In any world you're my hero.

di Nana_EvilRegal
(/viewuser.php?uid=819147)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Some day my prince will come
Some day we'll meet again
And away to his castle we'll go
To be happy forever I know

 
Ginnifer entrò nella sala anonima che quella mattina avevano adibito alla prima lettura della puntata pilota della nuova serie che avrebbero iniziato a girare da lì a poco. Non si era informata su chi fossero gli attori con cui avrebbe lavorato negli anni successivi. Almeno sperava che sarebbero stati anni. L’aveva davvero entusiasmata il copione che le era stato inviato. Aveva accettato il ruolo consapevole dell’impegno che stava prendendo. Sarebbe riuscita a conciliare le riprese della serie con quelle del film che aveva in progetto. E poi, come avrebbe potuto rifiutare il ruolo di Biancaneve? Era evidentemente in anticipo in confronto agli altri. Si trovò davanti una ragazza bionda. La conosceva. Jennifer si avvicinò a lei e si abbracciarono. Non erano sole nella stanza, ma, in un primo momento, l’attrice appena arrivata non se ne rese neanche conto. Solo dopo aver salutato l’amica si rivolse ad Adam e Eddie che se ne stavano seduti sulle loro sedie. Non scambiarono molte parole prima che altri tre attori entrassero insieme. Ginnifer si chiese se fosse un caso o se si fossero messi d’accordo. Ne conosceva solo uno e non di persona. Si presentò mascherando quel piccolo velo di timidezza che la ricopriva sempre in quelle occasioni. La prima di loro con cui parlò era una bella donna coi capelli corti neri, non molto alta. Lana, aveva detto di chiamarsi. Mentre parlavano del nulla Ginny si ripeteva il suo nome in testa sperando di non dimenticarlo in un secondo momento. Sembrava simpatica, ma, doveva ammetterlo, la sua attenzione non era pienamente rivolta a lei. Continuava a spostare lo sguardo sull’uomo che si era presentato come Josh. C’era qualcosa in lui che le piaceva, ma non doveva pensarci. Anche lui l’aveva guardata un paio di volte. Ginnifer si allontanò da Lana e Jen lasciandole sole. Era già un po’ che non seguiva la conversazione, se ne sarebbero a malapena accorte.
- Piacere, Ginnifer- disse la ragazza tendendo la mano all’uomo biondo che le stava di fronte.
- Josh- disse lui sorridendo e stringendole la mano. Anche lei sorrise. Non aveva la più pallida idea di cosa dire.
- Allora, se non ho capito male dovresti essere il Principe Azzurro- disse lei ricordandosi pezzi di conversazione con Lana.
- Sì, e tu Biancaneve- la ragazza si morse l’interno del labbro inferiore. La loro conversazione venne interrotta su quella frase. Erano arrivati tutti e lei non se n’era neanche accorta.
Quanto sono sbadata.
Pensò sedendosi accanto a Lana. Sorrise alla giovane attrice che aveva davanti senza sapere realmente chi fosse. Dopo una breve presentazione generale di tutti gli attori e della serie iniziarono la lettura del copione  e, come tutte le volte, Ginnifer quasi dimenticò la situazione in cui si trovava immergendosi nel suo personaggio.
 
