Autrice:
Alexiel Mihawk | alexiel_hamona
Titolo:
These are the few things that I leave to thee
Fandom:
Steven
Universe
Generi:
introspettivo
Warning:
missing
moment
Rating:
SFW
Prompt:
This
is your sword - Bruce Springsteen
(caldamente consigliato l’ascolto durante la lettura)
Parole:
1673
Note:
questa
storia è stata scritta per il Cow-T indetto da Mari di
challenge; è divisa in tre parti, una dal punto di vista di
Rose, due da quello di Steven. La prima parte è ambientata
quando Rose è incinta, la seconda subito dopo
l’episodio 35 (Lion 3: Straight to Video) e la terza dopo
l’episodio 45 (Rose's Scabbard). Ho cercato di ricreare una
ciclicità negli eventi, per dare un’impressione di
déja vu che si ripeta sia con Rose che con Steven e spero di
esserci riuscita. Il lessico è rimasto molto semplice per
cercare di rispettare l’essenza dello show (e comunque ho
fallito con Garnet che secondo me è anche un po’
OOC).
In
ogni caso questo era il mio esperimento col fandom, spero sia stato
gradito.
This
is your sword, this is your shield
This
is the power of love revealed
Carry
it with you wherever you go
And
give all the love that you have in your soul
This
is your sword - Bruce Springsteen
These
are the few things that I leave to thee
Rose
si accarezza il ventre e sospira piano, mentre le onde del mare si
infrangono ritmicamente contro gli scogli. non avrebbe mai pensato che
sarebbe potuta accadere una cosa simile - ed è strano,
pensare che innamorarsi di quel pianeta era stato così
semplice, era solo che ovvio avrebbe finito con il perdere la testa
anche per i suoi abitanti, anche se a un bambino non aveva proprio mai
pensato prima di incontrare Greg.
Non
ha grandi rimpianti, ha fatto tutto quello che era in suo potere fino a
quel momento e anche di più ed è stata felice,
molto più di quanto non sarebbe stata se fosse rimasta a
casa sua, obbedendo ciecamente agi ordini di conquista. E, dopo tutti
gli anni che hanno trascorso assieme, è convinta che anche
Garnet, Amethyst e Pearl se la caveranno; beh, certo forse Pearl
qualche problemino lo avrà, ma alla fine non
c’è molto che possa fare.
Lascia
che l’aria salmastra le accarezzi il viso e nello spostarsi i
capelli si rende conto di avere il viso inumidito; non si era nemmeno
resa conto di essersi messa a piangere. Che sciocchezza, dopo avere
detto a tutti di non stare in pensiero per lei e non preoccuparsi; a
Greg verrebbe il magone se la vedesse piangere a quel modo e Rose vuole
assolutamente evitarlo. Già è difficile
così. E pensare che credeva che sfidare un intero pianeta
fosse complicato: che sciocca. Si asciuga le lacrime con una mano e
torna ad accarezzarsi il ventre, sussurrando piano:
«Qualunque
cosa accada, anche se io non ci sarò, sappi Steven che
penserò sempre che ne sia valsa la pena. Il mio corpo fisico
è solo un oggetto, ma tu? Tu sarai una meraviglia».
«Rose?»
Sussulta
leggermente, girandosi un po’ troppo velocemente e sentendosi
colta in contropiede, torna a respirare solo quando si rende conto di
avere davanti Garnet che le sorride appena, cercando di non dimostrarsi
preoccupata.
«Va
tutto bene?»
«Garnet,
puoi farmi un favore?»
~ ~ ~
Steven
tiene la cassetta tra le mani e non sa bene cosa dire. Se la stringe al
petto e pensa che sia la cosa più bella che gli sia mai
capitato di trovare per caso. Nella sua testa rimbombano ancora le
parole di quella madre che non ha mai conosciuto, ma che è
sempre con lui, da quando è nato:
«E
ho bisogno che tu sappia che in ogni momento in cui amerai essere te
stesso, quella sarò io, che ti amo e che amerò
essere te».
