The fallen
[
Gli aggettivi dispregiativi usati per aprostrofare Dio non vengono da
un mio parere personale ma sono stati usati solo per esplicitare al
meglio la posizione del protaginista. Se siete credenti vi prego di non
offendervi]
The Fallen
Il cielo era in fiamme, ogni cosa nel regno di Dio era tinta di rosso scarlatto, il colore del sangue. Il luogo dell'eterna pace, della musica celestiale era pervaso da urla di dolore e morte.
Gli angeli si
massacravano tra loro sotto gli occhi di Lucifero che a sua volta
affondava la spada nel corpo dell'ennesimo serafino. Combattevano da
ore ma sembrava che nessuno dei due schieramenti riuscisse a far
soccombere l'altro e gli angeli di Dio continuavano a cadere morti.
Lucifero si guardò le mani e l'armatura imbrattate di sangue, quanti ne aveva uccisi ormai? Decine? Centinaia?
Non lo sapeva e non voleva saperlo, se erano morti era solo stato a
causa loro e della loro codardia. Davvero non erano riusciti a
comprendere la grandezza del dono che gli stava facendo? Lo stesso dono
che il loro creatore gli aveva negato concedendolo però a quelle
imperfette creature che erano gli uomini.
Era stato additato come traditore
ma l'unica cosa che voleva era la scelta, il poter essere padrone della
propria vita; a che scopo vivere in eterno se l'unica cosa che poteva
fare era sbattere le ali per quel dittatore che chiamavano padre?
Perchè loro, le creature perfette, non avevano il diritto di
amare? Aveva visto gli uomini innamorarsi ed essere felici, allora
perchè loro erano obbligati a provare quell'unica sensazione di
gioia indefinita e poco appagante?
Da questi
pensieri erano nati i suoi dubbi e dopo i dubbi era nata la
consapevolezza di volere la libertà e l'avrebbe conquistata in
modo pacifico o con il sangue.
-Lucifer!- il
suo nome urlato da una voce che conosceva fin troppo bene lo
ridestò dai suoi pensieri. Si girò e lo vide in tutta la
sua magnificenza.
Michele era
circondato da un aurea dorata, luminoso come una stella anche con la
corazza coperta di sangue, Lucifero conosceva bene quella luce era la
stessa che per anni lo aveva avvolto; la grazia di Dio. Michele gli
puntava contro la spada e uno sguardo pieno di disprezzo, uno sguardo
che da lui non si sarebbe mai aspettato di ricevere.
Lucifero si ritrovò a ridere amaramente - E così ha scelto te come nuovo favorito.-
-Sono venuto per mettere fine a questa tua follia.- gli disse con voce dura.
-Uccidendomi? E
io che credevo che Dio fosse amore puro....Mikael, unisciti a me.
Ribellati anche tu contro quel demone che chiami Signore...resta al mio fianco per l'eternità.- l'ultima frase gli uscì dalla labbra più come una supplica che come un imperativo.
-Mi dispiace
Lucifer, ma questo è il punto di non ritorno.- mentre
parlava Lucifero giurò di vedere del vero dispiacere nei suoi
occhi chiari, ma quel sentimento scomparve velocemente come era
comparso e il suo sguardo tornò fermo ed implacabile come deve
essere quello di un giustiziere divino.
L'arcangelo gli
si scagliò contro e il cherubino fece appena in tempo a parare
il colpo di spada, la vibrazione scaturita dall'incrociarsi delle lame
gli risalì il braccio come una scossa, Michele era cento volte
più forte di qualsiasi altro angelo, l'unico in grado di
affrontarlo ad armi pari...dopotutto loro non erano forse stati la
coppia angelica per eccellenza?
L'arcangelo lo
costrinse ad un combattimento serrato, fatto di continui attacchi e
parate ma nessuno dei due riusciva a portare un vero colpo a segno,
solo qualche graffio su gambe e braccia. Lucifero aveva perso il potere
proveniente da Dio ma di certo questo non era bastato ad indebolirlo.