xxx
 
Si salutarono tutti come se dopo quell’esperienza condivisa si conoscessero meglio. Si scambiarono i numeri di telefono e, all’ora di pranzo, quando uscirono da lì, anche Ginnifer aveva la sensazione di conoscere quelle persone con cui non aveva condiviso altro se non una mattina seduti intorno ad un tavolo. Certo, a questi doveva escludere Jennifer, lei la conosceva già da anni. Si salutarono tutti con un “a domani”. Dovevano ancora finire di sistemare il copione. Si promise che la mattina seguente avrebbe parlato con quelli con cui non aveva ancora scambiato nulla di più di un ciao o di un’opinione su una determinata battuta.
Non fece in tempo a tornare nella stanza del suo albergo che il suo cellulare le indicò la presenza di un messaggio.
Jennifer Morrison:
Sono molto contenta di poter finalmente lavorare con te.
Rispose con un veloce:
Anche io.
Non avrebbe saputo cos’altro dire. Quasi sperò che non le arrivasse più nulla, ma subito dopo lo schermo del suo iPhone la smentì.
Jennifer Morrison:
Ti va di uscire?
Aprì la porta della sua stanza pensando che, in realtà, aveva voglia solo di mangiare qualcosa e stendersi sul letto. Invece rispose:
Sì, dimmi dove e quando.
Mentre stava scrivendo quelle parole aveva pensato circa quindici volte di cancellare tutto e dirle di no. Appoggiò a borsa su una sedia sbuffando. Si limitò a mangiare quelle poche cose che aveva già nella stanza per poi sfilarsi le ballerine e sedersi sul letto. Aprì il libro che teneva sul comodino. Non aveva mai molto tempo per leggere qualcosa che non fossero copioni. Sperò che nessuno la disturbasse almeno per un po’.
Riuscì a rimanere in pace per un’ora, forse meno, poi la suoneria del suo cellulare la interruppe.
- Jen- rispose dopo aver letto il nome sullo schermo.
- Ei, allora facciamo stasera?- Ginny si era completamente dimenticata di averle detto che sarebbero uscite.
- Sì, certo- le rispose, alla fine, senza entusiasmo.
- Sicura?-
- Sì, dimmi solo dove e a che ora- la mora alzò gli occhi al cielo e si alzò dal letto. Sentì dei brividi salirle lungo le gambe per via del pavimento freddo sotto le piante nude dei piedi. Iniziò a camminare su e giù per la stanza aspettando una risposta dall’altra ragazza.
- Che ne dici se ci vediamo dal tuo hotel?-
Almeno non dovrò fare troppa strada.
Si disse prima di rispondere all’amica.
- Va bene, a che ora vieni?- si accordarono per la serata e, appena chiusa la telefonata, decise di farsi una doccia per poi riguardare il copione con le modifiche fatte quella mattina.
 