Non
ha mai conosciuto Rose e questo lo ha sempre fatto sentire da meno
rispetto alle altre gemme, eppure ora sente di non essersi mai
sbagliato così tanto. Rose è sempre stata con lui
e forse, proprio per questo, Steven la conosce meglio di chiunque
altro. In fondo è proprio perché la sua mamma
è sempre con lui che ha incontrato il Leone e che
è in grado di fare un sacco di cose eccezionali.
«Steven?
Va tutto bene?»
Garnet
lo fissa da dietro i suoi occhiali e il bambino si sente quasi
sollevato nel vederla; ed è strano è come avesse
già vissuto una scena simile. Forse è proprio in
momenti come questi che si sente più vicino a Rose, quando
le gemme lo guardano con tutto l’amore del mondo, come se
fosse Rose.
«Garnet»
domanda piano «Quando mi guardate vedete Rose?»
Sapphire
sente Ruby agitarsi con uno scatto di rabbia, ma Garnet mantiene la
calma e prende in braccio quel bambino che ha cambiato così
tanto la vita a tutte loro.
«Ascolta
Steven, so che può essere complicato, ma tu sei tu e noi ti
amiamo per questo. Questa gemma» mormora piano, solleticando
con affetto il quarzo rosa sulla sua pancia «È
segno che Rose è sempre con te, è parte di te e
la tua eredità. Sapendo di non poter restare ha lasciato a
te tutto ciò che per lei era importante, perché
la potessi tenere sempre vicina, sempre con te. Sei
l’incarnazione dell’amore di Rose, Steven, e quando
ti guardiamo non pensiamo che l’abbiamo persa, ma al dono che
ci ha fatto».
Steven
ridacchia, abbracciando Garnet.
Pensa
che nessuno sia più fortunato di lui, ad avere una famiglia
così strana che gli vuole così bene, pensa anche
che forse a Garnet il video che gli ha lasciato Rose potrebbe farglielo
vedere e sorride tra sé, senza avere minimamente idea di
quanto Ruby e Sapphire gradiranno la cosa.
«Garnet,
posso farti vedere una cosa? È un segreto»
~ ~ ~
Non
è facile a volte essere Steven.
Non
è facile per un bambino crescere senza sua madre, vivendo
nella sua ombra, pensando di non essere mai abbastanza. Steven non lo
dà mai a vedere, perché non sarebbe giusto,
perché tutti gli vogliono bene, perché non gli
fanno mai mancare niente e perché è comunque
felice.
Però
ci sono lo stesso dei giorni in cui il mondo non sembra colorato come
dovrebbe essere e in cui Steven vorrebbe solo infilarsi dentro la
criniera del Leone e rimanere lì - che poi è
tutta colpa di quella stupida criniera se ora si sente così.
Perché non avrebbe dovuto scoprire dove sua mamma teneva la
sua spada, non avrebbe dovuto dirlo a Pearl, perché
è stata colpa sua se la gemma se l’è
presa, è stata colpa sua se è rimasta ferita e si
è sentita messa da parte da Rose.
E
forse Pearl ha ragione, lui non dovrebbe proprio parlare di Rose, non
l’ha nemmeno mai conosciuta, non ha combattuto al suo fianco
e non sa nemmeno cosa abbiano dovuto passare (ma è Steven e
non pensa nemmeno per un secondo che certe cose potrebbero
raccontargliele, pensa solo che sia colpa sua).
Garnet
lo trova sulla spiaggia a guardare il mare, ha notato che mandato via
il Leone e dentro di lei Sapphire ha deciso che fosse meglio andare da
lui a parlargli, perché a volte sapere le cose in anticipo
può farti soffrire anche più che non saperle.
«Steven?»
Nessuna
risposta e la gemma decide che va bene così - non poteva che
essere così - quindi si sieda al suo fianco, aspettando le
parole che sa le faranno male al cuore, perché sono
destinate ad arrivare ed è giusto che Steven ne parli.
«Non
avrei mai dovuto parlare di Rose, Pearl ha ragione, non l’ho
nemmeno mai conosciuta».
