La voce
della Mamma.
La voce della mamma è il mio segreto, perché
mi spegne.
Papà dice che sono un bambino di legno e che
quando mi arrabbio mi scoppia tutto un fuoco dentro; ma quando la mamma si
mette a cantare mi calmo e non penso più a nulla.
Non lo so che mi succede: forse sono come
quel burattino che alla fine della storia diventa vero. La mamma scaccia via il
fuoco ed io non sono nemmeno più fatto di legno.
Vorrei che cantasse sempre per me, ma
sono troppo grande ormai, così non glielo dico e l’ascolto di nascosto quando fa
addormentare Rory.
E la guardo negli occhi, alla mamma,
quando canta.
Perché quando la spio dalla porta e lei
se ne accorge sorride con tutta la faccia e non mi vergogno più del mio
segreto.
Perché, quando mi guarda così, non mi sento
più poi così grande, ma solo un bambino.
Un bambino vero.
Gale Hawthorne. 6 anni
La
voce della mia mamma ha le ali come gli uccelli.
Quando
racconta mi fa viaggiare lontano e quando canta porta via i pensieri brutti,
stringendoli fra le sue piume.
La
voce della mamma a volte è il cinguettio severo della mamma chioccia che chiama
i pulcini per farli uscire dalle uova schiuse.
Sa
farmi ridere e divertire come i pigolii degli uccellini appena nati. Ma fa
paura come lo strillo di un' aquila quando deve urlare contro qualcuno per
difendermi.
E
la guardo, alla mamma, quando ho un incubo e le chiedo di cantare per me.
Perché i suoi occhi sono come un nido: e quando
li guardo e ci casco dentro sono salva.
Rue. 11 anni
La voce della mamma, una volta, era
delicata ma ferma.
Proprio come le sue mani quando si occupa
dei pazienti.
Da quando abbiamo perso papà però è
cambiata.
Adesso la mamma parla piano e solo a
volte: le sue parole si sentono poco, come una siringa senz’ago premuta su un
braccio.
Allora le parlo io: voglio aiutarla a sentirsi
meno sola, perché non lo fa nessun altro.
In fondo io ho sempre avuto Katniss e le
sue ninna nanne. La mamma invece solo il silenzio.
La guardo negli occhi, mentre le parlo:
vorrei che mi sorridesse, che mi dicesse più spesso “Ti voglio bene”.
La guardo, perché gli sguardi della mamma
sono come i cuori dei pazienti più moribondi: sembrano immobili, ma possono sorprenderti
con un guizzo di vita improvviso.
Ed io non voglio perdermi quel battito.
Primrose Everdeen. 13 anni.
La voce di mia madre è come un’onda.
Mi viene incontro sciabordando e mi
abbraccia, mi accarezza. Cerca di catturarmi, di portarmi via con sé, ma è
troppo fragile: allora torna indietro e si allontana sussurrando.
A quel punto la mamma diventa muta: la
sua voce si è smarrita a largo.
Però so che prima o poi le correnti la
sospingeranno di nuovo verso riva.
E allora aspetto, prendendomi cura con
pazienza dei suoi silenzi.
E la guardo negli occhi, la mamma, quando
non ha voce.
Perché i suoi sguardi sono come le conchiglie:
sussurrano sempre.
E se li ascolti con attenzione, potrai
sentirci dentro il mare.
(Finnick) Sebastian Odair. 17
anni
La voce della mia mamma è mia.
È mia perché è così tanto bella che non
la voglio imprestare a nessuno e perché mi fa dormire anche se non voglio. Anche
se scappo via quando lei e il papà mi dicono di andare a nanna.
Quando la mamma mi canta le ninna nanne
si nasconde, perché non vuole cantare quando ci sono tante persone. Allora è
vero che la voce della mamma è mia, altrimenti cantava a tutti!
La mamma è così tanto brava a cantare che
mi viene da abbracciarla e da darle i baci e per un po’ non sono più un dinosauro,
ma solo David (perché i dinosauri non danno i baci a nessuno!)
Alla mamma piace quando faccio David: lo
so perché sorride e diventa bella.
E allora le guardo gli occhi, alla mamma,
anche se poi mi addormento subito.
Li guardo perché anche se sono un
dinosauro e non so mica leggere, sulla faccia della mamma sembra che c’è
scritto che mi vuole bene.
E comunque io posso guardarli quanto
voglio, perché gli occhi della mamma sono miei: e anche tutte le altre parti
della mamma.
David G. Mellark. 4 anni
Note
Finali.
Dopo
“Daddy’s Hands”,
la raccolta di drabbles sulle mani dei papà, mi era venuta voglia di provare a
scrivere qualcosa sulle mamme. Ho faticato un po’ a scegliere su quali mamme
scrivere. Questa volta non ho inserito Peeta perché il rapporto con sua madre
non era dei migliori, stesso per quanto riguarda Katniss che però si è beccata
tante coccole da quella peste di David. Pinocchio Gale e la sua
fissazione per le belle voci e al sentir cantare è una cosa che si rifa al mio
head-canon e tra l’altro questa cosa avrà delle ripercussioni anche sulla sua
vita amorosa, viste le sue cotte storiche (anche Sapheen, la mamma di Joel Jr.,
aveva una bella voce. Johanna, invece, suppongo che canti come una cornacchia raffreddata,
ma diciamo che è l’eccezione che conferma la regola (?)