Pairing: Luna/Neville Genere: Introspettivo, Romantico Parole: 110
Figli di Pòros e Penìa
Settembre è fumoso, al binario. Neville la cerca nella nebbia, come ha imparato anni addietro, quando la nebbia era morte e il binario il mondo invaso. Non smette mai: cerca l’argento, da lontano. Non più cadaveri e aguzzini a dividerli, ma bimbi e vincoli dorati. Allora come adesso, Ingegno e Necessità li legano. Ricordo di quando s’erano quasi sfiorati, il mondo travolto. Il corpo sboccia nella foschia. Avanza, due bambini accanto. L’argento è vivo di ricordi, lotte, scoperte. Di azioni mai compiute e sussurri inesistenti. Quando Luna incrocia i suoi occhi, il tempo s’arresta. Il mondo è cieco, non li hai mai guardati. Loro si guardano, ma non possono toccarsi.
NdA: Questa volta le note servono, davvero. Il titolo (che sembra insensato) riprende il mito di Pòros e Penìa, divinità della mitologia greca, nonché genitori di Eros e rispettivamente Ingegno/Espediente e Necessità/Povertà. Ho voluto giocare sulle ragioni che hanno portato all’avvicinamento di Neville e Luna, producendo un risultato opposto alla figura di Eros. Egli è amore e passionalità, fisicità e concretezza, ciò che lega Neville e Luna è totalmente ineffabile e quasi astratto. Se ve lo steste chiedendo, sì, ho spudoratamente tratto l'ambientazione dall'Epilogo della Row: i personaggi e la situazione sono volutamente nebulosi, il fumo dell'Hogwarts Express mostra e nasconde Neville e Luna, insieme al loro legame, che nessuno ha mai compreso. Chiedo scusa agli estimatori di questa coppia, è la prima volta che scrivo su di loro e non sono particolarmente ferrata. Note come sempre più lunghe della storia e, a dirla tutta, quasi inutili. Prima ho mentito. La storia è stata scritta per "All Together Contest" di Mary Black. A presto! Sel
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