Pian piano la
loro lotta li portò lontani dalla calca della mischia,
più isolati dagli altri. Con un attacco a sorpresa Michele
riuscì a fargli volare via la spada, Lucifero cadde di schiena
sul terreno del paradiso, più duro di quanto ricordasse.
-Arrenditi e
pentiti Lucifer, sono sicuro che se ti inginocchierai davanti a Dio
implorando pietà Egli ti concederà misericordia per i
tuoi peccati.- gli disse Michele puntandogli la lama alla gola,
aveva il fiatone e parlava prendendo grosse boccate d'aria, affannato.
Lucifero
sentì un ghigno di sfida dipingersi sul proprio volto -Se mai mi
inginocchierò davanti a qualcuno non sarà di certo
nè davanti a Lui nè per implorare pietà
...Mikael.- gli disse sornione.
Finito di
parlare gli diede un calcio alle gambe facendogli perdere l'equilibro e
mollare la spada, quando Michele fu a terra iniziarono a lottare corpo
a copro, in un groviglio di piume e muscoli.
Scansandosi a vicenda con uno spintone si divisero dandosi una tregua per poter respirare.
Si rialzarono
entrambi, Michele si teneva l'ala imbrattata di sangue, Lucifero
sputò per terra un dente, grugnì nello scaraventarsi
contro di lui.
Caddero di
nuovo a terra rotolando tra gomitate, ginocchiate e morsi. Quando si
fermarono Michele aveva sul collo il segno della dentatura di Lucifero,
il buco dei canini più profondo degli altri; Lucifero aveva il
sopracciglio rotto e qualche piuma in meno sulle ali diventate nere
come la pece.
Si
riscagliarono di nuovo uno contro l'altro, non era più una
maestosa lotta tra angeli, non erano più l'incarnazione della
sublime lotta tra bene e male erano un groviglio di corpi in una lotta
disperata senza esclusione di colpi. Due cani randagi che si
azzuffavano per la strada stanchi ma non intenzionati a demordere.
-Mikael non
voglio combatterti, unisciti a me e guidiamo insieme gli angeli contro
il Tiranno.- urlò disperato Lucifero, lo uccideva lottare contro
di lui che aveva considerato parte della propria essenza fino al giorno
prima. Mikael era l'unico prezzo che non era disposto a pagare per la
libertà. Quando si era ribellato aveva creduto che si sarebbe
schierato dalla sua parte, che non lo avrebbe lasciato e ci sperava
ancora.
-Tu sei un
folle Lucifer!! Questa è una battaglia senza senso, un massacro
ingiustificato!!- gli urlò di rimando Michele a pochi centimetri
dal volto mentre stava sotto di lui - Perchè ribellarsi? Avevamo
tutto! Passeggiavamo tra i giardini dell'Eden illuminati dalla luce di
Dio.-
-Non eravamo altro che schiavi convinti di essere felici nelle nostre catene. Monchi delle più profonde emozioni.-
Michele gli tirò un altro pugno liberandosi dalla presa, ora erano tutti e due a carponi ansimanti.
Michele scosse
la testa contraddetto - Sei geloso del libero arbitrio degli uomini? E'
questo che brami per gli angeli?- gli chiese, poi, dopo una breve pausa
per riprendere fiato, aggiunse indicando la Terra; lottando erano
giunti al confine del paradiso. -Guarda come li ha ridotti il libero
arbitrio!! Li ha fatti precipitare in un mondo di sofferenza e
sacrifici...Dio ci ha fatto un dono preservandoci da questo!!-
Nel sentirlo
Lucifero non sapeva se ridere o piangere - Guardati! Così
convinto di queste menzogne...- si tirò su sulle ginocchia
guardandolo con compassione, perchè non apriva gli occhi sulla
verità, perchè lo tradiva così? Rise di quel nuovo
sentimento.
-Dimmi Mikael,
non sei mai stato geloso di loro nel vederli scoprire l'amore?- gli
domandò, l'altro ci mise un attimo a rispondere.
-Noi conosciamo l'amore di Dio che è il più completo di tutti.-
Il cherubino rise ancora - Rispondi Mikael.- insistette.
Michele fece un altra pausa, la lotta si era calmata, erano entrambi allo stremo delle forze.
