Lo strano percorso che è la vita

di Artist_at_Work
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*Jolene Martins 

 

Ma che cazzo ho fatto, mio dio che diavolo mi è preso…

Dovevo proprio fare la parte della fan assatanata e inviargli quella lettera?! Ma come ho potuto?! Pfff…. calma Jolene, calma… probabilmente non la leggerà mai, o meglio, non gli è stata ancora spedita… Ma certo! Mi infilo di corsa stivali e cappotto, cercando di allacciarlo e non sembrare sul punto di esplodere data la mia “incintaggine”, e mi fiondo (cercando di non cadere e iniziare a rotolare) all’ufficio postale dove stamattina ho consegnato la lettera. Come si chiamava quel postino gentilissimo? Mmmm… James? No, troppo sofisticato. Patrick? oh no certo che no. Ehi! Era Philip, come Philip J. Fry di Futurama!!! 

Entro di corsa dalla porta girevole, ringraziando i miei cari spiriti di non essermi messa a rotolare per strada. Essere incinta ha i suoi pregi e difetti, e di sicuro arrivare ad un certo punto con una fottuta paura di diventare un’enorme palla di neve appena esci di casa non è affatto un pregio. Aspetto il mio turno, sempre più impaziente e sempre più arrabbiata.

Ad un tratto lo vedo, è lui! 

 

“Philip! Philip mi scusi!”

 

“Oh, tu sei la ragazza di stamattina, non ti preoccupare la lettera l’ho consegnata personalmente al signor Sheeran…”

 

“Già consegnata?! Davvero?!”

 

“Si, signorina… mi aveva detto chiaramente che era una questione da non sottovalutare…”

 

“Certo Philip, mi perdoni, ma mi sono resa conto di aver commesso un grosso errore.”

 

Ed è a quel punto che inizia a fissarmi la pancia.

 

“Non vorrà mica dirmi che il signor Sheeran…”

 

“Oh mio dio, no Philip! No no certo che no, non è lui il padre e non è per quello che lo ho contattato.”

 

“Certo, non sono affari miei… ma credo che se fosse stato lui il padre e non si fosse preso le sue responsabilità, la sua posta non l’avrebbe mai più ricevuta”. 

 

Comincia a ridere goffamente, con una mano sulla pancia, come se avesse detto la più grande battuta del secolo.

 

“Certo, e noi non vogliamo che le sue fan si disperino perché non avranno mai risposta alle loro lettere!”

 

Philip sembra sul punto di scoppiare, è tutto rosso in viso e non respira nemmeno più. Non mi aspettavo tanto divertimento da un postino che sembra….

 

“Oh - dice tra le risate - solo per un paio di mesi, signorina, sto per andare in pensione.”

 

…prossimo alla pensione, appunto.

 

“Beh, grazie comunque Philip, è stato un piacere parlare con lei.”

 

“Il piacere è tutto mio, ti faccio i miei migliori auguri per la creatura che porti in grembo.”

 

Arrossisco, faccio un cenno di saluto con la mano e riprendo la via di casa.

 

Londra in inverno è piuttosto fredda, piuttosto bianca e piuttosto monotona. Io sono cresciuta in questa città, mia madre era un’americana strampalata in adorazione di Dolly Parton (credo si sia capito perché mi chiamo Jolene), mio padre invece… mio padre boh, non l’ho mai visto… a dire il vero non so nemmeno se sia ancora vivo, io sono cresciuta sola con mamma fino a che non se n’é andata per un tumore circa 4 mesi fa. Era così felice di diventare nonna, anche se diceva sempre di essere troppo giovane. So che lei mi veglierà sempre e comunque e soprattutto proteggerà me e la mia bimba da qualsiasi pericolo ci riservi questa strana vita.





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