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CERCA NEL CUORE
NOTE IMPORTANTI DELL’AUTRICE:
NOTE IMPORTANTI DELL’AUTRICE:
Salve a tutti sono Akane, l’autrice di questa e molte altre
fic. Vi chiederete come mai rimetto di nuovo questa fic. Vi rispondo
subito. Andando nel mio account troverete una nota che spiega cosa è
capitato(ipoteticamente)al mio personale spazio riservato alle fic e alle
original. Qualcuno è entrato coi miei dati nel mio account e mi ha cancellato
alcune fic, tutte(o quasi) quelle a capitoli e molte delle one shot. Questa era fra quelle. Ora non mi
rimane che raggiungerle. Sono profondamente arrabbiata e delusa. Io spero
vivamente che non sia l’ipotesi da me e dalla webmistress ipotizzata ma
d’altronde se tutti gli altri spazi accont sono a posto l’unica è questa
spiegazione. Solo non mi capacito della motivazione. Ad ogni modo pazientate
che lentamente le rimetto tutte, spero di riuscire in giornata. Grazie della
cortese attenzione. A presto. Akane
CERCA NEL CUORE
[PREMESSA: Ciao, sono Akane e certamente era da troppo tempo
che non scrivevo sui miei amori belli.Ho qui per voi una bella songfic delle mie da sfornare. Sui miei due
soliti amori pucci…Akane e Hitonari. Ovvero su di me e sul mio fidanzato. Qua
sono io a parlare in prima persona, non siamo ancora proprio insieme ma
quasi….solo che si colloca nei numeri 11 e 12, proprio durante la partita
famosa. Io e Hitonari abbiamo litigato ed io….bi…ecco qua quel che mi è
capitato durante quei minuti di gioco, oltre a quello che avete letto sul
manga, ovvio….la canzone è Cerca nel cuore di Ligabue…che volete farci, si
addice molto ad I’ll così colei di cui mi sono impossessato, questa tizia di
nome Astrid che si fa chiamare come me, ha deciso di scrivere già la terza
songfic su Liga per noi! buona lettura, mi suggerisce di dirvi questo lei….Baci
Akane]
***
Respiro.
È un respiro pesante quello che esce dal mio petto, dai miei
polmoni. Io non potevo crederci.
Lui se ne era andato via da me.
Via.
Per cui ora non mi rimane che respirare anche senza di
lui…ma non sono cosciente del gesto di respiro.
Potrebbe accadere qualunque cosa…
Abbiamo sbagliato.
Tutti e due. Io, lui, noi due…abbiamo sbagliato tutto.
Siamo solo stupidi.
Perché lui non è cambiato affatto da quando ci siamo
conosciuti.
È come se fosse tornato indietro quando non parlava con
nessuno chiuso in se stesso, affrontava la sua vita nel modo più sbagliato
possibile perdendo di vista molte
cose…e prima di tutto l’amore per il basket.
Lui non ha mai capito nulla se ora mi fa questo.
Come ogni volta pensando a lui parto in quarta, non mi
fermo, ho fiumi di pensieri confusi che arrivano in piena nel letto di un fiume
troppo piccolo per contenere tutta quell’acqua, così esce gran parte
dell’elemento, straborda dalla diga naturale…e bisogna capire il perché, come
mai quell’acqua è uscita?
Cosa è successo?
Perché lui se ne è andato?
Ora sta coi pezzi grossi…ora lui….maledetto…mi ha mandato
via, non ha voluto parlarmi, io ero andato apposta per lui, per parlargli, per
capire…per riprendermelo…e lui non ha voluto parlarmi, mi ha trattato da
bambino, mi ha ignorato….era freddo…era lontano…era un altro…come la prima
volta che lo vidi.
Quello non era Hiragi…l’Hiragi che ora io conosco.
Quello di cui io non riesco a fare a meno….io…senza di
lui…io mollo…cosa continuo a giocare? Che motivo ho? Avevo ripreso per lui,
perché mi stimolava il confronto e il gioco acanto a lui….volevo migliorare con
lui…volevo fargliela vedere io a quel pallone gonfiato…ma così…ora…lui se ne
vuole andare, volare senza di me, ora senza di lui non trovo più un significato
profondo che mi faccia giocare, ora senza di lui io non voglio più giocare. Il
basket perde tutto senza Hiragi. Il pensiero di continuare in una squadra senza
di lui mi fa impazzire, è impensabile, non sarà mai così, piuttosto smetto, ma
senza di lui io non gioco.
