Est - ce que tu m'aimes?

di _Gia
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Est - ce que tu m’aimes?


L'odore di lenzuola fresche mi invase le narici nel momento in cui varcai la soglia della camera da letto. Lenzuola pulite, delle quali saggiai la morbidezza sedendomi su di esse, lentamente, quasi avessi paura potessero emanarmi dolorose scosse elettriche in tutto il corpo.
Mi sedetti e guardai nella sua direzione, prendendomi qualche attimo per ammirare i suoi dolci lineamenti, fini nonostante la durezza delle situazioni che avevano dovuto subire, le sue rosee labbra ridotte ad una semplice linea pallida.
Le sue condizioni erano diventate abbastanza stabili e solo un paio di giorni prima aveva potuto far ritorno al Dodici, lasciando che fossi io a prendermi cura di lui, ad assumermene le responsabilità, a costo della vita.
Si era debolmente adagiato sul letto, nella camera che fino a qualche tempo prima apparteneva a Prim, e non si era più alzato, se non quando era sicuro di non incrociarmi nel corridoio o in giro per la casa.
Il dubbio, la consapevolezza della confusione dei suoi sentimenti nei miei confronti stava diventando sempre più dilaniante. 
Gli sfiorai le nocche con la mano e vidi il suo sguardo perso tornare a brillare di luce propria, rinvenire da quell'oblio nel quale fin troppo spesso sprofondava. 
« Tornerai ad amarmi come un tempo, senza riserva né rancore »
Aspettai che elaborasse il tutto, che focalizzasse per bene l'attenzione su di me e sulle mie parole, parendomi infiniti gli attimi che impiegò per girarsi verso di me e guardarmi con espressione confusa, forse titubante, con quegli occhi stanchi e provati, scavati, contornati da violacee occhiaie. Sul volto aleggiava ancora il ricordo degli ematomi: lievi aloni scuri che laceravano il cuore. 
« Vero o falso? », conclusi, con voce rotta dall'angoscia, nonché dal doppio nodo che mi si era formato a metà della gola, sentendo le lacrime bruciarmi le grigie iridi, scorgendo appena, nella sfocata visione che mi era concessa, i suoi occhi spalancarsi, le sue pupille dilatarsi un attimo, giusto il tempo per farmi tremare le ginocchia nella paura di un nuovo attacco, di una nuova crisi, prima di tornare alla loro normale dimensione e farmi quasi tirare un sospiro di sollievo, che però non si manifestò.
Il suo esser tacito, di chi a causa del lungo silenzio pareva non aver più voce, destava in me la paura di una potenziale, indesiderata risposta.
Ricordai che una volta mia madre aveva tentato di insegnarmi ad interpretare, a decifrare, il silenzio delle persone. Non ci ero mai riuscita, ma allora per la prima volta seppi per certo a cosa Peeta stesse pensando: paure, confusioni, dubbi.
Abbassai il capo, lasciando che i lunghi capelli scompigliati mi ricadessero avanti agli occhi, coprendo quelle lacrime amare che adesso avevano iniziato a solcarmi le guance magre e pallide.
Le mie gambe rifiutavano ogni comando che il mio cervello imponeva loro, così come tutto il resto del mio corpo che si fiondò tra le sue braccia salde, prima confuse poi, dopo qualche istante di tentennamento, più sicure, decise. Lasciai che il suo odore mi inebriasse i sensi, non facendo quasi caso alla sua stretta, oscillante tra la titubanza e la convinzione, saggiando la dolcezza delle sue carezze nel momento in cui la sua mano andò ad accarezzare lievemente il mio zigomo, il mio collo, come se fossi stata io quella che avrebbe potuto rompersi in ogni istante. Poggiai la testa nell'incavo tra la sua spalla ed il suo collo, incastrandomi alla perfezione come se esso fosse stato modellato appositamente per il mio volto, facendo ricorso a tutto l'autocontrollo di cui disponevo per non scoppiare in lacrime sotto i suoi occhi cristallini, che non meritavano di vedere ulteriore sofferenza.
Iniziai a chiedermi, sotto il suo tocco delicato, se nel momento in cui lui avrebbe smesso di amarmi avrei continuato ad esistere davvero, giusto in tempo per sentirgli sussurrare un flebile vero all'altezza del mio orecchio, palesando con esso la risposta a quel mio nuovo dubbio: no, poiché l'amore di Peeta era tutto ciò che mi teneva viva.




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