorno prima, l’amico le aveva fatto notare la
somiglianza che lei avesse con quella ragazza. Ed era vero, escluso il colore di capelli e occhi i
lineamenti erano simili, pressoché identici.
- Forse Ness è la tua
“copia” qui su Gaea, come Van lo è di me e Allen del senpai Amano...- le
aveva detto Hiroshi -...forse possiamo trovarne un collegamento...-
Si, ma quale poteva essere?
Lei non aveva mai visto, né sentito parlare di quella donna.
Chi era, da dove era venuta?
C’erano troppe domande nella sua mente che richiedevano una risposta, e anche in fretta. Non ne
conosceva il motivo, ma sentiva di scoprire il più presto possibile chi fosse quella ragazza. Qualcosa le diceva che non era tutto
apposto. Qualcosa non andava, alcune cose non coincidevano
bene.
Doveva risolvere in fretta quello strano puzzle prima che fosse troppo tardi.
- Senti
Merle...posso farti una domanda?-
Hiroshi si fermò improvvisamente di fare il solletico alla
gatta. Lei restò immobile, sdraiata fra le sue braccia, mentre si riprendeva
dalla tortura appena subita. Annuì, chiedendosi cosa avesse preso al ragazzo
così improvvisamente. Si accoccolò meglio nel suo abbraccio ed attese.
Aveva scoperto da poco quanto gli piaceva stargli vicino.
Forse gli era solo grata di averle salvato la vita...o
forse era qualcos’altro. Non sapeva rispondere, quindi preferiva godersi quei
piccoli momenti di felicità che non le capitavano più da molti anni. Da quando
lei e Van erano ancora piccoli, prima dell’arrivo di Hitomi.
-
Ma chi è Ness...?- chiese infine il ragazzo corrucciando la fronte.
Si alzò un lieve venticello che gli scompigliò i capelli
scuri, e la gatta si girò per guardarlo negli occhi chiari. Non era la prima
volta che le capitava di pensare a quanto fosse bello, e a quanto in realtà fosse diverso dal re di Fanelia.
- Ness è una
principessa di un paese ancora più piccolo di Fanelia, proprio li vicino...si chiama Terah...è figlia unica, e suo padre è
morto qualche anno fa. Da allora governa la madre di Ness, ed ha combinato
l’unione con Fanelia, attraverso il signorino Van, per unire i due paesi. E visto che il signorino Van era convinto che non avrebbe mai
più rivisto Hitomi ha acconsentito...anche dopo averla vista credo...Ness è
molto bella...- si fermò un istante a riflettere se continuare oppure no.
-
Perché vuoi saperlo?- un piccolo senso di disagio s’insinuò in lei, e il tono
che le uscì era più aspro di quanto non volesse. Perché
Hiroshi era interessato a Ness?
Lui scrollò le spalle - Per curiosità...Hitomi dice di non
averla mai vista, e quindi non ne sapevo niente...-
- Ah, era solo per
questo? -
Hiroshi la osservò incuriosito - Certo, che altro doveva
esserci?-
- Nulla, nulla...-
Merle sorrise fra se, inconsciamente.
Il ragazzo restò a fissarla, poi un sorrisetto si
materializzò sul suo viso - Ho capito...- disse con uno strano tono -...sei per caso gelosa?-
La gatta si tirò su in fretta - Cosa? Ma
sei impazzito...Io, GELOSA?? Ma figuriamoci!-
Scoppiò in una risatina quasi isterica, mentre tra se si
ripeteva che non era sicuramente gelosa. Di Hiroshi poi...che sciocchezza!
Anche Hiroshi si mise a ridere, ma
più rilassato di lei. Divertito.
La abbracciò prendendola per le spalle, e la strinse con
dolcezza.
- Ma
che fai?- protestò lei sulle prime.
Lui non lasciò la presa - Sciocchina...-
le sussurrò all’orecchio.
Merle capì che in fondo aveva ragione.
Era gelosa, per la prima volta di qualcuno che non fosse Van, e in un modo completamente diverso.
Ma capì anche che non c’era affatto
motivo di esserlo. Così si rilassò fra le braccia del ragazzo, non desiderando
altro, mentre il tepore del sole primaverile li riscaldava.
Era appena iniziato
il tramonto quando Ness aveva lasciato il braccio del re di Fanelia,
lasciandolo finalmente solo.
Il cielo si stava tingendo dei colori cupi della notte. Un
rosso vermiglio all’orizzonte, andava trasformandosi in scie violacee
attraversate da un blu sempre più cupo. S’intravedeva anche la Luna
dell’Illusione, debolmente illuminata di un azzurro pallido. Bella come sempre.
C’erano un po’ di nuvole verso le montagne. Forse la notte
sarebbe piovuto, infatti l’aria era fresca, e attorno
aleggiava un profumo di terra ed erba bagnata di pioggia.