Perché?
Perché è così e basta, non ci arrivo, non ce la faccio…io
non lo capisco, non capisco me stesso. Non so più…mi ha trattato come se fossi
uno stupido viziato qualunque…come se…non gli servissi più…
- vaccate!-
Sbotto questo a voce alta…voce rotta…voce non mia…spezzata
da…be’…qualcosa che non sono più mie da tempo.
Lacrime.
L’ho promesso.
Una partita contro di loro…una sfida contro di lui…per
riprendermi Hiragi, per continuare il mio cammino nel basket…e il mio cammino
di vita…altrimenti no, mollo tutto e me ne vado.
Non potrei sopportare di stare in quelle mura senza di lui.
Perché?
Perché non ha nulla senso senza di lui?
Cosa mi ha fatto?
Cosa?
Mi riduce a questo?
Ad un idiota che piange perché uno della squadra se ne è
andato?
No. Non era uno della squadra.
Era Hiragi.
Lui era il mio compagno.
Lui era il mio amico…lui per me era ed è speciale. Lo
so…tanto da avere il potere di farmi mollare o continuare il basket, tanto
importante per me.
Sono un bambino immaturo e viziato che se non ha quello che
ottiene molla tutto. Sono sempre stato così e non riesco a crescere. Ha ragione
lui.
Ma Akane è questo adesso…se un domani cambierà e crescerà
amen, ma ora è così.
Lui pensa di essere cresciuto e di non avere più tempo per
stupide sfide da quattro soldi…ma il vero stupido viziato è solo lui.
Stringo i pugni tanto da farmi male e mi fermo in mezzo alla
strada, evitando il lampione per non vedere la luce artificiale di qualcosa che
mi da fastidio.
Lui non ha mai capito nulla ed io forse lo capisco solo
ora…ma io ho bisogno di lui e se solo parlasse…se solo….non so…io ho bisogno di
lui e lui di me…lui non può continuare così, lui si sta perdendo ed io senza di
lui farò lo stesso.
Siamo due cretini che stanno sbagliando tutto e non voglio.
Non voglio.
E così eccoti qua.
Eccoti.
Hitonari Hiragi.
Qua, davanti a me.
In un gioco duro, freddo, infuocato, arrabbiato, pieno d’ira
e sentimenti incomprensibili. Lui è veramente grande, forse non è alla mia
portata ma in un certo senso non lo sono nemmeno io alla sua. Nessuno di noi lo
è più ormai.
Lui è così grande ed è proprio questa sua grandezza ad
averlo segnato, lo farà soccombere. Deve accorgersi.
Lui è in alto così tanto da non riuscire a vedere nessuno
con se.
È di nuovo solo…e in quel posto bianco e solitario dove
spira un sacco di vento lui chiama.
Chiama qualcuno che lo aiuti, che venga da lui a tirarlo
fuori.
A tirarlo giù e poi a risalire con lui.
Non vuole stare lassù da solo.
Ha nel cuore un mattone che lo porta giù anche se sta
volando.
La sua magnificenza lo fa soffrire tanto da non fargli
vedere ciò che ha di più prezioso e importante.
Quell’amore che si porta dentro e che tutti hanno provveduto
a tappargli…tutti tranne questa squadra da quattro soldi…
Hiragi…ascoltami….smettila di fare così. Non capisci, non
capisci proprio. Noi siamo il treno diretto per il paradiso di cui tu hai
bisogno, che tu ti meriti. Non perderlo. Cretino.
Smettila di startene zitto lassù a guardare tutti come se
fossero delle formiche senza cervello. Tu speri solo che ti raggiungiamo e ti
aiutiamo, ma se non sei tu a permettercelo sarà impossibile…tu devi
parlare…devi aprire gli occhi e parlare, veramente.
Parlami.
Parlami senza dire niente. Come solo tu arrivi a fare. Come
solo io arrivo a sentire.
Perché con le parole non si dice nulla. Ma con l’anima si
dice tutto.
