Quella mattina,il vento era più forte del solito. Dante,nonostante avesse indosso solo il suo amato mantello rosso, non
accennava nessuna sofferenza per via del freddo gelido. Erano tutti in viaggio ormai da due ore, avvicinandosi sempre di
più verso il posto indicato dalla donna al telefono. - Sicuro che sia questa la strada? Comincio a sentire un pò freddo-
disse Lady, rivolgendosi soprattutto a Nero, che stava davanti a tutti. - Tranquilla, non dovrebbe mancare molto- disse il
ragazzo dai capelli argentati, tutti in disordine per via del vento. Dopo un'altra mezz'ora di camminata, arrivarono
finalmente al punto indicato sul foglietto di Nero. Un grande cancello argentato li separava da un giardinetto alquanto
piccolo, con qualche filo d'erba ormai morta da tempo ancora visibile. Era una villetta a due piani, non molto grande e
con tutti i muri rovinati dal tempo. - Sicuro che ci viva qualcuno qui? Sembra disabitata da almeno mezzo secolo- disse
Giulio, in tono alquanto stupito. - Il posto è questo- confermò Nero. - Dai ragazzi, entriamo. Sono sicuro che sarà tutto
molto emozionante!- disse Dante. Lady diede uno spintone al mezzo demone, che inciampò e cadde a terra. - Possibile che tu
debba prendere tutto come se fosse un gioco!- urlò la giovane cacciatrice. - Basta voi due, sembrate due bambini! Vediamo
se riusciamo a trovare un campanello- disse Giulio. - Ecco fatto- esclamò Trish. Poi schiacciò una sola volta il pulsante
con raffigurato il piccolo campanello. Passarono quasi trenta secondi prima che il grande cancello si aprì. I cinque
esitarono un attimo, poi entrarono e si diressero verso la porta d'ingresso. Ancora prima che Dante potesse dire qualunque
cosa, la porta si aprì, facendo non poco rumore. Una donna, capelli castano corto, alta più o meno quanto a dante, con un
espressione che valeva più di mille parole, comparve davanti ai cinque ragazzi. - Siete voi, grazie al cielo. Vi prego
entrate, fate come se fosse a casa vostra-. Fù Nero il primo ad entrare, seguito a ruota da tutti gli altri. -Gran bella
casa- disse Dante,usando probabilmente un tono ironico. Ma la donna non se ne accorse nemmeno. - Fù costruita tantissimi
anni fa. Non l'abbiamo mai fatta ristrutturare, almeno non completamente-. - Signora, posso sapere dove si trova sua
figlia?- chiese Giulio. - di sopra, in camera sua. Non esce da li almeno da due giorni-. - Forse non dovremmo salire tutti
quanti-, disse Nero. - Dante, tu resta qui con Lady e Trish. Io e Giulio saliamo sopra-. - Volentieri. Sono curioso di
conoscere meglio la signora qui presente. Magari davanti ad una tazza di cioccolata calda-. Disse Dante, in maniera
piuttosto sfacciata. - Dante, sei davvero un maleducato!- disse sgridandolo Trish. - Ma no, si figuri. gliela preparo
subito- rispose la donna - Bene, noi andiamo di sopra- concluse Giulio, avviandosi insieme a Nero verso le grandi scale a
chiocciola. Il piano di sopra aveva solo tre stanze. Una era la camera della signora. Letto matrimoniale, comodino e
armadio in stile decisamente antico. Piuttosto piccola, ma comunque adatta a ospitare una sola persona. Poi c'era il
bagno, con tutti i suoi componenti, vasca da bagno compresa. Ed infine, l'ultima stanza. Porta chiusa, bastava poco per
capire che era la stanza della ragazzina. - Che facciamo, bussiamo?- chiese Nero. - Ok, ma se non apre, entriamo noi-
rispose Giulio. Poi si avvicino alla porta, e bussò due volte. Aspettarono per più di un minuto, ma nessun segnale
dall'altra parte della porta. Nero si avvicinò, e delicatamente provò a girare la manopola. La porta, senza opporre
nessuna resistenza, si aprì molto lentamente. Piano la stanza si materializzò davanti agli occhi dei due acchiappademoni.
Subito gli occhi di Giulio si spalancarono dallo stupore. Davanti a lui, sopra un letto singolo situato al centro della
stanza, siedeva una bellissima ragazza. Nero aveva ragione, doveva avere circa quindici anni. Lunghi capelli biondi, viso
chiaro come quello di un angelo, corpo minuto e sguardo fisso verso la finestra davanti a lei. - Guarda un pò, ha la tua
età- disse Nero rivolgendosi a Giulio. - Ed è anche bellissima- Aggiunse il giovane acchiappademoni. - Smettila di sognare
ad occhi aperti, Giulio. Come vedi, sembra ipnotizzata-. Giulio si avvicinò pian piano alla ragazza. - Che faccio, provo a
parlarle? O la scuoto?- chiese dopo essersi seduto nel letto accanto a lei. - Prova a scuoterla piano dalla spalla-
rispose Nero. Giulio posò piano la mano sulla spalla della ragazza e con delicatezza provo a scuoterla. - Ei, ragazzina,
riesci a sentirmi?-. La ragazza guardò negli occhi Giulio, poi girò di nuovo lo sguardo verso la finestra, e gridò
fortissimo. Giulio si alzò di scatto, indietreggiando piano. Poi, d'improvviso, la casa cominciò a tremare. Dalla bocca
della ragazza uscì del fumo che in poco tempo occupò tutta la stanza. Nero e Giulio uscirono di corsa dalla stanza e
chiamarono a squarciagola Dante e le ragazze. Un attimo dopo, Giulio fu scaraventato violentemente al piano di sotto.
Cadde sopra ad un tavolino di vetro, frantumandolo in mille pezzi. Immediatamente Nero estrasse Red Queen e si guardò
intorno. Non riusciva a vedere nessuno, ma percepiva intorno a lui tante piccole forze maligne. Prima che potesse fare
qualsiasi cosa, si materializzarono davanti a lui un'orda di Anticamere infernali, con le loro falci ad un centimetro dal
volto di Nero.
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