«Steven,
Rose non vorrebbe che la pensassi così».
«Però
è vero, Pearl mi ha raccontato un sacco di cose stasera e
non so niente di Rose e adesso per colpa mia non è
più qui e Pearl soffre, tutti stanno male senza di
lei».
«Anche
tu, Steven, ma questo non significa che preferiremmo riavere Rose se
significasse perdere te. Ti ricordi quando mi hai fatto vedere quella
videocassetta che Rose ha lasciato per te?»
Steven
tira sul col naso e annuisce piano, senza capire dove Garnet voglia
andare a parare.
«Rose
non ha mai avuto paura di rinunciare alla sua forma fisica per te, non
vedeva l’ora che nascessi e non smetteva mai di parlarne, era
dispiaciuta per noi? Preoccupata? Sì, ma ha sempre saputo
che ce la saremmo cavata».
«Ma
lei era importante, e io sono solo… Beh, uno Steven. Non
sono nemmeno in grado di usare la sua spada!»
Garnet
lo prende in braccio, accarezzandogli il capo.
«Ma
lo sarai. Tua madre aveva fiducia in te. Sapeva che saresti diventato
una persona meravigliosa, per questo ti ha lasciato la sua gemma e la
sua spada e il suo Leone. Sei la prova vivente che Rose sia esistita, e
proprio come lei sei ciò che illumina le nostre giornate. Ti
sei mai chiesto perché dalla gemma di Rose uscisse uno
scudo?»
«Perché
Rose Quartz era una valorosa combattente che ha salvato la
terra?»
Garnet
ridacchia.
«No.
Indubbiamente era una gemma guerriero, ma, Steven, lo scudo di Rose non
serviva a proteggerla dagli attacchi delle altre gemme, serviva a
proteggere i suoi amici, a proteggere questo pianeta che amava tanto,
serve a proteggere te. Anche prima che riuscissi a controllarlo lo
scudo si è sempre attivato, perché Rose non
avrebbe mai permesso che ti accadesse niente».
Si
interrompe un attimo, osservando gli occhi di Steven illuminarsi, ed
è sempre così che vorrebbe vederli, pieni di
amore, di speranza, di gioia, anche nei giorni in cui la disperazione
si fa strada e il fardello che quel bambino così giovane
porta sulle spalle diventa più pesante.
«La
spada di Rose un giorno sarà la tua spada, la spada e lo
scudo di tua madre, Steven, capisci cosa ti ha lasciato? Non
è solo il compito di difendere la Terra, ma è un
invito a rimanere quello che sei, ad essere forte, ad essere giusto.
Con la sua spada la Rose che è dentro di te continua a
difenderci e a difendere te da qualsiasi cosa arrivi a minacciare il
nostro pianeta, e con il suo scudo ti protegge come ha sempre fatto,
perché ti ama e anche noi ti amiamo».
Steven
tira su col naso e abbraccia Garnet.
Non
si sente più solo, non si sente più estraneo,
perché Garnet ha ragione, Rose è sempre dentro di
lui, lo è sempre stata e è sciocco pensare di non
conoscerla solo perché non ha mai avuto la
possibilità di parlarle di persona, è sciocco
darsi colpe che non ha, ma Steven è solo un bambino e anche
se non vorrebbe pensare a queste ogni cose ogni tanto non
può farne a meno. Ma va bene così,
perché ci sarà sempre qualcuno a tirarlo su di
morale, ci sarà sempre Garnet a prenderlo al volo e a dirgli
che gli vuole bene, ci sarà sempre Amethyst pronta a
trascinarlo con sé da qualche parte, ci sarà
sempre Pearl a preoccuparsi e a suggerigli la cosa migliore da fare, ci
sarà sempre Greg a ricordargli che per lui è
sempre la prima persona del pianeta. E, anche quando non ci
sarà nessuno di loro, ci sarà sempre Rose.
Rose
è sempre lì, con lui.
«Garnet,
prometti che penserai tu a Steven?»
«Certo,
Rose, certo».
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