Parlami, dai, cerca nel cuore.
Quel cuore che è pieno di quel tesoro…tu ne sei capace.
Dimmelo…dimmelo quello che ci serve. Tu lo sai come lo so
io, ma lo devi capire. Lo devi sentire. Lo devi dire tu a me, chiedermelo,
parlami ora o mai più, fatti mangiare qui, fatti inglobare, fatti raggiungere,
fatti sentire, fammi sentire, sentirti.
Capisci, ascolta…stringi quello che hai li dentro…ne sei
pieno, non far finta di non vederlo. Non essere stupido.
Stringi di più, io sono qui, stringi ancora di più cosa ti
costa, te ne sei accorto che io sono qui? Hai tutta un esplosione dentro di te
che non riesci a controllare, ma stringila, io sono qui, stringi di più, ne
sono quasi certo, io sono qui, non scapperà, non succederà mai nulla di male.
Se non arrivi da solo ci sono io, ma non sarai mai solo, devi prenderlo, devi
guardarlo, stringilo nelle tue mani e non farlo più sfuggire. Ci sono io qua,
ti aiuterò a non perderlo più.
Parlami, devi farlo, non spendi nulla, sai.
Segnami qui, sai dove, sai come sai già tutto, senza
rancore, non dimenticare quello che siamo, quello che sei, quello che hai.
Imprimimi nelle tue fibre, cercami, scappami e fatti un po’ sudare ma toccami
qui, proprio qui, sul cuore…tu, solo tu ne sei stato capace e ora puoi esserlo
ancora. Solo tu ci puoi riuscire...fatti sentire da me come se dovessi morire…e
non scappare più, non volare più così alto da me…stringilo quel tuo amore, poi
toccami nel petto, nel cuore, io non porto nessun rancore per te, voglio solo
conservarlo con te.
Finchè non muori non arrenderti, non lasciarlo mai, non
dimenticarlo mai, quello che hai provato e che provi.
Stringi di più, io sono qui, cosa ti costa, io sono qui, te
ne sei accorto, dai, stringi ne sono sicuro, io sono qui e non ti lascio, non
aver paura di quello che potrebbe accadere, non è tardi, abbi la forza, te ne
darò della mia. Smetti di volare ad occhi chiusi e mani aperte.
Io sono qui qualunque cosa accada, sempre, non posso
lasciarti andare, non farlo tu con me.
Ci sono treni che non ripassano, ci sono bocche, persone,
cose da ricordare, ci sono facce che si confondono perché sono comuni e uguali,
volano basso, non hanno aspirazioni, sono solo come tanti, come quei treni e
quelle bocche che dicono tante scemenze…c’è tutto questo…e poi…poi ci sei
tu…ora ci sei tu, per me.
Stringi quel che hai in mano, nel tuo cuore, stringilo, dai,
io sono qui e non ti abbandonerò più non avere paura…ma ti prego fallo…ora
parlami…non con le parole, con i gesti, col cuore. Parlami dai…senza dire
nulla…cerca nel cuore…
…e tu parli…tu …la partita finisce…e cosa succede…tu mi
parli, mi hai ascoltato hai capito….mi prendi la mano…la stringi forte…ci
alziamo…e in piedi l’uno davanti all’altro torniamo a parlarci nel nostro modo
esclusivo, io parlo tu mi ascolti, tu parli io ti ascolto e tutti fuori, tutti
dentro, qualunque cosa accada non ha importanza, siamo io e te, siamo
tornati….e ora so che se ti dico che ho bisogno di te, che non voglio che te ne
vada più da me, che ti voglio bene come non ne ho mai voluto a nessuno…so che
tu mi senti…lo stai tenendo così stretto, quell’amore che hai tu e che ti ho
portato io, che è impossibile perderlo di nuovo.
Siamo qui.
Ci parliamo.
Ci stringiamo.
Ci ascoltiamo.
Siamo noi.
Così…ed ho solo voglia di stringerlo io, ora…voglio
parlargli, voglio dirglielo, voglio sentire la mia voce pronunciare quelle
parole. Dopo ,quando usciamo, glielo dirò…ora ho solo una felicità incontenibile
che mostrerò come al solito a modo mio.