xxx
 
Alle otto e mezza la sveglia del suo cellulare suonò. Lei, ancora in accappatoio, si risvegliò sussultando. Si era addormentata col viso appoggiato sul tavolo dopo aver finito di rileggere il copione. Jennifer l’avrebbe raggiunta in mezz’ora, forse anche meno. Iniziò a vestirsi più in fretta possibile più o meno con le prime cose che si trovava davanti. Il telefono iniziò a suonare mentre stava chiudendo la lampo del vestito. Rispose mettendo immediatamente in vivavoce.
- Jen arrivo- disse infilandosi di fretta una ballerina.
- Tranquilla, ti aspetto qui sotto-
- Dammi cinque minuti, anche meno- chiuse la chiamata e sospirò. Era praticamente pronta e aveva anche il tempo per respirare.
Scese nella hall dove si trovò davanti a qualcosa che, di certo, non si aspettava.
- Avevo capito che saremo state solo io e te- disse dopo essersi avvicinata all’amica.
- È un problema?- le chiese a bionda sorridendo.
- No- Rispose guardando Lana che le stava accanto. Senza dire altro Jennifer si incamminò verso il bar dell’hotel come se fosse a casa sua. Le altre due si guardarono poi la seguirono. Quando andarono a sedersi la bionda aveva già preso da bere per tutte.
- Jen, non ho intenzione di bere- il tono di Ginnifer era piuttosto categorico. La bionda le sorrise.
- Non ho detto che devi ubriacarti, è uno solo-
- Domani…-
- Non pensarci ok? Bevi questo e basta- Lana le stava guardando cercando di trattenere una risata. Prese il suo bicchiere e bevve qualche sorso. Ginny la guardò e, alla fine, prese tra le mani il bicchiere e fece lo stesso.
- Uno solo però- rivolse uno sguardo di leggera accusa alla bionda che rise.
Venti minuti dopo la situazione si decisamente alleggerita. Avevano iniziato a parlare di loro e di quello che pensavano del lavoro che le avrebbe aspettate. Avevano riso pensando che la Salvatrice, Biancaneve e la Regina Cattiva stavano bevendo insieme.
- Allora tu dovresti sposarti, no?- disse Lana rivolgendosi a Ginny. Lei appoggiò il bicchiere ormai vuoto sul tavolino.
- É… complicato, ma, sì- rispose lei mordendosi un labbro e cercando si non mostrarsi improvvisamente triste. Cercò gli occhi di Jennifer che sapeva cosa stava succedendo, almeno a grandi linee.
- Ok, magari è meglio non parlarne- concluse l’altra mora. Si sorrisero mentre la bionda guardava lo schermo del cellulare.
- Josh ci raggiunge tra poco- la bionda appoggiò il cellulare sul tavolino. Ginny, invece, lo prese in mano. Si scusò con le due e, con il pretesto di dover fare una telefonata, si allontanò. Uscì dall’hotel per prendere un po’ d’aria e, alla fine, la chiamata decise di farla sul serio, erano ore che ci pensava. Quando rientrò il suo umore era decisamente peggiorato. Aveva litigato con l’uomo che sarebbe dovuto diventare suo marito, di nuovo.
- Tutto ok?- le chiesero entrambe le donne appena la videro rientrare.
- Prendimi qualcosa da bere- si limitò a dire sbuffando. La bionda non se lo fece ripetere due volte. Lana la guardava sorridendo, sembrava improvvisamente a disagio. Ginnifer le sorrise forzandosi un po’. Appena Jen tornò con il bicchiere la mora bevve un bel sorso di qualunque-cosa-fosse. In pochi minuti lo finì. Si alzò per andare in bagno e si rese conto che le girava la testa, non era abituata a bere.
Poco male.
Si disse chiamando l’ascensore.
- Ciao- disse una voce alle sue spalle. Si voltò pensando che l’ascensore avrebbe dovuto essere più veloce.
- Ei- disse leggermente sorpresa di ritrovarsi Josh davanti. Non avrebbe dovuto esserlo poi tanto, sapeva che le avrebbe raggiunte. – Le altre sono di là- disse indicandogli il bar mentre le porte dell’ascensore si aprivano. Salì fino alla sua stanza e gettò il cellulare sul letto. Aveva voglia di buttarsi anche lei lì sopra e restare lì fino alla mattina dopo quando sarebbe uscita fingendosi felice. Si limitò a sedersi, chiudere gli occhi e cercare di farsi passare la rabbia mista tristezza che le si annodava nella gola.
Respirò profondamente finché quel senso di oppressione non si fece leggero, quasi sopportabile.
Solo in un secondo momento andò in bagno controllando di non aver pianto per poi riprendere il cellulare e tornare nel bar dove la stavano aspettando.
Aveva imparato ad ignorare quelle emozioni e quei sentimenti che la facevano solo star male.
Quando tornò a sedersi le due donne la guardarono per un attimo come se si aspettassero che dicesse qualcosa, che spiegasse perché la sua “sosta in bagno” era durata così tanto. Non aveva minimamente intenzione di parlarne. Guardò Josh che stava parlando e sembrava non essersi nemmeno accorta che lei era rientrato. Stava raccontando qualcosa riguardante il suo matrimonio, ma Ginny non avrebbe saputo dire cosa esattamente perché aveva ancora la testa da un’altra parte.
Pensò di lasciarli soli e tornarsene nella sua stanza per cercare dormire, ma non lo fece.
Lasciò che le voci dei suoi tre nuovi colleghi si insinuassero nella sua mente facendole dimenticare tutto ciò che la preoccupava. Non stava realmente ascoltando i loro discorsi, ma era felice di non essere completamente sola.
Si lasciò trasportare tra discorsi di vite passate, episodi divertenti di vite che fino a quel momento non aveva mai sfiorato, piccoli racconti di Jen che già conosceva.
- … tu invece?- la voce di Josh interruppe improvvisamente la sua momentanea pace. Si era rivolto a lei e non aveva idea di cosa le avesse chiesto. Sentiva quello che si dicevano, ma non stava realmente ascoltando e le parole le erano solo scivolate addosso.
- Io c-cosa?- balbettò arrossendo leggermente.
- Non hai detto nulla finora. Qualcosa da dire?-
- Eem… tipo?- disse abbassando lo sguardo sperando che non le venisse chiesto più nulla. Non aveva voglia di parlare e, soprattutto, non aveva voglia di parlare di sé.
- Non lo so, quello che vuoi- rispose il ragazzo continuando a guardarla. Ginny si morse il labbro inferiore pensando a cosa potesse voler sentirsi dire.
- Ecco… Non saprei, al momento mi sto concentrando molto sul lavoro, non ho nulla di particolare da dire- si sentì dire alla fine. Era una mezza verità, lo sapeva. Improvvisamente si era sentita così goffa e timida che non aveva saputo dire altro.
- Sì, oltre alla serie devi registrare anche un film giusto?- il tentativo di Jennifer di toglierla dall’imbarazzo fu abbastanza vano, ma la ragazza lo apprezzò comunque.
- Sì, sto cercando di far conciliare le cose. Voi avete altri progetti?- disse sperando di togliere l’attenzione da se stessa.
Con sua piacevole sorpresa ci riuscì.
I tre tornarono a parlare delle loro vite e lei si estraniò di nuovo dalla conversazione. Non sapeva nemmeno lei perché lo stesse facendo, in genere non era così.
Dopo un tempo indefinibile decise di tornare davvero nella sua stanza. Disse che aveva bisogno di riposare e salutò tutti quanti sperando che la lasciassero andare senza fare troppe domande.
Appena rientrò si sfilò e ballerine e si stese sul letto, così, vestita. Era davvero stanca e non aveva voglia di cambiarsi per andare a letto.
Rimase così a fissare il soffitto finchè non sentì il cellulare vibrare sulla coperta vicino a lei. Sbuffò prima di sedersi e prenderlo in mano.
Jennifer Morrison:
Tutto bene? Comunque dobbiamo uscire di nuovo prima o poi.
Ginny bloccò le schermo dell’iPhone senza neanche aprire il messaggio. Aveva sperato fosse qualcuno con cui non aveva parlato praticamente tutto il giorno. Si alzò, attaccò il cellulare alla presa poi tornò a letto senza cambiarsi e si addormentò senza, a sua sorpresa, troppe difficoltà.
 
