Coppelia - La ragazza dagli occhi di cera

di coppeliaworld
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Coppelia - La ragazza dagli occhi di cera

Tutto sembrava nebbioso, offuscato come dietro un vetro sporco. Ciò che appariva visibile era solo il chiarore delle stelle e lo scintillio lucente della luna che si rifletteva sul corpo senza vita di Coppelia che danzava leggera tra le braccia dell'amato attraverso il vetri rotti. Il suo corpo, così alto e rigido, sembrava abbandonarsi naturalmente alle cure del folle e, seguendolo, produceva un suono finto. Questo non era altro che l'eco degli scricchiolii degli arti di Coppelia che sfregavano l'uno contro l'altro in quella grande sala da ballo buia e dimenticata e, mentre gli amanti giravano intondo, il legno inspirò il sospiro dell'uomo che diede nuova vita alla bambola. Coppelia lo guardò fisso in viso continuando a danzare e cercando di non impedirgli il movimento naturale delle gambe finché lui non alzò lo sguardo. Notato il sorriso di lei, dai suoi occhi sorse il chiarore che aveva in gioventù abbandonato a veli di tramonti perché lo custodissero al di fuori dal tempo e che aveva risvegliato solo lei, Coppelia. Donna, figlia e sposa. Ora, memoria. -Sono folle- disse il principe -ma vi amo come quando vi vidi seduta affacciata alla vostra finestra assorta fra le pagine di quel libro.-. A Frantz non importò mai che Olimpia, figlia di Coppélius, era sempre stata una bambola e che i suoi occhi di cera che sembravano fissarlo con infinito affetto, si erano sciolti al calore del sole molto tempo prima.





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