La Fine dei mondi

di BelgiaofRome
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Prologo
 
L’universo, misteriosamente bello nella sua infinita immensità, sembra non avere nessun inizio e nessuna fine.
Infinito, questa è la parola giusta.
Ma se consideriamo qualsiasi cosa nell'universo, dal sole più grande al più insignificante batterio, possiamo capire due cose importanti.
La prima cosa è che tutto è relativo, tutto nasce, cresce e, prima o poi, muore.
La secondo è che niente è solo e unico, c’è una moltitudine di sistemi solari, di pianeti e di esseri viventi.
 
Adesso, supponiamo che queste due regole possano essere applicate all'universo, Supponiamo che l’universo abbia anch'esso un inizio e una fine. Supponiamo che non ci sia soltanto un universo, ma una moltitudine, tutti un po’ diverso l’uno dall'altro.
 
Usiamo una metafora:
C’è un albero. Un albero è composto dal tronco, il quale sostiene i rami, i quali a loro volta sostengono le foglie.
Adesso, immaginiamo che ogni foglia sia un universo. Questo significherebbe che tutti gli universi possono crescere e cadere indipendentemente gli uni dagli altri ; ma questo significherebbe anche che se il ramo cade, tutti gli universi muoiono.
 
Io posso vedere un’universo morire.
All'inizio, la gente e le creature, umanoidi o no, civilizzati o primitivi, di tutti i pianeti, di tutte le galassie, cominciano le loro giornate quotidiane: dormono, camminano, lavorano, ridono o litigano, la solita giornata.
All’improviso, dal cielo, scaturisce un assordante rimbombo, e appare una strana luce verde scura.
La gente guarda intrigata la strana, misteriosa, ma bellissima luce verde.
Ma dopo qualche instante, il cielo diventa un buio completo, un rumore stridente e insopportabile riecheggia dall'oscurità: i pianeti sono scossi da terremoti, le persone urlano, scappano e cadono in buchi incandescenti, le temperature salgono vertiginosamente e onde anomale si scagliano dagli oceani.
I pianeti sono sconvolti, si frantumano su loro stessi o si scontrano gli uni con gli altri, le stelle esplodono, tutte le galassie sprofondano nel più grande e micidiale caos di tutti i tempi.
L’apocalisse è arrivata.
 
Dopo alcuni minuti, che sembrano un’eternità, non rimane nulla: nessun essere vivente, nessun pianeta, nessuna stella; né galassie.
Niente è rimasto, eccetto la luce verde scura.
 
Ma questo non è il nostro universo, non è la nostra foglia.
Adesso guardiamo gli altri alberi, i rami… e le foglie.

 




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