xxx
 
Passò veramente poco tempo prima che Ginnifer e gli altri attori si ritrovassero truccati e vestiti da personaggi delle fiabe a registrare. Passavano giornate lunghissime tutti insieme e il loro rapporto si era stretto al punto che potevano quasi considerarsi una piccola famiglia. Nonostante le ore di lavoro fossero davvero tante e spesso si prolungassero per la notte a nessuno di loro sembrava poi così pesante. Si divertivano e questo bastava a rendere più sopportabile il freddo, il sonno, i costumi magari scomodi, lo sconforto di dover girare lo stesso ciack un numero infinito di volte. Quando non giravano spesso passavano comunque le serate insieme.
Aveva legato davvero molto con Josh. Sicuramente si erano avvicinati per studiare le scene che avevano insieme. Lui la aiutava moltissimo ad entrare nel personaggio e, quando lavoravano insieme, anche le scene più complicate le sembravano scivolare via semplicemente. Erano usciti più di una volta da soli. Avevano iniziato perché si sentivano a loro agio uno con l’altro, poi da amici erano diventati qualcosa di più. O, almeno, questo era quello che pensava Ginny. Molte cose erano cambiate nella vita di entrambi: lei non era più fidanzata, lui non era più sposato.  In realtà tra loro non c’era stato assolutamente nulla. Solo che lei, nell’ultimo periodo, si sentiva diversa quando era con lui.
Come se stare vicino a lui significasse sentirsi davvero di nuovo a casa.
Come se quei sentimenti che mettevano sullo schermo stessero diventando reali.
Entrò nella roulotte che ormai le era più familiare di casa sua a Los Angeles. Era tutto esattamente in ordine come l’aveva lasciato. Diede una letta veloce alla scena che avrebbero dovuto girare nel pomeriggio prima di pranzare. Non aveva molto tempo, ma voleva prendersi quel po’ che le restava per se stessa. Si mise seduta tranquilla a mangiare mentre la sua mente si riempiva dei ricordi dell’ultimo periodo.
Le risate con Lana e Bobby.
Le serate passate a parlare con Jen.
Gli scherzi di Josh.
Pensò alle scene girate e quelle ancora da fare.
Si ritrovò a sorridere quasi senza accorgersene.
Sentì bussare alla porta. Si alzò velocemente convinta di essere in ritardo, effettivamente non aveva controllato l’orario e non era sicura di non aver passato troppo tempo lì seduta. Andò ad aprire e si trovò davanti Josh. Per un secondo rimase immobile e come incapace di parlare poi gli sorrise.
- Ehi, sono in ritardo?- lui si lasciò sfuggire una minuscola risata.
- No, volevo solo chiederti una cosa-
- Cosa?- chiese lei. Fece un passo indietro lasciandogli il posto per entrare chiudendogli poi la porta dietro le spalle.
- Domenica è il tuo compleanno no?- lei guardò per un secondo il calendario. Se n’era completamente dimenticata.
- A quanto pare sì- disse sorridendo. Si appoggiò ad un piano poco lontano dall’ingresso aspettando che l’amico continuasse.
- Avevamo pensato di andare a Disneyland, se ti va. So che ti piace e…-
- Sì, certo- lo interruppe sorridendo. Anche lui le sorrideva e lei sentiva come un blocco al livello dello stomaco. Cercò di non farci caso. – Noi chi?- decise di dire alla fine.
- Dovremo essere io, te, Lana e Lee-
- Mi sembra perfetto- disse poco dopo abbracciandolo. Chiuse gli occhi sentendo il suo cuore battere sempre più velocemente. Sentire i loro corpi vicini la rendeva sempre nervosa e perfettamente calma al tempo stesso. Non avrebbe saputo definire quella sensazione in un’unica parola. Sapeva solo che avrebbe voluto restare tra le sue braccia il più a lungo possibile. Si allontanò di un paio di passi e si rese improvvisamente conto di dover andare a prepararsi per la scena che avrebbe dovuto girare più tardi. Si morse un labbro prima di farlo notare a Josh. Uscirono insieme da “casa” sua, si salutarono e lei andò a prepararsi.
 