Si rilassò, sentendosi finalmente tranquillo dopo giorni.
Quella ragazza non lo lasciava solo un attimo, non ricordava fosse
così opprimente. Gli pareva che volesse tenerlo solo per sé, conquistarlo ad
ogni costo.
Sospirò sommessamente, sedendosi sotto ad un albero al
riparo dal vento. Si appoggiò al tronco, e chiuse gli occhi, ma i suoi nervi
ben allenati al combattimento gli impedivano di rilassarsi davvero, pronti a
scovare ogni tipo di rumore sospetto. Fu così che sentì una voce leggera
provenire da lontano.
Aprì nuovamente gli occhi ed ascoltò meglio.
Conosceva quella melodia, era la canzone che cantava con suo
fratello Folken quando era piccolo.
Era una famosa ninna nanna di Fanelia.
Incuriosito, Van decise si alzarsi per
vedere da dove e da chi provenisse quel canto. Gli bastarono pochi
metri, per scoprire che si trattava della ragazza della Luna dell’Illusione.
Hitomi.
Stava seduta sopra il tronco di un albero. Davanti a lei
s’apriva la vista infinita dell’oceano risplendente delle sfumature del rosso e blu più svariate. Il sole era
basso, sembrava sfiorare l’orizzonte, accarezzare il mare calmo e
tranquillo. Era bellissimo.
E come lo stupendo panorama, anche
Hitomi era circondata della luce d’oro rosso del sole. I capelli castani riflettevano dei riflessi ramati, gli occhi verdi parevano
brillare. Ma il suo sguardo era malinconico. I suoi occhi lucidi, e solo dopo poco Van s’accorse che la
voce le tremava.
Stava piangendo?
Si avvicinò di poco. Gli sembrava di essere
prigioniero di un sortilegio.
Quando lei si voltò e lo vide.
Smise di cantare interrompendo anche il respiro, confusa.
Il re di Fanelia la guardò negli occhi verdi, leggermente
arrossati per le lacrime.
Si alzò un lieve venticello che parve svegliarli dal loro
sonno, interrompendo la magia che s’era creata. La ragazza si passò veloce il
palmo della mano sugli occhi, asciugandoli in fretta e quasi con rabbia. Non
voleva che lui la vedesse piangere, non era da lei fare così.
Van le andò ancora più vicino, fermandosi proprio di fianco
a lei. S’inginocchiò e appoggiandole una mano sulla guancia le asciugò una
lacrima dispettosa che era scappata al palmo di lei.
Hitomi teneva lo sguardo basso, e lui con un piccolo gesto
la costrinse a guardarlo in viso.
Ed era la prima volta che Hitomi riusciva
a guardare con fermezza gli occhi del ragazzo, da quando era tornata. Il fatto
della memoria perduta l’aveva quasi costretta ad allontanarsi per lasciargli il
tempo di ambientarsi nuovamente a lei, per conoscerla di nuovo. Ma adesso si rendeva conto di aver forse fatto un errore. Se
voleva che lui si ricordasse di lei, doveva aiutarlo
in questo, non starsene ferma in un angolino ad aspettare che una qualsiasi
principessa glielo portasse via. Ci aveva messo così tanto ad innamorarsi di
lui la prima volta, ci aveva messo così tanto a ritrovarlo, aveva così tanto
sofferto...
Gli occhi della ragazza s’inumidirono per quel che il
ragazzo credeva la seconda volta, non sapendo che invece era molto ma molto di
più.
Se ne chiese il motivo. Gli era sembrata una ragazza allegra,
perché piangere? Che gli mancasse casa sua?
Dopo aver abbassato leggermente lo sguardo tornò ad
osservarla negli occhi.
Un battito.
Un sorriso.
Una voce.
Uno sguardo.
Lui, aveva già visto quello
sguardo...poteva quasi affermarlo con certezza.
Davanti a lui s’intromise l’immagine di una ragazza con i
capelli corti e gli occhi verdi. Gli sorrideva, lo chiamava
per nome. Un’immagine veloce, quasi impercettibile. Ma
lui aveva visto qualcosa. Anzi qualcuno. Aveva visto lei!
-
Che hai Van?-
Sentì la voce della ragazza e riprendendosi da quel torpore
si rese conto di star a fissarla da troppo tempo. Allontanò la mano e,
sedendosi per terra, voltò il capo evitando di guardarla ancora.
Alcuni dubbi si facevano strada in lui.
Perché quell’immagine?
Allora era vera la sensazione d’averla già conosciuta. Lui
aveva già incontrato Hitomi. O forse, la sua era solo
suggestione?
Si sentiva così, attratto da lei solo perché era un’abitante
della tanto misteriosa Luna dell’Illusione, oppure c’era davvero qualcos’altro?