-...No...sono un angelo e non ne ho bisogno.- Lucifero giurò di sentire del dubbio nella sua voce.
-Io mi sono
chiesto più volte come debbano sentirsi nello stare accanto alla
persona amata...- sussurrò -...al sentimento che devono provare
mentre si baciano, mentre fanno l'amore...-
Michele scosse la testa con espressione confusa -Di cosa stai parlano Lucifer?-
Il cherubino
non gli rispose subito e con le ultime forze che gli rimanevano fece
uno scatto per prenderlo dalla tunica che sporgeva dall'armatura, lo
tirò su per guardarlo negli occhi. Pochi centimetri a sperarli.
-Sai cosa mi
sono risposto? Che doveva essere un sentimento simile a quello che
provavo nello stare vicino a te.- ringhiò con rabbia.
Michele si
limitava stare in silenzio, negli occhi un sentimento indecifrabile
-Volevo essere libero di amare qualcun'altro che non fosse Dio, volevo
essere in grado di provare i sentimenti che turbano il sonno degli
uomini e di provarli per te.-
Prese un respiro profondo e lo baciò a stampo, con rabbia premette le proprie labbra incrostate di sangue contro le sue.
Michele dopo un
attimo di docilità se lo scrollò di dosso con un guizzo
dei muscoli, Lucifero lo lasciò andare senza opporre resistenza.
L'arcangelo
aveva un’espressione sconvolta, dipinta con i più
disparati sentimenti: sorpresa, orrore ed una punta di imbarazzo.
-Perchè lo hai fatto?!- gli chiese guardandolo dritto negli occhi.
-Ti ho amato.- si ritrovò a dire tutto d'un fiato Lucifero.
-Tu mi hai mai
amato?- gli chiese e sperò che per una volta fosse sincero con
se stesso, che abbandonasse per un attimo tutti i precetti e i doveri.
Lo vide
tentennare, spaesato dalla domanda e divorato per un attimo dal dubbio.
Lucifero per qualche secondo vide il vero Michele, quello che sapeva da
sempre esserci, quello che lo amava come lui lo amava. Un Michele
nascosto persino all'arcangelo prediletto da Dio ma non a lui
perchè lacerato dallo stesso conflitto che aveva tolto il senno
anche a lui.
- Siamo angeli Lucifer, dovremmo amare solo Dio.-
Gli sentì mormorare.
Si scambiarono
un lungo sguardo, o almeno per Lucifero quel momento parve durare un
eternità, con quel contatto si sentì dire tutto quello
che Michele non avrebbe mai confessato a parole, gli arrivò
tutto il dispiacere e tutto il tormento procurato dal peso di quell'
ingrato compito; perchè Lucifero sapeva che Dio con cattiveria
aveva incaricato apposta Michele per ucciderlo. Quale punizione
più grande dell'essere uccisi dalla persona che si ama? E
qualche deterrente più grande dell'ordine del proprio padre
contro un tradimento?
Vide anche le scuse per non essere in grado di compire quel passo nel vuoto, di seguirlo in una lotta contro l'ordine stesso.
-Mi dispiace.- gli sentì sussurrare prima del calcio che lo fece precipitare sulla terra.
E Lucifero si lasciò cadere mentre calde lacrime gli solcavano il viso, le prime e le ultime che avrebbe mai versato.
Angolo autrice
Salve
a tutti voi che siete arrivati fino alla fine di questa oneshot, la mia
prima Michifer (sono davvero emozionata!). Spero con tutto il cuore che
vi sia piaciuta.
Ho voluto dare una mia versione della caduta di Lucifero rifacendomi
alle fonti ebraiche che vedono Michele come colui che lo
affrontò e lo spinse giù dal paradiso anche il
riferimento al loro essere la "coppia angelica per eccellenza" è
ebraico, Lucifero e Michele erano considerati gli angeli più
belli e potenti prima della rivolta, io ho solo dato una diversa
interpretazione di come Lucifero vedesse il loro essere una "coppia".
Non ho molto altro da dire, se non che verrà seguita da un'
altra onshot rossa ambientata però ai giorni nostri. Se vi va
lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima,
Blyth
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