xxx
 
Ginny non riusciva a togliersi il sorriso dal volto. Quella giornata stava andando meglio di quanto avesse potuto sperare. Si sarebbe ricordata quel compleanno e ripensandoci non avrebbe potuto far altro che sorridere e sentirsi scaldare il cuore, ne era sicura. Si erano fatti fotografare così tante volte che ne aveva perso il conto. Mentre camminavano e parlavano ormai di qualsiasi argomento ogni tanto lei si voltava e guardava Josh. Lui spesso le rispondeva sorridendo e Ginny si sentiva quasi arrossire tutte le volte.
Non sapeva perché.
Razionalmente almeno.
Non aveva senso, si conoscevano ormai da un po’ e non avrebbe dovuto reagire così, eppure…
In realtà, il motivo lo capiva benissimo, ma era come se volesse rifiutarsi di crederci.
Si morse l’interno di una guancia pensando a come si sentisse davvero quando stava con lui, quando pensava a lui, quando giravano insieme.
Le sembrava di essere un’adolescente alle prese con la sua prima cotta.
Non si ricordava di essersi mai sentita così.
Si sentì prendere a mano da Lana e la sua bolla di pensieri esplose mentre si sentiva trascinata verso Big Thunder Mountain. Si sentì ridere quasi senza rendersene conto. Quando furono davanti ai vagoni l’altra donna la guardò sorridendo lasciandole il posto accanto a Josh. Ginny si chiese se avesse capito qualcosa, lei non gliene aveva parlato. Sentì il suo cuore accelerare leggermente.
Hai girato scene in cui lo baci. Siete stati anche più vicini. Perché adesso ti comporti come una bambina?
Sentì una voce dirle quelle parole mentre prendeva posto.
Stavo solo recitando in quei momenti, ora no.
Si rispose da sola guardandolo sorridere. Quando il gioco partì lei appena se ne rese conto, era troppo impegnata a discutere con se stessa mentre guardava Josh di sottecchi. Sentì il trenino della giostra accelerare e, senza un reale motivo, si voltò verso il ragazzo che le era seduto accanto. Stava ridendo e lei si ritrovò a chiedersi se ci fosse nulla di più perfetto di quel momento.
Pochi istanti dopo dovette ricredersi.
Esisteva.
Lo vide alzare le braccia al cielo ed urlare. Il suo cuore perse un battito e si ritrovò a ridere.
Rideva di come aveva capito che quella cotta non era affatto platonica o dovuta ai loro ruoli.
Era reale.
Più di quanto avrebbe potuto immaginare.
Quando scesero si sentiva improvvisamente più leggera. Quasi le sembrava di scivolare sul cemento. Gli altri stavano parlando, ma lei appena percepiva le loro voci. Di nuovo fu il tocco di Lana a portarla alla realtà. Sbatté le palpebre un paio di volte prima di rendersi conto che la stavano guardando e che, probabilmente, stavano aspettando che dicesse qualcosa. Non aveva idea di cosa però. Si voltò verso l’altra donna.
- Devo parlarti un secondo- le disse pentendosi praticamente nell’immediato di quelle parole. Lei le sorrise e si allontanarono dagli altri due che sembravano confusi da quello che stava succedendo.
- Allora cosa c’è tra te e Josh?- le disse lei prima che Ginny potesse aprire bocca. Si sentì spalancare gli occhi poi sospirare.
- È così evidente?- le chiese quasi cercando di aggirare la sua domanda.
- Abbastanza- rispose Lana sorridendo.
- Non dire nulla- le disse alla fine con un tono quasi colmo di suppliche. L’altra sorrise assicurandole che avrebbe tenuto la bocca chiusa. Ginny sospirò visibilmente più tranquilla. Raggiunsero gli altri che smisero di parlare nel momento esatto in cui si accorsero che stavano arrivando le due colleghe. Loro si guardarono e si sorrisero più complici di quanto fossero state fino a qualche secondo prima.
Sì, quella giornata l’avrebbe sicuramente ricordata per il resto della sua vita.
 