- Tutto bene Van?-
Si volse nuovamente a guardarla. Era
preoccupata, doveva dirle qualcosa. Qualsiasi cosa!
-
Come...come conosci quella canzone?- gli chiese la prima cosa che gli venne in
mente.
La ragazza sembrò confusa e stupita da quella domanda improvvisa
ma rispose ugualmente - L’ho sentita da tuo fratello Folken...e da te. Non
ricordo le parole ma la melodia si...sai...- aggiunse
alla fine -...mi ha aiutata tanto nei tre anni in cui siamo stati lontani. Mi
ha aiutata a non dimenticare.-
Il giovane restò in silenzio, non sapendo cosa risponderle.
Se quello che aveva visto era solo
frutto della sua immaginazione, allora era meglio non illuderla, e se invece
era davvero un ricordo della sua memoria perduta allora, per il momento, era
meglio tacere ed aspettare che le cose migliorassero.
Hiroshi sbadigliò
sonoramente coprendosi la bocca con la mano.
Poggiò sulle gambe il libro che stava leggendo, e si sfregò
gli occhi stanchi. Guardò Merle che dormiva della grossa accoccolata sul letto
accanto a lui. Le si avvicinò con il viso, sentendo il
suo respiro caldo e tranquillo sul suo, e sorrise. Le scostò una ciocca di
capelli rosa dalla fronte e gli posò un bacio delicato. Non voleva svegliarla
così decise di andare nella sua stanza a riposare.
Quel giorno non aveva praticamente
visto Hitomi.
L’amica le era sembrata così silenziosa nei giorni passati.
Sicuramente era dovuto a quella ragazza, quella Ness.
Era certo che Hitomi stesse soffrendo per causa sua.
Più ci pensava e più si convinceva del fatto che quella
strana ragazza nascondeva qualcosa. Era sbucata così all’improvviso.
Senza accorgersene passò davanti alla stanza dell’amica,
decise di aprire la porta silenziosamente per vedere come stava, se dormiva
oppure, se piangeva come credeva che facesse. La prova erano
gli occhi rossi che mostrava ogni mattina.
Nella penombra della stanza, la vide sotto alle coperte addormentata. Sembrava tranquilla, così decise
di lasciarla dormire ed evitare di svegliarla.
Mentre rifletteva sugli avvenimenti
che lo avevano travolto nelle ultime settimane, non si rese conto di uscire in
giardino finchè l’aria fredda e pungente non lo avvinghiò sulle braccia.
C’era odore di pioggia nell’aria. Il cielo era coperto da grandi nuvoloni scuri, un forte vento muoveva
gli alberi del giardino del palazzo. Sembrava come una sorta di presagio.
Che sciocchezza, a furia di sentire Hitomi mi
sono fatto suggestionare!
Si sedette su alcuni gradini di marmo, sempre pensieroso.
Quella strana ragazza nascondeva qualcosa, ne era
sicuro. Ma cosa poteva essere?
C’era qualcosa in lei che non lo convinceva. Prima di tutto il modo in cui è arrivata.
Ricordò che sia Millerna, che
Merle, che Van non l’avevano riconosciuta subito. Anzi, non sapevano proprio
chi fosse fino a che lei non li aveva guardati...
Immerso nei suoi pensieri non si rese conto subito di alcune voci li accanto. Quando se ne accorse
si alzò in piedi chiedendosi da dove provenissero.
Si voltò meglio e seguì la voce femminile che risultava più forte dell’altra. Ma
chi poteva essere sveglio a quell’ora della notte?
Sorpassò alcune colonne, quando vide due figure in piedi
proprio nel centro dello spiazzo con la fontana dedicata ad
Hitomi e Van. Davanti ad essa stavano le due figure.
Un uomo ed una donna.
Si nascose dietro ad una delle colonne di marmo bianco, tra
i roseti, per non farsi scoprire.
Chi erano?
- Allora, sto
facendo un buon lavoro?- la voce femminile era familiare, fin troppo.
Si sporse di poco per guardare i volti dei due, ma scorse
solo la donna. Era Ness!
L’uomo aveva un lungo mantello scuro, che gli cadeva sul
viso lasciando scoperte solo le labbra sottili. Non riuscì a capire di chi si trattasse.
Hiroshi si nascose di nuovo e restò all’ascolto della
conversazione. C’era qualcosa di strano.
Chi era quel tipo? Perché Ness
parlava con lui? Quale “buon lavoro”?
- Si
Ness. Ma devi stare attenta, nessuno deve scoprirti.-
la voce dell’uomo era bassa, ed Hiroshi non riuscì a capire se l’aveva già
sentita oppure no.
- Non preoccuparti
di questo...- rispose lei.
Passò un istante di silenzio interrotto solo dal rumore del
vento, poi Ness riprese a parlare.