xxx
 
I giorni passavano quasi troppo velocemente nonostante gli orari assurdi in cui lavoravano. Ogni singola mattina si prometteva di parlare con Josh e tutte le sere se malediva per non averlo fatto. Anche quel giovedì mattina alzandosi dal letto si ripeté la stessa identica frase di quelle precedenti:
Oggi non sarà come ieri. Oggi ci parlo.
Si cambiò e mangiò qualcosa velocemente prima di uscire e andare a prepararsi per le riprese. Erano anche quelle piccole cose di routine che le facevano amare il suo lavoro.
Entrando nello stage adibito al trucco vide che Lana era già seduta lì. Doveva esserci già da un po’ perché il suo trucco da Regina Cattiva era già a buon punto. Si salutarono poi Ginnifer prese il suo posto.
- Allora gli hai parlato?- chiese Lana non appena la truccatrice finì di stenderle il rossetto.
- Non ancora- rispose lei.
- Pensi di farlo oggi?- una delle truccatrici si avvicinò a Ginny e iniziò a stendere la base del fondotinta sul suo viso.
- Sì-
- Però vedi di farlo, smetti di rimandare- Ginnifer alzò gli occhi al cielo. Non rispose, l’altra già conosceva quello che avrebbe detto per ribattere a quel’affermazione. Lana fu la prima delle due a finire il trucco. Ginny vide il momento in cui le misero la parrucca che era già acconciata. Finirono di sistemarle i capelli mentre a lei stavano finendo un trucco decisamente più semplice e leggero di quello sul viso della sua collega. In quel momento entrarono Jen e Meghan nella sala.
- Ci hai parlato?- chiese la bionda mentre Ginnifer si alzava per andare a cambiarsi coi vestiti di Biancaneve. Sia lei che Lana risero.
- No, lo faccio oggi- si avvicinò all’uscita dello stage per andare a cambiarsi seguita da una Lana che avrebbe passato il quarto d’ora successivo a cercare di entrare in uno dei monumentali vestiti che le facevano indossare. Per quanto fossero belli e la rendessero davvero perfetta non era per nulla invidiosa dei sacrifici che doveva fare per entrarci e per respirare indossandoli.
- Fallo sul serio però- sentirono dire mentre la porta alle loro spalle iniziava a chiudersi. Ginny rise di nuovo. Le due donne more camminarono una accanto all’altra in silenzio concentrandosi sulle scene che avrebbero ripreso quella mattina fino allo stage in cui si sarebbero cambiate. Le lasciarono i vestiti e si separarono per raggiungere due camerini diversi dove le avrebbero aiutate ad entrare in quei vestiti fin troppo attillati.
Uscì velocemente appena fu vestita. Era già in ritardo e doveva ancora mettere la parrucca. Rischiò di andare a sbattere contro qualcuno. Nel momento in cui alzò lo sguardo rimase per un attimo senza fiato poi iniziò a ridere.
- Bobby, mi hai spaventata- era praticamente pronto per girare una scena come Tremotino. Ginnifer non se lo aspettava. Lo adorava. In realtà anche quando aveva quella pelle verde, le lenti e i vestiti che contraddistinguevano il suo personaggio non riusciva davvero a spaventarla. Escludendo il momento appena passato, ma solo perché non si aspettava che fosse lì e che, soprattutto, fosse già pronto a quell’ora. Lui che ci metteva davvero ore a preparare quel trucco. Anche lui rise prima di farsi da parte, salutarla e lasciarla passare.
 
All’ora di pranzo Ginny si ritirò nella sia roulotte per poter stare qualche secondo da sola. La pace non durò a lungo. Sentì dei colpi sulla porta. Andò ad aprire e trovandosi Josh davanti per un attimo la sua mente tornò alla giornata passata a Disneyland e si trovò a sorridere. Si fece da parte per lasciargli lo spazio per entrare. Lui si chiuse la porta alle spalle. Era ancora vestito come Principe Azzurro esattamente come lei era vestita da Biancaneve con tanto di parrucca.
- Avevi bisogno?- gli chiese lei sedendosi sul piccolo divanetto appoggiato ad un lato della stanza.
- Volevo solo…-
- No aspetta, devo dirti una cosa- lo interruppe Ginny. Doveva assolutamente dirglielo. Le altre avevano ragione: doveva smettere di rimandare. Lei si conosceva. Aveva la possibilità di farlo. Se avesse titubato anche in quel momento non l’avrebbe mai fatto e non se lo sarebbe più perdonata.
- Fammi parlare, davvero. È importante- ribatté lui.
- Va bene- disse in un sospiro.
- Mi chiedevo se volessi uscire con me. Uscire sul serio- lei sorrise e gli si buttò al collo.
- Sì, certo- sussurrò allontanandosi leggermente. Lui le sfiorò il viso spostando leggermente i capelli della parrucca. Si avvicinò a lei che non resistette. Si alzò in punta di piedi lasciando che le loro labbra si toccassero. Lui le fece passare un braccio dietro la schiena e la strinse. Il cuore di Ginny sembrò fermarsi per poi accelerare di nuovo. Quando si separarono si sorrisero.
- Proviamo anche i baci adesso?- chiese Josh mantenendo il sorriso sul viso.
Ginnifer pensò che se quello sarebbe stato il suo futuro non avrebbe potuto chiedere di meglio.
 
NdA: buon salve. Vorrei spendere un paio di parole su questa one shot: in primo luogo spero vi sia piaciuta, ho cercato di rimanere abbastanza fedele ad interviste varie, ma non sempre è (ed è stato) semplice. Inoltre è la prima one shot su persone esistenti, che camminano sullo stesso pianeta in cui cammino io e, ammetto, avevo un po’ paura all’inizio a relazionarmi con questa cosa. Prendetela come una scusa buttata lì nel caso quello che avete letto vi abbia fatto schifo.
Dedico questa one shot ad una sola persona: mia sorella. Sono tre i motivi reali per cui la dedico a lei e solo a lei:
1. Senza di lei e le sue lamentele perché ci sono poche fan fiction sui Gosh non avrei mai iniziato a scrivere questo.
2. Senza il suo fangirlismo acuto avrei avuto neanche la metà delle informazioni che ho usato per scrivere.
3. È mia sorella, deve davvero esserci un altro motivo?
 
Grazie per aver letto e, soprattutto, (per chi l’ha fatto) per essere arrivati fin qui.
Fatemi sapere cosa pensate di questo in una recensione così se fa schifo evito di scrivere altre cose su persone reali.
Alla prossima,
Nana.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3383682