-...il bel re ha già
dimenticato ogni cosa riguardi quella ragazzina. Non sa nemmeno chi sia, e questo è tutto merito mio.-
- Si, hai fatto un
buon lavoro. Adesso dobbiamo aspettare che lui la sostituisca con te. Non
possiamo permettere che quella ragazza si metta in mezzo.-
- E poi...- aggiunse
Ness -...quando lui sarà completamente perso di me...-
- E
quando si sarà distratto a causa tua...- continuò l’uomo.
- I tuoi draghi lo
annienteranno...-
Hiroshi era sbalordito.
Quindi era stata Ness a far
cancellare il ricordo di Hitomi dalla mente del re di Fanelia. Avevano parlato
di draghi. Quali draghi?
- Esattamente...così
quando anche l’ultimo discendente di Atlantide sarà
morto, nessuno potrà più sconfiggerci. Distruggeremo questo stupido pianeta,
nato per i capricci di uomini stolti e sciocchi.
Dobbiamo far presto però. Tanto più la ragazza della Luna dell’Illusione sta accanto al Drago, tanto più il loro legame si fa forte e
invulnerabile. Com’è già accaduto. Insieme sono forti,
singolarmente non sono nulla.-
Ness scoppiò in una risata. Crudele, fredda, inquietante.
- Per adesso
continuiamo con il nostro piano. Sostituire i ricordi del
Drago con nuovi fasulli, concentrati su di te. Come abbiamo
fatto non appena sei arrivata. La magia dei tuoi occhi ha fatto subito effetto.
Sarai la sua dea, fino al punto da non poterti più parlare se non per un tuo
ordine.-
Anche l’uomo si aprì in una risata,
ancora più maligna della compagna.
A Hiroshi tremò il respiro.
- Adesso devo andare
mia cara, piccola malvagia donna.-
Un bacio leggero e scomparve nel nulla.
La ragazza restò li immobile ad
osservare il punto nel quale l’uomo era svanito.
Un ghigno malefico sulle labbra rosse.
Hiroshi cercò di stare più immobile possibile, ma doveva far
presto.
Correre dall’amica a rivelarle tutto.
Dirle che quella Ness era una nemica, che era tutta colpa
sua.
Si mosse piano.
Un piccolo rumore.
- Lo so che ci sei.-
disse la donna all’improvviso.
Non poteva avercela con lui, come aveva fatto a sapere che
era li?
- Esci, sarai stanco
di startene seduto li per terra...-
Il ragazzo non osò muoversi. Tratteneva il respiro,
immobile, paralizzato.
- Ho detto ALZATI!-
Il tono improvviso della ragazza lo spaventò.
La voce era strana, diversa. Crudele.
Si alzò di scatto e si voltò verso di lei, che gli dava le
spalle. I lunghi capelli neri ondeggiavano al vento. Si voltò appena per
guardarlo. Una strana luce negli occhi.
Lui non riusciva quasi a muoversi, non sapeva cosa fare,
cosa dire.
In un lampo la donna gli fu di fronte. Come diavolo ha fatto?
Lo afferrò per il collo della camicia e lo tenne stretto.
Era fortissima.
-
Se ti azzardi anche solo riferire una parola di quanto hai sentito questa notte...-
iniziò lei con un tono minaccioso -...la tua colpa sarà quella di aver
ucciso la tua cara amichetta.-
- Non...non
oseresti...- sussurrò lui, gli mancava la voce.
Lei sorrise quasi divertita - No...non oserai tu invece...io
ti ho avvisato.-
Mollò la presa e si voltò per andarsene ma Hiroshi aggiunse
- Hitomi è più forte di te...-
Un’altra risata della donna - Non hai capito...non parlavo
di lei...-
Il ragazzo la osservò mentre gli occhi ghiaccio
della donna si posavano su di lui. Guardandola capì a chi si riferiva.
Ness si voltò sorridendo, e se ne andò
lentamente - Esatto...miao, miao...-
E adesso cosa devo fare?
Continua...
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Ehm...ciao a tutti ^^’
Ecco io non ho giustificazioni per il
mio immenso ritardo...
Semplicemente sono molto occupata,
l’ispirazione spariva ogni volta che aprivo la pagina
e non mi sono accorta che era passato così tanto tempo...
Vi chiedo scusa...anche nei prossimi
aggiornamenti...temo sarà sempre così...perdonatemi T-T io tento di fare appena
posso...
Scappo, non riesco a ringraziare
personalmente...Grazie alle recensioni del capitolo precedente, nuvia e demetra85...grazie
mille ^^
E anche a tutti coloro
che hanno questa storia nei preferiti ^^
Aspetto delle recensioni ragazzi, fatemi sapere per favore ^^ altrimenti la smetto li...
Baci a tutti,
Selhin